Poseidone, come Zeus e Ade, era figlio dei Titani Crono e Rea. Insieme ai suoi fratelli si ribellò al padre
Crono e ottenne il dominio del mare e delle acque.
Tanto Ade era serio, tanto Poseidone era irascibile e sempre pronto alla lite.
Viveva in un palazzo tutto d'oro in fondo al mare con la moglie Anfitrite, una delle 50 Nereidi, divinità
marine belle e gentili che aiutavano i marinai. Come Persefone, anche Anfitrite non fu molto contenta
delle attenzioni di Poseidone, tanto che quando il dio la chiese in moglie, pensò bene di fuggire in cima
al monte Atlante. Convinta poi da Delfino ad andare in sposa, generò con Poseidone tre figli chiamati
Tritone, Roda e Bentesicima. Fra i tre figli il preferito era Tritone, metà uomo e metà pesce che si
spostava su un carro tirato da cavalli marini e poteva calmare le tempeste soffiando in una conchiglia, la
buccina, che mandava un suono potentissimo.
Sposata e madre, Anfitrite diventò anche gelosissima del marito. Una volta Poseidone si innamorò di una
giovane e bellissima ragazza di nome Scilla e Anfitrite progettò subito vendetta: gettò delle erbe
magiche nella fontana in cui Scilla si andava a lavare e la trasformò in un orribile mostro con sei teste e
dodici zampe!
Il suo simbolo
Il simbolo di Poseidone era il tridente, dono dei Ciclopi, con il quale il dio poteva scatenare e calmare le
tempeste, provocare terremoti, fare sprizzare l'acqua delle sorgenti e proteggere la pesca, la
navigazione, i porti e i marinai che lo pregavano devotamente. Quelli che invece gli erano antipatici o gli
avevano mancato di rispetto morivano annegati. Quando se ne andava in giro, Poseidone saliva su un
carro tutto d'oro trainato da cavalli bianchi con criniere d'oro e zoccoli di bronzo, accompagnato da
mostri marini, i Tritoni, che erano i suoi nipoti, e le Nereidi e al suo passaggio le onde si calmavano
immediatamente.
Le sue vendette
Come abbiamo detto, Poseidone era un dio molto litigioso e furono molti gli dei che se la dovettero
vedere con lui. Ricordato da tutti fu la sua lite con la dea Atena, figlia di Zeus, per il dominio della città di
Atene, sfida vinta dalla dea che regalò agli ateniesi la pianta dell'ulivo, donando loro quindi l'olio.
Poseidone si mise a questionare anche con la moglie di Zeus, Era, perchè voleva tutta per sè la regione
dell'Argolide consacrata alla regina degli dei. Per non litigare in prima persona con il fratello, Zeus chiese
agli dei dei fiumi Inaco, Cefiso e Asterione di fare da arbitri e loro diedero ragione ad Era. Allora
Poseidone prosciugò i tre fiumi, perchè era un dio molto vendicativo: basta ricordare cosa combinò ad
Odisseo, che gli stava antipatico, e che per questo fece tornare a casa con venti anni di ritardo.
MIRKO FAEDDA