ISTITUTO COMPRENSIVO DEL PO Scuola dell’Infanzia- Primaria- Secondaria di 1° grado Via Bonazzi, 9_ 46035 OSTIGLIA (MN) TEL 0386/802030 - FAX 0386/802086 e-mail: [email protected] - sito web: www.icdelpo.gov.it CENTRO TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE Titolo Progetto “L’inclusione scolastica della disabilità grave” Una “Buona Scuola” è una scuola buona per tutti ed attenta a ciascuno Introduzione Scopo del Progetto La scuola è l’istituzione più importante di un Paese avanzato, non solo perché vi si acquisiscono cultura, abilità e strumenti, ma anche perché lì il bambino riceve il primo e più importante “imprinting sociale”. Frequentare la scuola è infatti una vera e propria immersione in una complessa rete di relazioni e di valori, un mondo piccolo e mediato, ma completo delle caratteristiche, delle regole, delle contraddizioni e dei problemi della società. In altre parole, il bambino vi trova, come in nessun altro luogo, l’esperienza di come si “sta al mondo” e la possibilità di avere sia dagli adulti che dai suoi pari conferme o disconforme sulla sua persona, sui suoi comportamenti e sulle sue capacità. Nel nostro Paese l’istruzione è un diritto fondamentale ed è importante che anche i bambini con bisogni di accudimento e sostegno straordinari, abbiano la possibilità di partecipare al meglio a questa esperienza così fondante. La scuola con il Progetto “L’inclusione scolastica della disabilità grave” intende dare risposte organizzative a questi bisogni, un luogo cioè, dove vengono investite delle risorse per promuovere sia il pieno sviluppo di questi bambini sia una loro effettiva possibilità di partecipazione alla vita sociale (vedi legge 104/92). Essa, infatti sa accogliere, sostenere, aiutare e valorizzare i più deboli e definisce attorno ad essi un progetto educativo personalizzato, pronto al confronto con le famiglie e con gli ambiti sociali di appartenenza. Al Centro Territoriale per l’Inclusione sono afferenti quattro Istituti Comprensivi e due Istituti di Istruzione Superiore che hanno una elevata iscrizione di alunni in situazione di handicap grave, soprattutto con certificazione di Disturbo Pervasivo dello Sviluppo. Il CTI in questi anni ha sempre organizzato formazione, laboratori e proposto progettualità al fine di poter supportare le scuole nelle loro azioni quotidiane. Ora il bisogno degli Istituti Scolastici è di poter avere buone pratiche che li accomuni in una progettualità in verticale al fine di poter “parlare tutti la stessa lingua” e predisporre un progetto di vita sin dai primi anni scolastici, rispondente ai bisogni degli alunni nel tempo pur sapendo che i diversi gradi di scuola specificheranno gli interventi. Il Progetto vuole essere un vero “Progetto del CTI” con il quale si presenta al Territorio e dà risposta a un reale bisogno di accogliere, sostenere, aiutare e valorizzare i più deboli e definire attorno ad essi un 1 Fabbisogni sociali e territoriali che motivano il Progetto Destinatari progetto educativo personalizzato, anche tramite l’intervento di operatori esperti nell’osservazione a scuola, pronto al confronto con le famiglie e con gli ambiti sociali di appartenenza. Lo scopo principale del Progetto non riguarda solo il maggior benessere dei singoli alunni certificati e le loro famiglie, ma anche, e soprattutto, il potenziamento della capacità della comunità locale a convivere autenticamente con le infinite diversità presenti al proprio interno, mediante un processo di allargamento graduale e di scoperta/riscoperta delle proprie competenze, che permettano di integrarle progressivamente e cooperare alla realizzazione del progetto di vita. La peculiarità delle Istituzioni Scolastiche afferenti al CTI è l'attenzione alla qualità dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni soprattutto per quelli con accentuata diversa abilità. Per questa ragione, dirigenti, insegnanti, educatori, e nondimeno tutti gli altri adulti coinvolti, utilizzano la loro professionalità e la loro sensibilità in progetti scolastici individualizzati alla ricerca di strategie innovative e creative efficaci al raggiungimento degli obiettivi cardine della scuola anche per questi bambini: la formazione dell’uomo e del cittadino, una sua alfabetizzazione culturale e