ATTI 16 - 17 e questi, quando seppero che erano Romani, ebbero paura1 39 e venuti, li pregarono di scusarli21 e, accompagnandoli fuori34, chiesero loro di andarsene dalla città. 40 Allora Paolo e Sila, usciti di prigione, entrarono in casa di Lidia2 e, visti i fratelli, li confortarono e partirono. Paolo e Sila a Tessalonica. Dopo essere passati per37 Amfipoli29 e per21 Apollonia38, giunsero a Tessalonica7, dove c'era una sinagoga dei Giudei 2 e Paolo, com'era sua a16 consuetudine , entrò da loro e per tre sabati tenne ragionamenti22 tratti21 dalle Scritture, 3 spiegando e dimostrando23 che il Cristo doveva morire e risuscitare dai mortib. «E il Cristo», egli diceva, «è quel Gesù che io vi annunzio». 4 Alcuni di loro furono convinti, e si unirono35 a Paolo e Sila e così una gran folla di Greci pii30 e non poche donne delle famiglie più importanti24. 5 Ma i Giudei, mossi da invidia, presero con loro alcuni uomini malvagi tra la gente di piazza25 e, raccolta12 quella plebaglia21, misero in 13 subbuglio la città e, assalita14 la casa di Giasonec, cercavano di trascinare15 Paolo e Sila davanti al popolo. 6 Ma non avendoli trovati, trascinarono17 Giasone ed alcuni fratelli davanti ai magistrati della città18, gridando: «costoro, che hanno messo sottosopra19 il mondod, sono venuti anche qui, 7 Giasone li ha ospitati e tutti loro agiscono contro i decreti di Cesare, dicendo che c'è un altro re, Gesùe». 8 La popolazione ed i magistrati della città, che udivano queste cose, furono messi in agitazione31. 9 I 17 a Atti 13.14 - b Luc.24.26, 46 - c Rom.16.21 d Atti 16.20 - e Giov.19.12; 1Piet.2.13 - f Is.34.16; Luc.16.29; Giov.5.39 - 1 Erano preoccupati della punizione per averli imprigionati in violazione delle leggi dell'impero. Punire ingiustamente un cittadino romano era ritenuto un reato alla maestà del popolo romano, ed esso veniva severamente punito 2 cf. Atti 16.15. - 3 Tucidide (storico e generale Ateniese 460-397) riferisce che tali statue si trovavano ovunque, di fronte alle case e ai templi. La parte nordovest dell’agorà (piazza) era così colma di queste figure da Essere chiamata “l’Ermete” Lo scrittore latino Petronio (27-66 d.C.) affermava che ad Atene vi erano più idoli che uomini. Una caratteristica di Atene erano le colonne, poste ovunque nelle piazze, sormontate da una testa di Ermete ( il Mercurio dei magistrati, dopo21 aver ricevuto una cauzione da Giasone e dagli altri, li lasciarono andare. Paolo e Sila a Berea. 10 E i fratelli subito, di notte, fecero partire Paolo e Sila per Berea8 ed essi, appena giunti, si recarono nella sinagoga dei Giudei. 11 Questi furono più generosi26 di quelli di Tessalonica, perché21 ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano cosìf. 12 Molti di loro, dunque, credettero, e così pure un gran numero di uomini e di nobildonne greche. 13 Ma quando i Giudei di Tessalonica vennero a sapere27 che la Parola di Dio33 era stata annunziata da Paolo anche a Berea, si recarono là, agitando28 e mettendo sottosopra31 la folla. 14 I fratelli, allora, fecero partire subito Paolo, conducendolo4 fino al mare; ma Sila e Timoteo rimasero ancora là. 15 Quelli che accompagnavano Paolo, lo condussero5 fino ad Atene10 e, ricevuto l'ordine di dire a36 Sila ed a Timoteo che quanto prima si recassero da lui, se ne tornarono indietro. Paolo ad Atene. 16 Mentre Paolo li aspettava ad Atene, lo spirito gli s'inacerbiva20 dentro nel vedere la città piena di idoli3. 17 Frattanto discuteva22 nella sinagoga con i Giudei e le persone pie30 e, ogni giorno, con quelli che si trovavano sulla piazza6. 