Favorire il controllo delle strategie cognitive usate dagli alunni

Anno Scolastico 2008/2009
Scuola Primaria “Don Milani”
CLASSI QUARTE
PROGETTO EDUCATIVO
I docenti delle classi terze presentano le linee programmatiche del loro
intervento educativo nei confronti degli alunni ; tale progetto deve
necessariamente confrontarsi con le attese e le proposte che emergono
dalle famiglie cui si riconosce la responsabilità primaria dell’educazione dei
bambini.
Il progetto educativo si esplica nei confronti di :
 alunni
 famiglie
 team
 iniziative e progetti.
Nei confronti degli alunni
Le insegnanti intendono adottare una metodologia didattico - educativa che
favorisca il pieno sviluppo della persona attraverso la creazione di un
ambiente di apprendimento in grado di stimolare motivazione, curiosità,
partecipazione, senso di responsabilità e consapevolezza del proprio modo
di apprendere.
Sono state scelte le seguenti aree di intervento :
 socializzazione
 autonomia
 motivazione
 partecipazione
 metodo di studio
Per ognuna delle aree sono state individuate :
a) le competenze da promuovere
b) le strategie da adottare per il loro sviluppo
c) i comportamenti da osservare per indicare il livello raggiunto delle
competenze stabilite.
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1)COMPETENZE DA
SVILUPPARE
NELL’AREA DELLA
SOCIALIZZAZIONE
STRATEGIE DA ADOTTARE DA PARTE
DELL’INSEGNANTE
Accettare i compagni.
-Creare un rapporto disteso.
-Cogliere gli interessi personali per stimolare e
motivare.
-Colloquiare con la famiglia.
-Educare al comprendere e accettare la varietà
delle personalità e delle problematiche della
classe attraverso la parola, l’esempio e il
comportamento imparziale.
-Valorizzare le potenzialità di ciascuno,
ridimensionare gli atteggiamenti di superiorità o di
eccessiva esuberanza.
Richiamare negli atteggiamenti aggressivi
(appropriazione degli oggetti altrui, scontri verbali
e fisici …).
-Scoraggiare critiche e pettegolezzi.
-Distribuire equamente incarichi a rotazione.
Cooperare con i compagni -Riconoscere e dar forza al lavoro di gruppo.
e l’adulto.
-Educare all’appartenenza del gruppo.
-Socializzare le esperienze scolastiche e non.
-Condividere con l’esempio, le regole, nel rispetto
dei ruoli specifici (adulto/insegnante,
bambino/alunno).
Riconoscere il ruolo
dell’adulto.
Accettazione di sé.
-Stabilire un rapporto interpersonale con ciascun
allievo.
-Permettere all’alunno di esporre i propri
problemi.
-Incoraggiare il bambino a parlare, ad
approfondire quanto sta dicendo senza valutarlo
né giudicarlo.
-Evidenziare gli aspetti positivi.
-Permettere all’alunno di esprimere i propri
sentimenti, le proprie emozioni, le proprie
peculiarità.
-Non offrire messaggi contradditori.
-Conoscere le aspettative degli altri.
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COMPORTAMENTI
DELL’ALUNNO DA
OSSERVARE
-Viene volentieri a
scuola.
-Non prende in giro i
compagni.
-Non prevarica gli altri.
-E’ attento alle esigenze
degli altri.
-Rispetta le regole
stabilite e condivise dal
gruppo.
-Chiede aiuto in modo
adeguato.
-Comunica con compagni
e adulti.
-Riflette sul proprio
agire.
-Comprende l’efficacia
del dialogo nella
risoluzione di un
conflitto.
-Rispetta l’adulto.
-Ascolta suggerimenti e
indicazioni.
-Accetta se stesso e ha
una buona autostima.
-Sa chiedere aiuto.
-E’ consapevole degli
obiettivi da raggiungere.
-E’ consapevole delle
proprie reali capacità.
2)COMPETENZE DA
SVILUPPARE
NELL’AREA DELL’
AUTONOMIA
Gestire se stesso nei
diversi momenti e nei
diversi contesti.
