BOZZA CARTA DESTO del 5 marzo
+ aggiunte fino al 18 marzo (in corsivo)
VISIONE che abbiamo del distretto di economia solidale
 la base: valorizzazione della qualità
 scambio: di saperi, di beni, di tempo
 relazione
 cura
 valorizzazione delle tradizioni
 favorire lo scambio di beni, servizi e informazioni tra le realtà
dell'economia solidale e che questa realtà possa coinvolgere chi
attualmente è ignaro di queste possibilità
 luogo economico, sociale e culturale che crea nuove relazioni tra i
soggetti del territorio basato sui principi (vedi principi)
 creazione di un ente che metta in relazione tante realtà diverse su
nuovi principi relazionali (società alternativa)
 cercare/trovare/integrare diverse sensibilità, riconoscendo
competenze su economia, solidarietà, sostenibilità, ambiente, la
persona
 ...”e l'altro” invece che “o altro”
 dalle esperienze del Sud America, vedo dei territori vitali, dinamici
e aperti, dove i principi di giustizia, equità, solidarietà, cura delle
relazioni, hanno legittimità
 rete di economia solidale rifonda lo stato civile?
 sull'economia si basa il vivere civile
 che cosa “rifonda” l'economia: “cooperazione” invece di
“competizione”
 economia come “mezzo” e non come “fine”
 Il benessere di tutti non proviene dalla somma degli
egoismi/interessi individuali ma, per la coerenza mezzi/fini, da
azioni singole mirate al benessere collettivo
 porre l'attenzione alle realtà del territorio che sono o potrebbero
essere in difficoltà
 DES policentrico: non centralizzazione ma diversi punti con
visione comune ma anche organizzazione autonoma
bozza al 23 marzo
(dopo l'incontro del 18.3)
DISTRETTO DI ECONOMIA SOLIDALE
Provincia di Torino
:::::::::::
CARTA DEI PRINCIPI CONDIVISI
Una visione per il distretto. Il distretto è un luogo economico,
sociale e culturale espresso da una rete di soggetti del territorio della
provincia di Torino, che prende ispirazione dalle esperienze delle reti
di economia solidale del Sud America. Un territorio vitale, dinamico e
aperto dove abitano i principi di giustizia, solidarietà e sostenibilità
ambientale.
Il distretto stimola e vive di relazioni tra i soggetti che lo formano,
riconoscendo e valorizzando le singole competenze e si tiene in
collegamento con gli altri DES.
La rete ha una struttura policentrica, in cui vige autonomia
organizzativa dei soggetti senza concentrare su alcuni nodi flussi
economici, decisionali e di informazione.
I soggetti che compongono il distretto sono i produttori di beni, i
fornitori di servizi, i gruppi di consumatori organizzati e le associazioni
che condividono i principi dell’economia solidale
Punti di attenzione:
partecipazione soggetti singoli ??
La visione dell'economia. La rete dei soggetti del distretto è
orientata
alla
trasformazione
del
sistema
dell'economia
convenzionale, rifiutando la logica del massimo profitto e le dinamiche
di natura capitalistica e di ispirazione liberista e neo liberista che le
sono proprie.
Essa sostiene, promuove e sperimenta, all'interno del distretto, attività












