Nettuno (Julian Solo kedives) – God of Seven Sea

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Nettuno (Julian Solo kedives) – God of Seven Sea
Marine - Nettuno
Nettuno (Julian Solo kedives) – God of Seven Sea
Età: 16 anni (Kedives, l’ anima di Nettuno è Immortale)
Altezza: 1,77 m
Peso: 59 Kg
Data di nascita: 21-3
Gruppo sanguigno: 0
Luogo di nascita: Grecia
Maestro: ?
Costellazione: Toro
"Il sovrano degli oceani che inghiottono la superficie terrestre!"
Julian Kedives è il corpo mortale nel mondo odierno di Poseidone, che un tempo aveva conteso ad Athena il
dominio sulle terre emerse. Finora Poseidon è stato il dominatore del Mar Mediterraneo, reicarnandosi ogni
volta nel corpo di un membro della famiglia Solo. L'attuale rinascita è stata causata in modo del tutto fortuito,
quando Kanon trovò il suo tridente, non per una mirata intenzione di Poseidone. Ma il colpo sferrato con tutte
le sue forze da Seiya, al contrario, finisce per provocare la completa rinascita del dio, che aveva intenzione di
plasmare la terra sotto una nuova Utopia, ripulendola con immense alluvioni dall'umanità che la sporcava.
TECNICHE:
TRIDENTE DI POSEIDONE
Utilizza il suo tridente come arma micidiale. È in grado di convogliare il suo cosmo nella punta del forcone e
scaglaire saette contro l’ avversario.
ONDA DI NETTUNO
Quando lo spirito di Nettuno si impossessa totalmente del corpo di Kedives, dimostra tutta la sua forza e la sua
ira scaglaindo onde devastanti all’ indirizzo dell’ avversario.
CARATTERE:
Risulta complesso fare un’ analisi sul carattere di un Dio che all’ apparenza potrebbe risultare solo un
sanguinario assetato di potere il cui scopo è quello di assoggettare l’ umanità per creare un nuovo ordine
governato dalle leggi degli Abissi. Ma i disegni divini di Poseidone sono più complessi di quanto appaiano ed
anche le sue argomentazioni possono essere viste in un ottica differente, vedendolo come un nuovo salvatore
deciso a redimere le genti e purificare la terra dal male, con il sacrificio di molti innocenti di certo, ma secondo
Nettuno è l’ unico modo per evitare che la stirpe dei mortali ponga fine alla sua esistenza con le proprie mani.
Per il Dio dei Mari non vi è altra soluzione, ed è inoltre compito di un essere supremo sistemare l’ ordine delle
cose e le gerarchie che vigono sin dai tempi del mito. È evidente che Poseidone non crede in una redenzione
naturale dei popoli, non ha fiducia negli uomini e nella loro fede. Un’ interessante contrapposizione che viene
proposta è caratterizzata dalle opposte personalità del Dio Nettuno e del fragile corpo che ne ospita lo spirito
immortale. Mentre Poseidone è un Dio severo, rigido e intransigente, Julian Kedives sembra un ragazzo fragile
e poco incline alla lotta. Ha un animo nobile e gentile, tratti puri e delicati che si scontrano coi modi rudi dello
spirito che alberga nel suo corpo. Come accade per Lord Hades, in Saint Seiya viene riproposta questa
opposizione suggestiva ed azzeccata per rappresentare una Divinità mitologica. Unica cosa che non si spiega è
capire come un Dio si sia fatto ingannare da un uomo, nello specifico Kanon di Gemini, quasi a voler
dimostrare che l’ astuzia degli uomini sia a volte superiore al potere immortale di un Dio.
