POF 2014_2015 - Scuola Media Bomporto

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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per l’ Emilia Romagna
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
ALESSANDRO VOLTA
Via Verdi, 10 - 41030 Bomporto (MO) - Tel. 059.909233 - Fax 059.818198
Sito web: www.scuolamediabomporto.it - e-mail: [email protected]
__________________________________________________________
1
Piano dell’Offerta Formativa
Anno scolastico
2014/15
Indice
- Introduzione
3
- Piano dell’Offerta Formativa d’Istituto
5
- Staff organizzativo e di progettazione
6
- Carta d’identità della scuola
8
- Modello orario
10
- Collaborazione con le famiglie
11
- Patto di corresponsabilità educativa
11
- Progetti ed attività programmate 2014/2015
13
- Rapporti scuola-territorio
17
- Protocollo di accoglienza genitori e alunni stranieri
18
- Integrazione degli alunni certificati ai sensi della legge 104/92
19
- Accoglienza degli alunni portatori di disturbi specifici di
20
apprendimento
- Gruppo Operativo Sicurezza
23
- Criteri per la formazione classi prime
25
- Regolamenti
26
2
INTRODUZIONE
Il Piano dell’Offerta Formativa è uno dei principali elementi di innovazione introdotti dal
Regolamento dell’Autonomia Scolastica, Decreto del Presidente della Repubblica n. 275 dell8
marzo 1999(emanato in attuazione dell’art. 21 della Legge Delega n. 59 del 1997, nota anche come
Legge Bassanini).
Il D.P.R. n. 275 attribuisce a tutte le scuole l’autonomia amministrativa e la personalità giuridica:
muta lo stato giuridico della scuola, che, da struttura periferica totalmente dipendente dal
centro,diventa un ente dotato di prerogative e competenze proprie.
Come prevede il Regolamento, l’autonomia scolastica è finalizzata “alla realizzazione della
flessibilità, della diversificazione, dell’efficienza e dell’efficacia del servizio scolastico,
all’integrazione ed al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, all’introduzione di tecnologie
innovative ed al coordinamento con il contesto territoriale”.
Le parole chiave del testo possono essere così interpretate:
- Flessibilità: capacità di adattarsi e di farsi carico di situazioni diverse
- Diversificazione: saper offrire risposte adeguate ai differenti bisogni degli alunni
- Efficacia: ottenere le migliori prestazioni scolastiche elevando la qualità del servizio
- Efficienza: perseguire il miglior rendimento con piena rispondenza ai fini ed alle funzioni di
ogni componente l’istituzione scolastica
- Integrazione: garantire a tutti gli alunni pari opportunità e considerazione
- Utilizzo risorse e strutture: programmare la migliore gestione per il processo educativo
evitando sprechi e dispersione di competenze
- Tecnologie innovative: utilizzare tutte le nuove metodologie didattiche e le strumentazioni
innovative
- Coordinamento con il contesto territoriale: la scuola deve essere attivamente collegata con
il territorio
Il Regolamento dell’Autonomia all’art. 3 così definisce il P.O.F.: “il documento fondamentale
costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche”.
Il P.O.F. prevede procedure definite per la sua predisposizione:
 Elaborazione ed approvazione da parte del Collegio dei Docenti
 Adozione da parte del Consiglio di Istituto
 Pubblicizzazione alle diverse componenti scolastiche
Il P.O.F. è un atto di indirizzo che diviene vincolante per la scuola e impegna tutti gli operatori
scolastici alla sua realizzazione.
Queste le principali caratteristiche che il Regolamento dell’Autonomia all’art 3 individua nel
P.O.F.:
- Il P.O.F. ha il compito di rappresentare l’identità culturale della scuola attraverso la
progettazione e la programmazione di diversificate attività formative e didattiche
- Il P.O.F. deve trovare corrispondenza negli obiettivi didattici ed educativi generali definiti a
livello nazionale dal Ministero della Pubblica Istruzione
3
-
Il P.O.F. è un documento di garanzia perché prevede la partecipazione delle varie
componenti scolastiche ed è portato a conoscenza dell’utenza
-
Il P.O.F. è uno strumento di integrazione con il territorio, in quanto tiene conto della realtà
socio-economica e culturale della realtà locale ed è ad essa collegato
Il P.O.F. è corredato da una serie di documenti più articolati e specifici che la scuola elabora ed
aggiorna e che sono disponibili presso le sedi:






Regolamento interno di Istituto
Programmazione educativa e didattica
Strumenti per il monitoraggio e la valutazione del servizio e dell’attività formativa
Contrattazione d’Istituto
Piano di valutazione del rischio Legge 626 / 94
Regolamento programmatico della sicurezza (privacy) Legge 196/03
4
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA D’ISTITUTO
EGUAGLIANZA ED EQUITÀ nell’erogazione del
servizio scolastico a tutti gli alunni, senza alcuna
discriminazione per motivi riguardanti sesso, etnia,
lingua, religione, condizioni psicofisiche e socio
ambientali
La scuola,
nell’articolare
questo piano,
intende garantire
in modo
particolare:
EFFICIENZA/EFFICACIA attenzione prioritaria ai
risultati ottenuti dagli alunni come criterio base per
fissare interventi o modificarli.
INTEGRAZIONE COL TERRITORIO con le cui
agenzie organizzare percorsi funzionali alla formazione
dei ragazzi.
SCUOLA
FORMATIVA
Che offre occasioni di sviluppo della
personalità in tutte le direzioni, che potenzia
le capacità individuali, che educa alla
responsabilità, alla partecipa-zione, ad una
crescente autonomia.
SCUOLA
ORIENTATIVA
Che favorisca ed incoraggi l’alunno ad
essere soggetto attivo della propria crescita e
lo metta in condizione di operare scelte
realistiche per sé in relazione al contesto
sociale in cui vive.
OBIETTIVI
EDUCATIVI
E DIDATTICI
Abitudine ad un corretto comportamento nei
rapporti interpersonali. Capacità di ascolto e
comprensione di un messaggio, capacità di
lettura corretta, scorrevole ed espressiva,
sviluppo graduale della capacità di osservare,
descrivere e analizzare fatti e fenomeni
anche nei loro singoli aspetti. Capacità di
individuare e di applicare relazioni, proprietà
e procedimenti logici, capacità di esprimersi
oralmente e per iscritto in modo chiaro,
corretto, secondo sequenze logiche, usando
linguaggi specifici. Capacità di rielaborare
personalmente
i
contenuti
proposti.
Acquisizione di un corretto ed efficace
metodo di lavoro e studio. Partecipazione
attiva e collaborativa alle attività di classe.
5
STAFF ORGANIZZATIVO E DI PROGETTAZIONE
RUOLO
FUNZIONI
Dirigente Scolastico
Prof. Vaccari Luigi
Organizzazione e coordinamento di tutte le attività,
gestione strategica delle risorse umane e finanziarie,
promozione della qualità del servizio, gestione del rapporto
con enti esterni.
Collaboratore Vicario
Prof.ssa Ivana Traversi
Sostituzione del Dirigente, svolgimento di attività in
supporto ai docenti in merito all’organizzazione didattica.
Collaboratore
Prof.re Dario Cafiero
Collaboratore del Dirigente che svolge, in stretta
collaborazione con lo stesso, le funzioni di coordinamento e
gestione suddette.
Funzione Strumentale
“Handicap e Disagio”
Prof.ssa Rosa Iapicco
Prof.re Massimiliano Zanoli
Coordinamento dei servizi per il sostegno, partecipazione ai
GLH d’istituto e al GLHO, rapporti con le ASL,
individuazione delle situazioni di disagio scolastico, stesura
dell’orario degli educatori e dei docenti di sostegno.
Funzione Strumentale
“Coordinamento didattico –
POF”
Prof.ssa Iara Muzzioli
Coordinamento e revisione del P.o.f., rapporti scuolafamiglia, monitoraggio delle attività progettuali,
formazione docenti (informazioni e proposte), accoglienza
degli alunni.
Funzione Strumentale
“Comunicazioni
informatiche”
Prof.re Nicola Manuel Cavazza
Aggiornamento sito della scuola; aggiornamento postazioni
informatiche della scuola; comunicazioni informatizzate ai
docenti; collaborazione in ambito gestione classe 2.0;
sperimentazione utilizzo registro elettronico “Spaggiari”.
Funzione Strumentale
“BES”
Prof.re Ruggiero Sozio
Prof.ssa Fiorentina Pastore
Rapporti con Enti Locali (Comune, ASL, Ass.Domus,
CSH), rapporti con enti e associazioni, pubblici e privati
collegati con la scuola, coordinamento servizi per gli alunni
con DSA, programmazione degli interventi di recupero,
presa visione e diffusione dei comunicati e utilizzo degli
strumenti di supporto, stesura dell’orario degli interventi di
recupero; coordinamento alunni BES e rapporti con i
Servizi Sociali del territorio.
