Collezione Liceo Scientifico Alessandro Serpieri Rimini 20.2 Pendolo di Waltenhoffen Descrizione Due grossi solenoidi sono montati su di una base di legno, un’ancora di ferro cortocircuita il flusso magnetico e permette di misurare la forza esercitata dai solenoidi. Un accessorio che sostiene un pendolo può essere montato sulle espansioni polari dei magneti in modo che fra le espansioni stesse possa oscillare liberamente un disco di rame pieno oppure, in alternativa, un disco di rame con tagli. Firmato Pizzigati Emilio, costruttore apparecchi scientifici, Forlì, anni ’40. Cenni storici Le correnti parassite furono descritte dal fisico francese Léon Focault (1819 – 1868) La conservazione dell’energia nei fenomeni di induzione elettromagnetica è da attribuirsi al fisico russo Emilj Christianovic Lenz (Dorpat 1804 –Roma 1865) Lo strumento qui descritto è stato ideato dal fisico austriaco Adalbert Carl von Waltenhoffen (1828 – 1914) Funzionamento Quando una massa metallica si muove in un campo magnetico tagliandone il flusso, si generano delle correnti indotte che, come prevede la legge di Lenz, generano un campo magnetico che si oppone al moto che le ha prodotte. x = 32,5 cm y = 22 cm z = 57,5 cm m = 9500 g Pertanto il pendolo in rame pieno sarà sede di correnti “parassite” che genereranno un rallentamento del moto del pendolo stesso. Se si utilizza il disco di rame munito di tagli, le correnti parassite saranno di minore entità perché il circuito elettrico risulta frazionato ed il moto del pendolo verrà rallentato di meno. Uso Per mostrare i fenomeni di induzione nelle masse metalliche immerse in campi magnetici variabili. Carlo M. Fabbri 2004