IL SUO POTERE E LA SUA STORIA:
Nemico mitologico di Atena e sovrano dei sette mari, Nettuno, risvegliato da Dragone del mare, si reincarna
nel corpo del giovane Julian Kedives, discendente di una famiglia di ricchi armatori greci. Come Lady Isabel,
anche Julian ignorò per molto tempo il suo segreto e crebbe come un comune essere umano, incontrando anche
Lady Isabel ad un party per il suo sedicesimo compleanno e chiedendole di sposarlo. Al rifiuto della ragazza,
Julian, rimasto da solo sulla terrazza della sua villa, vide una luce provenire da Capo Sunion e, recatovisi,
trovò il tridente del Dio dei mari ed il cavaliere sirena Tetis che, presolo con sé, lo porta nel regno degli abissi,
dove gli rivela la sua identità. Riuniti i sette generali marini, Nettuno decide di distruggere l'umanità, ma per
farlo deve distrarre Atena ed i suoi cavalieri, e qui entrano in gioco Ilda e l'anello maledetto. Per pregare Odino
sul picco ghiacciato, Lady Isabel si è indebolita e così Nettuno ha potuto rapirla e portarla nel suo regno, dove
le chiede di unirsi a lui. Al rifiuto della fanciulla, che preferisce difendere l'umanità, Nettuno decide di
imprigionarla nella colonna millenaria che regge la volta dei sette mari. Nel frattempo sulla terra si stanno
abbattendo alluvioni interminabili, che hanno causato inondazioni nei paesi costieri e stanno provocando le
prime vittime. Le alluvioni sono causate da Nettuno, che vuole distruggere l'umanità e fare della terra un solo
enorme oceano su cui governare, e siccome l'unico ostacolo è Atena, la rinchiude nella colonna principale dei
sette mari. I mari infatti poggiano su sette colonne, tutte situate nel regno di Nettuno, ma oltre a questa vi è la
colonna portante, la più maestosa, che nessuno può distruggere se non sono crollate le altre sette colonne.
Proprio nella colonna Nettuno rinchiude Atena, per poi iniziare lentamente ad allagarla con una parte
dell'acqua che dovrebbe cadere sulla terra. In questo modo la pioggia diminuisce sulla terra, ma Isabel rischia
la vita. Sua unica speranza sono i cinque cavalieri. Proprio durante lo scontro con i cinque eroi, si risveglia il
vero spirito di Nettuno, che attacca con tutta la sua spaventosa forza. A vincerlo sarà proprio Lady Isabel, che,
salvata dai cavalieri, fronteggia Nettuno e rinchiude di nuovo la sua anima nell'anfora sacra. Privo dello spirito
del Dio, il corpo di Julian Kedives cade al suolo, mentre sulla terra le piogge cessano e ritorna il sole. I
cavalieri, Isabel, Tisifone e Kiki, compiuta la loro missione, possono ritornare in superficie, mentre Tetis salva
Julian Kedives, ancora privo di conoscenza. Sconfiggendo Nettuno, i cavalieri hanno salvato ancora una volta
l'umanità, ed ora la pace può finalmente tornare.
DELUCIDAZIONI DA TAIZEN:
Persino nello stato in cui la sua rinascita non era completa, fa a pezzi la Cloth di Seiya con il solo brillare degli
occhi, la sua forza è immensa.
L'anima liberata dal sigillo posto da Athena, e sciolto per mano di Kanon, si nasconde nel corpo di Julian....
Al compimento dei 16 anni, viene invitato da Thetis a recarsi al tempio del dio dei mari, e diventa Poseidon.
Per quanti attacchi riceva il suo corpo, essi alla fine rimbalzano sempre contro l'avversario.
Contro Athena, decisa a proteggere ad ogni costo l'umanità, allude a una punizione che provenga dagli dei
dell'Olimpo.
Grazie al vaso di Athena, l'anima di Poseidon viene nuovamente sigillata. Quando verrà il giorno in cui si
risveglierà il Dio dei mari?...
Durante la battaglia di Athena con Hades, sciolse il sigillo di sua iniziativa, e offri' assistenza ai Bronze Saint
dal luogo in cui si trovava.