lo sviluppo di una personalità educata anche alla convivenza democratica. Pertanto si vuole: - fornire contributi originali idonei a trovare soluzioni in un determinato contesto; - promuovere riflessione e confronto sulle esperienze concretizzate; - consentire la messa in comune di modalità di approccio ai problemi; - fornire modelli efficaci da adattare e trasferire in differenti realtà; - offrire prospettive diverse; - patrimonializzare le esperienze e farne punti di riferimento ai quali ricorrere quando problematiche complesse richiedono ricerca, studio, analisi e soprattutto riflettere “su quanto altri, in contesti diversi, hanno fatto e con successo”. Gli alunni iscritti agli Istituti Scolastici afferenti al CTI che presentano una certificazione L. 104 di gravità DEFINIZIONE FUNZIONALE Disabili con forte compromissione nelle abilità di autonomia personale, con necessità di una assistenza continuativa; soggetti con forte menomazione mentale o con una pluralità di disabilità fisica e/o sensoriale per i quali può risultare significativo e funzionale alla loro organizzazione esistenziale l’inserimento flessibile in classi normali ma che necessitano di un progetto scolastico particolare che si estenda, all’interno di strutture adeguatamente organizzate. Gli alunni che potranno essere inseriti nel Progetto verranno indicati dagli operatori dell’UONPIA territoriale che si confronteranno con i Dirigenti degli Istituti scolastici e le Funzioni Strumenti H. MODALITÁ PER L’INSERIMENTO DEGLI ALUNNI La scuola acquisisce la documentazione attestante le situazione di handicap (Diagnosi Funzionale), che pone in evidenza le caratteristiche dell’alunno, le possibilità di recupero, le capacità e le abilità possedute che devono essere sostenute, sollecitate e progressivamente rafforzate (L. n. 2 104/1992). Segue, poi, il Profilo Dinamico Funzionale (art. 12 della L. 104/92) in cui sono evidenziati gli obiettivi a lungo termine e le specifiche esigenze degli alunni. Si procede quindi ad elaborare un PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO finalizzato a far raggiungere a ciascun alunno, in rapporto alle sue potenzialità, obiettivi di autonomia e di socialità, di acquisizione di competenze e, dove possibile, di conquista degli strumenti operativi basilari. Finalità Il Progetto “L’inclusione scolastica della disabilità grave” si prefigge di: sostenere l’integrazione e la socializzazione delle persone con un progetto personalizzato di inserimento (obiettivo socio-educativo) favorire un cambiamento culturale, sia all’interno della scuola che nella comunità, nei confronti dei soggetti diversamente abili (socializzazione, apprendimento) sperimentare nella scuola metodi e attività idonee per l’inserimento dei bambini/ ragazzi diversamente abili programmazione / attuazione di percorsi educativi individualizzati e specifici in risposta ai bisogni di ogni singolo alunno coordinamento sinergico degli interventi educativo/didattici e terapeutici/riabilitativi fra agenzie che hanno in carico la persona disabile coinvolgimento delle famiglie come interlocutori essenziali del processo educativo L’intervento del team di lavoro si attua co-progettando e realizzando azioni di sostegno nella realtà scolastica dei bambini/ ragazzi interessati. Obiettivi Formativi - Raggiungimento di uno stato di benessere di base - Sviluppo delle potenzialità del soggetto per il raggiungimento della massima autonomia possibile - Sviluppo delle capacità relazionali nei diversi contesti di vita - Maggiore partecipazione agli eventi della realtà esterna - Scoprire la possibilità di agire sull’esterno e di effettuare delle scelte tramite segnali di comunicazione chiaramente riconoscibili Obiettivi Specifici - Rispondere a bisogni prioritari dei bambini/ ragazzi con handicap - Rinforzare il loro adattamento alle regole comunitarie 3 - Sostenerli negli apprendimenti scolastici - Favorire le condizioni perché usufruiscano il più possibile delle ore scolastiche - Progettare attività di classe che prevedano la presenza di bambini/ ragazzi disabili - Lavorare sulle potenzialità di ciascun bambino/ ragazzo in vista di un inserimento post-scolastico Obiettivi da raggiungere Per realizzare tale progetto gli operatori scolastici si impegnano a: effettuare un continuo lavoro di osservazione, rilevando con cura i comportamenti manifestati dai bambini, il contesto cui si rivelano, le componenti emotive che li accompagnano porsi nel ruolo di interpreti e amplificatori delle intenzioni del soggetto, in modo che la realtà sia per lui più accessibile possibile e non venga lasciato in situazioni di totale impotenza nei confronti del mondo che lo circonda creare una corretta rete di comunicazione tra scuola-famigliaéquipe socio sanitaria-enti locali, favorendo occasioni di incontro, volte ad approfondire la reciproca conoscenza e ad analizzare in modo sistematico le difficoltà incontrate ed i successi ottenuti provvedere a creare un ambiente “sicuro”, accogliente, stimolante, a misura di bambino che catalizzi l’attenzione e sia fonte di interesse e partecipazione favorire il benessere personale degli alunni a scuola sviluppare negli alunni la consapevolezza della dignità di ogni essere umano rispondere ai bisogni degli alunni disabili anche attraverso materiale didattico strutturato specifico. favorire l’integrazione degli alunni disabili attraverso l’attivazione di laboratori multidisciplinari. organizzare un’aula in modo da rispondere ai bisogni specifici degli alunni disabili. utilizzare le conoscenze apprese per rispondere ai bisogni specifici degli alunni disabili sia a livello sociale che di apprendimento. 4 sostenere modalità di ricerca e di condivisione nel gruppo docenti favorire la formazione anche in sinergia con altri Istituti e/o enti del territorio mantenere attivo il dialogo con gli enti locali per definire in modo concertato e coordinato il servizio di assistenza educativa, il trasporto degli alunni disabili e le necessità delle scuole Azioni - Incontri di programmazione bimestrali di condivisione e riflessione tra le professionalità coinvolte (insegnanti, educatori, Aree d’intervento neuropsichiatra, formatore/supervisore) su tematiche di particolare rilevanza rispetto alle situazioni presenti (per es. “comunicazione”, “motricità”, “comportamenti problema”, ecc…) - Discussione e confronto sui percorsi individualizzati degli alunni - Nella Scuola Secondaria predisporre due Consigli di Classe dedicati agli alunni inseriti nel progetto per condividere e programmare azioni di intervento condivise - Intervento periodico di supporto e supervisione “sul campo” da parte del tutor formatore esperto di disabilità - Formazione su tematiche legate alla disabilità rispetto alle situazioni degli alunni inseriti nel progetto - Progetto ponte tra gradi di scuola all’interno degli IC che preveda la partecipazione degli insegnanti della nuova classe di accoglienza - Orientamento (Accordo di rete) in entrata ed in uscita da costruire “su misura” In tutti gli Istituti Scolastici afferenti al CTI sono operativi Progetti inseriti nel PTOF al fine di attuare l'inclusione come ad esempio: Progetto accoglienza Progetto alternanza e orientamento Progetto integrato Progetto laboratori professionali Progetto laboratori Progetto musical/teatro 5 Progetto tutoring cooperativo (vedi Schede Progetto allegate) Aspetti Metodologici ed Organizzativi “Linee educativo-didattiche del Progetto” In particolare sono considerati come elementi prioritari della progettazione didattica di tutti gli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado: 1) la COMUNICAZIONE, sulla base della convinzione che: ogni persona con disabilità severa o plurima può comunicare e che le forme di comunicazione utilizzate possono essere molteplici (posture, mimica del viso, gestualità, suoni, lingue, codici di Comunicazione Aumentativa Alternativa) le opportunità di comunicazione offerte dai progetti personalizzati debbono essere motivanti, contestualizzati e riferiti alle esperienze e ai vissuti di ciascuno; 2) la DIDATTICA relazione, LABORATORIALE creatività, autonomia, intesa come spontaneità e spazio di originalità prevedendo le seguenti condizioni necessarie: Progettare, monitorare, verificare… … e modificare le proposte -rispetto ai bisogni emergenti dei singoli bambini -rispetto ai bisogni del gruppo -rispetto agli obiettivi educativi e didattici dei singoli percorsi (PEI). Ritualizzare, dare prevedibilità per garantire l’associazione e il riconoscimento immediato delle varie proposte laboratoriali, creando strutture definite all’interno delle quali lasciare spazio all’improvvisazione e alla creatività di ciascuno. Imparare facendo nel costruire competenze significative dall’esperienza concreta e condivisa. Promuovere la partecipazione e la motivazione predisponendo attività e ambienti in grado di offrire un forte coinvolgimento sensoriale e motorio. Consentire uno scambio comunicativo utilizzando tutte le dimensioni espressive in grado di favorire la «comune azione», sfruttando la dimensione “destrutturata” del laboratorio, intesa come dimensione elastica negli spazi, nell’uso dei materiali e nei tempi. 