Comunicato stampa 200 mila euro stanziati da Fondazione CRUP

Comunicato stampa
200 mila euro stanziati da Fondazione CRUP per acquisto
di tre apparecchiature donate all’Azienda Ospedaliero Universitaria
“Santa Maria della Misericordia”di Udine.
Ammonta a 200 mila euro il contributo stanziato dalla Fondazione CRUP – con il duplice obiettivo
di aiutare le nostre strutture ospedaliere a dotarsi di macchinari all’avanguardia e di innalzare gli standard
qualitativi della sanità locale - a beneficio dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “Santa Maria della
Misericordia” di Udine per l’acquisto di 3 apparecchiature destinate a strutture diverse e della comunità
locale.
La prima è un ecovideobroncoscopio di ultima generazione, assegnato alla SOC di Pneumologia e
Fisiopatologia Respiratoria diretta dal Dott. Emilio Lugatti, dotato sulla punta di una microsonda
ecografica che permette di vedere i diversi strati della parete tracheobronchiale e di visualizzare
chiaramente le strutture al di fuori di trachea e bronchi (linfonodi, vasi, mediastino, polmone, cuore,
esofago).
Il videobroncoscopio permette viceversa di prelevare dei campioni citologici sotto visione,
vedendo in tempo reale la penetrazione dell’ago all’interno del linfonodo ed evidenziando chiaramente i
rapporti anatomici di questo con le altre strutture mediastiniche, in particolare i grossi vasi.
I vantaggi di questa metodica rispetto a quella “cieca” sono molteplici; in particolare la maggiore
sicurezza del campionamento per minor rischio di puntura accidentale delle strutture vascolari e la
possibilità di campionare linfonodi di dimensioni millimetriche, con conseguente aumento della resa
diagnostica. Le indicazioni all’utilizzo dello strumento sono le stesse della metodica classica, cioè la
stadiazione dei carcinomi polmonari, la diagnosi di metastasi linfonodali da altra sede e la valutazione di
linfadenopatie mediastiniche di eziologia non neoplastica, in particolar modo la sarcoidosi e la tubercolosi.
L’efficacia è pertanto paragonabile a quella della mediastinoscopia, che è la metodica chirurgica
maggiormente usata ma il minor rischio di complicanze e la minor invasività dell’ ecovideobroncoscopio
rispetto alla mediastinoscopia, fanno si che spesso venga preferito a quest’ultima.
Inoltre la possibilità di effettuare prelievi in più sedi linfonodali nella stessa seduta broncoscopica
e di ripetere la procedura nel tempo, senza grandi rischi, indica questo tipo di tecnica come la più
appropriata per eseguire stadiazioni linfonodali in maniera più accurata e meno invasiva indirizzando il
malato con malattia tumorale polmonare alla più corretta terapia medica o chirurgica.
Un secondo ecografo è stato assegnato alla SOC di Neurochirurgia diretta dal Dott. Miran Skrap.
L’ecografo viene utilizzato in combinazione con un navigatore che è in grado di integrarsi con le
informazioni dell’ecografo.
L’utilizzo consentirà di migliorare la chirurgia dei tumori cerebrali fornendo utili informazioni di
come procedere nella rimozione della lesioni riducendo così di molto il rischio di lasciare residui tumorali.
Nella fase finale della rimozione, causa il cambiamento del quadro anatomico, le coordinate
anatomiche del solo navigatore non sono più attendibili. L’ecografo sopperisce a questa lacuna
strumentale fornendo nuove e aggiornate informazioni.
Il nuovo strumento, ormai stabilmente usato, permetterà inoltre la produzione di importanti lavori
scientifici.
La terza apparecchiatura è stata destinata alla SOC di Cardiochirurgia, diretta dal Prof. Ugolino
Livi.
Si tratta di una macchina cuore – polmone Stockert s5 accessoriata da pompa centrifuga dal design,
funzioni e sicurezza assolutamente innovativi
E’costituita da due blocchi principali: una pompa, che svolge il compito di sostituirsi al cuore, ed
un ossigenatore, che si sostituisce ai polmoni.
In sintesi, la macchina cuore – polmone consente di mantenere la circolazione extracorporea e, così,
assicurare l’ossigenazione verso il cervello e i principali organi durante le operazioni chirurgiche a cuore
aperto, mentre il cuore e i polmoni sono temporaneamente esclusi.
La sua concezione modulare è di supporto alle necessità degli operatori di avere la maggiore
flessibilità possibile nell’approcciare tecniche cardiochirurgiche all’avanguardia preservando il più
possibile l’omeostasi del paziente.
Grazie alla natura modulare del sistema, i componenti individuali, ad esempio le pompe roller, i
moduli di controllo etc. possono essere aggiunti o cambiati velocemente e facilmente.
In sintesi, questa caratteristica del sistema consente potenziamenti ed espansioni, permette di
implementare, in qualsiasi momento, componenti nuovi; un avanzamento rispetto alla tecnologia
attualmente disponibile con indubbi vantaggi clinici e ricadute positive e significative sui pazienti.
dott. Luigino Saccavini
Tel 320 4205399
[email protected]