PSICOLOGIA GIOVANILE E FASCINO DEL MISTERO Prima di affrontare il

PSICOLOGIA GIOVANILE E FASCINO DEL MISTERO
Prima di affrontare il nostro argomento dovremmo già chiarirci di chi
parliamo, perché la parola “giovane” oggi è molto equivoca.
Chi sono i giovani d'oggi?
Gli adolescenti che faticosamente si avviano alla maturità o sono i
cosiddetti “adultescenti”, cioè i giovani non più giovani, che si comportano da
giovani? Come definire un uomo di 35 anni? Dovremmo senza ombra di dubbio
definirlo adulto... eppure così non è, perché il nostro adulto, in vari casi, non
ha ancora completato gli studi, non ha trovato il lavoro, non ha scelto la sua
strada e già questo ci dice che dramma, a torto o ragione, vive chi non ha una
personalità forte e determinata.
Quindi diciamo che per nostra comodità nella parola giovane
comprenderemo genericamente chi si colloca tra l'adolescenza e la maturità.
Non a caso, d'altronde, qualcuno ha definito l'adolescenza “ un teorema
irrisolto ”.
Vediamo adesso un po' più da vicino quali sono le caratteristiche della
psicologia giovanile, per meglio capire il bisogno di rivolgersi ad altro da sé ed
infine quale ruolo l'adulto dovrebbe avere.
Uso spesso il condizionale, perché nel campo delle problematiche
giovanili, più che in altre, non abbiamo certezze ed ogni situazione, anzi ogni
persona, rappresenta un caso a sé.
Per comprendere la psicologia giovanile dobbiamo ripartire dall'adulto.
Teniamo presente che una persona è definita adulta in base ad almeno
quattro prove:
1. Prova legale: una persona è matura quando è mentalmente responsabile
ed ha compiuto 18 anni;
2. Prova parentale: una persona è matura quando fa le cose come dico io,
immatura se le fa a modo suo;
3. Prova per iniziazione: una persona è matura quando ha superato alcune
prove (es. patente di guida)
4. Prova di vita: la maturità è provata da eventi esterni (es. ultimo anno di
università, fine della luna di miele...)
Vediamo ora una specie di identikit del giovane d'oggi, cercando di
coglierne l'aspetto positivo e negativo:
1. Oggi, più di ieri, è attento ai fatti della politica
(positivo che si interessi della società all'interno della quale è
inserito, però a volte la militanza è ai margini della legalità)
2. Trascorre diverse ore davanti al televisore
(si informa, si istupidisce)
3. L'associazionismo è di natura sportiva e ambientale
(positivo per la salute fisica e mentale, negativo se pur di riuscire si
ricorre a sostanze dopanti o atti vandalici mascherati da difesa della
natura)
4. Ascolta molta musica
(positivo per la bellezza e capacità di rilassamento della musica,
negativo per la subdola trasmissione di messaggi caotici e
trasgressivi che portano all'emulazione)
5. Ha notevoli capacità tecnologiche
(positivo perché sa spaziare nel mondo della tecnologia per ricerche
di vario tipo senza ricorrere a montagne di libri e può confrontarsi
con persone di varie culture e raggiungere virtualmente luoghi ai
nostri tempi sconosciuti, negativo perché può cadere preda di
messaggi non chiari ma avvincenti, persone di non chiara entità e
moralità, confusione tra autonomia di discernimento e falsa libertà)
Potremmo ancora estendere questa lista, ma ci bastino queste
considerazioni.
Come abbiamo visto, ogni scelta può arricchirci culturalmente ed
interiormente, oppure impoverirci.
Quali elementi fanno propendere per il negativo?
I giovani hanno dei bisogni, bisogni importanti, che spesso noi adulti
dimentichiamo, o sminuiamo o svalutiamo, rifacendoci ai nostri “non bisogni”.
I giovani sono persone in divenire, sono pieni di contraddizioni, di
insicurezze, di disagi, di paure, ma anche di presunzioni, di arroganza, di sfide
comportamentali, contestano l'adulto, la società, la scuola, la Chiesa, i valori, il
cibo, l'abbigliamento e via dicendo.