STRATEGIE DA ADOTTARE DA PARTE
DELL’INSEGNANTE
COMPORTAMENTI
DELL’ALUNNO DA
OSSERVARE
-Incoraggiare e rassicurare.
-Non sostituirsi al bambino.
-Graduare le richieste.
-Non avere fretta rispettando comunque i tempi e
le modalità di esecuzione.
-Sa gestire la propria
persona.
-Sa muoversi
adeguatamente nei
diversi contesti (luoghi,
tempi, attività).
-Sa affrontare le
difficoltà.
-Sa assumere le proprie
responsabilità.
-Sa sperimentare
strategie personali.
-Sa prendere iniziative.
Organizzare il materiale. -Colloquiare costantemente con l’alunno e la
famiglia sull’importanza dell’igiene della persona e
del materiale per una buona organizzazione.
-Ricordare di organizzare e riordinare il materiale.
-Consigliare e ricordare la preparazione della
cartella alla fine della giornata scolastica.
-Chiedere l’intervento della famiglia per l’utilizzo
delle strategie concordate.
-Ha cura della propria
persona e delle proprie
cose.
-Sa tenere e utilizzare il
diario.
Eseguire esercitazioni.
-Lavora autonomamente
senza essere spronato
dall’insegnante.
-Chiede aiuto solo dopo
aver fatto ogni possibile
tentativo.
-Porta a termine il
proprio lavoro.
-Esegue il proprio lavoro
con ordine e cura.
-Controllare l’operare dell’alunno e intervenire
adeguatamente.
-Valorizzare i progressi del singolo.
-Proporre lavori differenziati e graduati.
-Spronare a superare le difficoltà facendo leva
sulle potenzialità.
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3)COMPETENZE DA
SVILUPPARE
NELL’AREA DELLA
MOTIVAZIONE
Coinvolgersi in
un’attività.
STRATEGIE DA ADOTTARE DA PARTE
DELL’INSEGNANTE
Coinvolgimento dell’allievo
-Prevedere una programmazione flessibile.
-Includere autovalutazione e autocorrezione.
-Variare la lunghezza delle attività.
-Stabilire gli obiettivi con gli alunni.
Suscitare e conservare l’interesse
COMPORTAMENTI
DELL’ALUNNO DA
OSSERVARE
-Sa coinvolgersi in
un’attività fino alla
conclusione
dell’esecuzione.
-Si ritiene in grado di
affrontare i compiti.
-Controlla i suoi risultati
scolastici.
-Presentare la lezione con entusiasmo.
-Variare gli stili di presentazione.
-Dare istruzioni chiare.
-Definire aspettative chiare.
-Spiegare la rilevanza dell’attività.
Variabili emotive
-Creare un ambiente positivo.
-Riconoscere i successi.
Metacognizione
(imparare ad imparare).
4)COMPETENZE DA
SVILUPPARE
NELL’AREA DELLA
PARTECIPAZIONE
Partecipare attivamente
nel lavoro.
Partecipare attivamente
nel gioco.
Favorire il controllo delle strategie cognitive
usate dagli alunni facendo definire e descrivere
come si apprende, facendo discutere il gruppo
sulle cause ed effetti delle diverse strategie.
E’ consapevole del
processo di acquisizione
delle proprie cognizioni.
STRATEGIE DA ADOTTARE DA PARTE
DELL’INSEGNANTE
COMPORTAMENTI
DELL’ALUNNO DA
OSSERVARE
-Svolgere lezioni in modo coinvolgente e
stimolante per gli alunni controllando in itinere la
comprensione dei passaggi essenziali.
-Usare un linguaggio comprensibile.
-Rispettare i limiti di attenzione degli alunni
considerando eventuali cali di concentrazione.
-Offrire spiegazioni alternative utilizzando diversi
linguaggi.
-Incoraggiare le manifestazioni di difficoltà di
comprensione.
-Sollecitare costantemente gli interventi.
-Coinvolgere gli alunni più timidi e insicuri.
-Correggere gli interventi non pertinenti.
-Invitare all’espressione di accordo/disaccordo.
-Gratificare e incoraggiare riferimenti
interdisciplinari.
-Propone giochi in gruppo.