LA GOD CLOTHE DI NETTUNO:
PUGNO: XX
CALCIO: XX
ARMI SPECIALI: XX
SPIRITO: XX
GITTATA: XX
MITOLOGIA:
NETTUNO:
Nettuno è una figura della mitologia romana, era il dio delle acque correnti e in seguito divenne, dopo il 399
AC, il dio del mare trasformandosi nell'equivalente del dio greco Poseidone, e già Cicerone nel suo trattato
Sulla natura degli dei così lo descrive:
« Il primo regno, cioè il dominio su tutto il mare, fu affidato a Nettuno che la tradizione vuole fratello di Giove
ed il cui nome è un ampliamento del verbo nare »
(Marco Tullio Cicerone, De natura deorum II,66)
Malgrado il fatto che il suo culto si sviluppò dopo il suo accostamento a Poseidone, Nettuno fu sempre meno
popolare, fra i marinai, di quanto lo fosse Poseidone presso i greci. Nettuno inoltre veniva identificato con
Nethuns, il dio etrusco delle acque dolci e dei pozzi. Secondo la mitologia abitava in fondo al mare e
comandava ai mostri marini ed alle tempeste. Viene spesso rappresentato ritto su di un carro trainato da cavalli
marini, e con un tridente nella mano destra come simbolo di comando. Veniva onorato il 23 luglio, con le
festività dei Neptunalia, a cui furono poi uniti i ludi Neptunialicii (dal III secolo a.C.) Il suo tempio si trovava
al Circo Flaminio all'interno del Campo Marzio a Roma. Nella mitologia Romana aveva una divinità associata
(paredra) detta a volte Salacia a volte Venilia.
Nettuno, signore del mare e delle acque, ha dato il nome al Nettunismo, una teoria proposta del geologo
tedesco Abraham Gottlob Werner nel XVIII secolo, secondo la quale tutte le rocce avrebbero avuto origine
marina.
POSEIDONE:
Nella mitologia greca, Poseidone (in Greco Ποσειδῶν) era il dio del mare, dei cavalli e, nella sua accezione di
Scuotitore della terra, dei terremoti. Divinità simili a Poseidone del mondo antico furono Rodon nella
mitologia illirica, Nethuns nella mitologia etrusca e Nettuno in quella romana. In suo onore venivano celebrati
i giochi Istmici.
Etimologia:
Poseidone, se si fa affidamento sulle tavolette d’ argilla in scrittura Lineare B giunte fino a noi, nell’ antica
città di Pilo era considerato il più importante tra gli dei; in queste iscrizioni il nome PO-SE-DA-WO-NE
(Poseidone) ricorre con frequenza molto maggiore rispetto a DI-U-JA (Zeus). Si trova anche una variante
femminile dello stesso nome, PO-SE-DE-IA, il che indica l’ esistenza di una dea compagna di Poseidone che
in tempi successivi venne dimenticata. Le tavolette rinvenute a Pilo riportano la memoria di sacrifici in onore
de "Le due regine e Poseidone" oppure "Le due regine ed il re". L’ identità che più facilmente può essere
attribuita alle "due regine" è quella di Demetra e Persefone o di due dee loro antesignane, in ogni caso divinità
che in epoche successive non furono più associate alla figura di Poseidone. Il dio era già identificato come
"Scuotitore della terra" ovvero E-NE-SI-DA-O-NE nella Cnosso di epoca micenea, un titolo estremamente
importante in quell’ isola, soprattutto considerando che i terremoti sono stati una delle cause principali della
caduta della civiltà minoica.
In una delle tavolette di Pilo si trova un legame tra i nomi di Demetra e Poseidone che compaiono come POSE-DA-WO-NE e DA-MA-TE inserite in un contesto di richieste di grazia agli dei. La sillaba DA, presente in
entrambi i nomi sembrerebbe derivare da una radice Protoindoeuropea associata al concetto di distribuzione di
terre e privilegi, per cui Poseidone potrebbe significare "Signore distributore" o "Compagno della distributrice"
parallelamente a Demetra "La madre distributrice".
Origini del culto:
Nella cultura micenea, pur così dipendente dal mare, non è stato ritrovata alcuna prova di un legame tra
Poseidone ed il mare stesso e la leggenda narra che tra gli Olimpi chi dovesse regnare sulle acque fu stabilito
con un sorteggio. Evidentemente il culto del dio era nato in precedenza ed indipendentemente da quello che
sarebbe diventato il suo regno.
Visto che la figura di Poseidone è in stretta relazione sia con il mare che con i cavalli e considerando la
lontananza dal mare delle zone in cui abitavano gli antichi indoeuropei, alcuni studiosi ritengono che
Poseidone originariamente nasca come un dio-cavallo e che solo in seguito sia stato assimilato alle divinità
acquatiche orientali quando i popoli greci mutarono la loro fonte di sostentamento principale passando dalla
coltivazione della terra allo sfruttamento del mare con la pesca e i commerci marittimi.
