I° CIRCOLO DIDATTICO GIOIA TAURO RC COUNSELLING ALL’INTERNO DELLA SCUOLA DELL’OBBLIGO Informazioni e consulenze rivolte ad alunni e genitori “ SPAZIO D’ASCOLTO” DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Vincenzo La Valva REFERENTE: prof. Teresa Pagano CONTESTUALIZZAZIONE ED ANALISI STORICO SOCIOLOGICA DEL TERRITORIO DI RIFERIMENTO La realtà ambientale, in cui sono dislocate le scuole della Direzione Didattica del I Circolo di Gioia Tauro, è caratterizzata da un tessuto sociale pressoché eterogeneo, poiché il Paese è centro di relazioni commerciali; in esso sfocia tutto il movimento economico che si svolge nell’omonima piana favorito dalle vie di comunicazione: stazione ferroviaria, autostrada, Porto. Il territorio vede la presenza di grandi e medie industrie, aziende artigianali e commerciali. La posizione della struttura scolastica, permette una proficua attività di interazione con le altre scuole, dei vari ordini e gradi, presenti nel territorio. Il contesto socio-culturale dell’utenza è prevalentemente medio-alto, ma una significativa percentuale di allievi proviene da famiglie caratterizzate da precarie condizioni economiche e sociali, che determinano deprivazione culturale, difficoltà relazionali con i coetanei, deficit motivazionale nei confronti delle attività scolastiche. A tale fascia bisogna aggiungere un elevato numero di extracomunitari con le loro particolari problematiche di inserimento e un elevato numero di alunni nomadi con le loro specifiche difficoltà di comunicazione e di integrazione. La carriera scolastica di questi bambini risulta difficoltosa. Il progetto sarà, quindi, finalizzato non solo all’integrazione degli alunni diversamente abili ma si propone di garantire il successo formativo a coloro che non sempre sono capaci di seguire i normali ritmi di apprendimento. CONTESTUALIZZAZIONE E MOTIVAZIONE L’educazione alla responsabilità ha grande rilevanza per una scuola che ha il compito di formare l’uomo e il cittadino del mondo. Spesso si assiste ad una divaricazione tra i valori trasmessi e quelli trasmessi dalla famiglia. Se nella prima si sollecitano il rispetto delle regole, l’impegno, il comportamento responsabile, nella seconda sovente si pone l’accento sulla necessità di evitare “ostacoli” e “fatiche”, che impediscono il raggiungimento di un presunto benessere ai propri figli (a qualunque costo e nonostante gli altri). Le famiglie sono cambiate sia nella tipologia che nell’organizzazione degli spazi e dei tempi; la vita familiare incalzata da ritmi sostenuti, rende meno disponibili all’ascolto autentico dei bisogni dei bambini e delle bambine. I padri spesso assenti per impegni lavorativi, eccedono in permissivismo o si fanno travolgere da impennate di autoritarismo inopportune, inefficaci e dannose. I modelli negativi trasmessi dai mezzi di comunicazione di massa fortemente influenzati nel bene e nel male dalla globalizzazione, la presenza nelle nostre scuole di bambini /e provenienti da Paesi stranieri, con il loro percorso traumatico legato alla vicenda dell’immigrazione, con le loro difficoltà d’inserimento che riguardano tanto le reazioni della scuola (relazioni con i pari, inserimento in classi troppo inferiori per età o in gruppi demotivati), quanto il rapporto scuola –famiglia e l’atteggiamento della famiglia verso la scuola, le forme di incoerenza educativa di molti insegnanti nel loro far finta di non vedere e non sentire, portano i bambini che assorbono il clima socio-affettivo della famiglia e della classe ad una confusione, ad un disorientamento che certo non favoriscono l’apprendimento dell’alfabeto dell’integrazione affettiva della personalità e l’assunzione di valori come il reciproco rispetto, la partecipazione attiva, la collaborazione, l’impegno competente che devono caratterizzare le attività di un’istituzione scolastica. E’ necessario che gli educatori comincino a riflettere sulle conseguenze che le azioni presenti avranno sul futuro locale, nazionale e globale. Occorre prendere atto che ci sono problemi di carattere sociale con forti implicazioni esistenziali che riguardano una popolazione infantile e giovanile sempre più difficile da inquadrare e da governare verso gli obiettivi proclamati dalla norma. BENEFICIARI DELL’AZIONE I destinatari del progetto sono i genitori, i bambini e le bambine della scuola. RISORSE STRUTTURALI Un ambiente all’interno della scuola dotato di una scrivania, un armadietto, sedie, materiale di cancelleria. FINALITA’ Solidarietà, promozione dei diritti umani, cittadinanza attiva. Attivare percorsi in rete con la famiglia, gli insegnanti, i servizi sociali, le UMD, il consultorio familiare e tutte le agenzie presenti sul territorio per realizzare progetti integrati atti ad aumentare le risorse a favore delle fasce minorili del territorio attraverso il servizio di ascolto, di informazione, di consulenza e di coinvolgimento nelle fasi del programma di tutti i servizi esistenti. OBIETTVI SPECIFICI Il progetto si prefigge di rispondere ad esigenze di accoglienza, promozione, partecipazione alla vita scolastica e sociale, con interventi finalizzati alla risoluzione delle problematiche dei minori, per contrastare quei processi evolutivi che potrebbero sfociare in situazioni di disagio. In particolare fare acquisire, sostenere e migliorare a livello personale la cura di sé, la competenza comunicativa e comportamentale, la capacità di analisi, di riflessione e di critica, la fiducia in se stessi e nel mondo degli adulti. TEMPI Ottobre/maggio. Il progetto prevede interventi settimanali di due ore per l’apertura di uno sportello di ascolto e un’ora settimanale di coordinamento fra l’insegnate referente e l’esperto per l’attivazione delle iniziative da promuovere. VERIFICA E VALUTAZIONE La valutazione dei risultati avverrà con la registrazione dei miglioramenti rispetto alla situazione di partenza e con la verifica dei cambiamenti previsti e degli obiettivi raggiunti.