6
RAPPRESENTANZA SINDACALE UNITARIA
Sig.ra Paola Zaminga, Calzolari Maria Grazia: RSU
Sig.ra Scavone Caterina: RSU
Sig.re Franchino Concetta e Giuseppe Marchì (delegati
dai sindacati)
Franchina Concetta: Rappresentante dei Lavoratori per
la sicurezza
Benuzzi Maria Cristina: Addetta per la prevenzione e la
sicurezza
LA SEGRETERIA
“A.Volta”: Contatti:
Personale
Telefono
059/909233
Fax
059/818198
e-mail
[email protected]
Nome
Funzioni
Responsabile
dei serviziAmministrativi
e del personale A.T.A
Gestione Servizi Contabili
Setti Stefania
Direttore Amministrativo
Definizione di regole condivise che il
Dirigente è tenuto ad applicare nella
gestione delle risorse del personale.
Scavone Caterina
Assistenti
Amministrativi
Gestione Area Personale


Fabrizia Fava
Cei Ilaria
Gestione Area alunni
Fabrizia Fava –
Cei Ilaria
Gestione Area Protocollo
Orario di funzionamento
UFFICIO DI SEGRETERIA
Lunedì:
Martedì:
ORARIO APERTURA AL PUBBLICO
dalle ore 7,30 alle ore 14,00
dal Lunedì al Venerdi:
11,00 – 13,00
----------------------------------Sabato
dalle ore 8:00 alle ore 13,00
dalle ore 7,30 alle ore 14,00
Mercoledì: dalle ore 7,30 alle ore 14,00
Giovedì:
dalle ore 7,30 alle ore 14,00
Venerdì
dalle ore 7,30 alle ore 14,00
Sabato:
dalle ore 7,30 alle ore 14,00
7
CARTA D’IDENTITA’ DELLA SCUOLA
Indirizzo:
Telefono:
Fax:
E-mail
Sito internet
Via A.Volta, 10
059-909233
059-818198
[email protected]
Numero totale alunni: 549
Numero totale docenti: 51
Personale ATA: 10
Bomporto
549
8
7
8
Numero alunni
Classi prime
Classi seconde
Classi terze
Totale classi
23
Laboratori e Aule speciali
Informatica
Musicale
Scienze
Artistica
Ed. Tecnica
Biblioteca
Audiovisivi
Sostegno
Alfabetizzazione
Palestra
Audit./ Aula Magna
1
2
1
2
1
1
1
2
1
1
1
8
Attrezzature informatiche
Nelle aule dell’istituto, sono presenti circa 23 postazioni con computer, di cui n°15 con L.I.M.
(Lavagna Interattiva Multimediale) e 8 di sole postazioni informatiche. Ogni corso della scuola è
munito di almeno una postazione dotata di L.I.M. .
La nostra scuola dispone, inoltre, di diverse postazioni a computer fisse così dislocate:
-
AULA INFORMATICA INSEGNANTI N°2
PRESIDENZA
N°1
LABORATORIO INFORMATICA
N°15
AULA ALFABETIZZAZIONE
N°1
Classe 2.0
Nell’ambito del progetto “Informatizzazione per le scuole colpite dal sisma”, Coop Estense – di
concerto con l’Assessorato Regionale e l’Ufficio Scolastico Regionale – ha destinato dei fondi a
supporto dell’innovazione didattica e tecnologica delle scuole danneggiate dal sisma del 2012 in
Emilia, destinando a 58 scuole terremotate altrettante “classi 2.0” complete di lavagne interattive,
computer ed un tablet per ciascun studente, nonché percorsi formativi e qualificanti per gli
insegnanti.
La nostra scuola ha quindi ricevuto un kit tecnologico di tipo “mixed mobile” per una “classe 2.0”,
composto da:
-una LIM (Lavagna Interattiva Multimediale);
-un notebook d’aula;
-un tablet d’aula (per il docente)
-un tablet Nexus 7’’ per ciascun alunno.
Durante questo anno scolastico alcuni docenti della classe 2.0 stanno frequentando dei corsi di
formazione sia di tipo metodologico-didattico che tecnologico (su: LIM e setting d’aula; utilizzo dei
tablet Nexus; utilizzo delle “Google Apps for Edu”).
Il progetto si pone l’obiettivo di favorire l’adozione di un nuovo modello d’uso della tecnologia a
scuola, che favorisca l’utilizzo dei supporti multimediali nello svolgimento quotidiano del lavoro in
classe, al fine di garantire il massimo coinvolgimento personale degli alunni ed una maggiore
autonomia di lavoro nella costruzione della conoscenza e nell’apprendimento.
9
MODELLO ORARIO
Piano orario settimanale
L’Istituto è organizzato con un’unica struttura oraria a tempo nomale a 30 ore settimanali distribuite
su sei mattine come da schema:
Mattina
1
2
3
4
5
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Quadro delle discipline
Il quadro delle discipline e il loro numero di ore durante la settimana nei tre anni della Scuola
Media è rappresentato nella seguente tabella.
Classe
prima
Classe
seconda
Classe
terza
Italiano Storia Geografia*
10
10
10
Scienze matematiche
6
6
6
Prima Lingua straniera: Inglese
3
3
3
Seconda lingua straniera: Francese
2
2
2
Tecnologia/Informatica
2
2
2
Arte e Immagine
2
2
2
Musica
2
2
2
Scienze motorie
2
2
2
Religione /Studio Guidato
1
1
1
30
30
30
Disciplina \ Ore
Totale
(*) Per tutte le classi è stato ampliato il Piano dell'offerta formativa offrendo la seconda lingua straniera
(francese).
10
COLLABORAZIONE CON LE FAMIGLIE
L'azione educativa passa attraverso una stretta collaborazione fra scuola e famiglia, realizzata attraverso:
 Gli organi Collegiali: Consiglio d’Istituto, Consigli di Classe aperti a tutti i genitori,
Rappresentanti di classe;
 Ricevimenti generali pomeridiani secondo il calendario distribuito;
 Ricevimenti settimanali individuali secondo il calendario distribuito;
 Contatti epistolari o telefonici in caso di necessità;
 Iniziative di studio e dibattito sulle problematiche della formazione, in collaborazione
con le organizzazioni pubbliche e le Istituzioni Locali;
 Comitato Giocasport. e non solo
 Comitato genitori
Il comitato genitori è stato istituito nell’anno scolastico 2013/2015. Lo scorso anno scolastico il comitato in
collaborazione con alcuni docenti e il CEIS ha realizzato la tinteggiatura di 3 aule scolastiche con merenda
finale e ha rappresentato un significativo esempio di cooperazione scuola – famiglia. Durante la festa finale
dell’istituto i genitori hanno inoltre svolto una vendita di torte e gnocco per raccogliere fondi per la scuola.
PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA
Il presente patto di corresponsabilità stabilito tra la scuola, la famiglia e lo studente, si propone di favorire e
sviluppare un clima positivo e costruttivo, nell'interesse primario dell'alunno e del suo percorso didatticoeducativo.
Relazioni
Partecipazione
Interventi
educativi
LA SCUOLA SI
IMPEGNA A…..
Favorire un ambiente
sereno e adeguato al
massimo sviluppo delle
capacità dell’alunno.
Promuovere rapporti
interpersonali positivi fra
alunni ed insegnanti,
stabilendo regole certe e
condivise.
LA FAMIGLIA SI
INPEGNA A…..
Considerare la funzione
formativa ed educativa
della scuola e a dare ad
essa la giusta
importanza.
Educare i figli alle
regole del vivere civile,
dando importanza alla
buona educazione, al
rispetto degli altri e
delle cose di tutti.
Tenere in considerazione
le proposte formative e
organizzative di alunni e
genitori.
Prendere in
considerazione le
eventuali proposte
avanzate dai genitori.
Mandare avvisi,
comunicazioni e
annotazioni per tenere
sempre informate le
famiglie.
Partecipare attivamente
alle riunioni previste.
Firmare sempre tutte le
comunicazioni per
presa visione facendo
riflettere il figlio, ove
11
L’ALUNNO SI
IMPEGNA A….
Comportarsi
correttamente con
compagni ed adulti,
nel pieno rispetto degli
altri.
Utilizzare
correttamente gli spazi
disponibili e il
materiale della scuola.
Accettare il punto di
vista degli altri e
sostenere con
correttezza la propria
opinione.
Esprimere il proprio
pensiero.
Collaborare alla
soluzione dei
problemi.