6 Utilizzare, a livello docenti, tutte le attitudini e le competenze specifiche mediante la formazione e l’autoaggiornamento degli insegnanti (tutti) e degli assistenti ad personam per favorire il recupero e l’impiego di tutte le abilità personali a livello espressivo e comunicativo. In alcuni laboratori è prevista la partecipazione dei compagni di classe suddivisi in piccoli gruppi per favorire l’integrazione di persone, linguaggi, attività, risorse all’interno di un contesto appositamente progettato per far sì che stimoli, tempi e azioni siano i più adeguati ai bisogni e alle possibilità di tutti. 3) La “DIDATTICA POTENZIATA”, intesa come risposta ai bisogni di ciascuno e come offerta contemporanea di prospettive di crescita per tutti, si caratterizza per l’attenzione a: - integrazione tra corporeità, cognitivismo, affettività, - sostenibilità del grado di attivazione psico-fisica richiesta dalle attività proposte - curva di attenzione nel tempo di svolgimento delle attività, - motivazione e al coinvolgimento di ciascun alunno, - “flusso” complessivo della proposta di lavoro, - qualità del clima di classe, - interazioni tra pari (cooperazione e solidarietà) Le attività di didattica potenziata sono progettate con particolare riferimento a: - fisicità: per ogni cosa appresa esiste e si deve praticare, un via concreta, corporea, spaziale e fisica che «materializza» il processo di apprendimento; - predominanza della percezione: attivazione costante e intenzionale di ogni canale sensoriale possibile; - dinamicità: continua e paziente ridefinizione e precisazione dell’oggetto dell’apprendimento; - non-linearità: alternanza e coesistenza tra momenti di definizione e fissazione degli apprendimenti e momenti di «pura» esperienza; - rimando continuo: ricorso, in ogni esperienza di apprendimento, ad 7 esemplificazioni e richiami continui dal generale al particolare e viceversa; - riflessività: allenamento al ricordo e, quando possibile, alla consapevolezza delle esperienze vissute. 4) La RELAZIONE progettazione EDUCATIVA, garantita individualizzata, racchiude all’interno in sé della l’occasione irrinunciabile per ciascuno (adulto e bambino) di crescita, conoscenza, apertura, affidamento, riconoscimento dell’altro, motivazione, consapevolezza, affermazione del sé, mediazione, socializzazione, integrazione dei linguaggi, apprendimento, espressione, comunicazione. Aree coinvolte: relazionale, comunicativa, percettiva, motoria, cognitiva, attenzione (nel tempo di svolgimento delle attività), ludica. METODOLOGIE/ATTIVITÁ Didattica laboratoriale (imparare facendo, cioè costruire competenze significative partendo dall’esperienza concreta e condivisa) Utilizzare tutte le dimensioni espressive e l’uso “non rigido” di spazi, materiali e tempi (propri del laboratorio) per favorire uno scambio comunicativo Per ogni esperienza di apprendimento: fare ricorso agli aspetti concreti, ad esemplificazioni e richiami al vissuto Ricorso alla ritualità che genera prevedibilità (es: riconoscimento delle varie proposte laboratoriali) Attivazione costante di ogni canale sensoriale Interventi individualizzati; interventi in piccolo gruppo nei laboratori Attività in classe programmate Attività ludiche motivanti; attività di ascolto TEMPI: Calendario scolastico con orario dei plessi di appartenenza o poco dissimile. MODALITÁ DI FREQUENZA SCOLASTICA Eventuale modulazione della frequenza scolastica in base alle esigenze degli alunni che potrà essere: 8 Risultati Attesi - ridotta rispetto all’orario di lezione settimanale - posticipata e graduale rispetto all’avvio dell’anno scolastico - percorso misto - Qualunque