Il morbo di Dupuytren (dott. Galli Stefano) Il morbo di Dupuytren è una malattia della mano caratterizzata da un ispessimento patologico e da una retrazione dell'aponeurosi palmare, una struttura fibrosa, normalmente sottile, situata a livello del palmo della mano e delle dita, al di sotto della cute. Questa malattia si presenta inizialmente con dei piccoli noduli sottocutanei; successivamente progredisce con la formazione di 'corde' aponeurotiche che convergono verso il centro del polso. Queste corde sono anelastiche e, accorciandosi, progressivamente provocano una graduale contrattura in flessione delle dita con conseguente limitazione al movimento delle stesse in estensione. Spesso ci sono anche aderenze tra la fascia e la cute, che appaiono con delle fossette a ridosso delle pieghe palmari, le quali spesso risultano attratte verso il polso con un aspetto a V. In alcuni pazienti la malattia può colpire anche altre parti del corpo, come la pianta dei piedi (malattia di Ledderhose) o le nocche delle dita. Cause La cause sono sconosciute, ma si è riscontrata tuttavia una certa predisposizione familiare su base genetica. I micro-traumi ripetuti alla mano o l'uso della stessa per attività lavorative pesanti non sono correlati all'insorgenza della malattia, ma possono favorirla ed aggravarla. Essa è più frequente nel sesso maschile (circa nell’80% dei casi). E' associata all'abuso di sostanze alcoliche, al diabete, all’assunzione di farmaci tipo "Gardenale" e l'insorgenza aumenta con l'età. Classificazione La malattia è classificata in 4 stadi in base all'angolo formato dalla 2° falange del dito interessato. Stadio I: retrazione con flessione di una o più dita con angolo inferiore a 45° Stadio II: retrazione con flessione di una o più dita con angolo tra 45° e 90° Stadio III: retrazione con flessione di una o più dita con angolo tra 90° e 135° Stadio IV: retrazione con flessione di una o più dita con angolo tra 135° e 180° Terapia La malattia ha un decorso progressivo anche se molto lento. E’ possibile avvalersi della fisioterapia e del posizionamento di splint e tutori per rallentare la deformità delle dita, ma la terapia è stata finora esclusivamente chirurgica. La presenza di un nodulo al palmo non costituisce indicazione all’intervento. La malattia di Dupuytren viene curata negli stadi 2, 3 e 4. Il trattamento chirurgico prevede l’asportazione del tessuto patologico con conseguente distensione delle dita ed è perciò indicato quando la funzione della mano risulta compromessa (non è possibile l’estensione completa del dito interessato). Le tecniche sono molteplici, soprattutto per quanto riguarda il tipo di incisione cutanea: In casi selezionati si può eseguire la sezione del cordone usando un bisturi ad ago, senza pertanto incidere la cute (cordotomia percutanea ad ago). L'intervento di norma richiede tra i 15 e i 30 minuti, è di tipo ambulatoriale (senza ricovero preventivo) e in anestesia locale. Più spesso l'intervento consiste nell'asportazione, tramite specifiche incisioni, della porzione di aponeurosi coinvolta dalla malattia e nella liberazione delle dita dal cordone retraente (aponeurectomia parziale). E’ inoltre necessario intervenire con una plastica della cute (plastiche a Z), che negli stadi avanzati del Dupuytren diventa particolarmente tesa e sottile nella zona sovrastante la lesione. L'intervento viene eseguito in anestesia generale o locoregionale, con iniezione di anestetico sotto l'ascella da parte dell'anestesista (blocco ascellare). La procedura di norma richiede tra i 45 e i 70 minuti e viene praticata in regime di day-surgery. Il paziente viene medicato dopo sette giorni dall'intervento, ed i punti rimossi dopo 15-20 giorni dallo stesso. L'intervento è seguito da una breve immobilizzazione e dalla riabilitazione della mano. L'intervento richiede una convalescenza di almeno 1 mese. Le possibili complicanze dell'intervento chirurgico sono le infezioni, per la cui prevenzione viene praticata terapia antibiotica un'ora prima della procedura, danni ai nervi e vasi della mano, spesso legati al cordone della malattia che può avvolgere queste delicate strutture, ematomi o necrosi del tessuto cutaneo. In casi estremamente rari si possono verificare delle crisi ischemiche tali da portare a necrosi il dito interessato. Il recupero solo parziale della motilità del dito, frequente negli stadi 3 avanzati e 4, è causato dalla prolungata rigidità delle dita coinvolte. A distanza nel tempo possono comparire recidive della malattia. Queste sono rare con un intervento di aponeurectomia; risultano frequenti invece con la tecnica di cordotomia ad aghi. Terapia con Collagenasi Rappresenta la più recente proposta di terapia della malattia di Dupuytren con un trattamento invasivo minimo. Viene eseguita una iniezione di un farmaco (si tratta di un enzima che è in grado di digerire in sede locale il collagene che costituisce la maggiore componente del tessuto cicatriziale e nel caso specifico dei cordoni fibrosi del Dupuytren). Lo schema terapeutico prevede due fasi: - nella prima si infiltra la collagenasi nella sede della retrazione; - nella seconda (24 ore dopo) si esegue una manipolazione della mano in estensione che determina meccanicamente la lacerazione dei cordoni retraenti e l’estensione del dito. Questa procedura ha alcune limitazioni di applicazione che riguardano la fase iniziale della malattia o all’altro estremo una deformità molto avanzata. Trattandosi comunque di un atto medico deve essere considerata preventivamente da parte dell’operatore la sussistenza di controindicazioni per malattie sistemiche o terapie in atto. Per questo motivo l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha codificato in modo molto dettagliato i limiti di applicabilità della terapia con collagenasi, le modalità di esecuzione ed i controlli a distanza per valutare i risultati a breve, a medio e a lungo termine, nonché le eventuali complicazioni. Ottemperando a queste disposizioni la Regione Lombardia ha identificato un certo numero di Aziende Sanitarie Pubbliche e Private Accreditate (attualmente 5) con una particolare competenza in Chirurgia della Mano. Tra queste gli Spedali Civili di Brescia che hanno una lunga e consolidata tradizione di eccellenza nella Chirurgia della Mano. Su indicazione della Direzione Generale degli Spedali Civili il Dipartimento Osteo-Articolare ha reso esecutive le disposizioni regionali organizzando presso la U.O. Ortopedia Traumatologia 2 – Unità Semplice di Chirurgia della Mano la terapia con collagenasi del Dupuytren.