Riflettere con adulti e
compagni sul
comportamento da
evitare.
Riflettere su eventuali
Favorire negli alunni
l'acquisizione di
competenze sociali e
comportamentali.
opportuno, sulla finalità
educativa delle
comunicazioni.
Interventi
didattici
Migliorare
l’apprendimento degli
alunni, effettuando
interventi mirati alla
risoluzione dei problemi.
Prendere periodico
contatto con gli
insegnanti.
Cooperare con loro per
la risoluzione di
problemi.
Vigilanza
Garantire all’interno
dell’edificio scolastico la
vigilanza da parte di tutto
il personale della scuola.
Puntualità
Garantire la puntualità, la
regolarità e l’efficienza
del servizio scolastico.
Compiti
Fare in modo che ogni
lavoro intrapreso venga
portato a termine e
verificare con regolarità
lo svolgimento dei
compiti.
Ripartire il carico di
lavoro in base all'orario
della scuola.
Valutazione
Controllare con
regolarità i compiti e
correggere le verifiche in
tempi ragionevolmente
brevi.
Garantire la trasparenza
delle valutazioni.
Comunicare obiettivi e
contenuti della verifica.
In caso di ritardo, la
famiglia si impegna ad
accompagnare il
minore; in caso di
uscita anticipata il
genitore si presenta con
documento, se persona
diversa con delega e
documento.
Garantire la regolarità
della frequenza
scolastica.
del figlio.
Giustificare
puntualmente le
eventuali assenze e
ritardi. Garantire la
puntualità
Aiutare i figli a
pianificare il lavoro e
ad organizzarsi (orario,
angolo tranquillo,
controllo diario,
preparazione della
cartella, ecc…)
Richiedere ai figli di
portare a termine ogni
lavoro intrapreso.
Collaborare per
potenziare nel figlio
una coscienza delle
proprie risorse e dei
propri limiti.
12
annotazioni ricevute.
Tenere un
comportamento
adeguato e corretto per
ogni situazione.
Partecipare con
impegno a tutte le
attività didattiche
proposte.
Chiedere sempre
chiarimenti per
risolvere dei dubbi.
Tenere un
comportamento
corretto e a mantenere
l’ordine per favorire la
vigilanza.
Rispettare l’ora di
inizio delle lezioni.
Fare firmare gli avvisi
scritti.
Prendere regolarmente
nota dei compiti
assegnati
Svolgere i compiti con
ordine e regolarità.
Riflettere sugli errori
delle verifiche come
occasione di
miglioramento.
Riconoscere le proprie
capacità, le proprie
conquiste ed i propri
limiti come occasione
di crescita.
PROGETTI ED ATTIVITÀ PROGRAMMATE 2014/15
Vengono di brevemente illustrati i progetti didattici e l’ampliamento dell’offerta formativa i quali
sono stati suddivisi nelle seguenti 5 aree tematiche:
1. Educazione alla salute, educazione ambientale
2. Sostegno alunni
3. Accoglienza, continuità, educazione alla cittadinanza
4. Attività di recupero, potenziamento, arricchimento
5. Attività espressive, laboratoriali, motorie
FINALITA’
Classi prime “Rischi e risorse della rete”: aumentare la
consapevolezza delle risorse e dei rischi nell’utilizzo della rete e
all’affettività
dei social-netwoork come strumento di relazione.
Classi terze “Educazione all’affettività e alla sessualità”: fornire un
supporto formativo ed informativo all’identità sessuata dei ragazzi,
aiutarli: nella promozione dell’accettazione di sé, nella capacità di
guardare alla sessualità come mezzo di crescita e di sviluppo della
persona in relazioni significative, nel riconoscimento della
differenza dell’altro.
Nelle classi terze: attività di laboratorio per approfondire di alcune
Corsi CEAS
tematiche scientifiche – tecnologiche relative all’energia.
Sostegno alunni DSA Prevenire il disagio e offrire opportunità di successo negli
apprendimenti scolastici agli alunni con disturbi specifici
dell’apprendimento (Dislessia, disgrafia, disortografia,
discalculia,…); recupero di abilità di base, acquisizione di nuove
strategie di apprendimento, che consentano l’utilizzo autonomo di
strumenti in grado di migliorare il rendimento scolastico e di
accrescere l’autostima e la motivazione.
Favorire l’integrazione degli alunni non italofoni attraverso un
Corso italiano L2
miglioramento delle competenze linguistiche in italiano L2.
Confrontare le proprie problematiche adolescenziali con adulti
Spazio Ascolto
(psicologo) diversi dai propri insegnanti.
Laboratorio teatrale Favorire il benessere fisico e psichico attraverso forme di
espressività / comunicazione nel piccolo gruppo con alunni disabili.
Presentare la scuola, la sua organizzazione, la sua offerta formativa
Accoglienza ed i suoi laboratori a genitori ed alunni delle classi quinte delle
continuità
scuole primarie.
Favorire la riflessione su se stessi, migliorare la capacità di
Accoglienza classi
comunicazione, promuovere situazioni di benessere personale e
prime
relazionale.
Riconoscere i paesi ricchi e quelli poveri, le cause che portano a
Globalizzazione
questi squilibri e le possibili soluzioni concrete e personali.
Educare al rispetto delle regole, educare ad una vita sociale attiva,
CRU
educare al rispetto dell’ambiente, favorire un senso di appartenenza
alla scuola ed al territorio.
Compresenza italiano Recuperare o potenziare le proprie conoscenze e competenze in
italiano e matematica con la suddivisione della classe in due gruppi
/ matematica
(potenziamento e recupero).
Potenziamento lingua Migliorare, attraverso il lavoro nel piccolo gruppo, le competenze
nella lingua inglese.
inglese
AREA PROGETTO
1
Educazione
1
2
2
2
2
3
3
3
3
4
4
13
4
Recupero
italiano/matematica/
Migliorare le proprie conoscenze e competenze in italiano,
matematica e inglese attraverso attività a classi aperte nel piccolo
gruppo.
inglese
4
Laboratorio Scienze
4
Giochi matematici
4
Corso latino
4
Inglese scientifico
4
Logica matematica
5
Il nostro diario
5
Laboratorio creativo
5
Mercatini
5
Alunni in difficoltà
5
Giornalino
5
Band in rock
5
GOS
5
Festa Giocasport
5
Attività sportive
Migliorare le capacità pratiche e le conoscenze scientifiche grazie
ed attività a gruppi nel laboratorio di scienze.
Promuovere l’interesse nei confronti della matematica vista anche
come “gioco” e momento di competizione tra pari.
Potenziare la lingua italiana, arricchire il proprio lessico ed
acquisire i primi rudimenti morfologici della lingua latina.
Affrontare ed approfondire contenuti scientifici utilizzando la
lingua inglese.
Ampliare le proprie conoscenze in matematica relativamente a
contenuti e giochi di logica.
Progettare la copertina del prossimo diario scolastico della scuola;
utilizzare le principali tecniche espressive; sviluppare la propria
manualità e creatività.
Sviluppare la manualità e la creatività degli alunni utilizzando
diversi tipi di materiali.
Realizzare tre mercatini (Natale, Primavera, festa di fine anno)
relativamente a manufatti prodotti dai ragazzi stessi con diverse
tecniche e materiali.
Creare un percorso individuale contro l’insuccesso scolastico
attraverso attività laboratoriali.
Realizzare, grazie al contributo di ciascuna classe, il giornalino
della scuola in formato digitale.
Acquisire e consolidare le pratiche e le competenze musicali vocali
e strumentali. Allestimento di un musical.
Attività di preparazione per la manifestazione musicale della festa
di fine anno
Realizzare una festa con tutti gli alunni della scuola insieme
all’associazione “Giocasport e non solo”.
Migliorare le capacità motorie attraverso attività sportive
individuali e a squadre, incontri con esperti, partecipazioni a
iniziative sportive locali (corsa campestre, gare di atletica leggera,
camminata del Lambrusco si San Martino, progetto Liujo, progetto
nuoto, tornei di pallamano, pallavolo, madball, calcetto, palla tra
due fuochi).
14
Vengono ora descritti in modo più approfondito alcuni dei progetti sopra citati.
ACCOGLIENZA – CONTINUITA’
Motivazioni-finalità
Consapevoli che la continuità formativa è indispensabile favorire la socializzazione e la
motivazione alla studio, la nostra scuola promuove un progetto di accoglienza che inizia dalle classi
quinte della scuola primaria. Le finalità principali sono quelle di presentare la scuola, la sua
organizzazione, la sua offerta formativa ed i suoi laboratori sia agli alunni sia ai genitori.
