IL MESOTELIOMA PLEURICO
Cos’è
Il mesotelio è una membrana fibrosa che riveste vari organi e strutture tra cui i polmoni e la
parte interna della gabbia toracica (pleura), il cuore (pericardio), l’intestino (peritoneo) e i
testicoli (tunica vaginale). Il suo compito è permettere la formazione e il riassorbimento di
versamenti ed è attraverso di esso che sono possibili rapide variazioni della quantità di liquido
contenuto nelle cavità. Le neoplasie del mesotelio si distinguono in due forme: benigne
(tumori rari, localizzati, a lenta crescita, che in genere guariscono con la chirurgia) e maligne,
la cui incidenza è aumentata negli ultimi trent’anni.
Fra queste, quella pleurica è la più diffusa, costituisce all’incirca l’80% di tutti i mesoteliomi.
Colpisce soprattutto i maschi, con un picco intorno ai 60 anni. Il periodo di latenza fra
l’esposizione alle possibili cause e la comparsa della malattia varia da 20 a 40 anni.
Prevenzione
Purtroppo ad oggi non esiste una metodologia di diagnosi precoce per il mesotelioma,
universalmente approvata ed applicabile nelle persone con nota esposizione. Sono stati
condotti studi per capire se esistano dei “marcatori” ossia delle “spie”, che, con un semplice
prelievo di sangue, consentano di identificare individui più a rischio di sviluppare la malattia
tumorale. Tra questi il più analizzato è sicuramente la mesotelina, più elevata in chi è stato a
contatto con l’amianto. Tuttavia non è sufficiente e per la diagnosi restano fondamentali la
biopsia o l’esame del liquido pleurico.
Sintomi
Nel 70% dei casi di mesotelioma pleurico maligno i primi sintomi (generalmente presenti da
alcuni mesi dal momento della diagnosi) sono dolore toracico, dispnea (difficoltà respiratoria)
e tosse, che aumentano con il passare del tempo. Col tempo, spesso si associano astenia
(stanchezza) o malessere generale; in una percentuale minore di pazienti (10-20%) i primi
sintomi alla diagnosi sono anoressia con diminuzione spiccata dell’appetito, calo di peso o
febbre. Il segno più frequente (80% dei casi) è la formazione di liquido pleurico nelle
localizzazioni toraciche. Vi sono peraltro pazienti che, pur presentando radiologicamente i
segni della malattia, non manifestano alcun sintomo.
Cause
L’80% dei mesoteliomi riconosce nell’esposizione all’amianto la causa del tumore, anche se
solo il 5% delle persone esposte alle fibre di asbesto si ammalano e questo fa pensare che vi
possano essere anche altre concause di malattia. Non esiste un livello minimo di esposizione,
che possa essere considerato sicuro. Le persone più comunemente colpite sono lavoratori dei
cantieri navali, edili, operai presso aziende di meccanica automobilistica, di materiali isolanti,
di tubi e di installazione di impianti di riscaldamento. Alcuni studi dimostrano che coloro che
l’essere fumatori aumenta in maniera esponenziale il rischio in queste persone (probabilità di
morire di mesotelioma pari a 55 volte quella di non-fumatori e senza esposizione all’amianto).
Stadiazione
La stadi azione (che indica il grado di progressione della malattia) ad oggi più utilizzata per il
mesotelioma è quella dell’International Mesothelioma Interest Group (IMIG) che può essere
cosi sintetizzata:
stadio I: il tumore confinato alla pleura parietale o parietale e parte della viscerale da un solo
lato, senza coinvolgimento dei linfonodi;
stadio II: la neoplasia sempre confinata alla pleura parietale e viscerale da un solo lato, ma
più estesa;
stadio III: la malattia interessa estesamente pleura parietale e viscerale (potendo coinvolgere
anche altre strutture come il pericardio o tessuti della parete toracica) e c’è un coinvolgimento
dei linfonodi.
stadio IV: comporta l’interessamento della pleura contro-laterale oppure la presenza di
liquido pleurico contenente cellule tumorali oppure il coinvolgimento di strutture ossee (coste
o colonna vertebrale) o di altri organi al di fuori della gabbia toracica.
Trattamenti
Si possono distinguere essenzialmente due tipi di trattamento: quello tradizionale
(maggiormente testato, che ha già dimostrato una sua efficacia ed è parte della pratica clinica
comune) e i nuovi trattamenti (approcci terapeutici ancora in fase di studio e possibili solo
nell’ambito di studi clinici). Il trattamento tradizionale include diverse possibilità, che possono
essere utilizzate singolarmente e/o in associazione, a seconda dell’estensione della malattia e
delle condizioni generali del paziente.
Il mesotelioma pleurico può essere trattato con la chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia,
eventualmente in combinazione.
Recentemente si sono raggiunti nuovi risultati con la chemioterapia a base di pemetrexed e
platino, che ha dimostrato di migliorare sia la sopravvivenza che la sintomatologia in pazienti
con malattia avanzata.