In questo caos che sembra portare a comportamenti agli antipodi: bravi
ragazzi da un lato, biechi trasgressori dall'altro, c'è ancora un'infinità di altre
definizioni. Per es.:
 Falsi bravi ragazzi
 Falsi trasgressori
 Eccellenti studenti e lavoratori, ma pessimi figli
 Scadenti e superficiali studenti e lavoratori, ma figli amorevoli ed
attentissimi
 Cultori dello sport, della salute, del cibo biologico e violenti nei rapporti
interpersonali
 Amanti degli animali e rispettosi della natura, ma razzisti dichiarati
Ed anche qui potremmo continuare all'infinito e sicuramente ognuno di
voi sta pensando ad altri comportamenti contraddittori.
Allora di cosa ha bisogno il giovane per essere armonico nella sua
personalità, senza cadere in eccessi sopracitati?
1.
2.
3.
4.
5.
Accettare la propria immagine
Aumentare l'autostima
Sentirsi parte attiva
Essere ascoltati
Credere
Se questi punti saranno saldi, difficilmente cadrà in “trappole” di vario
genere. Cosa si intende per trappola?
Introduciamo il concetto di fascino. Si può essere affascinati da una
persona, da un oggetto, da un'idea e più si è giovani più è potente la forza di
attrazione, perché si ha bisogno di conoscere, di scoprire, di capire, o anche
semplicemente rifugiarsi in qualcosa che dà l'illusione di non soffrire mai.
Cosa c'è di più potente, quindi, per una mente giovanile, del fascino del
mistero? Del fascino dato da ciò che non conosciamo? Quale trappola può
essere più efficace?
“L'interesse dei ragazzi per l'esoterismo, il satanismo e lo spiritismo,
negli ultimi anni è cresciuto in modo spaventoso. Oroscopi, amuleti, Tarocchi e
sedute spiritiche sono, ormai, i compagni di strada delle nuove generazioni,
vittime di un vero e proprio bombardamento esoterico, effettuato attraverso i
mezzi più vari: la musica, la televisione, i videogiochi, i fumetti, il cinema, la
discoteca.
È un bombardamento che trova terreno fertile nella vita di molti giovani,
spesso caratterizzata da una profonda solitudine, da situazioni familiari difficili,
da incertezze per il futuro. L'interesse per l'esoterismo, proposto come
soluzione immediata dei problemi quotidiani può causare danni enormi nella
mente dei giovani. Può contribuire a creare una generazione di "nuovi schiavi",
intrappolati nei loro stessi comportamenti.
Oroscopi, magia, sedute spiritiche e rock satanico muovono un giro
d'affari di diversi miliardi. Pertanto, c'è chi ha deciso di arricchirsi sulla pelle dei
giovani, attirandoli in vere e proprie trappole.
Come si diffonde il "virus" dell'esoterismo? Quali sono le cause
dell'epidemia esoterica che colpisce le nuove generazioni?
Tutto nasce da un grande equivoco. I giovani pensano che l'esoterismo
sia qualcosa di bello, di simpatico, di affascinante. Credono di trovare
nell'occultismo un alleato per risolvere i propri problemi. E così, si avvicinano
con fiducia alle pratiche magiche, allo spiritismo e al satanismo, senza
accorgersi che stanno scherzando col fuoco.
L'interesse per l'esoterismo si diffonde perché, tra i giovani, mancano
sempre di più gli anticorpi per affrontarlo. Negli ultimi anni i ragazzi hanno
subìto una specie di lavaggio del cervello che li ha spinti a non avere più timore
di ciò che appartiene al mondo dell'occulto. Eppure, l'approccio con gli ambienti
esoterici può rappresentare un vero rischio per la loro vita. Partecipare ad una
seduta spiritica o ad un rito satanico significa spalancare le porte verso mondi
davvero pericolosi. Si comincia per gioco, e non si sa mai dove si può arrivare.
Perché i ragazzi hanno tanta voglia di scherzare col fuoco? La risposta è
semplice: qualcuno li ha spinti a credere che l'esoterismo sia un fuoco non
pericoloso, un fuoco simpatico, un fuoco che non brucia. E quindi, perché non
toccarlo? Perché non provare?
Il tema della magia, da sempre, ha fatto parte delle fantasie di bambini
e ragazzi. Le vecchie favole sono piene di streghe, fate ed incantesimi. Milioni
di bambini si sono addormentati ascoltando queste fiabe. Ma c'è una bella
differenza tra una fantasia del tutto innocente, che può aiutare a sognare, e
certi inviti (palesi o occulti) alla vera e propria pratica dell'esoterismo.
