PIANTE TOSSICHE PER IL CANE E PER IL GATTO Molte persone credono che per istinto il cane ed il gatto sappiano bene quali siano le piante che possono mangiare (o siano curative) e quelle che invece possono far male. Purtroppo non è esattamente così, perché,sebbene alcune piante tossiche siano istintivamente evitate, grazie soprattutto all’olfatto, molte vengono invece ingerite, causando problemi anche gravi. L’apprendimento di quelle che si possono e non si possono mangiare è, per certi versi, è abbastanza sovrapponibile al nostro: la mamma insegna quali sono le piante che non vanno bene e quelle che si possono mangiare e, durante la vita, c’è l’apprendimento basato sull’esperienza personale. In realtà i nostri animali da compagnia non hanno molto tempo per apprendere, perché allontanati abbastanza presto dalla madre e non fanno parte di un gruppo o di un branco, dove c’è uno scambio di esperienze. Se poi un animale è nato in casa o in un allevamento, il possibile mancato contatto dei genitori con l’ambiente esterno può avere fatto inevitabilmente dimenticare le conoscenze tramandate di generazione in generazione e in molti casi, ridotto notevolmente le esperienze personali. Il motivo per cui gli animali domestici sono attratti dalle piante è legato in parte al desiderio di rompere la noia e in parte legato a fabbisogni fisiologici, come la necessità del gatto di rosicchiare e ingerire frammenti vegetali per favorire l’espulsione attraverso il vomito di boli di pelo accumulati a livello dello stomaco. Sebbene la maggior parte delle piante non siano velenose, è opportuno conoscere quelle che possono causare intossicazioni se ingerite (quantomeno quelle più comuni) onde evitare che i nostri animali ne vengano a contatto. In genere sono piante da appartamento o da balcone, piante coltivate in giardino, ma ci sono anche piante con le quali i cani possono venire a contatto durante una passeggiata. Ecco un breve elenco, con i sintomi provocati dalla intossicazione. Azalea: tutta la pianta è tossica, causa sintomi gastroenterici,come perdita di saliva, nausea, vomito, ma determina anche problemi cardiocircolatori, come rallentamento del battito cardiaco e collasso. Nei casi più gravi provoca convulsioni, coma e anche la morte. Cactus Lophophora : è tossica tutta la pianta e causa allucinazioni(la lophophora williamsii è conosciuta anche come peyote o mescal) ansietà, tremori, delirio,euforia e depressione. Ma anche vomito, diarrea e crampi addominali. Cycas (cycasrevoluta): palma che può essere coltivata in giardino, in genere in zone abbastanza calde o temperate,che comunque non abbiano inverni che scendano molto al di sotto dello zero. I semi causano intossicazione nel cane, ma sembrano essere tossiche anche altre parti della pianta. A circa 12 ore dall’ingestione provoca mancata assunzione di alimento, vomito, dolore addominale. Causa problemi epatici con ittero e poi raccolta di liquido in addome e cirrosi. Disturbi della coagulazione del sangue e può causare sangue dal naso, sangue nelle feci,raccolte di sangue nelle articolazioni. Dieffenbachia: la dieffenbachia, ma anche altre piante ornamentali da appartamento appartenenti alla stessa famiglia (quella delle aracee, come il filodendro, la monstera, la calla e la alocasia od orecchio d’elefante) causa infiammazione e dolorabilità buccale non appena viene addentata.Può causare perdita di saliva, cambio di voce, rigonfiamento della bocca, nausea,vomito, diarrea. Molto raramente anche aritmie cardiache, dilatazione pupillare,coma e anche morte. Digitale(Digitalis purpurea): cresce spontaneamente nei boschi e nei prati aridi dell’Europa centro-meridionale e produce fiori a grappolo molto belli, tubolari, di colore porpora (ma alcune varietà hanno il fiore rosa, bianco o giallo). L’intera pianta è tossica: causa dolore addominale, perdita di saliva, nausea e vomito. Ha effetti sul cuore con polso lento nella fase iniziale, poi accelerato. Causa abbassamento della pressione sanguigna, barcollamento,collasso e morte. Edera: pianta rampicante molto comune,anche nelle sue varietà ornamentali, come l’edera variegata. Per quanto le tossine siano presenti anche nel fogliame, i casi di intossicazione si sono verificati per ingestione dei frutti, che sono delle bacche globose di colore nero. La pianta fiorisce (fa fiori di colore verdastro) e fruttifica quando raggiunge l’età di 10 anni. I sintomi iniziali sono ipersalivazione e sete intensa, seguiti da vomito ematico, irritazione gastroenterica con dolore addominale e diarrea. L’animale può andare in coma e morire entro 24-48 ore dalla ingestione dei frutti. Giglio (Lilium): l’intera pianta è tossica,soprattutto per il gatto. L’ingestione causa sintomi poco specifici ma può provocare insufficienza renale acuta, con possibile blocco renale e cessazione di produzione di urina entro 24-48 ore dalla ingestione della pianta. La mortalità può essere molto alta. Oleandro: pianta ornamentale da giardino abbastanza comune. Tutta la pianta è tossica e causa sintomi molto simili a quelli provocati dalla ingestione di digitale. Per fortuna, anche per esperienza dell’autore,è una pianta molto poco considerata dal cane e dal gatto. Ortica: sono tossici i peli urticanti. Le tossine causano irritazione, ma anche sintomi nervosi. Per quanto le quantità contenute in ogni singolo pelo siano piccole, un cane che corre su e giù all’interno della vegetazione può essere punto da un gran numero di peli e le ripetute esposizioni possono avere effetto cumulativo. I sintomi possono essere perdita di saliva, bruciore buccale e nasale, debolezza muscolare e tremori. Possibile anche una paresi o paralisi degli arti posteriori, rara la morte. Stella di Natale: sono tossiche le foglie, lo stelo e la linfa. Causa grave irritazione della bocca, della faringe e dell’esofago,con tosse, soffocamento, tentativi di sfregarsi la bocca con le zampe. Sono possibili anche vomito, diarrea e coliche intestinali.