comunicazione: verso altri gruppi, verso altre reti
collegamento con altri DES
<< Crediamo che la pace non sia l’assenza di conflitto, ma la
risoluzione non violenta di un conflitto. Pertanto, l’accettazione di
sé stessi e degli altri, il rispetto reciproco e la capacità di
convivenza sono i presupposti fondamentali da cui essa può
nascere.>>
definizione DES
definizione gruppo promotore
definizione di economia che partendo dal fatto che è un mezzo (e
non un fine) per raggiungere il benessere collettivo (fine) non può
partire dagli egoismi individuali (o dalla ricerca del profitto
individuale) ma deve essere una economia della reciprocità, dello
scambio, della creatività ecc....
premessa "politica" che metta in evidenza lo scopo del o dei DES:
unire le persone attraverso un rapporto democratico che ha il fine
di costruire un economia alternativa basata sulla cooperazione
interne e tra le comunità locali.
Lo scopo del DES è la creazione di reti permanenti composte dai
cittadini consumatori, produttori e le istituzioni, che condividono un
percorso che ci faccia uscire dalla crisi globale con un rinnovato
spirito solidale. Il Des è un soggetto aperto a tutti quelli che
concordano con la carta dei principi, aperta a modifiche
concordate democraticamente
il DES condivide e difende i principi della costituzione italiana.
un DES, è basato sul mutualismo e sulla difesa dei beni pubblici
L’economia attuale è basata sulla produzione e scambio,
attraverso la moneta, di merci e servizi, dove il massimo profitto,
ha dettato le regole del mercato. Con l’avvento della
globalizzazione, questa regola neo liberista, ha portato all’attuale
crisi, dalla quale se ne può uscire, modificandola radicalmente
attraverso un “ nuovo patto” tra i protagonisti del mercato:
produttori, lavoratori, consumatori.
economia può essere qualcosa di diverso rispetto a quello che
diceva 300 anni fa un certo Smith (padre dell’economia classica, )
economiche innovative tenendo ben presente che l'economia è prima
di tutto un “mezzo ” e non un “fine” per il raggiungimento del
benessere di tutti.
La visione del “solidale”. Un nuovo sistema di economia si
ricompone ponendo al suo centro i principi di giustizia, equità,
mutualismo, reciprocità e solidarietà, ricercando con creatività nuovi
percorsi e nuove modalità per:
- l'inclusione dei soggetti deboli e in difficoltà
- la cura delle relazioni cercando, trovando e accogliendo “l’altro”
- la cooperazione tra i soggetti, invece che la competizione,
valorizzando e integrando le diverse esperienze, competenze,
sensibilità, tradizioni
- lo scambio di saperi, di beni, di servizi, di tempo, di informazione
Punti di attenzione:
3 paragrafi o soltanto 1 sotto il titolo Una visione per il distretto?
PRINCIPI
La Carta del DesTO fa riferimento ed adotta i principi espressi dalla
Carta della Rete di Economia Solidale (RES).
Inoltre, essendo la dimensione economica - nell'ambito dell'economia
solidale - al servizio di quella sociale e politica, essa si ispira ai
principi della Costituzione Italiana e della Carta Universale dei diritti
umani, a quelli per la salvaguardia e la difesa dei beni comuni e alla
promozione della Pace, intesa come trasformazione nonviolenta dei
conflitti attraverso l’accettazione di sé stessi e degli altri, il rispetto
reciproco, la capacità di ascolto e di dialogo.
In particolare:
 i soggetti del DesTO (produttori, distributori, consumatori) si
riforniscono preferibilmente dagli altri soggetti della rete attivando
e sostenendo circuiti economici virtuosi fondati sulla fiducia, la
cooperazione e la reciprocità.

negli ambiti della reciprocità e/o della restituzione e/o dello
cioè che dall’egoismo e dalla sete di profitto del singolo si arriva al
benessere di tutti. forse c’è anche qualcosa di alternativo e di più
etico e intelligente.
 in questo particolare momento storico riflettere per una reale
trasformazione dell’economia, la cui condizione indispensabile è
che il lavoro passi il più possibile dall’economia convenzionale a
quella solidale. E’ un principio irrinunciabile verso cui tendere,
ovviamente nel medio lungo periodo, ma da tenere sempre a
mente.
 accogliere le diversità di formazione, competenze, etc. sia nelle
procedure di organizzazione interna del gruppo (riconoscimento di
ruoli, attitudini, disponibilità, etc tra di noi), sia nelle possibilità di
azione fuori (“mettere insieme carote e patate”, ossia botteghe
equo, consumatori, produttori che decidono di muoversi come un
corpo unico, alternativo). Anche, valorizzare le provenienze
territoriali di ciascuno, collegandole, ma non solo: la sfida è che
operino insieme, in modo da creare ‘un sistema di Economia
Solidale (ES) sempre più collaudato, vincente, interconnesso.
 un approccio all'economia solidale deve fondarsi su
comportamenti, individuali e collettivi, nelle due dimensioni di
sobrietà e di creatività.
La sobrietà porta a fare cose utili, riducendo il superfluo, e lo
spreco che ne consegue, al minimo.
La creatività è una delle più elevate forme di libertà, e non a caso
viene mortificata nei modi più svariati dalle società degli zombi. In
ogni caso. si tratta di scelte personali o di gruppo, che non
possono assolutamente essere imposte, ma che definiscono
l'appartenenza ad un contesto di economia solidale.
 quale economia ? dibattito aperto e continuo, anche nel corso dei
lavori (cioè senza fermarli), perchè l'economia "buona" mi pare sia
una scienza tutta da rifondare.
 Si tratta di una economia della reciprocità e/o della restituzione e/o
dello scambio dei doni?
 sobrietà, rifiuto dello spreco, ed anche alla idea di finanza solidale,
( tasso zero, ecc...)
scambio, i meccanismi delle logiche economiche sono trasformate
in profondità, facendo prevalere nuove prassi nell'utilizzo e nella
redistribuzione delle risorse finanziarie rispetto al profitto ad ogni
costo e nel solo interesse di alcune persone o entità.

