L’Islanda è situata sotto il Circolo polare artico.
È bagnata a sud dall’Oceano Atlantico, a est dal Mar di Norvegia e
a nord dal Mare di Groenlandia. A ovest si trova lo Stretto di
Danimarca.
L’Islanda è prevalentemente montuosa. È costituita da altopiani
che degrada fino al centro.
I vulcani sono più di 200, dove almeno 30 sono ancora attivi.
Tipici sono geyser, sfruttati per la produzione di energia e per il
riscaldamento. I ghiacciai ricoprono più del 10% del territorio: il
principale è il Vatnajökull, che si estende per 8500 km quadrati. I
fiumi formano spesso cascate. Molti sono i laghi, formatisi nei
crateri vulcanici e nelle conche scavate dalla lava. Sulle coste di sud - ovest si aprono piccole pianure,
mentre per il resto sono alte e frastagliate. Il clima è sub – polare, quindi fa molto freddo. A sud è più mite.
Bandiera e storia
La bandiera islandese, ai colori tradizionali della nazione (il bianco e il blu) è stata aggiunta la croce rossa
scandinava.
Nell’VIII sec. d.C. giungono in Islanda alcuni monaci irlandesi. Nel IX sec. i Vichinghi si stabiliscono qui e
da questa isola partono per l’esplorazione della Groenlandia, delle isole artiche e delle coste del Nord
America. Nel XIII sec. l’Islanda viene assoggettata dalla Norvegia, poi dalla Danimarca.
L’Islanda resta sotto il dominio danese.
Nel 1918 viene riconosciuta come stato autonomo. Nel 1944 diventa una repubblica indipendente, nella
quale il potere legislativo spetta al parlamento e quello esecutivo al governo. Il Presidente della Repubblica e
i membri del parlamento sono eletti dai cittadini. L’Islanda non ha un esercito, ma ospita basi militari della
NATO e degli Stati Uniti.
Popolazione e città, economia e società.
La popolazione si concentra sulle coste, soprattutto quelle meridionali. Alcune zone sono completamente
deserte.
La lingua è l’islandese, che è la più antica lingua nordica.
La religione più diffusa è quella protestante.
La capitale è Reykjavík ed è l’unica vera città, dove ci abita il 92,5% della popolazione islandese. Il suo
nome significa baia del fumo, quando i Vichinghi furono colpiti dai vapori geotermali.
Il suo porto è il principale scalo commerciale del paese. Reykjavík è una città moderna e molto attiva in
campo culturale. Ospita il Museo Nazionale d’Islanda, dedicato alla storia e alle tradizioni.
Tra le altre città ricordiamo Hafnarfjördur e Akureyri.
L’economia dell’Islanda è basata sulla pesca, grazie all’abbondanza di pesci nei mari.
L’agricoltura è resa impraticabile dal clima. Le patate costituiscono l’unica cultura. Diffusa è anche la
coltivazione in serra di frutta e ortaggi.
Importante è l’allevamento di ovini, bovini, animali da pelliccia e cavalli.
Sviluppata, è la pesca soprattutto di merluzzi e aringhe.
Il sottosuolo ha la sua unica risorsa nelle sorgenti calde: gli Islandesi le sfruttano per scaldare le serre, le case
e per produrre energia.
L’industria alimentare è legata alla pesca. I suoi prodotti principali sono: pesce congelato, affumicato e sotto
sale, olio e farina di pesce. Importanti sono anche i cementifici, stabilimenti metallurgici e le industrie
chimiche.
Il terziario conta sul commercio, basato sull’esportazione. In crescita sono anche il turismo e l’informatica.
In Islanda non esistono ferrovie e la rete stradale è poco sviluppata. Il trasporto aereo è fondamentale per i
collegamenti e gli scambi.