Risorse umane
Il progetto prevede l’intervento del Dirigente Scolastico, di alcuni docenti della scuola e di alcuni alunni
delle classi terze coordinati dai loro docenti.
Obiettivi
-
Far conoscere ai genitori e agli alunni la realtà della nostra scuola, la sua organizzazione e la sua offerta
formativa;
Facilitare il passaggio tra i due ordini di scuola (primaria e secondaria);
Presentare alcuni dei lavori più rappresentativi realizzati dagli alunni della scuola.
Fasi che compongono il progetto
Il progetto consiste in due aperture straordinarie della scuola durante il quale il Dirigente Scolastico e alcuni
docenti presenteranno, ai genitori e agli alunni, la scuola ed i suoi laboratori, il piano dell’offerta formativa,
la formazione delle classi prime e le modalità di iscrizione. In particolare sono previste attività in cui
alcuni alunni di terza media mostreranno i lavori svolti all’interno dei laboratori attraverso brevi
esibizioni pratiche (musica) o illustrazione dei lavori più rappresentativi (arte).
ACCOGLIENZA CLASSI PRIME
Motivazioni-finalità
Nella nostra scuola l’accoglienza dei nuovi alunni rappresenta un tassello fondamentale per questo
ogni anno viene attivato questo progetto rivolto a tutti gli alunni delle classi prime. Le finalità sono
principalmente quelle di favorire la riflessione su sé stessi, di migliorare le capacità di
comunicazione e di promuovere situazioni di benessere personale e relazionale.
Risorse umane
Il progetto prevede un intervento di un’ora alla settimana per un totale complessivo di 6 ore per ciascuna
classe prima affidato ad un’un operatore esterno, affiancato da un docente della classe.
Obiettivi
-
Incentivare la socializzazione;
Favorire il rispetto delle personalità dei compagni;
Sviluppare la fiducia in sé stessi e l’autostima.
Fasi che compongono il progetto
Nel prime settimane di scuola verranno svolte delle lezioni articolate su diversi piani di intervento: fisico,
emotivo, cognitivo. Verranno utilizzati giochi teatrali o para-teatrali che riguardano l’introspezione, la
relazione, il confronto e la comunicazione. Le attività verranno svolte con l’intera classe nell’aula magna o
nella classe e saranno coordinate da una professionista esperta in progetti di accoglienza alunni.
Al termine del progetto le insegnanti che hanno affiancato le classi relazionano sull’andamento dell’attività e
sui risultati.
15
PROGETTO ALFABETIZZAZIONE
Motivazioni-finalità
Nella Scuola ”A.Volta” il “progetto alfabetizzazione”, con l’attivazione di laboratori di Italiano L2, è
ampiamente consolidato da esperienze condotte sin dall’inizio degli anni ’90.
Esso è motivato dalla presenza sempre crescente di alunni non italofoni e dalla necessità di favorire un reale
processo di integrazione all’interno dei gruppi classe, tenendo conto che la scuola opera in una comunità
multilingue e multietnica.
Risorse umane
Il progetto prevede un intervento di 10 ore settimanali di insegnamento di Italiano L2 per tutto l'anno
scolastico svolte da un esperto esterno che da anni opera nella nostra scuola.
Obiettivi
- Promuovere e potenziare l'integrazione linguistica degli studenti
- Applicare il Protocollo di accoglienza incluso nel POF, favorendo la comunicazione fra scuola e famiglie.
- Attivare laboratori di Italiano L2: corsi di primo livello per gruppetti di alunni neo arrivati non italofoni
che pervengono anche in corso d’anno per facilitare e accelerare il possesso di una lingua comunicativa;
corsi di secondo livello per il consolidamento della comprensione, della produzione linguistica e della
riflessione grammaticale; corso di graduale acquisizione di una “lingua per lo studio” per gruppetti di
alunni già in possesso di una lingua comunicativa; corso di preparazione per il colloquio d'esame.
Fasi che compongono il progetto
Nel periodo iniziale di frequenza agli alunni stranieri delle classi prime e ai neo arrivati vengono
somministrate le prove d’ingresso per individuare chi necessita di un intervento di alfabetizzazione.
Tenendo conto dei gruppi già esistenti l’anno scolastico precedente e dei nuovi inserimenti, vengono quindi
costituiti gruppi di livello il più possibile omogenei, in relazione alla conoscenza della nostra lingua e al
tempo trascorso dal primo inserimento nella scuola italiana.
In base alle diverse situazioni di partenza, vengono quindi predisposti i relativi piani di lavoro e trasmessi ai
docenti coordinatori delle classi di appartenenza degli alunni.
Prima degli scrutini dei due quadrimestri si consegnano ai coordinatori le valutazioni analitiche dell’attività
di alfabetizzazione.
A fine anno scolastico le insegnanti relazionano sull’andamento dell’attività e sui risultati.
CONSIGLIO DEI RAGAZZI
DEI COMUNI DELL'UNIONE DEL SORBARA (CRU)
II CRU è espressione significativa della collettività dei ragazzi dei Comuni dell'Unione del
Sorbara. Suo compito è quello di esprimere le opinioni e il punto di vista dei ragazzi del territorio,
di contribuire alla gestione dello stesso, prendendo decisioni, promuovendo iniziative,
verificandone l'efficacia. Le finalità a cui si ispira il CRU sono in sintonia con quelle espresse nello
statuto dei Comuni dell'Unione. In particolare il CRU fonda la propria azione sui principi di
libertà, di uguaglianza e di solidarietà.
Cosa fa il Consiglio dei Ragazzi dell'Unione?
Il Consiglio dei ragazzi deve attivarsi in piena autonomia, avendo con l'Amministrazione
dell'Unione un rapporto molto stretto. Può operare su tre livelli:
1. suggerire i settori in cui spendere la piccola (ma non tanto) somma di denaro a disposizione;
2. far sentire la propria voce, avanzare le proprie proposte su progetti che l'Unione si accinge
a realizzare;
3. proporre idee e progetti per la scuola e la città del futuro.
Rientra nelle competenze del Consiglio Dell'Unione dei Ragazzi sensibilizzare i giovani,
16
promuovere iniziative, nonché aderire a proposte di altri Enti, analizzare problemi e trovare
soluzioni nei seguenti ambiti :
* politica ambientale e territorio
* sport
* tempo libero
* regolamento disciplinare della scuola media
* cultura e spettacolo
* pubblica istruzione
* solidarietà e pace nel mondo
II CRU terrà rapporti oltre che con il Consiglio dell'Unione, con il Consiglio d'istituto e Collegio
Docenti della S.M., il Comitato genitori, ed altri Enti presenti sul territorio le cui competenze
abbiano relazioni con quelle del CRU (associazioni culturali e del volontariato Parrocchie,
associazioni sportive, , ecc.)
Come si "costruisce" un Consiglio Comunale dei Ragazzi
Occorrono assemblee preparatorie e un preciso momento elettorale nel quale m tutte le classi
contemporaneamente si svolgono le elezioni. I ragazzi che intendono candidarsi si iscriveranno alla
lista dei candidati costituita ogni classe e presenteranno la propria proposta scritta alla classe. Si
costituirà un seggio con l'aiuto dell'insegnante in servizio, con il compito di organizzare tutte le
operazioni di voto e scrutinio e redigere l'apposito verbale.
Ogni elettore potrà esprimere una preferenza scegliendo tra i candidati.
Sulla base dei risultati ottenuti si eleggerà il rappresentante di classe (Consigliere) e il consigliere
supplente, in caso di impedimento del primo; in caso di parità si procederà al ballottaggio. Si sarà
così ottenuto il gruppo dei consiglieri che opererà durante l'anno scolastico, cosi si potrà procedere
all'insediamento del CRU e si dovranno svolgere gli incontri tra gli eletti finalizzati alla
preparazione programmi e alle candidature a Presidente. Potranno candidarsi a Presidente ciascuno
dei consiglieri eletti iscrivendosi alla lista dei candidati, che sarà esposta in ogni classe. In seguito si
terrà la seconda seduta elettorale per eleggere il Presidente CRU. In caso di parità si effettuerà il
ballottaggio tra i candidati più votati. Sarà nominato Presidente il candidato che avrà avuto il
maggio numero di voti, al secondo classificato sarà affidato l’incarico di Vice-Presidente.
RAPPORTI SCUOLA-TERRITORIO
Il Piano dell’Offerta Formativa si realizza anche grazie all’importante collaborazione con enti del
territorio:
 COMUNE DI BOMPORTO: Biblioteca (attività di animazione, musica, teatro), Piscina;
 UNIONE DEL SORBARA;
 COMUNE DI RAVARINO: Caritas Parrocchiale;
 COMUNE DI NONANTOLA: Archivio Storico e Museo, Biblioteca, Centro di Educazione
Ambientale, Fondazione Villa Emma, Fonoteca Officine Musicali;
 ASL;
 Associazione Domus;
 Centro Servizi sostegno alla Persona (CSSP) di Castelfranco Emilia;
 CEAS.
