Economia solidale
Tessitori di un nuovo mondo
Produzioni rispettose dell'ambiente e delle persone ma soprattutto a
due passi da casa. È a livello locale che fioriscono le reti dei gruppi di
acquisto solidali in Italia, i club del baratto in Argentina o forme di
autogestione delle fabbriche in Brasile. Ecco come diventare
protagonisti di un'economia alternativa. Partendo dal proprio territorio.
In Italia, a partire dall'esperienza storica del primo esempio nato a
Fidenza nel 1994, sono andati sviluppandosi i "gruppi di acquisto
solidali" (GAS). Si tratta di una forma attiva di pratica del consumo
critico, impegnandosi in prima persona come consumatori per cercare
e praticare forme di consumo che siano sostenibili e solidali,
condividendo questa ricerca insieme con altri. Come per il commercio
equo e solidale, si tratta di cercare dei canali distributivi alternativi, ma
mentre il primo si occupa dei prodotti che vengono da lontano (caffè,
cioccolata, tè o zucchero, ecc...), i GAS si occupano di farina, pasta,
mele e detersivo, ecc...
In pratica, i GAS sono gruppi di consumatori che si organizzano per
scegliere i loro acquisti secondo i criteri del consumo critico, cercando
nella loro zona piccoli produttori rispettosi dell'ambiente e delle
condizioni di lavoro da cui rifornirsi direttamente. Tipicamente si tratta
di produttori biologici, che è possibile incontrare in una gita
domenicale per poter conoscere anche un po' della loro storia e del
modo in cui lavorano. Una volta scelti i produttori, i membri del GAS
raccolgono le loro richieste per fare un ordine tutti insieme, e quando
arriva la merce si ritrovano per dividerla e combinare il prossimo
acquisto.
A partire dal 1997 è nata una rete di collegamento tra i GAS che ha lo
scopo di far conoscere questa esperienza, aiutare chi vuole iniziare e
facilitare lo scambio di informazioni tra i vari gruppi. Ogni tanto i vari
GAS si trovano insieme per scambiarsi le esperienze, ragionare
insieme sulla loro storia e valutare le strade da intraprendere.
Nella prospettiva del “ progetto locale” si parte dalle caratteristiche di
un luogo per decidere insieme in un percorso partecipato come
trasformarlo per consentirgli di auto-sostenersi dal punto di vista sia
ambientale che sociale, in alcuni casi con l'interesse e l'appoggio degli
enti locali.
Nascono in questo modo storie e progetti che mettono insieme
consumatori, distributori, produttori ed altre realtà del territorio per
immaginare risposte ai bisogni di tutti i giorni, come ad esempio le
filiere in cui tutti i passaggi della lavorazione di un prodotto vengono
svolte localmente da aziende conosciute sotto lo sguardo dei
consumatori, attivando circuiti locali di fiducia e riprogettando
l'economia a partire dal locale.
Una volta inseriti in questa prospettiva di costruzione a partire dal
territorio, allargando un po' lo sguardo si osserva come gli stessi
principi di equità e sostenibilità muovono, oltre ai GAS, anche l'operato
di molte altre esperienze, come ad esempio i bilanci di giustizia, le
botteghe del mondo, le realtà di finanza etica e di turismo
responsabile, le cooperative sociali, i piccoli produttori biologici e così
via.
È come se ognuna di queste esperienze rappresentasse un tassello
nella costruzione di un'economia più umana, intervenendo nei diversi
campi dell'attività economica - produzione, servizi, distribuzione e
consumo - e operando secondo alcune caratteristiche comuni. Un
gruppo di lavoro costituito da diverse realtà di economia solidale ha
sintetizzato in sette punti le caratteristiche comuni a queste
esperienze:
1. nuove relazioni tra i soggetti economici basate sui principi di
reciprocità e cooperazione;
2. giustizia e rispetto delle persone (condizioni di lavoro, salute,
formazione, inclusione sociale, garanzia dei beni essenziali);
3. rispetto dell'ambiente (sostenibilità ecologica);
4. partecipazione democratica;
5. disponibilità a entrare in rapporto con il territorio (partecipazione al
"progetto locale");
6. disponibilità a entrare in relazione con le altre realtà dell'economia
solidale condividendo un percorso comune;
7. impiego degli utili per fini di utilità sociale.
Considerando questi punti comuni tra le diverse esperienze, al di là
delle diverse forme di realizzazione e valutando positivamente il loro
influsso sul territorio, viene naturale chiedersi come sia possibile
collegare queste esperienze in modo che si possano sostenere e
rafforzare l'una con l'altra, nella prospettiva di creare dei circuiti
economici alternativi, solidali e sostenibili.
Nasce così la prospettiva delle reti di economia solidale, ovvero di reti
che si colleghino per rafforzare e promuovere insieme le diverse
esperienze di economia solidale. Anche se con modalità diverse,
troviamo reti di economia solidale in America Latina (Brasile, Cile,
Perù, Argentina) come in America del Nord (USA, Canada) e in
Europa (Francia, Spagna).
In Italia, a partire dalle diverse esperienze già attive (GAS, botteghe
del mondo, cooperative) si sta ragionando su questa prospettiva, e in
particolare sulla proposta dei "distretti", ovvero sulla creazione di reti
locali di economia solidale in grado di chiudere i cerchi della
produzione e consumo, rafforzando i legami sul territorio. L'idea di
fondo del distretto è quella di collegare le realtà locali già attive
creando circuiti economici nei quali, per quanto possibile, le esigenze
dei vari nodi della rete (consumatori, commercianti, produttori)
vengano soddisfatte rivolgendosi gli uni agli altri. In questo modo si
crea un circuito in cui le diverse realtà si sostengono l'una con l'altra
attirando le preferenze dei consumatori "critici" o "consapevoli".
La creazione del distretto consente di diffondere l'idea di partecipare
alla realizzazione di un sistema economico diverso, rispettoso delle
persone e dell'ambiente, immaginato però non tanto al livello di una
singola realtà quanto piuttosto al livello di un sistema reticolare. La
prospettiva in cui queste esperienze si muovono è quella di attivare
dei processi in grado di rendere più democratica l'economia,
attraverso la partecipazione dei soggetti economici nella creazione di
circuiti di economia solidale. L'articolazione di un'economia solidale a
livello regionale, nazionale e mondiale potrebbe davvero portarci
dall'attuale sistema economico verso modelli più rispettosi delle
persone e dell'ambiente.
(tratto da Dizionario del cittadino del mondo (EMI), a cura
dell'Istituto Secolare Missionarie Comboniane)
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