Scheda 1 - 17 novembre 2010 L’essenza del cristianesimo 4° MODULO: I TRATTI COSTITUTIVI DELL’ANTROPOLOGIA ADEGUATA (LE TRE POLARITÀ) A.A. 2010-2011 I. INTRODUZIONE GENERALE AL CORSO 1.1 Perché il Marcianum propone un corso unitario a tutti gli studenti dei diversi istituti accademici, a tutti i ricercatori e a tutti i professori? a) Carattere singolare dello Studium Generale Marcianum. La parola Studium indica: I. L’attitudine del soggetto coinvolto, la sua energia appassionata per lo studio della realtà. Non si dà studium generale senza il personale coinvolgimento di insegnanti e studenti. II. Il luogo fisico dove questa passione può essere esplicata. Il Marcianum ha scelto di chimarsi studium generale perché intende coltivare uno sguardo unitario sul reale tenendo conto di tre fattori: La frammentazione dei contenuti del sapere è in parte giustificata dalla necessaria demarcazione delle singole discipline. Assistiamo tuttavia oggi a una certa tensione, in alcune discipline, alla riconsiderazione dell’unità dell’oggetto del sapere e al superamento della mera interdisciplinarietà a favore di una più adeguata transdisciplinarietà. Senza l’unità del soggetto del sapere, cioè di colui che insegna e di colui che studia, è impossibile un effettivo apprendimento ed un effettivo insegnamento. Nel soggetto deve risiedere un’ipotesi unitaria di interpretazione della realtà. «Non c’è vero allargamento dello spirito se non quando vi è la possibilità di considerare una molteplicità di oggetti da un solo punto di vista e come un tutto; di accordare a ciascuno il suo vero posto in un sistema universale, di comprendere il valore rispettivo di ciascuno e di stabilire i suoi rapporti di differenza nei confronti degli altri... L’intelletto che possiede questa illuminazione autentica non considera mai una porzione dell'immenso oggetto del sapere, senza tener presente che essa ne è solo una piccola parte e senza fare i raccordi e stabilire le relazioni che sono necessarie. Esso fa in modo che ogni dato certo conduca a tutti gli altri. Cerca di comunicare ad ogni parte un riflesso del tutto, a tal punto che questo tutto diviene nel pensiero come una forma che si insinua e si inserisce all'interno delle parti che lo costituiscono e dona a ciascuna il suo significato ben definito» (John Henry Newman L’idea di università, in La ricerca della verità, antologia degli scritti a cura di G. Velocci, Padova 1983, 207). Allo Studium Generale Marcianum si persegue questo obiettivo assumendo come ipotesi interpretativa della realtà l’avvenimento di Cristo: «Io penso Scheda 1 - 17 novembre 2010 che abbia l’intelletto di Cristo chi pensa secondo Lui e pensa Lui attraverso tutte le cose». San Massimo il Confessore, Centurie, Filocalia (trad. ital. Gribaudi). 1.2 Contenuti del corso a) Il corso percorre le tappe fondamentali del pensare secondo Cristo e attraverso Cristo in cinque moduli: Anno 1: Anno 2: Anno 3: Anno 4: Anno 5: Esperienza elementare ed esperienza cristiana Dio Uno e Trino e l’evento di Gesù Cristo La logica sacramentale: Maria-la Chiesa il medium intrinseco I tratti costitutivi dell’antropologia adeguata (le tre polarità) La vita nuova in Cristo b) Natura del corso: 1. Lo scopo è metodologico. Non si affrontano dettagliatamente i singoli contenuti dei Misteri della fede. Si cerca di educare ad un metodo che deve fornire un criterio di paragone con i saperi. 2. Il carattere è sintetico: il corso si dispiega attraverso un filo conduttore che ne mantiene l’organicità, la sistematicità e la critica (critica nel senso etimologico, cioè che è capace di rendere ragione). II. I TRATTI COSTITUTIVI DELL’ANTROPOLOGIA ADEGUATA (LE TRE POLARITÀ) Lo scopo del quarto modulo del corso è rispondere alla domanda antropologica: chi è l’uomo? Due principi: 1. Lo sguardo antropologico è per sua natura drammatico: l’uomo può riflettere su di sé solo dall’interno della sua esistenza. L’io è sempre un io in azione. 2. L’umanità di Cristo è la forma compiuta dell’umano. a) Il punto di partenza è Gaudium et Spes 22: «In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo. Adamo, infatti, il primo uomo, era figura di quello futuro (Rm5,14) e cioè di Cristo Signore. Cristo, che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l’uomo a se stesso e gli manifesta la sua altissima vocazione. Nessuna meraviglia, quindi, che tutte le verità su esposte in lui trovino la loro sorgente e tocchino il loro vertice. Egli è “l’immagine dell'invisibile Iddio” (Col 1,15) è l’uomo perfetto che ha restituito ai figli di Adamo la somiglianza con Dio, resa deforme già subito agli inizi a causa del peccato. Poiché in lui la natura umana è stata assunta, senza per questo venire annientata per ciò stesso essa è stata anche in noi innalzata a una dignità sublime. Con l’incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo». Scheda 1 - 17 novembre 2010 b) La perfezione dell’uomo Gesù Cristo risiede nella sua “singolare singolarità”: l’umanità di Cristo l’umanità del figlio di Dio. c) Cristo è centro del cosmo e della storia non solo in qualità di salvatore unico ed universale. Gesù Cristo è anche il capo della Creazione, come taluni passaggi della Scrittura permettono di pensare (Cfr. per esempio Col 1; Ef 1; il Prologo di Gv). Se la Trinità decide liberamente di creare avendo Cristo come immagine perfetta dell’uomo, significa che l’uomo è creato in Cristo. Corollario. La natura esperienziale dell’antropologia: - La natura drammatica dell’antropologia comporta che il lavoro teologico non possa mai ritenersi compiuto. L’intellectus fidei fa affidamento sui dati che il Magistero ha definito fondamentali per la fede, ma allo stesso tempo richiede un continuo interrogarsi, dall’interno dell’esperienza, sulle implicazioni di carattere antropologico sociale e cosmologico che i Misteri cristiani contengono. Bibliografia K. WOJTYLA, Persona e atto, Rusconi, Sant’Arcangelo di Romagna 1999 H. U. VON BALTHASAR, Teodrammatica t. 3, Jaca Book, Milano 1982 A. SCOLA, G. MARENGO, J. PRADES LÓPEZ, La persona umana. Antropologia teologica, Jaca Book, Milano 2000.