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PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA GENITORI E ALUNNI
STRANIERI
Cosa
Domanda di iscrizione:
 Dare informazione sulla scuola
 Richiedere la documentazione
 Fissare un appuntamento con l’insegnante
facilitatore
Colloquio con i genitori e l’alunno:
 Compilazione della domanda di iscrizione
 Raccolta di informazioni sul ragazzo, la famiglia,
il progetto migratorio
 Presentazione alla famiglia delle modalità di
inserimento e del regolamento della scuola
Approfondimento conoscenza dell’alunno
 Ricognizione situazione di partenza tramite test
di ingresso
 Prima conoscenza dell’ambiente scolastico
 Prima presentazione
dell’organizzazione:orari,attività
Determinazione della classe
Tenendo conto di:
 età
 scolarità pregressa
 test di livello e informazioni raccolte
 ipotesi di percorso scolastico
Scelta della sezione
Tenendo conto di:
 numero di alunni
 situazione socio-culturale delle classi
 altri inserimenti
Accoglienza nella classe
 avviso ai docenti
 presentazione ai compagni
 eventuali attività specifiche di accoglienza
Chi
Quando
Persona designata dalla
segreteria, anche con
uso di materiali bilingui
Primo contatto della
famiglia con la
scuola
Insegnante referente del Su appuntamento,
progetto
entro tre giorni del
primo contatto della
famiglia con la
scuola
Insegnante referente
altri docenti (lettere,
matematica e lingua
straniera)
Dirigente Scol.co
Commissione
intercultura
Dirigente Scol.co
Commissione
intercultura
Definizione del percorso scolastico e interventi di
facilitazione
 raccolta delle programmazioni didattiche per
materia
 definizione del percorso scolastico e
dell’intervento di facilitazione sulla base dei dati
raccolti
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Primo giorno di
frequenza
Prima settimana di
frequenza ad orario
ridotto (se possibile).
A conclusione di:
-prima giorno di
frequenza
-prima settimana di
frequenza
A conclusione di:
-prima giorno di
frequenza
-prima settimana di
frequenza
Docenti della classe
(mediatore, ove
possibile)
Al momento di
inserimento in classe
Coordinatore di classe
Coordinatore di classe,
insegnante referente
progetto
Primo consiglio
Dopo il primo
consiglio, comunque
entro un mese
INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI CERTIFICATI
AI SENSI DELLA LEGGE 104/92
Partendo dal presupposto che ogni persona debba essere valorizzata nella propria unicità per
i molteplici aspetti che la compongono, la nostra scuola si impegna verso la ricerca della piena
attuazione dell’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili attraverso la pianificazione di
interventi metodologici e didattici specifici.
Alla scuola sono assegnati un organico statale di personale docente di sostegno e una dotazione di
personale educativo assistenziale della cooperativa Domus in convenzione con le Amministrazioni
Comunali.
Le programmazioni educative e didattiche tendono il più possibile ad adeguarsi alle esigenze e alle
potenzialità ( evidenziate nel Profilo Dinamico Funzionale) dei singoli allievi; le programmazioni
fanno parte del Piano Educativo Individualizzato inserito nella programmazione di classe.
Il Collegio dei docenti ha stabilito alcuni principi fondamentali di intervento:
Finalità generali :
1) acquisizione di competenze e abilità ( motorie, percettive, cognitive, comunicative, espressive);
2) conquista degli obiettivi basilari;
3) orientamento, inteso come partecipazione dell’alunno, secondo le sue possibilità, alla
costruzione del proprio “progetto di vita”.
Obiettivi educativo/comportamentali :
 saper sviluppare e assumere atteggiamenti di rispetto verso differenti modi di essere, di pensare,
di agire;
 scoprire e attuare, all’interno di un gruppo, modalità di aiuto, forme di collaborazione, di
responsabilità e di impegno verso la diversità;
 acquisire la capacità di autogestirsi nel mondo scolastico ed extrascolastico.
Obiettivi cognitivi :
 valorizzando le potenzialità dell’alunno, costruire un processo di apprendimento integrato;
 sviluppare la capacità di esprimersi con tutti i tipi di linguaggi ( verbali e non verbali );
 sviluppare processi logici partendo dal concreto per un apprendimento più idoneo ai vari tipi di
disabilità.
Inoltre va ricordato che l’organizzazione attuale dell’istituto favorisce il percorso di integrazione in
quanto offre :
 frequente utilizzo di laboratori ( per es. informatico, scientifico, linguistico);
 possibilità di lavoro individualizzato all’interno di piccoli gruppi;
 attività integrative a carattere pluridisciplinare.
La programmazione è elaborata dal Consiglio di classe in collaborazione con la famiglia ed il
servizio di neuropsichiatria, nel corso di incontri periodici finalizzati anche alla verifica
dell’efficacia degli interventi attivati.
Tutta la documentazione relativa ai percorsi di integrazione viene aggiornata periodicamente
dall’insegnante di sostegno in collaborazione con i docenti della classe.
METODOLOGIE PER L’HANDICAP
1) adeguarsi ai ritmi e alle potenzialità dell’alunno;
2) coinvolgere tutto il Consiglio di classe nel progetto d’integrazione;
3) creare un clima di aspettative e attese nei suoi confronti valorizzando le potenzialità;
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4) trasmettere conferme e sicurezze;
5) porre l’alunno in situazioni pratiche e concrete;
6) favorire il dialogo, la verbalizzazione di esperienze personali sollecitandolo a seguire un ordine
temporale e logico con precise richieste;
VALUTAZIONE
Si valuterà in base ai criteri seguiti per la classe tenendo conto :
 delle competenze;
 delle conoscenze;
 della capacità nell’uso di strumenti e di linguaggi specifici;
 dell’impegno;
 dell’autonomia raggiunta.
La scuola ha aderito al progetto “Accordo di rete” del Distretto di Castelfranco Emilia (scuola
capofila I.C. “Pacinotti” di San Cesario) finalizzato all’acquisto di sussidi ed attrezzature, alla
documentazione, formazione e ricerca sulle tematiche dell’integrazione.
ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI PORTATORI DI
DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
E’ stata da poco pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n° 244 del 18/10/2010 la legge 170, “Nuove
norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”. La norma,
fortemente appoggiata da associazioni, AID in testa, e familiari degli studenti con DSA, è stata
approvata all’unanimità lo scorso 29 Settembre, dopo un lungo e tormentato iter legislativo, ed è
entrata in vigore il 2 novembre 2010. Nel luglio 2011 è stato emanato il D.M. n. 5669 attuativo
della legge 170/2010. Tale decreto esplicita le indicazioni contenute nella Legge riguardo alle
modalità di formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici, alle misure educative e didattiche di
supporto, nonché alle forme di verifica e di valutazione, per garantire il diritto allo studio degli
alunni e degli studenti con diagnosi di DSA, delle scuole di ogni ordine e grado del sistema
nazionale di istruzione, a partire dalla Scuola dell’Infanzia sino alle università.
Il decreto attuativo e le linee guida, sono il punto di riferimento normativo utile per i docenti e
per le famiglie al fine di assicurare a tutti gli studenti interessati, un percorso scolastico più sereno e
di successo. I Disturbi evolutivi Specifici di Apprendimento (DSA) sono disturbi delle abilità
scolastiche, di tipo settoriale, che riguardano difficoltà specifiche della lettura, della scrittura e del
calcolo in presenza di una intelligenza nella norma. L’espressività del disturbo si modifica nel
tempo e può presentare comorbidità. Secondo la classificazione internazionale dell’OMS ICD-10, i
DSA sono classificati nella categoria F81 e comprendono:
- dislessia: è uno specifico disturbo nella velocità e nella correttezza di lettura.
- disortografia: è uno specifico disturbo nella correttezza della scrittura (processo di trascrizione tra
fonologia e rappresentazione grafemica della parola).
- disgrafia: è una specifica difficoltà nella realizzazione dei grafemi.
- discalculia: è una debolezza nella strutturazione delle componenti di cognizione numerica
(intelligenza numerica basale, meccanismi di quantificazione, etc.) e/o difficoltà nelle procedure
esecutive (lettura, scrittura, messa in colonna dei numeri) e/o difficoltà nel calcolo.
Nonostante il quoziente di intelligenza nella norma, la capacità di questi bambini di apprendere
codici alfabetici e numerici resta limitata. Ciò significa che quasi tutti i bambini con DSA riescono
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ad apprendere lettura, scrittura e calcolo, ma in modo non altrettanto automatizzato rispetto ai loro
compagni.
