ACQUEDOTTO Un acquedotto è un'opera, più o meno complessa, costruita per trasportare acqua da un posto ad un altro per soddisfare vari scopi: uso potabile, uso irriguo, uso industriale. La parola deriva dai due termini latini aqua ("acqua") e ducere ("condurre"). Molti acquedotti attraversano il paesaggio con dei ponti o somiglianti a dei piccoli fiumi. Anche se di abitudine si associa l'acquedotto all'Antica Roma, in realtà la loro invenzione risale ad alcuni secoli prima, quando, nel Medio Oriente, antichi popoli come i babilonesi e gli egiziani costruirono dei sofisticati impianti di irrigazione.Per far fronte al continuo fabbisogno d'acqua, Roma fece costruire nell'arco di circa 500 anni ben 11 acquedotti maggiori oltre ad un considerevole numero di diramazioni. Il più lungo degli acquedotti romani viene considerato quello costruito nel II secolo a.C. per approvvigionare Cartagine attraverso una condotta da 141 km. La diffusione degli acquedotti fu però un processo graduale perché da sempre le comunità si sono sviluppate in prossimità di corsi d'acqua ma il continuo crescere delle città rese necessaria la costruzione di questi sistemi di rifornimento idrico. Generalmente erano costruiti a spese di cittadini nobili e quindi indicavano il prestigio della città. Tutti gli acquedotti erano pubblici, di proprietà del governo a beneficio dei cittadini. Il loro danneggiamento o inquinamento veniva severamente punito, così come anche usare l'acqua per ville o terreni privati collegandosi illegalmente. Rami privati, in effetti, esistevano ma per fare ciò si pagava un tributo. La rete idrica era sotto il controllo di un alto ufficiale chiamato “curatore delle acque”. FUNZIONAMENTO DELL'ACQUEDOTTO Gli acquedotti raccoglievano l'acqua da diverse sorgenti naturali situate a notevole distanza dalla città. L'acqua si muoveva in direzione della città grazie alla forza di gravità, cioè l'acquedotto agiva da continuo scivolo per tutta la distanza che separava le sorgenti al punto del suo sbocco. Per ottenere tale risultato veniva progettato in modo tale che ogni singola parte del lungo tracciato corresse leggermente più basso di quello precedente, e leggermente più in alto di quello successivo. Per tale ragione l'acqua doveva essere presa da sorgenti situate in collina, più in alto rispetto alla posizione della città d'arrivo. Gli architetti romani erano abili in questa attività, per la quale disponevano di arnesi sofisticati: a parte la comune livella, utilizzavano strumenti come il chorobates, una sorta di panca con fili a piombo sui lati per misurare l'inclinazione del terreno su un sistema di tacche graduate. Il dioptra che era un diverso tipo di livella, poggiato in terra e regolato mediante angolatura e rotazione nella sua parte superiore, poteva calcolare l'inclinazione di un segmento di acquedotto. Gli acquedotti romani erano delle costruzioni molto sofisticate il cui standard qualitativo e tecnologico non ebbe uguali per oltre 1000 anni dopo la caduta dell'Impero Romano. La propulsione è interamente garantita dalla gravità, trasportando un grande quantitativo d'acqua in modo molto efficiente. L'acquedotto è un'opera civile costituita da più strutture, che assolvono a funzioni differenti. La prima di queste strutture è l'opera di presa, in corrispondenza della quale avviene la captazione dell'acqua dal ciclo naturale. Successivamente l'acqua viene convogliata al serbatoio per mezzo di opere di adduzione, in genere costituite da condotte in pressione. Una volta giunta al serbatoio, l'acqua è pronta per essere utilizzata e fornita alle singole utenze per mezzo della rete di distribuzione. L'utilizzo di condotte in pressione permette agli acquedotti di fare percorsi in salita e in discesa: gli antichi romani non avevano la tecnologia per realizzare condotte in pressione e perciò i loro acquedotti dovevano essere a pelo libero con un percorso a pendenza sempre decrescente e non potevano superare dislivelli.Un altro uso molto diffuso degli acquedotti è l'approvvigionamento di grandi città con acqua potabile. Alcuni famosi acquedotti romani riforniscono ancora oggi la città di Roma.