Secondo Pausania Poseidone era uno dei custodi dell’ Oracolo di Delfi prima che Apollo ne assumesse il
controllo. Apollo e Poseidone spesso si occuparono degli stessi aspetti delle vicende umane: ad esempio
durante la fase della fondazione di nuove colonie Apollo per mezzo dell’ Oracolo autorizzava i coloni a partire
e indicava loro dove stabilirsi, mentre Poseidone si prendeva cura dei coloni durante la navigazione verso la
nuova patria e procurava le acque lustrali per celebrare i sacrifici propiziatori per la fondazione della nuova
città. L’ Anabasi di Senofonte descrive un gruppo di soldati Spartani che intonano, dedicandolo a Poseidone,
un peana che è un tipo di inno che, normalmente, veniva dedicato ad Apollo.
Come anche Dioniso e le Menadi Poseidone aveva la capacità di provocare alcune forme di disturbo mentale:
uno dei testi di Ippocrate riporta come alla sua opera fosse attribuito l’ insorgere di certi tipi di epilessia.
In ogni caso la grande importanza di Poseidone agli inizi della civiltà Greca si può facilmente notare
nell’ Odissea, poema in cui lui e non Zeus è il motore principale degli eventi. Poseidone era venerato come
divinità principale in molte città: ad Atene era considerato secondo soltanto ad Atena, mentre a Corinto e in
molte città della Magna Grecia era considerato il protettore della polis.
Poseidone nei miti classici:
La nascita e il trionfo su Crono:
Poseidone era figlio di Crono e Rea. Secondo le tradizioni è ritenuto ora il fratello maggiore ora il minore di
Zeus. Al pari dei suoi fratelli e sorelle venne divorato dal padre, che lo rigurgitò quando fu costretto da Zeus,
l’ ultimogenito riuscito a sfuggire al terribile genitore . Zeus insieme ai fratelli e sorelle, agli Ecatonchiri, ai
Giganti e ai Ciclopi sconfisse Crono e i Titani, spodestandolo dal suo trono. Secondo alcune varianti della
leggenda Poseidone fu allevato ed educato dai Telchini sull’ isola di Rodi, e dalla figlia dell'Oceano, Cefira.
Così come Zeus fu cresciuto dai Coribanti a Creta. Quando il dio del mare raggiunse un'età adulta, s'innamorò
di Alia, sorella dei Telchini, e le diede sei figli maschi e una figlia, chiamata Rodo. In tal modo l'isola in cui il
dio passò la sua giovinezza prese il nome dalla sua figlia. Quando poi si decise di dividere il mondo in tre
regni, Zeus ricevette il cielo, Ade il mondo sotterraneo dell’ oltretomba, mentre a Poseidone toccarono il mare
e le acque.
Le amanti di Poseidone:
• Secondo alcune leggende Poseidone stuprò Etra, diventando così padre del celebre eroe Teseo.
• Secondo un antico mito, una volta Poseidone tentò di insidiare Demetra, ma la dea rifiutò i suoi approcci e si
trasformò in una giumenta per nascondersi confondendosi tra una mandria di cavalli. Poseidone però la
individuò ugualmente, nonostante le sue nuove sembianze, si trasformò a sua volta in uno stallone e in questo
modo riuscì a farla sua: dall’ unione nacque Arione, un cavallo dotato del dono della parola.
• Poseidone ebbe una relazione con sua nipote Alope, figlia di suo figlio Cercione re di Eleusi, generando così
Ippotoo. Cercione decise di seppellire viva Alope, ma Poseidone la trasformò nell’ omonima fonte che si trova
nei pressi di Eleusi.
• Poseidone salvò Amimone da un satiro lascivo che l’ aveva aggredita ed in seguito ebbe da lei un figlio di
nome Nauplio .
• Una donna mortale di nome Tiro era sposata con Creteo (dal quale aveva avuto un figlio, Esone), ma era
innamorata di Enipeo, una divinità fluviale: la donna si offrì ad Enipeo che però la rifiutò. Un giorno
Poseidone, incapricciatosi di Tiro, assunse le sembianze di Enipeo e dalla loro unione nacquero i due gemelli
Pelia e Neleo.