18 Anche alcuni filosofi epicurei e stoici32 conversavano con lui. Alcuni dicevano: «che cosa vuole dire questo ciarlatano?11» Altri: «sembra essere un predicatore di divinità9 straniere»; perché romani ) che era il Dio delle strade, delle porte e dei mercati. Eliano (filosofo e scrittore in lingua greca 165/170 circa – 235) definiva Atene l’altare della Grecia” - 4 poreuomai=andare - 5 agô= condurre, accompagnare - 6 agorà =piazza di mercato e luogo di riunione - 7 Tessalonica era stata fondata nel 315 a.C. da Cassandro, che le aveva dato il nome della moglie, sorellastra di Alessandro Magno, di cui egli era ufficiale. Era situata sulla via Ignazia, costruita dai Romani alla fine del 2° sec. a.C., collegava le due parti (orientale e occidentale) dell’impero romano. Al tempo di Paolo la città era capitale della provincia senatoria della Macedonia (dal 44 d.C.). Era il centro politico e commerciale più grande e più importante della Macedonia. Era una città cosmopolita, come Corinto, con una popolazione di circa 200.000 abitanti. Era una ATTI 16 - 17 città libera, non pagava alcun tributo ed era disciplinata dal diritto romano perché i suoi cittadini erano anche cittadini romani. Aveva un porto sul Mar Egeo. Non lontano da essa sorgeva il monte Olimpo - 8 Berea era un piccolo paese di montagna della Macedonia, situato a una sessantina di chilometri di distanza da Tessalonica. Qui c’era un’importante sinagoga 9 daimonion=divinità, essere divino. Nel greco classico indicava principalmente un certo ordine inferiore tra gli esseri divini. La risurrezione (anastasis) viene presa dall’uditorio per il nome di una dea e quindi facevano Paolo predicatore di una nuova coppia di dèi: Gesù e Anastasia. - 10 Atene, era stata così chiamata "Atene" in onore di Minerva, che era la dea più adorata lì, fu definita da Filone "la pupilla della Grecia", e da Cicerone "la lampada [il faro] di tutta la Grecia" - 11 spermologos =accattone, persona d’infima classe, buffone, parassita. Il termine era applicato dai greci alle persone povere che raccoglievano il grano sparso nei campi dopo il raccolto. E’ detto in senso figurato di uomini loquaci, chiacchieroni e supponenti che sono disposti a lusingare per quanto di bene possono ottenere. Uomini senza principi o argomenti in quello che dicono 12 ochlopoieô =fare assembramenti - 13 thorubeô= turbare, sconvolgere - 14 efistêmi=venire contro, attorniare - 15 proagô=portare avanti - 16 eiôtha= secondo il costume, l’usanza - 17 surô=trascinare, con idea di violenza - 18 politarchês=prefetto della città 19 anastatoô = sconvolgere, turbare, Gal 5.12 20 paroxunomai = irritare, esasperare, 1Cor.13.5 21 non c’è nel greco - 22 dialegomai = discutere, ragionare, trattare 23 paratithêmi= esporre, presentare, offrire, Matt.13.24,31 - 24 prôtos=il più ragguardevole, principale Luc.19.47; Marc.6.21; Atti 25.2, 28.7 - 25 agoraios=ozioso, oratore, avvocato. La stessa parola è usata dagli Ebrei a significare giudici; presumibilmente si trattava di avvocati di poco conto 26 eugenês = di indole nobile - 27 ginôskô= apprendere, prendere conoscenza, sapere 28 saleuô=eccitare, agitare, scuotere, come di una tempesta in mare dove tutto è mosso sin dal profondo. Matt.11.7; Luc.6.48; 2Tess.2.2 - 29 Amfipoli, capitale della Macedonia, sulla via Ignazia, arteria di grande comunicazione fra l'Italia e l'Oriente, grande base militare romana, distava circa km.45 da Filippi. In essa non vi era alcuna sinagoga - 30 sebomai=avere sacro timore, temere, venerare, onorare. Erano dei proseliti che condividevano la fede giudaica ma non avevano ricevuto la circoncisione - 31 tarassô= agitare, turbare, sconvolgere, mettere sottosopra 32 I filosofi epicurei negavano che il mondo era stato creato da Dio, non credevano nell'immortalità e consideravano ridicola l'idea della resurrezione. I filosofi stoici professavano agnosticismo e indifferenza riguardo all'immortalità o meno dell'uomo; inoltre credevano che l'anima individuale, alla fine del mondo, fosse destinata ad essere riassorbita nell'anima cosmica 33 questo è il linguaggio di Luca poichè gli Ebrei Tessalonicesi non avrebbero chiamato la predicazione di San Paolo con questo nome - 34 exagô=condurre fuori, far uscire 35 proseklêrôthêsan=furono aggiunti - 36 pros=per - 37 diodeusantes=avendo attraversato - 38 era a circa 40 km ad ovest di Amfipoli.