LE CIVILTA’ DELLA PALESTINA ANTICA
Storia e Contesto
A partire dal 1000 a.C. circa sulle coste siriano-palestinesi si svilupparono le città-stato fenicie e il regno
ebraico, favoriti dal vuoto di potere causato
- dal crollo dell’impero hittita
- e dalla crisi di quello egiziano
Nella stessa epoca, le regioni greche attraversarono un lungo periodo di crisi politica e culturale (il cosiddetto
Medioevo ellenico), durante il quale però si vanno elaborando le premesse per la grande fioritura dei secoli
successivi.
L’Egitto conserva la sua indipendenza, ma non è più in grado di imporsi come grande potenza internazionale, al
di fuori dei suoi confini. E’ piuttosto lo stato assiro a costituirsi come potenza dominante, sia in Anatolia, che in
Mesopotamia.
L’Italia conosce un primo periodo di incremento demografico con l’insediamento dei Veneti e lo sviluppo della
civiltà megalitica dei nuraghi in Sardegna, mentre gli Etruschi iniziarono a espandersi dalla loro regione
d’origine, l’attuale Toscana, verso il Meridione e la Pianura Padana.
Allo sviluppo della civiltà in Italia, contribuiscono gli insediamenti coloniali di Fenici e Greci, che divengono
progressivamente più massicci a partire dal secolo VIII a.C.
IL MEDITERRANEO: NUOVO ORIZZONTE INTERNAZIONALE
Il II millennio a.C. - era stata un’epoca di complessivo splendore culturale ed economico
- si erano sviluppate molte grandi civiltà (babilonese, egiziana , hittita;
nel continente europeo, quella minoica e micenea)
- la vita civile aveva raggiuntola propria conquista per l’umanità
- si era diffuso l’uso del cavallo e perfezionata l’arte della navigazione
Nel 1200 a.C. tuttavia assistiamo a nuove migrazioni di popoli chiamati ‘popoli del mare’ che portarono
- alla scomparsa di civiltà come quella Hittita e Micenea
- all’inarrestabile declino degli Egiziani.
Il nuovo millennio si aprì con un’importante innovazione: la tecnica della lavorazione del ferro. Ma la difficoltà
che comportava la sua lavorazione, fece sì che lo stagno rimanesse ancora a lungo il metallo più usato.
La Palestina – significava Terra dei Filistei
- era chiamata Terra di Canaan,
- zona di grande importanza per il Vicino Oriente, posta a mezza via tra Egitto, Mesopotamia e
Asia Minore
- costituiva il corridoio entro il quale transitavano le principali vie commerciali dell’epoca
- rimase a lungo frammentata in una serie di piccoli stati, facile preda dei più potenti vicini
- solo a partire dal 1100 a.C. le genti della regione riuscirono ad aprirsi a forme più autonome di
Civiltà e prese avvio la storia di Ebrei e Fenici
EBREI
La loro storia ci è nota attraverso la Bibbia:
- libro sacro del popolo ebraico e cristiano e fonte storica di grande importanza
- raccolta di libri la cui scrittura risale a numerosi autori, vissuti in periodi diversi
- la forma in cui è scritta non è logica, ma vuole convincere attraverso la forza e la suggestione della
parola
- la narrazione è da considerare attendibile, anche se per la sua prospettiva univoca, è bene considerare
anche altri documenti
La loro storia inizia in Mesopotamia attorno al 2000 a.C. quando ancora erano tribù nomadi, dedite x lo + alla
pastorizia.
Abramo, capostipite degli Ebrei, si diresse con tutto il suo clan verso la terra di Canaan, portando con sé l culto
di Jahvè
↓
- Non era un idolo o una statua da idolatrare
- Il suo culto escludeva la coesistenza con altre forme
Suo successore, furono Isacco e il figlio di Isacco, Giacobbe.
Questa fase iniziale della civiltà ebraica si suole definirla età patriarcale, in cui l’autorità era trasmessa da
padre a figlio, mediante la benedizione. Generalmente la successione spettava al figlio più anziano.
La migrazione in Egitto e la fuga
Una grave carestia spinse gli Ebrei a trasferirsi dalla terra di Canaan in Egitto e ciò avvenne quando anche altre
popolazioni, gli Hyksos, occuparono la parte settentrionale dell’Egitto. E ben presto gli Ebrei si trovarono quasi
sottomessi a questi stranieri. Grazie solo a Mosè riuscirono ad andarsene (fuga dell’Egitto). Anche la fuga fu
difficoltosa e durò quasi quarantenni. Nel frattempo Mosè ricevette da Dio sul Monte Sinai le XII Tavole della
legge, contenente i Dieci Comandamenti.
L’arrivo in Palestina
Giunti finalmente in Palestina, gli Ebrei si insediarono nella parte meridionale e sotto la guida del successore di
Mosè, Giosuè.
Iniziarono a premere anche verso settentrione, ma iniziò la lotta contro i Filistei, popolo già insediatosi in
Palestina, dai quali gli Ebrei furono ripetutamente sconfitti.
Dal punto di vista politico, gli Ebrei non erano ancora uno stato, ma erano suddivisi in 12 tribù. Una 13esima
era costituita dai sacerdoti, Leviti, che si occupavano del rituale religioso.