Gli studi scientifici sull’argomento hanno evidenziato che queste difficoltà nascono da
particolarità di funzionamento delle aree cerebrali deputate al processo di riconoscimento dei
fonemi, ed alla traduzione di questi in grafemi nella forma scritta e, infine, alla lettura della parola
scritta. L’espressività di questi disturbi procede verso un graduale miglioramento del quadro
funzionale, che può essere accelerato da interventi abilitativi tempestivi e mirati. Esistono strumenti
compensativi e dispensativi che si ritiene opportuno utilizzare in ambito scolastico.
Tra gli strumenti compensativi essenziali vengono indicati:
- tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto, e dei vari caratteri;
- tavola pitagorica;
- tabella delle misure, tabella delle formule geometriche;
- calcolatrice;
- registratore;
- computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale.
Per gli strumenti dispensativi, valutando l’entità e il profilo della difficoltà, in ogni singolo
caso, si ritiene essenziale tener conto dei singoli punti:
- dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del vocabolario;
- studio mnemonico delle tabelline;
- dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta;
- programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa;
- organizzazione di interrogazioni programmate;
- valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengono conto del contenuto e non
della forma.
Da qui la necessità di creare un percorso di segnalazione ad hoc (quando non ricorrano le condizioni
previste per la certificazione ex L. 104/92) che permetta a questi soggetti di poter accedere a ciò di
cui hanno bisogno sia in termini di intervento abilitativo che di possibilità di utilizzare strumenti
compensativi e dispensativi. Ulteriori strumenti possono essere utilizzati durante il percorso
scolastico, in base alle fasi di sviluppo dello studente ed ai risultati acquisiti.
L’Ufficio Scolastico Regionale e la Regione hanno distribuito in tutta la regione la chiavetta con
le applicazioni utili per gli studenti che hanno disturbi specifici di apprendimento. Le chiavette USB
che raccolgono software free utile insieme a sintesi vocali di qualità (italiano e inglese) servono ad
accompagnare nello studio i ragazzi con Disturbi Specifici di Apprendimento, come la dislessia o la
disgrafia. L’azione fa parte del “Programma regionale operativo per disturbi specifici di
apprendimento (PRO-DSA) in Emilia-Romagna” sottoscritto dall’Ufficio Scolastico Regionale e
dalla Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia-Romagna.
I consigli di classe interessati predisporranno tutti gli interventi, per favorire l’integrazione nel
gruppo classe e le attività di studio degli alunni, ad es. l’acquisto e l’utilizzo di idonei strumenti
compensativi e/o informatici e la programmazione di attività di recupero e/o per piccoli gruppi. Si
porrà inoltre attenzione anche alle loro eventuali difficoltà relazionali ed al contesto di vita e studio
post-scuola ( cercando la massima collaborazione possibile con le famiglie ) anche per prevenire
l’insorgere di situazioni di disagio. Il progetto è sostenuto da un percorso di formazione rivolto sia
agli insegnanti che agli studenti; per essere davvero efficace è opportuno che il kit venga utilizzato a
casa e a scuola.
21
La formazione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici è un elemento fondamentale per la
corretta applicazione della Legge 170/2010 e per il raggiungimento delle sue finalità. Al riguardo, si
pone in primo piano il tema della formazione in servizio.
Un principio generale è che la competenza sui DSA dovrà permeare il corpo docente di ogni classe,
in modo che la gestione e la programmazione di passi significativi (per es. il PDP) non sia delegata
a qualcuno dei docenti, ma scaturisca da una partecipazione integrale del consiglio di classe.
La Scuola Media di Bomporto ha attuato nel mese di Ottobre 2011 un corso di formazione per gli
insegnanti che ha avuto come obiettivo principale l’acquisizione di conoscenze utili circa l’uso di
strumenti compensativi con bambini e ragazzi con diagnosi di DSA. Sono stati a questo
scopo esaminati i principali ausili e sussidi per affrontare le difficoltà legate ai disturbi specifici
dell’apprendimento, con particolare riferimento all’apporto offerto dalle nuove tecnologie.
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ B.E.S.
L’espressione “Bisogni Educativi Speciali” (BES) è entrata nel vasto uso in Italia dopo
l’emanazione della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni
con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. La
Direttiva stessa ne precisa succintamente il significato: “L’area dello svantaggio scolastico è molto
più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni
che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e
culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti
dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”.
L’utilizzo dell’acronimo BES sta quindi ad indicare una vasta area di alunni per i quali il principio
della personalizzazione dell’insegnamento, sancito dalla Legge 53/2003, va applicato con
particolari accentuazioni in quanto a peculiarità, intensività e durata delle modificazioni.
In questi casi i normali bisogni educativi che tutti gli alunni hanno (bisogno di sviluppare
competenze, bisogno di appartenenza, di identità, di valorizzazione, di accettazione …) si
“arricchiscono” di qualcosa di particolare, di “speciale”.
(Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna)
A seguire la Circolare Ministeriale n.8 del 6/03/13 invita la scuola ad elaborare il piano per
l’Inclusività come strumento di progettazione dell’offerta formativa in senso inclusivo per
sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni; la scuola
diventa inclusiva quando accoglie tutte le diversità e riformula a tal fine le proprie scelte
organizzative, progettuali, metodologiche, didattiche e logistiche.
Tutto ciò richiede collaborazioni e alleanze tra scuola, famiglia, servizi, istituzioni di vario tipo. In
questo modo l’inclusione riconosce il diritto alla diversità che non si identifica solamente come
disabilità, ma comprende le molteplici situazioni personali anche problematiche; cosi un’analisi dei
Bisogni Educativi Speciali pone in primo piano l’individuazione dei problemi e l’elaborazione di
strategie di soluzioni.
22
La C.M. del 22/11/13 precisa che i singoli Consigli di classe compilano un apposito PDP per gli
alunni BES solo in presenza di una relazione clinica in cui risulti chiara l’area del bisogno speciale;
i docenti assicurano comunque a tutti i ragazzi in difficoltà interventi individuali finalizzati al
recupero delle competenze. La formazione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici è un elemento
fondamentale per la corretta applicazione della Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 e per il
raggiungimento delle sue finalità. Un principio generale è che la competenza sui BES dovrà
permeare il corpo docente di ogni classe, in modo che la gestione e la programmazione di passi
significativi, come ad esempio la stesura del PAI (Piano Annuale per l’Inclusività), non sia delegata
a qualcuno dei docenti, ma scaturisca da una partecipazione integrale del consiglio di classe.
La Scuola Media di Bomporto ha attuato nell’anno scolastico 2014/15 un corso di formazione per
alcuni insegnanti che ha come obiettivo principale l’acquisizione di conoscenze utili sulla stesura
del PAI. Questo non va inteso come un ulteriore adempimento burocratico, bensì come uno
strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla
centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi, per
creare un contesto educante dove realizzare concretamente la scuola “per tutti e per ciascuno”.
Tutti i progetti affiancano e supportano le azioni messe in atto dalla scuola come piano di
inclusione.
GRUPPO OPERATIVO SICUREZZA
La sicurezza si è inserita a pieno titolo nel sistema educativo della nostra scuola creando nuovi
percorsi didattici e soprattutto quegli atteggiamenti mentali negli utenti e negli operatori volti a
creare un equilibrato approccio a gestire emergenze e rischi.
In questi anni gli operatori scolastici hanno maturato un atteggiamento più consapevole e
un’interazione più dinamica del concetto di sicurezza. Essa è specificità della scuola in cui si opera,
è la dimensione quotidiana in cui apprendimento, socializzazione ed interazione sono le componenti
di professionalità, quindi di qualità.
Alla luce del Decreto Legislativo 81/’08 all’interno dei plessi scolastici è costituita una squadra
antincendio, composta da personale docente ed Ata che ha frequentato appositi corsi di formazione.
Il personale suddetto ha acquisito maggior conoscenza e consapevolezza di:
provvedimenti per la salvaguardia delle persone ( uscite d’emergenza, segnaletiche, porte REI,
piano d’esodo ed esercitazioni di sfollamento, compartimentazione dei locali ….);
provvedimenti per ridurre la probabilità dell’insorgere di incendi ( divieto di fumo, impianti elettrici
a norma, impiego di materiali difficilmente infiammabili … );
installazione di attrezzature per lo spegnimento di incendi ( estintori, rete idrica antincendio,
impianti automatici di spegnimento a pioggia … ).
Il personale referente alla sicurezza ha operato per predisporre un piano di emergenza, completo di
planimetria ( piano d’esodo ) nel quale sono riportate la distribuzione e la destinazione dei vari
ambienti scolastici, le vie di esodo, le attrezzature e gli impianti di spegnimento – incendi.
