Carissimi sposi delle comunità ecclesiali della Chiesa di Monreale

La Chiesa conta molto sulla vostra testimonianza
Messaggio per la Giornata delle Famiglie
celebrata a Carini il14 giugno 2003
Carissimi sposi delle comunità ecclesiali della Chiesa di Monreale, desidero
rivolgervi una parola molto semplice e fraterna di saluto, di incoraggiamento e di
benedizione in occasione della Giornata delle famiglie che si celebra nella nostra
arcidiocesi il prossimo 14 giugno, vigilia della festa della Santissima Trinità.
Possiamo scorgere un grande e vero legame tra la festa della Santissima Trinità e
il tema della Giornata delle famiglie di quest’anno che, come sapete, è: «Sposi, fate
della vostra famiglia una pagina del Vangelo». E il motivo è che c’è un nesso reale e
vitale tra il mistero della Santissima Trinità e la vita cristiana, in qualunque stato la si
viva, nel matrimonio o nella verginità. L’esperienza del matrimonio e della famiglia può
e deve diventare per noi cristiani il luogo in cui si vive la vita stessa della Trinità, quella
vita che ci ha comunicato il Cristo risorto e che il Vangelo annuncia.
Come le tre divine Persone, uguali e distinte, susssistendo nell’unica natura
indivisibile di Dio, sono un solo Dio, così anche i cristiani siamo uno. Pur essendo molti
formiamo un solo Cristo, siamo uno col Signore Gesù. E lo siamo conservando la
distinzione delle persone. Possiamo anzi dire che quanto più siamo una sola cosa nel
Signore tanto più siamo distinti come persone. L’unità non compromette ed anzi in
certo modo esalta l’originalità di ciascuna persona. Infatti, come all’interno della Trinità
ciascuna divina Persona non vive che in rapporto all’altra e l’identità di ciascuna è data
proprio dall’essere in relazione all’altra, così la nostra unità in Cristo è tanto più vera
quanto più viviamo un rapporto d’amore col Cristo stesso e con le altre membra del suo
corpo. Ogni rapporto esige sempre la distinzione delle persone. Se cessasse la
distinzione delle persone, finirebbe lo stesso rapporto.
È precisamente questo che si realizza in ogni famiglia cristiana. I suoi membri
tanto più sono uno quanto più vivono uno per l’altro: lo sposo per la sposa e la sposa per
lo sposo e i genitori per i figli ed anche i figli per i genitori. Ma in questa unità ciascuno
trova la sua identità, realizza la sua vocazione più vera. Infatti nella famiglia ciascuno
sente di vivere per l’altro, anzi di non poter vivere senza l’altro. Sperimenta di non
vivere più solo per sé. E così realizza se stesso come relazione all’altro, come dono di sé
all’altro, come capacità di puro servizio. Potremmo dire che nella famiglia ciascuno
trova nell’altro il motivo del suo vivere. Appunto come le divine Persone della Trinità.
E in questo modo si vive fin d’ora la vita divina stessa che ci è stata donata. È questa la
grandezza della vita cristiana. È questo il contenuto dell’annuncio del Vangelo.
Se la famiglia si ripropone con tutta consapevolezza di essere nella semplicità ed
ordinarietà dell’esperienza quotidiana il luogo in cui si vive il dono grande della stessa
vita divina, allora essa realizza la sua vocazione di chiesa domestica e di scuola di vita
cristiana. E diventa una pagina di Vangelo. In altri termini, dice la buona novella,
testimonia che il Vangelo risponde alle attese più vere dell’uomo ed è capace di
trasformare la vita umana, di renderla bella e lieta. La bellezza salverà il mondo, è stato
detto. Sì, solo la bellezza di gioiose testimonianze di vita cristiana offerte già
nell’ambito fondamentale della famiglia potrà convincere il mondo di oggi della verità
del Vangelo.
«Sposi, fate della vostra famiglia una pagina del Vangelo». È l’invito che vi è
rivolto oggi. È l’invito del Signore ed è l’attesa della Chiesa e del mondo. Ma è un
invito che voi avete già accolto nel giorno in cui avete celebrato il vostro matrimonio.
Allora vi siete impegnati a vivere la vostra unione sponsale e a dare origine ad una
famiglia «nel Signore», cioè lasciandovi condurre dallo Spirito del Cristo, vivendo la
comunione della vita trinitaria, amandovi reciprocamente dello stesso amore del Cristo.
Quel medesimo impegno oggi rinnovate. Quella stessa disponibilità continuate a
mostrare.
Questo solamente sento di dovervi dire in questa Giornata delle famiglie della
nostra Chiesa di Monreale. In altri termini, vi incoraggio semplicemente a fare quello
che già fate, ricordandovi che la Chiesa tutta conta molto sulla vostra testimonianza per
l’annuncio del Vangelo al mondo d’oggi.
Tutti benedico nel nome del Signore.
Monreale, 1 giugno 2003, festa dell’Ascensione
Cataldo Naro
Arcivescovo