CAPITOLO 20 Le idee e le visioni del mondo In paesi come la Spagna e l’Italia le esigenze di rinnovamento si esprimono indirettamente attraverso una profonda trasformazione della sensibilità e del gusto,che va sotto il nome della tendenza artistica e letterari che prende il nome di barocco. Può essere molto utile rifarsi all’origine del termine, che secondo alcuni deriverebbe dal portoghese “barroco”, indicante una perla irregolare, non sferica. Secondo altri l’origine va ricercata nel termine “baroco”, usato nella filosofia scolastica per indicare un tipo particolare di procedimento logico apparentemente corretto ma intaccato da una sottile debolezza interna. Il termine “barocco” iniziò ad essere riferito all’arte e alla sensibilità del seicento soltanto un secolo più tardi, con evidente intento polemico, per mettere in evidenza il suo amore per la bizzarria. L’età barocca scopre nel disegno ordinato della natura l’anomalia, l’eccezione, e su di essa concentra la sua attenzione. Sulla consapevolezza della finzione e sul senso della vista sono basate non soltanto i fastosi e complessi cerimoniali civili e religiosi ma anche la vasta e straordinaria produzione teatrale che si sviluppa in Spagna, Inghilterra, Francia. Dall’evidenza visiva dipende la dimostrazione della fondatezza delle scoperte celesti di Galilei. La ricerca delle somiglianze nascoste costituisce la nuova rete di collegamenti, le coordinate di una nuova mappa del mondo ce offra all’individuo una possibilità almeno di orientamento. Soltanto il simbolo pare adatto a spiegare fenomeni sfuggenti; soltanto i collegamenti forniti dalla metafora e dall’allegoria, permettono all’artista e al letterato di intuire ciò che i sensi e la ragione non sono più in grado di decifrare con chiarezza. La Scienza Nuova di Galilei si basa sulla trasposizione del metodo matematico a una realtà (quella fisica) alla quale non era mai stato applicato in precedenza attribuire alla matematica il compito di spiegare fenomeni della realtà materiale, è un’innovazione rivoluzionaria che soddisfa l’esigenza dell’età barocca di rinvenire una chiave d’interpretazione unitaria alla realtà materiale. L’acutezza d’ingegno ricercata dal letterato e posta alla base dell’operazione artistica si presta certamente a giustificare elaborazioni gratuite di concetti e collegamenti che non riescono a superare i limiti della bizzarria individuale e che sono destinati ad essere ripudiati dal pubblico nell’arco di qualche decennio. Così l’attenzione alla tecnica può scadere in tecnicismo fine a se stesso, incoraggiato dalla condizione di separatezza in cui il letterato tenta si salvare la propria identità. La riflessione critica costringe lo scrittore barocco a riconoscere il collegamento tra gli strumenti impiegati e la concezione del mondo. © Federico Ferranti S.T.A. www.quartof.com