Laboratorio geo-scientifico “I pianeti... vanno a scuola”
classe 3C
NETTUNO
CARTA D’IDENTITA’
distanza media dal sole (km)
diametro (km)
periodo di rivoluzione
periodo di rotazione
temperatura media superficiale
gravità (Terra = 1)
massa (Terra=1)
4.497 milioni di chilometri
48.600 chilometri
164,8 anni terrestri
16 ore e 5 minuti
-220°C
1,18
17,2
densità media (in g/cm3)
1,6
presenza di Idrogeno H, di Elio He e di
Metano CH4
13
atmosfera
satelliti
Osservazioni
Posizione celeste di Nettuno alla data del 1 febbraio 2007, ore 11.20.
In tale posizione, quasi in congiunzione, non è visibile nelle ore notturne.
Il pianeta Nettuno è stato raggiunto da
una sola sonda spaziale, la Voyager 2,
lanciata il 20 agosto 1977 da Cape
Canaveral e giunta in prossimità del
pianeta oltre dieci anni dopo, il 25
agosto 1989, dopo un viaggio di oltre
5 miliardi di km.
La sonda individuò importanti dettagli
dell'atmosfera del pianeta, confermò
l'esistenza di ben cinque anelli ed
individuò nuovi satelliti oltre a quelli
già scoperti da terra.
La prima osservazione certa di Nettuno fu effettuata da Galileo Galilei il 27 dicembre 1612; egli
disegnò la posizione del pianeta sulle proprie carte astronomiche, scambiandolo per una stella fissa a
causa del suo moto apparente poco rilevabile dagli strumenti allora in suo possesso.
La sua esistenza fu presupposta e localizzata da calcoli matematici dell’astronomo francese Urban Le
Verrier, osservando le perturbazioni del moto di Urano; la scoperta è del 23 settembre 1846 ad opera di
due astronomi dell'Osservatorio di Berlino, Johann Gottfried Galle e Heinrich d'Arrest.
Nettuno è l’ottavo pianeta del sistema solare e l’ultimo pianeta gioviano.
La superficie di Nettuno è gelata; la sua atmosfera è sconvolta da vortici e tempeste: la grande macchia
scura oggi non più visibile è stata una testimonianza di questa turbolenza. I venti sono i più veloci del
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sistema solare e superano i 700 km/h.
Nettuno possiede un debole sistema di anelli planetari formati da particelle di ghiaccio e acqua soggette
alle forze gravitazionali dei satelliti.
Nettuno ha un piccolo nucleo roccioso con presenza di ferro, sottoposto ad elevata pressione ed elevata
temperatura.
I satelliti più importanti sono Proteo, Nereide e Tritone. Proteo è il corpo più scuro del sistema solare,
mentre Tritone è il più massiccio e il più freddo.
Mitologia
Nella mitologia greca, Crono, figlio di Urano e divinità primigenia,
fu spodestato da tre dei suoi figli, i quali si divisero il suo regno:
Zeus ebbe il dominio sul cielo e su tutte le terre, Ades fu il re
dell'oscuro mondo sotterraneo e del regno dei morti, Poseidone fu
signore delle acque e del mare.
Pur essendo soggetto alla volontà del fratello Zeus, Poseidone fu
uno degli dei più potenti dell'Olimpo. Abitava una casa rilucente
d'oro negli abissi del mare Egeo, presso la Tracia, nella quale si
recava su di un cocchio d'oro, trainato da cavalli che galoppavano
sul pelo dell'acqua, mentre tutte le creature marine accorrevano
gioiose, tributando un caldo saluto al loro signore.
I Greci, grandi navigatori, ovviamente avevano un particolare culto
per la massima divinità marina. Non vi fu luogo o città della Grecia
dove non venissero innalzate statue o templi per il dio che
squassava le onde col tridente. Gli fu costruito un tempio sull'istmo
di Corinto e là si svolgevano i giochi Istmici, ai quali accorrevano
tutti i Greci. Gli si intitolavano anche città, come Paestum,
nell'Italia meridionale, che nacque come Posidonia, ossia città di
Poseidone.
Nella mitologia romana fu identificato con Nettuno e rappresentava
il Dio del mare, figlio di Saturno e fratello di Giove e di Plutone.
Nettuno, come l’equivalente divinità greca Poseidone, aveva il suo
regno in fondo al mare; con il tridente, simbolo del suo potere, egli
comandava le tempeste, scatenandole o placandole a suo piacere,
faceva emergere le isole e scaturire le sorgenti; quando era irritato
vomitava fuoco, spalancando voragini nella Terra e frantumando le
rocce con temibile fragore.
Jean de Boulogne detto
A Nettuno era sacro il delfino, sempre apprezzato dai marinai. E al
Giambologna
dio delle acque era stata consacrata anche una pianta: il pino. Le
(Douai 1529 - Firenze 1608)
navi erano infatti quasi interamente costruite con tavole di legno di
pino (o di cedro del Libano), considerato il migliore per la loro
A Bologna scolpì la fontana del
Nettuno, notevole non solo per la
realizzazione.
grandiosa e slanciata figura del
I romani onoravano il dio Nettuno, con feste che si celebravano in
dio marino,
luglio, mese più caldo dell’anno; il 23 in suo onore si eseguivano ma altresì per le eleganti figure di
giochi rituali per invocare la pioggia e scongiurare il pericolo della genietti, delfini e sirene della base.
siccità.
In genere veniva raffigurato seduto in una grande conchiglia
trainata da cavalli marini.