-Precisa le regole del gioco e/o trova con gli alunni
nuove regole o le modifica.
-Presta attenzione.
-Chiede spiegazioni
ulteriori o più
approfondite.
-Esprime le sue
difficoltà di
comprensione.
-Contribuisce con
proposte personali.
-Interviene rispettando
le regole.
-Interviene
spontaneamente.
-Interviene in modo
pertinente.
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-Gioca in compagnia.
-Rispetta le regole.
-Accetta il ruolo e la
sconfitta.
Partecipa alle attività
con responsabilità e
consapevolezza.
-Adotta l’ascolto attivo.
-Facilita la comunicazione contenendo l’esuberanza
di alcuni e stimolando l’intervento di altri.
-Favorisce l’interazione tra gli alunni.
-Utilizza un tono di voce adeguato.
Adotta comportamenti
consapevoli nelle diverse
situazioni:
 ascolta attivamente
 ascolta senza
discriminare
l’intervento altrui
 rispetta i tempi e i
luoghi
dell’intervento
 sostiene momenti di
silenzio adeguati
 utilizza un tono di
voce adeguato.
5)COMPETENZE DA
SVILUPPARE
NELL’AREA DEL
METODO DI STUDIO
Organizzare il lavoro in
classe.
STRATEGIE DA ADOTTARE DA PARTE
DELL’INSEGNANTE
COMPORTAMENTI
DELL’ALUNNO DA
OSSERVARE
-Dare indicazioni semplici e precise aiutandosi con
la voce, la lavagna, schemi …
-Dare indicazioni sulla sequenzialità del lavoro da
eseguire.
-Controllare le fasi.
-Indicare i tempi da utilizzare in relazione a quelli
individuali.
-Invitare all’autocorrezione.
Organizzare il lavoro a
casa.
Invitare l’alunno a:
-Rispettare le condizioni più idonee alla
concentrazione.
-Studiare prima di eseguire le esercitazioni.
-Leggere e ripetere ad alta voce.
-Lavorare con ordine.
-Distribuire i compiti nell’arco della settimana.
-Verificare che tutti abbiano saputo eseguire le
consegne.
-Individuare difficoltà.
-Far riflettere sulle procedure e sulla loro
correttezza.
-Coinvolgere e responsabilizzare la famiglia.
-Stimolare l’alunno ad una progressiva
responsabilizzazione individuale.
-Segue le indicazioni
dell’insegnante.
-Lavora in modo ordinato
e preciso.
-Lavora in tempi
predeterminati.
-Rivede il lavoro
apportando eventuali
correzioni.
-Esegue i compiti
assegnati in modo
completo, ordinato,
costante e autonomo.
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Nei confronti delle famiglie
Le insegnanti del team attueranno il “Progetto di miglioramento della comunicazione scuola –
famiglia”, volto a qualificare i momenti di confronto e comunicazione con le famiglie, quali le
assemblee di classe, i colloqui individuali e le comunicazioni inviate attraverso il diario.
Si richiede altresì ai genitori di condividere i seguenti comportamenti:
 partecipare alle assemblee e ai colloqui individuali;
 utilizzare come mezzo privilegiato di comunicazione il diario;
 valorizzare e partecipare all’impegno dei propri figli visionando insieme a loro i
quadernoni e controfirmandoli al termine della settimana;
 rivolgersi alle insegnanti per qualsiasi richiesta di chiarimento, delucidazione,
confronto evitando accuratamente di coinvolgere il bambino;
 richieste e spiegazioni vengono indirizzate e offerte nelle sedi opportune;
 riconoscere ai docenti la piena responsabilità nell’offerta delle proposte didattiche e
nella gestione dell’organizzazione interna.