• Poseidone ebbe un rapporto sessuale con Medusa sul pavimento del tempio di Atena che, per vendicarsi
dell’ affronto, trasformò la Gorgone in un mostro. Quando, tempo dopo, fu decapitata dall’ eroe Perseo dal
suo collo emersero il cavallo alato Pegaso ed il gigante Crisaore.
• Dopo essersi congiunto con Cenis Poseidone, esaudendo la sua richiesta, la trasformò in un uomo.
L’ Inno omerico a Poseidone:
L’ inno a Poseidone, incluso nella raccolta degli Inni omerici, consiste in una breve invocazione, un
preambolo di sette versi che si rivolge al dio come "scuotitore della terra e delle lande marine, dio dei profondi
abissi che è anche signore del Monte Elicone e dell’ ampia Aigaì" e ricorda anche la sua doppia natura di dio
dell’ Olimpo: "domatore di cavalli e salvatore di navi".
Altre leggende:
Atena era in competizione con Poseidone per diventare la divinità protettrice della città di Atene che,
all’ epoca in cui si svolge questa leggenda, ancora non aveva un nome. Si accordarono in questo modo:
ciascuno dei due avrebbe fatto un dono agli Ateniesi e questi avrebbero scelto quale fosse il migliore,
decidendo così la disputa. Poseidone piantò al suolo il suo tridente e dal foro ne scaturì una sorgente. Questa
avrebbe dato loro sia nuove opportunità nel commercio che una fonte d’ acqua, ma l’ acqua era salmastra e
non molto buona da bere. Secondo altre versioni Poseidone offrì invece il primo cavallo Atena invece offrì il
primo albero di ulivo adatto ad essere coltivato. Gli Ateniesi scelsero l’ ulivo e quindi Atena come patrona
della città, perché l’ ulivo avrebbe procurato loro legname, olio e cibo. Si pensa che questa leggenda sia sorta
nel ricordo di contrasti sorti nel periodo Miceneo tra gli abitanti originari della città e dei nuovi immigrati.
E’ interessante notare come Atene, nonostante questa scelta, all’ apice del suo sviluppo fu una grande
potenza navale, capace di sconfiggere la flotta Persiana nella battaglia di Salamina.
Per punizione per aver offeso Zeus, Poseidone ed Apollo furono mandati a servire il re di Troia Laomedonte :
questi disse loro di costruire un’ enorme cinta muraria che corresse tutt’ attorno alla città, promettendo di
ricompensarli per questo servizio, ma poi non mantenne la parola data. Per vendicarsi, Poseidone mandò ad
attaccare la città un mostro marino che però venne ucciso da Eracle.
Nell’ Iliade Poseidone si schiera dalla parte dei Greci e in diverse occasioni scende in battaglia contro
l’ esercito Troiano. Tuttavia nel XX libro, interviene a salvare Enea quando il principe Troiano è sul punto di
essere ucciso da Achille.
Nell’ Odissea Poseidone svolge un ruolo importante a causa del suo odio per Odisseo, dovuto al fatto che
l’ eroe ha accecato suo figlio, il ciclope Polifemo. L’ inimicizia di Poseidone nei suoi confronti impedisce per
molti anni ad Odisseo di fare ritorno ad Itaca.
Varie:
Le celebrazioni in onore di Poseidone si tenevano, all’ inizio della stagione invernale, in molte città del mondo
greco. I marinai rivolgevano preghiere a Poseidone perché concedesse loro un viaggio sicuro e talvolta come
sacrificio annegavano dei cavalli in suo onore. Quando mostrava il lato benigno della sua natura Poseidone
creava nuove isole come approdo per i naviganti ed offriva un mare calmo e senza tempeste. Quando invece
veniva offeso e si sentiva ignorato allora colpiva la terra con il suo tridente provocando mari tempestosi e
terremoti, annegando chi si trovasse in navigazione ed affondando le imbarcazioni. L’ iconografia classica di
Poseidone lo ritrae alla guida del suo carro trainato da cavallucci marini o da cavalli capaci di correre sul mare.
Spesso era rappresentato insieme a delfini e con pesci infilzati sul suo tridente.
Curiosità:
Taluni dicono che Poseidone non sia mai stato divorato e vomitato da Crono bensì Rea l'abbia sostituito con un
puledro e abbia inserito Poseidone in un branco di cavalli.
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