23
Il piano d’esodo e le esercitazioni di sfollamento sono programmate periodicamente nel corso
dell’anno scolastico. Esso è noto a tutto il personale tra il quale sono stati individuati responsabili
che dirigono le operazioni di evacuazione in modo che esse si svolgano in modo ordinato.
Infine vi è all’interno di ogni plesso scolastico personale formato per prestare il primo soccorso a
persone infortunate.
Il personale docente e' stato formato con diversi corsi di aggiornamento, organizzati dall' AUSL.
In ogni plesso è predisposta una cassetta di pronto soccorso con relativo materiale di medicazione
come riportato dal Decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956 n 303.
Partendo dalle regole della convivenza civile, ogni insegnante opera per fare comprendere ai ragazzi
che ogni società è organizzata da leggi scritte, che tutti devono rispettare, in tal senso va inteso il
Decreto Legislativo 81/'08: norma che stabilisce le principali regole di sicurezza nei luoghi pubblici
e di lavoro, compresa la scuola.
Le esercitazioni periodiche, volte ad interiorizzare come evacuare in modo ordinato, incolonnandosi
dietro ai compagni, seguendo le vie di fuga indicate e raggiungendo il punto di raccolta assegnato
e precedentemente individuato sono l'obiettivo finale e il livello comportamentale al quale ogni
membro della comunità educante deve tendere.
Per ultimo, l'obiettivo emotivo - comportamentale è quello di mantenere la calma necessaria per
eseguire le istruzioni suggerite dalla Protezione Civile: giungere alla consapevolezza del concetto
dinamico di sicurezza.
Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione: Prof.ssa Benuzzi Cristina
Rappresentante di Lavoratori per la Sicurezza: Sig.ra Concetta Franchina
Organigramma della sicurezza:
ASSEGNAZIONE INCARICHI PIANO DI EVACUAZIONE EMERGENZA
INCENDIO - ANNO SCOLASTICO 2009/10
INCARICO
1 Emanazione ordine
evacuazione
NOMINATIVI(*)
SOSTITUTO
di
2
Diffusione
ordine
di
evacuazione
3 Controllo operazioni di: evacuazione:
- piano terra
- primo piano
- secondo piano
4 Chiamate di soccorso
Dir. Scol. Vaccari Luigi
Prof. Benuzzi M. Cristina
Coll. Curcio Isabella
Coll. Franchina Concetta
Coll. Lucadamo Pasqualina
Coll. Curcio Isabella
Coll. Marchì Giuseppe
Coll. Botti Tiziana
Coll. Franchina Concetta
D.S.G.A. Setti Stefania
Ass. amm.vo Caterina Scavone
Ass. amm.vo Fava Fabrizia
5 Interruzione erogazione:
- gas/gasolio
- energia elettrica
- acqua
Coll. Curcio Isabella
Ass.amm.vo Scavone Caterina
6 Attivazione e controllo Coll. Curcio Isabella
period. Estintori/idran
Coll. Franchina Concetta
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Ass. amm.vo Fava Fabrizia
Coll. Franchina Concetta
Ass. amm.vo Scavone Caterina
Coll. Lucadamo Pasqualina
- piano terra
- primo piano
- secondo piano
7 Controllo quotidiano della
Coll. Scolastico del piano
praticabilità delle vie d’uscita
8 Controllo apertura porte e
cancelli sulla pubblica via ed Coll. Lucadamo Pasqualina
interruzione del traffico.
Coll. Scolastico del piano
Coll. Capistrano Mariano
Elenco personale formato per prestare il primo soccorso a persone infortunate:









Benuzzi (docente)
Botti (collaboratore scolastico)
Capistrano (collaboratore scolastico)
Dallari (docente)
Franchina (collaboratore scolastico)
Marchi (collaboratore scolastico)
Scavone (assistente amministrativo)
Traversi (docente)
Setti (DSGA)
CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI 1^
Viene istituita una commissione che acquisisce prima di tutto le informazioni dalla scuola primaria,
collaborando con i maestri. Per la formazione delle classi prime, il Collegio dei docenti ha stabilito i
seguenti criteri:
1. Colloqui con le maestre e loro suggerimenti
2. Mantenimento piccoli gruppi provenienti dallo stesso plesso
3. Fasce di livello
4. Rapporto n° maschi/ n° femmine
5. Eterogeneità territoriale
6. Possibilità di richiesta della stessa sezione per il fratello (solo se ancora frequentante)
L’ integrazione degli alunni con handicap viene valutata attentamente da parte della
commissione, avvalendosi eventualmente delle competenze del G . L . H .
Gli elenchi delle classi prime anno scolastico 2015-2016 saranno pubblicati entro
il 30 giugno 2015.
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REGOLAMENTI
1. Regolamento d’Istituto
PREMESSA
L'ambiente scolastico come luogo di educazione e di formazione per gli alunni deve essere
connotato da un insieme di comportamenti tesi al rispetto di tutte le persone, nella reciproca
assunzione di responsabilità e nell'obiettivo di costituire una comunità caratterizzata da un'identità
forte, riconoscibile e percepita secondo i valori della partecipazione e della condivisione. E'
educativo fare capire ai ragazzi che gli obiettivi si raggiungono osservando delle regole, ma essi
devono avvertire che le regole sono razionali e giuste, coerenti con gli obiettivi, e che anche gli
adulti educatori le osservano.
Si fornisce ai genitori un elenco di alcune norme che regolamentano le attività scolastiche, al fine di
agevolarne la comprensione, di chiarirne i contenuti e di favorire la collaborazione tra scuola e
famiglia. Si fa riferimento alle regole rivolte alle componenti alunni e genitori. Dette regole sono
riportate nel Patto di Corresponsabilità, firmato dall’alunno, dal genitore e dal
docente
coordinatore di classe per conto dell’intero Consiglio di classe.
Orario
8.00 Entrata degli alunni
8.05 Inizio delle lezioni
9.05 Inizio della IIª ora di lezione
10.05 Inizio della IIIª ora di lezione
11.05 Intervallo
11.15 Inizio della IVª ora di lezione
12.10 Inizio della Vª ora di lezione
13.05 Termine lezioni
In caso di sospensione delle attività didattiche alle ore 11.05 (es: assemblee
sindacali etcc...) non si svolgerà l’intervallo.
Entrata
Gli alunni al suono della prima campana alle 8.00 saranno accolti in classe dagli
insegnanti della prima ora.
Ritardi
Ed anticipi
I ragazzi possono entrare in ritardo od uscire anticipatamente solo se accompagnati
da un genitore, che firma il permesso fornito dal personale.
Uscita
dalle aule
Agli alunni non è consentito, di norma, uscire dall’aula durante la prima ora di
lezione e quella successiva all’intervallo.
Cambio
dell’ora
I ragazzi devono attendere in classe il cambio degli insegnanti.
Spostamenti Gli spostamenti delle classi, sia all’interno dell’edificio scolastico, sia verso
l’esterno, avvengono solo sotto la guida dell’insegnante, in ordine e in silenzio.
Gli spostamenti dalle aule alla palestra e viceversa devono avvenire esclusivamente
per gruppi o classi sotto la guida dell’insegnante di educazione fisica.
Intervallo
Durante l’intervallo gli alunni dovranno uscire dall’aula e non è loro consentito di
spostarsi da un piano all’altro.
Al suono della campana che segna la fine dell’intervallo, gli alunni tornano
velocemente ai loro posti; non sono ammessi ritardi e ingiustificati accessi ai
servizi.
26
Utilizzo
spogliatoi
palestra
L'uso degli spogliatoi deve essere sufficientemente rapido.
Gli insegnanti di educazione fisica esercitano opportuni controlli sui rispettivi
gruppi con l'aiuto dell'ausiliario.
Uscita
Prima che termini l’ultima ora, gli alunni provvedono al riassetto dell’aula e al
riordino del proprio materiale. Si ricorda che le aule devono rimanere pulite e
ordinate e non devono esserci cartacce o altro sparsi sul pavimento.
Nessuno può uscire dall’aula prima del suono della campana.
Tutte le classi, al completo, vanno accompagnate fino all’uscita dal docente in
servizio all’ultima ora, in ordine e in modo civile.
Uso telefono Gli alunni possono usare il telefono della scuola solo per motivi di salute. (Non per
dimenticanze di materiale).
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2. Regolamento di Disciplina
È indispensabile che tutti gli adulti facciano capire ai ragazzi che comportamenti offensivi ,
anche solo sul piano verbale, “scherzi” che umiliano o mettono in pericolo chi li subisce,
NON SONO ACCETTABILI
Il mancato svolgimento dei compiti o mancanze lievi saranno
comunicate nella sezione comunicazioni scuola-famiglia con richiesta
di firma.