Il regno ebraico
Per combattere i Filistei, anche gli Ebrei dovettero armarsi di un efficiente organizzazione militare, dandosi
un’autorità politica unitaria, costituita da un re. Ma il primo tentativo di formare la monarchia fallì, in quanto
gli Ebrei non erano stati ancora in grado di giustificare l’autorità di un re sopra il popolo di Dio. Poté nascere
solo quando si giunse alla conclusione che il re degli Ebrei era solo un prescelto di Jahvè, per guidare il popolo
in armonia con i piani della divinità.
Il primo re fu Saul, ma cadde in battaglia con i Filistei. Il suo successore fu David
- che riuscì invece a sconfiggere i nemici
- conquistò Gerusalemme
- con lui, Israele assunse la fisionomia di uno Stato vero e proprio
- suo successore fu Salomone
↓
- godette di tutti i frutti di un lungo regno di pace
- costruì il primo tempio stabile in onore di Jahvè
Concezione religiosa e storica
Quello degli Ebrei fu da sempre un piccolo Stato, ma la sua importanza è stata senza dubbio enorme.
Il ruolo-chiave di questo popolo dipende dalla loro religione, l’ebraismo, da cui derivano le radici di
- cristianesimo e - islamismo.
Quello di Jahvè - era un culto esclusivo, lui era l’unico dio e creatore di ogni cosa nell’universo,
infatti si batterono contro l’accettazione di culti differenti da questo (idolatria)
- non poteva essere nominato, né raffigurato
- guerriero e geloso:
Nel corso del tempo, però, il culto monoteista degli Ebrei mutò:
- in origine Jahvè era considerato il dio protettore dello Stato ebreo;
- poi di tutte le genti,
- fino a diventare una possibile fede universale. Di qui il suo potere d’influenza maggiore.
Con gli Ebrei nasce per la prima volta anche l’idea che la storia è il frutto di una serie di trasformazioni che non
dipendono dal caso, ma che rispondono a un progetto esistente: il progetto di Dio.
E compito degli uomini è quello di impegnarsi a realizzarlo nel rispetto della legge che Dio stesso ha stabilito.
Per gli Ebrei quindi tutta la storia dipende dal patto con Dio --> questo Dio rimane tale anche quando infligge
sconfitte al suo popolo, considerate conseguenze delle azioni commesse dal popolo.
Manifestazione del Dio è anche l’oppressione degli Ebrei per mano di altre nazioni, a cui Dio affida il compito
di punire il popolo eletto.
Questa concezione della storia spiega il motivo per cui gli Ebrei riuscirono così a conservare la propria identità
culturale anche nei momenti di asservimento e di sconfitta. Ovunque esista un nucleo di persone che coltiva la
fede di Israele o Jahvè, lì vi è Israele.
Questa concezione della storia fu in seguito trasmessa dall’ebraismo anche alla cultura cristiana.
FENICI
La civiltà fenicia sorse nel 2000 a.C. nell’attuale Libano, su di una striscia di terra pianeggiante, formata da
città che avevano ciascuna una politica autonoma.
Poca era la superficie coltivabile. Unica risorsa i boschi di cedri, utili come riserva di legno pregiato per la
costruzione edile e navale.
In compenso, grazie alla sua posizione strategica tra Egitto, Mesopotamia e Anatolia, fu una fortunata zona
commerciale e ben presto diventarono abili marinai:
- che svilupparono la tecnica della navigazione
- conoscitori del ciclo delle maree
- osservatori delle stelle e praticanti anche la navigazione notturna (la stella Polare indica sempre il Nord)
- ebbero il monopolio del commercio marittimo (trasportavano per gli Egizi e per gli Assiri ogni genere di
merce)
- fondarono numerose colonie lungo il Mediterraneo, la più importante Cartagine nell’ 814 a.C.
(Palermo e Cagliari tra i più importanti porti)
E all’avanguardia anche in campo geografico:
- i Fenici furono tra i primi a circumnavigare completamente l’Africa.
Svilupparono anche un fiorente artigianato e il prodotto tipico della regione era la porpora, tintura rossastra,
ottenuta con la lavorazione di piccole conchiglie, che serviva per colorare stoffe preziose e produrre vesti di
lusso. Apprezzati anche i vetri lavorati, gli oggetti in bronzo e in avorio e i gioielli.
L’alfabeto fonetico
Fu la necessità dettata dal commercio ai mercati ad indurli a perfezionare un sistema di scrittura adatto a
redigere velocemente contratti e conti, senza ricorrere all’uso dei grandi archivi di palazzo. Così i Fenici
elaborarono un tipo di scrittura alfabetica che, trasmesso ai Greci, originò anche il loro alfabeto e, a loro volta,
generarono quello latino. In breve tempo tutti, ma soprattutto coloro che svolgevano attività commerciali,
furono in grado di servirsene.
Scontro con i Greci
Il periodo di massimo splendore per i Fenici fu dal 1000 all’800 a.C., ovvero fino a quando le grandi città non
furono sottomesse ai grandi imperi dell’epoca: Assiri, Babilonesi e Persiani.
Tuttavia, grazie alle risorse della diplomazia, ma anche della guerra, i governanti fenici riuscirono a non
sottostare a forme troppo dure di dominio straniero.
Nella loro espansione marittima, giunsero a scontrarsi con i Greci e la loro rivalità divenne un fatto costante a
partire dall’VIII secolo a.C. per il controllo di rotte, mercati e materie prime.