I bambini e i ragazzi hanno diritto alla loro libertà di fantasticare, anche
sognando mondi popolati da draghi e stregoni. Ciò che, invece, deve destare
preoccupazione è la malafede di chi strumentalizza la sensibilità dei giovani al
mondo del fantastico per trasmettere messaggi negativi e contro la vita.
Come può un giovane entrare in contatto con il mondo del satanismo,
dello spiritismo e dell'esoterismo? Esistono, sicuramente, dei "ponti" che
facilitano questo tipo di percorso. Il più efficace è un certo tipo di musica rock
che si ispira all'occultismo e che, negli ultimi anni, sembra essere diventata un
ottimo affare per le case discografiche.
Partendo dal semplice interesse per un cantante di "rock satanico", è
possibile entrare in contatto con il mondo del satanismo. Ma si tratta di un
processo d'avvicinamento che avviene a stadi, e che si può facilmente spiegare
con la grande familiarità dei giovani con le nuove tecnologie e i mezzi di
comunicazione.
Il primo stadio, generalmente, è il semplice e banale interesse per un
cantante "satanico". Il giovane, in un primo tempo, acquista i suoi compact
disc e si appassiona alla sua musica. Ma poi, sente il bisogno di saperne di più.
Il secondo passo è la conoscenza dei testi delle canzoni e il conseguente
approccio con una filosofia di vita trasgressiva.
Il terzo stadio è l'acquisto, da parte del giovane, di riviste musicali che
parlano del suo cantante preferito. Ultimamente, su certi periodici rock, non si
parla soltanto di musica, ma anche di satanismo ed esoterismo. A volte
vengono perfino segnalati indirizzi di sette sataniche o siti Internet di cantanti
legati al mondo dell'occultismo.
Così, per saperne di più, si entra nel quarto stadio: la ricerca "in rete".
Partendo dalla semplice curiosità per i siti Internet di cantanti di "rock
satanico" si rischia, poi, di passare ad un interesse per le pagine di vere e
proprie sette, oppure per i gruppi di discussione frequentati da satanisti ed
esoteristi. A questo punto, il gioco è fatto.
Il quinto ed ultimo stadio è il contatto diretto del giovane, attraverso l'email, con una setta o con qualche cultore di magia nera.
Naturalmente, non tutti i ragazzi raggiungono il quinto stadio. Tuttavia,
non si può escludere che la "filosofia di vita" espressa da certi cantanti rock
possa produrre effetti negativi anche in chi rimane a livelli inferiori. Molti
ragazzi praticano il satanismo come forma di trasgressione, che si può
riassumere nel motto dei satanisti "Fai ciò che vuoi". Ovvero: l'uomo che si
mette orgogliosamente al posto di Dio e sceglie di soddisfare il proprio
egoismo. In questa ricerca di una vita spericolata e senza regole si può
individuare il grande fascino esercitato da certe dottrine su alcuni giovani, che
spesso attraversano un momento di solitudine e di crisi personale.
Un grande scrittore, Gilet Keith Chesterton, diceva che la gioia è il
gigantesco segreto del cristiano. Il satanismo, di fatto, propone una filosofia di
vita completamente opposta. Tende a diffondere tra i ragazzi un senso di
pessimismo, di resa, di oscurità, di sconforto. In più, istiga all'odio nei confronti
degli altri. Basta leggere soltanto una delle nove "affermazioni sataniche" che
ne riassumono il pensiero: "Satana rappresenta la vendetta, invece del porgere
l'altra guancia".
Vediamo, perciò, che il fenomeno del "rock satanico" va ben oltre i
confini di una semplice moda. Se il motto dei satanisti è "Fai ciò che vuoi",
qualunque legge può essere trasgredita. Il bene e il male si confondono tra
loro.