le risorse economiche e finanziarie, compresi gli eventuali utili,
sono impiegate all'interno della rete per attività con finalità socioambientali, per il sostegno delle singole realtà o per lo sviluppo
della rete stessa.

nei processi produttivi le tradizioni, i saperi e le varie forme di
manualità ed espressività sono valorizzate, reinterpretate alla luce
dei saperi più avanzati e applicate con creatività, ottimizzando il
consumo di risorse e riducendo l'impatto ambientale

il miglioramento della qualità e della varietà dei prodotti e dei
servizi non prescinde dalla valorizzazione e dalla tutela delle
ricchezze locali, dalla conoscenza e dalla valutazione del rispetto
dei produttori per l'ambiente, i diritti umani, civili, sociali e sindacali
delle persone e delle collettività

la sobrietà, l'uso, il riuso, il riciclo dei materiali e la condivisione di
beni durevoli sono aspetti da perseguire nei processi di consumo
orientati all'essenzialità e al soddisfacimento delle necessità
fondamentali, contribuendo alla sostenibilità sociale e ambientale

il distretto garantisce l'accesso ai beni e servizi offerti dalla rete,
rispetta i principi di trasparenza, legalità e onestà, assicura la
massima
inclusione
e
partecipazione
orientando
alla
responsabilizzazione dei diversi attori impegnati nella promozione
e nello sviluppo dell'economia solidale.

ai fini della migliore inclusione possibile, della con-partecipazione
responsabile ai processi e all'evoluzione del distretto, le regole di
ispirazione democratica sono considerate il livello minimo
necessario da rispettare, mentre devono essere perseguite e
applicate norme di valore superiore che garantiscano il massimo
consenso e la massima partecipazione dei soggetti coinvolti.

I criteri di appartenenza individuano le caratteristiche dei soggetti
VISIONE O PRINCIPI?
 i soggetti della rete si riforniscono preferibilmente dagli altri
soggetti della rete
 impiego delle risorse economiche all'interno della rete
 negli ambiti della reciprocità e/o della restituzione e/o dello
scambio dei doni? stabilire delle prassi (non imposte), quali:

1) prestiti a tasso tendenziale zero (al netto dei costi di lavoro,
materie prime, ammortamenti, ecc.)
2) utili reinvestiti in attività proprie e/o del DESTO

3) interessi negativi sul non circolante.
 da Carta di Como – Isola che c'è: Ai fini della migliore inclusione
possibile, le regole di ispirazione democratica devono
essere considerate il livello minimo necessario da rispettare,

mentre devono essere perseguite e applicate norme di
valore superiore che garantiscano il massimo consenso e la
massima partecipazione dei soggetti coinvolti.
PRINCIPI - aggiungere: 'condivisi'
 la Carta del DesTO fa riferimento alla Carta RES
 premessa: concordiamo con i principi espressi dalla Carta RES
 partecipazione e rispetto delle persone e dell'ambiente
 rispetto
 compartecipazione
 reciprocità
 la sostenibilità sociale e ambientale
 da Carta Desto 2003: “impiego delle risorse economiche e
finanziarie (compresi gli eventuali utili) per attività a scopo socioambientale, per il sostegno delle singole realtà o per lo sviluppo
della rete.” modificare con: definire un minimo di operatività
riguardo al rapporto progetti da realizzare/gruppo promotore del
distretto (vedi anche in ALTRI PUNTI DA FORMALIZZARE?)
OBIETTIVI
 oltre a rafforzare le realtà che vi aderiscono attraverso lo scambio
e il confronto, fornire una risposta all'attuale bisogno di
che hanno titolo per partecipare al DesTO; i criteri operativi
regolano il rapporto tra i soggetti del DesTO e tra i progetti da
realizzare e gruppo promotore del distretto
OBIETTIVI
agire nei territori del distretto mettendo in rete, rafforzando e
sostenendo le esperienze di economia solidale
avviare laboratori territoriali permanenti, luoghi-prototipo di
elaborazione e sperimentazione per la trasformazione
dell'economia convenzionale in economia solidale, coinvolgendo
nuovi soggetti
individuare e predisporre luoghi fisici decentrati per l'incontro, il
confronto, la verifica e lo scambio di esperienze, diventando
riferimento culturale diffuso per la promozione e la corretta
informazione sull'economia solidale, per il cambiamento degli stili
di produzione e di consumo, fornendo strumenti e risposte
all'attuale bisogno di cambiamento