servizio in età scolare per disabili gravi “appartiene” alla scuola”. Pertanto il Progetto “L’inclusione scolastica della disabilità grave” non è un corpo separato, ma un “progetto organizzativo” mirato dentro il “progetto formativo” scolastico. - Integrazione fra diverse competenze e professionalità dentro un progetto comune. In particolare ci riferiamo alle professionalità e competenze interne ai servizi: · SCUOLA (formativa-educativa) · UONPIA (educative-consulenziali-psico-sociali-diagnostiche-riabilitative) AMMINISTRAZIONI COMUNALI (in ambito scolastico: assistenziali di cura della persona e logistiche funzionali, fra cui la gestione della struttura, della mensa, del trasporto…; in ambito extrascolastico: risorse territoriali e progetti di integrazione sociale). Pertanto un servizio in ambito scolastico per le persone con gravi disabilità si pone come progetto integrato e complesso che si determina e sviluppa solo attraverso un coordinamento di diversi apporti, di cui gli strumenti indispensabili e preliminari a qualunque apertura di servizio saranno: IL PROTOCOLLO D'INTESA. RACCORDO ORDINI DI SCUOLA All’inizio dell’anno scolastico dovranno essere definiti il calendario degli incontri collegiali tra personale della scuola ed educativo per: 1. Condividere ed elaborare i dati relativi ai soggetti in situazione di handicap; 2. Costruire, nell’interesse degli alunni, un curriculum che costituisca un modello di lavoro al quale possano riferirsi sia gli insegnanti che gli operatori, senza sovrapposizioni ma con chiara consapevolezza dei propri compiti specifici e delle risorse di cui dispongono le singole istituzioni; 3. Studiare i tempi e modalità di inserimento in classe; 4. Ricercare strategie di interventi educativi da attuare durante i momenti di convivenza ricorrenti nella giornata 9 scolastica; 5. Individuare attività particolarmente significative e strutturate previste dalla programmazione educativodidattica della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado, adatte al coinvolgimento degli alunni; 6. Verificare l’efficacia del lavoro svolto. 7. Verificare la possibilità di lavorare in sinergia con altri servizi ed agenzie educative del territorio. Formazione Continua FormAzione – Gli operatori inseriti nel progetto acquisiscono competenze riferite alla didattica potenziata attraverso una costante attività di analisi e supervisione del proprio operato con figure esperte. Gestione dello stress e prevenzione del burn-out per gli insegnanti Gestione dell’affettività e della sessualità negli alunni diversamente abili Gestione dei comportamenti oppositivi e aggressivi negli alunni diversamente abili Gestione delle sindromi depressive e dei disturbi del comportamento TERRITORIO DA COINVOLGERE -Ufficio Scolastico Ambito Territoriale-Mantova -Piano di Zona -Famiglie I genitori rivestono un ruolo molto importante all’interno del progetto, in quanto rappresentano uno dei vertici di osservazione più significativi; il loro contributo è quindi necessario per la realizzazione del progetto educativo. Riconoscimento del ruolo di principali detentori della competenza e conoscenza relativa al loro bambino e maggior coinvolgimento, in un’ottica di scambio reciproco con gli operatori; strutturazione di momenti di scambio e confronto tra genitori, riappropriazione di spazi di accudimento e di passaggio di informazioni, che possano arricchire la vita dei bambini a scuola senza appesantire la famiglia. -Servizio U.O.N.P.I.A. Fisioterapista, psicomotricista, neuropsichiatra infantile, psicologa, assistente sociale: supporto tecnico consulenziale e di indirizzo al lavoro con il soggetto disabile, alla costruzione di un progetto condiviso con la famiglia e all’integrazione con la scuola supporto alla comunità locale nel reperimento, consolidamento delle risorse utili allo sviluppo di una rete · supporto tecnico alla scuola per la progettazione e la verifica del PEI di 10 ogni alunno e per la progettazione e la verifica del Progetto Educativo della scuola. -Servizi sociali comunali -Docenti delle scuole di provenienza per gli alunni in ingresso -Educatori -Esperto/Formatore/Supervisore -Cooperative sociali del territorio -ANFFAS -Associazioni di volontariato -Esperti esterni per la gestione dei laboratori 11