E' importante per tutti noi ricordarci quanto siano vulnerabili i giovani
quando vengono privati di tutti i valori assoluti, degli insegnamenti morali,
schietti, onesti, non equivoci e non confusi, quando non c'è nessuno a spiegar
loro ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. A essi viene offerto un messaggio
secondo il quale nessuno ha il diritto di dir loro che cosa fare, di dir loro ciò che
è bene e ciò che è male. Tutto questo crea un terribile vuoto, un vuoto dentro
il quale Satana ama introdursi”.(C. Climati)
“ L'esperienza degli ultimi anni attesta che i giovani che vivono situazioni
a rischio sono normalmente e genericamente caratterizzati da una
destrutturazione generale di base. Essa può essere rappresentata da una
numerosa serie di mancanze:
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incapacità ad accettare ed esprimere se stessi, i propri sentimenti e la
propria individualità;
incapacità a vivere i rapporti con gli altri come fonte di sostegno, fiducia
e scambio;
incapacità a discernere tra bene e male, buono e cattivo, giusto e
ingiusto;
mancanza di capacità critica e riflessiva, di giudizio, di interesse
all'opinione personale, alla conoscenza;
incapacità di paragone e di apprendimento della realtà in tutti i suoi
fattori;
incapacità di sacrificio, attesa, rischio, speranza e mortificazione;
incapacità espressiva, a livello verbale, gestuale, corporeo, sentimentale.
incapacità a possedere e conoscere il proprio corpo, le sue funzioni e i
suoi diversi livelli espressivi;
mancanza di senso religioso, culturale, formativo e ricreativo;
incapacità ad un corretto uso e cognizione del tempo e dello spazio, delle
cose, dell'ordine, della regolarità e delle norme.” (M. Marchetti)
Tutte queste riflessioni, tutti questi stimoli ci danno un quadro
disarmante, allarmante, pericoloso.
Avviandoci alla conclusione, ritorniamo ancora all'adulto.
Il giovane è circondato dal mondo degli adulti, ma lo status di adulto gli
appare sempre distante, cioè estraneo a ciò che egli vuol essere o diventare e
non sempre diventare adulti è una prospettiva molto attraente.
In effetti, proviamo a pensare a ciò che gli adulti propongono ai giovani
sui due piani essenziali dell'amore e del lavoro.
Diamo qualche suggerimento: sul piano del lavoro non insistiamo
continuamente sulla crisi attuale, la disoccupazione, la mancanza di sbocchi, lo
stipendio insufficiente, la mancanza del tempo libero; sul piano dell'amore,
anche se la nozione di coppia diventa sempre più fragile, non insistiamo sulla
diminuzione del numero dei matrimoni e sulla facilità delle separazioni.
L'adulto, talvolta senza rendersene conto, presenta al giovane un mondo
difficile, aspro, rude.
Questa concezione pessimista della realtà, sia o no fondata, rafforza le
tendenze depressive dell'adolescente. Può capitare addirittura che si metta a
lottare contro le forze interne che lo spingerebbero in avanti, quasi per frenare
attivamente la propria maturazione.
Oggi è vero, essere adulto è molto difficile, occorre adattarsi ad un
mondo in perpetuo cambiamento, le conoscenze acquisite nel corso degli studi
devono essere continuamente rimesse in discussione, riciclate e perfezionate.
L'adulto deve essere pronto ad adattarsi, a cambiare, sia nell'ambito
professionale che in quello sociale. Così per il giovane è difficile a sua volta
identificarsi con un adulto che è in continua mobilità.
Pertanto dobbiamo interrogarci sull'immagine che presentiamo ai nostri
giovani. Tale immagine si forma attraverso i nostri comportamenti, i nostri atti,
il nostro linguaggio, ma anche mediante ciò che filtra e traspare attraverso i
nostri atteggiamenti inconsci.
Non si tratta di presentare al giovane un mondo idealizzato e di
dipingergli il mondo degli adulti in un quadro idilliaco. Tutti hanno il diritto di
ritornare a casa la sera stanchi, di trovare la vita difficile sul lavoro o a casa.
Ma forse è importante spiegargli che tali difficoltà fanno parte della vita e che
l'affrontarla in maniera costruttiva permette un arricchimento di se stessi.
In altre parole, vi sono modi diversissimi di dire al giovane:”È la vita”;
si può accentuare l'idea di fatalità opprimente e negativa, oppure si può
incoraggiare la soddisfazione di vincere gli ostacoli.
In questo campo l’umore degli adulti è un aspetto essenziale, che
trasmette al giovane un'idea del possibile. Perché il giovane accetti di crescere
non è necessario che l'orizzonte adulto gli appaia un confetto, basta
semplicemente che gli sembri possibile.
L'adulto non deve “mai” stancarsi di ascoltare, di sostenere, di
raccontare e raccontarsi, di essere presente col silenzio e con le parole, di far
sentire la sua presenza anche quando non c'è, di essere modello, esempio, di
essere autorevole e non autoritario.
In pratica l'adulto non deve mai dimenticare di amare.
Anna Trupo