elaborare progetti comuni per rinforzare la domanda di beni e di
servizi etici, di filiera corta, di produzione di prodotti locali
stagionali e biologici, di scambio dei prodotti ad un “giusto prezzo”
(trasparente, adeguato per il produttore, accessibile al
consumatore)

promuovere l'auto-produzione, anche attraverso il recupero dei
materiali, le attività artistico/espressive e di promozione culturale,
dando spazio alla creatività ed utilizzando il tempo libero per
privilegiare la socialità piuttosto che il consumo

promuovere un'economia senza scambio di denaro attivando reti
di solidarietà fondate sullo scambio alla pari di prestazioni,
competenze e servizi capaci di soddisfare bisogni legati alla vita
quotidiana e al lavoro di cura, mettendo in comune patrimoni
culturali e attitudini come, per esempio, nelle Banche del Tempo

creare le condizioni per la creazione di lavoro qualificato ed












cambiamento (detta “crisi”)
creare lavoro
valorizzare il territorio
promuovere un'economia senza scambio di denaro
sportello informativo (o comunque formazione economia solidale)
operatività della economia solidale (rapporti produttoriconsumatori)
laboratorio di democrazia partecipata (cultura)
diventare un riferimento culturale – fare quindi promozione e
informazione
da carta Desto 2003: “i diversi nodi della rete (produttori,
distributori, consumatori) cercheranno per quanto possibile di
rifornirsi gli uni dagli altri, portando ad attivare dei circuiti sia di
fiducia che economici per sostenere le realtà aderenti.”
aggiungere: Enti locali, lavoratori della ES (quindi, coloro che
lavorano nelle associazioni, cooperative eco, coop sociali, etc.) e
gli Istituti di ricerca.
avviare un laboratorio territoriale permanente, ossia scegliere un
luogo da trasformare in senso economico-solidale, che possa
diventare un luogo-prototipo di elaborazione delle teorie e pratiche
di economia solidale applicata ad un distretto.
creare un laboratorio permanente dell’economia solidale, anche se
la parola laboratorio non deve far rimanere disconnessi dalla
realtà... Dosando energie e ponderando bene i passi, urgenza di
iniziare a porsi come nuova via per il funzionamento, nel nostro
piccolo, dell’economia.
avviare un laboratorio permanente di democrazia partecipata
come pratica di vita del distretto, un progetto di lavoro che si autoeduchi (per poi formare e trasmettere la propria conoscenza) alla
democrazia partecipata (dp). Per l'italia, la dp è una cultura
assolutamente inedita e rivoluzionaria, la valorizzazione e il
sostegno della quale rappresentano già di per sè un lavoro
enorme per il distretto).
mettere in comunicazione i produttori, con i consumatori
consapevoli, attraverso il coinvolgimento delle istituzioni locali.
equamente retribuito nei settori della produzione di beni e servizi
solidali, della manutenzione e cura dell'ambiente e dei beni
materiali durevoli

sostenere i circuiti di sostegno e di credito finanziario
incrementando gli investimenti solidali attraverso l'acquisto di
quote sociali e/o depositi presso e istituzioni di finanza etica,
condividendo prassi innovative dell'uso del denaro.

avviare un laboratorio di democrazia partecipata: un progetto per
l'auto-formazione e per la trasmissione delle conoscenze e della
cultura partecipativa acquisita e praticata nella vita del distretto.

