LA GIUSTIZIA Nel gruppo delle virtù morali – cardinali la giustizia è la virtù senza la quale sarebbe impossibile la convivenza umana; regnerebbe la legge della giungla, l’illegalità, l’ingiustizia, la corruzione. Dal Catechismo dellla Chiesa cattolica, n. 1807: “La giustizia è la virtù che consiste nella costante e ferma volontà di dare a Dio e al prossimo ciò che è loro dovuto. La giustizia verso Dio si chiama ‘virtù della religione’. La giustizia verso gli uomini dispone a rispettare i diritti di ciascuno e a stabilire nelle relazioni umane l’armonia che promuove l’equità nei confronti delle persone e del bene comune”. Domande o La legge è uguale per tutti. Vero o falso? o Tutte le leggi sono giuste. Vero o falso? o Perché il giusto è spesso incompreso e maltrattato? o Cosa intendiamo per giustizia sociale? o Cosa ci sta sotto le espressioni: “Chiedo giustizia” o “Giustizia è fatta”? o Cosa significa per noi oggi la beatitudine “Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia”? o Come cambia oggi il significato di giustizia secondo leggi del mercato orientate verso un progetto culturale, politico e civile di fraternità, comunione e gratuità? Gaudium et spes, n.22: “La vocazione dell’uomo alla vita eterna non annulla, ma rende più imperioso il dovere di utilizzare le energie e i mezzi ricevuti dal Creatore per servire in questo mondo la giustizia e la pace”. Una distinzione è necessaria tra giustizia umana e giustizia divina. GIUSTIZIA UMANA. Traduce la massima del giurista romano Ulpiano (II e III sec. d. C.): “ Dare ad ognuno il suo”: l’arte del buono e dell’equo. Il sottinteso è che “i diritti suppongono altrettanti doveri” – come ci è richiamato dall’enciclica di Benedetto XVI, Caritas in veritate) La giustizia umana è parte del diritto naturale (cioè deriva da principi insiti nella natura dell’uomo) e del diritto positivo (cioè veicolata da leggi fatte dall’uomo per la convivenza civile) in funzione dell’uguaglianza. Ma a volte c’è un divario inaccettabile tra ciò che è secondo la legge e ciò che è giusto. Basti pensare che la frase “dare ad ognuno il suo” era scritta all’ingresso del Campo di concentramento di Buchenwald! Non a caso la Lumen gentium, n.36 esorta: “I laici si sforzino di risanare le istituzioni e le condizioni di vita del mondo, così che tutte siano conformi alle norme della giustizia”. La giustizia umana a sua volta comprende: - la giustizia commutativa: che regola i rapporti tra i singoli membri della società perché ci sia la cura del bene pubblico, il rispetto dell’ambiente, il rispetto dei servizi pubblici, il pagamento delle tasse, l’osservanza delle Leggi dello Stato (se non contrastano con la dignità della persona umana). Ricorda all’uomo l’importanza del vivere bene con se stessi e con gli altri, senza scendere a compromessi. - la giustizia distributiva: che regola la distribuzione dei benefici e degli oneri della Comunità, essendo l’uomo un “animale sociale”. Per questa ricerca di uguaglianza è giustizia dare di più a chi sta più in basso, mortificando chi sta più in alto (v. rapporto con il Terzo e Quarto Mondo). Ci ricorda S. Leone Magno (VI sec. d.C.): “Quando doniamo ai poveri le cose indispensabili non facciamo loro delle elargizioni personali, ma rendiamo loro ciò che è loro” (restituzione). La massima biblica di Luca 20,25 “Rendete a Cesare quel che è di Cesare…” così viene commentata dal Card. Carlo Maria Martini: - nei confronti del prossimo (familiari e amici) giustizia è una risposta amorosa; - nelle relazioni commerciali, associative, contrattuali giustizia è rispetto e onestà; - nei confronti della vita politica e amministrativa giustizia è responsabilità e spirito di servizio; - in relazione al Terzo Mondo e alle generazioni future, giustizia è sdebitarsi, non sottraendosi all’impiego dei talenti. Il prosieguo della massima biblica di Luca 20,25 recita: “Rendete a Dio quel che è di Dio”. Il tutto rientra nella virtù della religione. E’ evidente che con Dio non ci si sdebita mai: ogni nostro peccato in qualche modo è un’ingiustizia. Vi si corre ai ripari con il donare noi stessi, con la preghiera, con l’obbedienza pura e semplice, l’adorazione, la lode, l’amore, la fiducia, il culto, i sacramenti e in particolare la confessione. GIUSTIZIA DIVINA. E’ la giustizia che perfeziona la legge umana, perché è legata alla misericordia di Dio.“L’amore divino fa giustizia al di là del dovuto e lo fa con misericordia” (Card. Martini). La giustizia di Dio si è incarnata in Gesù ed è una giustizia più sostanziosa di quella umana , perché comprensiva di amore e perdono: Luca 15,4-7; 15,11-32; Matteo 20,1-16; Giovanni 10,11-16. Papa Giovanni Paolo II sulla parola di Gesù ha sostenuto:” Non c’è pace senza giustizia e non c’è giustizia senza perdono”. La giustizia di Dio ha come componente e come traguardo le parole del Salmo 85,11: “Giustizia e pace si baceranno”. E’ questa l’indicazione di Gesù in Matteo 6,33; 5,6; 5,10. A noi cristiani è chiesto di esercitare questo tipo di giustizia. La giustizia è nell’amore e nel perdono: Matteo 5,43-48; Romani 13,8-10; Colossesi 4,1. Alla giustizia corrisponde la beatitudine dei miti : 1 Timoteo 1,1-2. Ma la mitezza non va confusa con la passività. Lo stesso Gesù reagisce: Giovanni 18,23 e chiede responsabilità: Marco 3,3: “Alzati, vieni qui in mezzo”. Icona di questa giustizia nel Vangelo è Giuseppe, uomo giusto, lo sposo di Maria: Matteo 1,19. PREGHIERA E’ così facile invocare una vera, autentica giustizia, e poi finire col cedere alle piccole ingiustizie quotidiane col pretesto che è l’unico modo per venirne fuori. Spirito di Dio, tante storture di questa società sono originate proprio dalla nostra acquiescenza, da quel male di modeste, quasi invisibili proporzioni, che finisce col diventare un torrente inarrestabile, piccola somma di privilegi, di compromessi, di baratti, di disfunzioni e di omissioni che poi determina una situazione che tutti dichiarano insostenibile. Spirito di Dio, dacci il coraggio di entrare ogni giorno nella logica di Cristo, il solo giusto, capace di giustizia, amore e perdono. Amen.