Le montagne
Le montagne sono nate milioni di anni fa con modalità diverse: tettonica e vulcanica.
L'antica Pangea, il grande unico "supercontinente" presente sulla Terra delle origini,
200 milioni di anni fa cominciò a dividersi nei vari continenti.
I continenti si allontanarono pian piano gli uni dagli altri e continuano a farlo anche
oggi.
Questo fenomeno è chiamato deriva dei continenti.
I continenti sono la parte che esce dagli oceani di zolle più grandi, che sono in
contatto tra loro e che si scontrano o si allontanano.
Lo strato più superficiale della Terra si chiama crosta terrestre ed è formato da
rocce.
Questo strato muta continuamente, anche se noi non ce ne accorgiamo.
I movimenti della crosta possono dare origine a montagne.
Come ho detto prima, le montagne hanno origini diverse:
Alcune montagne hanno origine tettonica: nascono quando i movimenti della crosta
spingono blocchi di roccia l’uno contro l’altro sollevandoli. Le montagne di origine
tettonica hanno una forma irregolare.
Altre montagne hanno origini vulcaniche: il magma fuoriuscito attraverso il camino
del vulcano durante un’eruzione si raffredda, si solidifica e si accumula, dando
origine a rilievi. Le montagne di origine vulcanica hanno una forma più regolare e
compatta, a forma di cono.
Le montagne si trasformano
Le montagne non rimangono sempre uguali; lentamente, il
processo di erosione trasforma il loro aspetto, rendendole meno
aguzze e riducendone l’altezza.
Le montagne con cime aspre sono più giovani rispetto a quelle con la
cima arrotondata, perché gli agenti atmosferici non hanno avuto il
tempo necessario per agire su di loro.
Questi cambiamenti avvengono in tempi lunghissimi
I
Prima
Dopo
L’erosione è causata da fattori diversi:
La variazione della temperatura, cioè il passaggio dal freddo al caldo e viceversa,
fanno sì che la roccia dapprima aumenti e poi diminuisca di volume;
a lungo andare, questi cambiamenti provocano delle fenditure nella roccia, che alla
fine si frantuma. Altri fattori sono i fenomeni atmosferici come l’ acqua, il vento e il
ghiaccio .
L’acqua piovana battendo sulle
rocce le erode
Il vento, sfregando contro le
rocce, le corrode e trasporta
via i granelli di sabbia.
I ghiacciai, scivolando verso
valle, con il loro peso
schiacciano e frantumano le
rocce.
.
Infine, le radici delle piante e i
muschi, penetrando nelle
fessure, riescono a spaccare le
rocce che, piano piano, si
sgretolano.
L’immagine illustra l’avvicinamento della
zolla africana che va in subduzione (scivola sotto) alla zolla europea.
Da questo avvicinamento-scontro è iniziato, circa 60 milioni di anni fa, il processo di
orogenesi delle Alpi.
Tutte le rocce del fondo oceanico, in seguito alla spinta prodotta dal movimento del
continente africano contro quello europeo, si sono compresse e ripiegate su se
stesse e quindi sono state sospinte sul bordo meridionale del continente
paleoeuropeo dove le coltri rocciose si sono accavallate in modo caotico fino a
formare quella che oggi è la più imponente catena montuosa d’Europa, cioè la
Catena delle Alpi.
Allora, gli strati delle rocce sedimentarie che un tempo erano in fondo all’oceano
piemontese-ligure, si trovano ora a formare le Alpi le quali in molti punti mostrano
strani tagli orizzontali.
Tali “tagli” sono linee di separazione tra strato e strato di roccia sedimentaria e sono
una caratteristica di tutte le montagne formate da rocce sedimentarie.