Compiti
Se il comportamento precedente si dovesse ripetere verranno convocati
i genitori da parte del coordinatore o di un insegnante delegato.
Assenze
La mancata giustificazione delle assenze (anche del pomeriggio) verrà
comunicata con richiesta di provvedere la mattina successiva.
Un’ assenza non giustificata per tre giorni consecutivi porterà alla
convocazione dei genitori.
Comportamento scorretto nei
confronti dei compagni
Nota sul registro di classe, eventuale convocazione dei genitori
Comportamento violento
nei confronti dei compagni
Comportamento scorretto nei
confronti degli insegnanti e del
personale
Si precisa che il comportamento, fermo restando che dovrebbe sempre
mantenersi all’interno delle regole civili di convivenza, deve essere
corretto anche durante il trasporto scolastico, fuori della scuola, prima
e dopo le lezioni.
Immediata comunicazione ai genitori, eventuale sospensione dalle
lezioni decisa dal Dirigente Scolastico, con o senza consultazione del
Consiglio di Classe.
Immediata comunicazione ai genitori, eventuale sospensione dalle
lezioni decisa dal Dirigente Scolastico, con o senza consultazione del
Consiglio di Classe.
Danno all’edificio e/o agli arredi In caso di danneggiamento involontario: comunicazione ai genitori e
della scuola e/o al materiale dei risarcimento del danno, sia dal punto di vista economico, che con forme
di “restituzione”.
compagni
Per un comportamento ripetuto o intenzionale oltre a quanto scritto
sopra, il Dirigente Scolastico e/o il Consiglio di Classe valuteranno
l’eventuale sospensione
Utilizzo dei telefoni cellulari e di E’ fatto divieto agli alunni di utilizzare a scuola i telefoni cellulari e
altre apparecchiature elettroniche senza l’autorizzazione dei docenti. I
apparecchiature elettroniche
telefoni cellulari visti o sentiti dai docenti e/o dal personale della scuola
verranno requisiti e consegnati al Dirigente Scolastico o ai collaboratori
e potranno poi essere ritirati direttamente da un genitore.
E’ fatto divieto di riprendere compagni, docenti , personale scolastico e
attività della scuola senza il permesso dei docenti e l’assenso delle
persone interessate.
(Ricordiamo che i contatti
E’ fatto divieto di pubblicazione di foto, filmati e qualsiasi altro
indispensabili tra alunni e
materiale riguardante la vita scolastica sui siti internet.
famiglia avvengono attraverso il
Le trasgressioni verranno punite, in relazione alla gravità del fatto,
telefono della scuola)
dall’ammonizione alla sospensione, comminate dal Dirigente Scolastico
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e/o dal consiglio di classe.
Regole per un abbigliamento
decoroso
Gli alunni sono invitati a venire a scuola con un abbigliamento adatto
ad un ambiente educativo, rispettoso dei principi igienici, adeguato alle
variazioni climatiche ed alla convivenza in classe.
Organo di garanzia
E’ stato istituito l’organo di garanzia che decide, su richiesta da parte
di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano
all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente
regolamento.
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3. Regolamento Viaggi e Visite di Istruzione
PREMESSA
Le visite guidate e i viaggi di istruzione sono parte integrante della programmazione educativa e
didattica del Consiglio di classe e costituiscono momenti di integrazione e di crescita culturale e
umana oltre che fattore di conoscenza e approfondimento disciplinare.
La loro gestione rientra nell’autonomia decisionale e nella diretta responsabilità delle istituzione
scolastica.
TIPOLOGIE
a) USCITE SUL TERRITORIO: si intendono quelle comprese nelle ore
di lezione ed effettuate all’interno dei confini del comune.
b) VISITE GUIDATE: attività che si svolgono in una sola giornata, in
orario scolastico, presso località di interesse storico-artistico, mostre,
monumenti, musei, gallerie, parchi naturali ecc.
c) VIAGGI DI ISTRUZIONE: attività che si svolgono in più giornate,
comunque oltre l’orario scolastico.
DESTINATARI
Gli alunni regolarmente iscritti e frequentanti.
Alle visite guidate e ai viaggi di istruzione partecipano tutti gli alunni delle
classi interessate e gli eventuali assenti hanno l’obbligo di giustificazione.
Ogni visita e viaggio di istruzione può essere realizzato solo se i
partecipanti costituiscono, di norma, almeno il 75% di ogni classe
coinvolta.
METE
Le Visite guidate e i Viaggi d’istruzione rientrano nella programmazione
educativo - didattica in quanto vere e proprie esperienze di apprendimento.
Le mete delle Visite guidate e dei Viaggi d’istruzione saranno quindi
scelte ed inserite nel piano annuale, dal Consiglio di Classe.
DURATA E
PERIODO DI
EFFETTUAZIONE
I viaggi di istruzione di più giorni sono previsti per la classe terza media: il
viaggio dev’essere finalizzato alla visita di luoghi particolarmente
rappresentativi e/o significativi in relazione al percorso didattico
programmato.
E’ previsto un solo viaggio di istruzione in un anno.
Per tutte le altre classi dell’istituto è prevista la visita di un giorno.
Le visite guidate possono essere effettuate durante tutto l’anno scolastico,
ma si consiglia di ridurre le uscite nell’ultimo mese di lezione dando
spazio alla partecipazione ad eventuali gare sportive o a progetti mirati che
comportino l’uscita/e della/e classe/i solo in quel particolare periodo
dell’anno.
COSTI
Alle famiglie non possono essere richieste quote di partecipazione di
rilevante entità o, comunque, di entità tale da determinare discriminazioni.
RIMBORSI
Nessun rimborso di spese collettive previste può essere concesso.
Qualora l’agenzia lo preveda può eventualmente essere rimborsato il
pagamento di un servizio singolo
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PROPOSTA/E
USCITA
di La proposta viene avanzata dal docente promotore nel consiglio di classe e
inserita nel piano annuale della classe. Il coordinatore consegnerà in
segreteria il piano delle uscite in modello predisposto, entro il 30
novembre 2009.
L’effettuazione sarà comunque subordinata all’acquisizione del consenso
delle famiglie ed alla partecipazione del 75% degli alunni.
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4. Regolamento Attività Motoria
 Gli alunni raggiungeranno la palestra e ritorneranno in classe accompagnati dall’insegnante o, in
casi eccezionali, da altro personale. Il trasferimento da e per la palestra dovrà avvenire nel
massimo ordine, camminando sul marciapiede, come pure il raggiungimento degli spazi
alternativi: piscina, campo sportivo, Parco delle Aquile e campo polivalente adiacente alla
palestra.
 Gli oggetti preziosi potranno essere depositati sulla cattedra del docente in un apposito
contenitore e ripresi al termine della lezione. Si consiglia comunque ai ragazzi di non avere con
sé oggetti preziosi durante la lezione di Scienze Motorie.
 Negli spogliatoi è vietato fare scherzi con l’acqua o di altro genere. La fase di preparazione
dovrà avvenire con la massima sollecitudine, con il massimo rispetto per l’abbigliamento e i
materiali altrui.
 E’ fatto divieto di riprendere compagni, personale e ambienti con strumenti elettronici (telefoni
cellulari, videocamere, fotocamere etc.)
 Le richieste di esonero temporaneo (cioè dalla singola ora di lezione) dall’attività fisica per
ragioni di salute dovranno essere redatte sul diario dei ragazzi e firmate da un genitore e
presentate all’insegnante prima dell’inizio della lezione. In ogni caso l’alunno esonerato dovrà
assistere con attenzione all’attività che viene svolta dalla classe.
Le richieste di esonero parziale o totale dall’attività fisica per ragioni di salute dovranno essere
presentate al Dirigente Scolastico e documentate con certificazione medica.
Anche in questo caso l’esonero riguarderà la sola attività fisica e non la lezione, cui dovrà
comunque assistere secondo le modalità specifiche suggerite dall’insegnante.
 In caso di malessere o infortunio, anche lieve, è necessario avvisare immediatamente
l’insegnante, che valuterà la situazione prenderà le decisioni opportune.
 Gli alunni potranno svolgere attività fisica solo se avranno scarpette da ginnastica, maglietta di
ricambio, asciugamano e sapone. La mancanza di tale materiale sarà tenuta nella dovuta
considerazione.
 Durante l’attività fisica non sono consentite iniziative spontanee, ma qualsiasi proposta dovrà
essere sottoposta all’insegnante e potrà essere soddisfatta solo con il suo consenso.
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