ricercare, su percorsi e progetti, l'interazione tra i soggetti del
distretto con Enti locali e Istituti di ricerca
Punti di attenzione:
entrare più nel dettaglio con esempi?
.....nella parte del credito e degli investimenti: prestiti a tasso
tendenziale zero (al netto dei costi di lavoro, materie prime,
ammortamenti, ecc.), interessi negativi sul non circolante, ......
il des-to promuoverà iniziative sul territorio, come :
 gli spacci territoriali, come evoluzione dell’esperienza dei gas-gac
 mense popolari e/o distribuzione di prodotti “invenduti”
 le banche del tempo
 fiere e mercati solidali
 rapporti con le scuole per un progetto educativo di economia
solidale
 progettazione e utilizzo di energia rinnovabile
 incentivazione del riciclo, oltre la diminuzione di produzione dei
rifiuti
 promozione di turismo critico e consapevole.





nascita di reti solidali, di produzione etica, e di scambio dei prodotti
ad un prezzo equo, a filiera corta (la più corta possibile)
necessari luoghi fisici di incontro e scambio di esperienze
concrete; progetti che modifichino radicalmente il modo di vivere
delle persone: Cascina Roccafranca, ma altre sedi potranno
essere luoghi decentrati con lo stesso fine.
la priorità è la corretta informazione, per avere la possibilità di far
conoscere ad un sempre maggior numero di persone questa
esperienza e per dare a tutti gli strumenti per fare nascere
esperienze di economia solidale sul territorio.
tavolo permanente istituzionale, attorno al quale si siedano,
produttori e i loro rappresentanti, i consumatori e i loro
rappresentanti, i lavoratori e i loro rappresentanti e le Istituzioni
locali a partire dalla Provincia di Torino.
il des-to promuoverà iniziative sul territorio, come :
 gli spacci territoriali, come evoluzione dell’esperienza dei gasgac
 mense popolari e/o distribuzione di prodotti “invenduti”
 le banche del tempo
 fiere e mercati solidali
 rapporti con le scuole per un progetto educativo di economia
Illustrazione 1: Rete di soggetti del territorio
solidale
 progettazione e utilizzo di energia rinnovabile
 incentivazione del riciclo, oltre la diminizione di produzione dei
rifiuti
 promozione di turismo critico e consapevole.
--------------------ALTRI PUNTI DA FORMALIZZARE?
NELLA CARTA DEI PRINCIPI (E VISIONE) O IN ALTRI
DOCUMENTI?
Se in altri documenti, CON QUALE ORDINE DI PRIORITÀ?
 CRITERI OPERATIVI
 il benessere non si misura con il PIL; necessità di dotarsi di
strumenti di misurazione (monitoraggio) della qualità dei

risultati
definizione implicita di Economia
 livello operativo del gruppo promotore: “regolamento” o
“Piano di accordo sulle modalità operative del gruppo
promotore del distretto”
 "Il gruppo promotore Sognodesto del distretto della provincia di
Torino lavora in proprio (ossia elaborando nuovi progetti),
oppure accoglie proposte di progetti che giungono da soggetti
differenti (associazioni, singoli, enti pubblici, etc., che già
appartengono al gruppo promotore, ma non solo).
I progetti dovranno essere, in modo esclusivo e prioritario,
depositati (nella loro formula definitiva, ad esempio presso la
Provincia o altri soggetti finanziatori) come 'progetti del
distretto'. Infatti, i proventi eventuali che possano derivare dalla
realizzazione dei progetti stessi, dovranno essere totalmente
reinvestiti nel distretto stesso, sotto la responsabilità e la
supervisione del gruppo promotore Sognodesto."
 Il discorso operatività è vincolato e subordinato allo status giuridico
e fiscale che vorremo assumere: formalizzazione del DESTO?
 il DES deve diventare un soggetto giuridico in modo da essere
riconosciuto dalle istituzioni , che possa a partecipare a
eventuali finanziamenti pubblici. e quindi poter fare progetti che
possono avere il sostegno economico adeguato ...
 caratteristiche dei soggetti che hanno titolo per partecipare al
DESTO
 sobrietà e creatività non possono assolutamente essere
imposte, ma definiscono l'appartenenza ad un contesto di
economia solidale.