Nei confronti del team
Riconoscendosi parte di un team le insegnanti assumono collegialmente e individualmente le
responsabilità connesse alla funzione docente; esse si esplicano attraverso:
●la programmazione educativa che implica confronto e assunzione collegiale di decisioni che
riguardano:
- i comportamenti disciplinari, individuali e collettivi,
- i rapporti con le famiglie,
- l’organizzazione delle attività didattiche comuni,
- la gestione dei momenti comuni ( attività a classi aperte, iniziative , uscite didattiche…);
●la programmazione delle attività didattiche:
- confronti sulle scelte metodologiche,
- adesione alle linee programmatiche individuate nel piano delle attività,
- assunzione di responsabilità individuale nella proposta e nella concreta realizzazione delle
unità didattiche,
- individuazione di percorsi metodologici chiari e corrispondenti alle necessità degli alunni,
-individuazione di standard per la verifica e la valutazione degli alunni e delle attività;
●la progettualità che, riconoscendo il valore interdisciplinare dell’apprendimento, coinvolge in
piena parità di intenti e di impegno tutti i docenti contitolari delle classi del team.
●l’organizzazione delle attività da svolgere in contemporaneità devono:
- essere programmate per tempo,
- coinvolgere nella programmazione tutti i docenti,
- essere significative per gli alunni.
Nei confronti di iniziative e progetti
-
Laboratori di attività espressive a classi aperte (vedi allegato).
Progetto di valorizzazione e potenziamento dell’attività motoria e sportiva (vedi
progetto d’Istituto).
- Progetto musica (intervento specialista).
- Uscite didattiche (vedi allegato).
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L’INTERVENTO SUI COMPORTAMENTI PROBLEMA
Intendiamo ricercare alternative alla punizione .
La prima cosa che dovremmo sempre tentare è capire. La comprensione delle ragioni che
portano un alunno ad alzarsi dal banco e girare per la classe, oppure a picchiare un compagno,
talvolta ci dà la chiave per intervenire positivamente sui suoi problemi di comportamento.
La seconda cosa è lavorare sull’ambiente intorno all’alunno, sui compiti che gli proponiamo, su
tutti quegli stimoli che possono essere responsabili del suo comportamento problema.
La terza cosa sta nel ricercare gli aspetti positivi dell’alunno e concentrare su di essi i nostri
sforzi ; è infatti quasi impossibile che un alunno non presenti mai comportamenti meritevoli di
essere rinforzati.
Dobbiamo ricordare che i comportamenti problema attirano molto la nostra attenzione, ma il
rischio è quello di rafforzarli.
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Quando un alunno mette in atto comportamenti negativi per attirare la nostra attenzione
dovremmo :
 non dargli più la nostra attenzione quando ha un comportamento scorretto
 insegnargli come comunicare in modo corretto che desidera attenzione
 dargli attenzione solo quando la richiederà in modo corretto.
Nei casi in cui siamo costretti a ricorrere ai metodi punitivi dobbiamo porre attenzione che
la punizione non sia rinforzante (es. : sospendere l’alunno da un’attività…).
Inoltre, la punizione non deve mai essere improvvisa ; all’alunno dovranno essere spiegate le
regole di comportamento da seguire, bisogna dirgli cosa dovrebbe fare e cosa invece è
proibito e annunciargli che di fronte a un determinato problema scatterà una determinata
punizione. Lo scopo di ciò è quello di prevenire il comportamento problema e la conseguente
punizione.
L’atteggiamento che dovremmo mantenere durante una punizione è quello della calma e far
capire all’alunno che non lo puniamo per fargli un dispetto, per fargli del male , ma per
insegnargli qualcosa : in sostanza per il suo sviluppo . Importante è fargli anche capire che noi
rifiutiamo il suo comportamento problema e non che non accettiamo lui come persona ;al
contrario , è proprio perché teniamo a lui che vogliamo insegnargli a comportarsi meglio.
STRATEGIE D’INTERVENTO
 Allontanamento da una situazione gratificante per qualche minuto
 Il costo della risposta , che è una procedura punitiva che consiste

nel far seguire al
comportamento problema un comportamento che potremmo chiamare riparatore (es.
chiedere scusa a un compagno che l’alunno ha offeso , ripulire un banco che ha sporcato..)
L’allontanamento dalla propria classe per essere inserito in un ’ altra dove l’alunno, una volta
entrato, dovrà spiegare ai compagni e all’insegnante che lo riceve il perché del suo
allontanamento (per prendere coscienza di ciò che è successo).
In riferimento a quest’ultima strategia le insegnanti hanno concordato modalità
comportamentali comuni da adottare.
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