AIR – Comune di Lucca 2005 Comune di Lucca Consorzio Mipa SCHEMA DI REPORT ANALITICO Indice A) Ambito di intervento ..................................................................................................................... 11 B) Esigenze sociali, economiche e giuridiche delle amministrazioni e dei destinatari ..................... 12 C) Obiettivi generali e specifici ......................................................................................................... 13 D.1) Opzioni preliminari .................................................................................................................... 14 D.2) Selezione delle opzioni rilevanti ................................................................................................ 24 E) Analisi dei costi e dei benefici delle opzioni................................................................................. 25 F) Opzione preferita: motivazioni della scelta ................................................................................... 40 APPENDICE – Consultazioni .......................................................................................................... 41 Piano di consultazione ....................................................................................................................... 41 Focus group con imprenditori ............................................................................................................ 43 Questionario operatori pubblicitari .................................................................................................... 48 Allegato 1 – Schema attività pubblicitaria Allegato 2 – Rappresentazione flussi procedure (Sad) e stima costi opzione zero Allegato 3 – Pareri Ufficio legale Allegato 4 –Sintesi Piano impianti pubblicitari e proposte di modifica Proposta regolativa – descrizione REGOLAMENTAZIONE ATTIVITÀ PUBBLICITARIA Dipartimento – Settore - ufficio DIREZIONE GENERALE Responsabile del gruppo di lavoro Sandra Baldasseroni (DIREZIONE GENERALE) Gruppo di lavoro Luca Campinoti DIREZIONE GENERALE Silvia Giusti DIREZIONE GENERALE Ilaria Petroni DIREZIONE GENERALE Graziano Angeli SEGRETERIA AFFARI GENERALI Adelano Cheli EDILIZIA PRIVATA Giuseppe Pardi TRIBUTI ECONOMATO Minghetti Roberta TRIBUTI Valdrighi Roberto DIPARTIMENTO ECONOMICO FINANZIARIO Samanta Particelli STATISTICA Alberto Pelletti PATRIMONIO Luca Zocco Pisana OPERA MURA Maria Carla Giambastiani GARE E CONTRATTI Moreno Coturri COMANDO POLIZIA MUNICIPALE Giovanna Brugiati COMANDO POLIZIA MUNICIPALE Pierluigi Ferrenti FINANZIAMENTI COMUNITARI Nelita Begliuomini SOCIALE Fabio M. Lanzoni: TUTOR Riferimenti normativi generali Norme statali, prassi e giurisprudenza Dlgs 15 novembre 1993, n. 507. “Revisione ed armonizzazione dell'imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni, della tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche dei comuni e delle province nonché della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani a norma dell'art. 4 della L. 23 ottobre 1992, n. 421, concernente il riordino della finanza territoriale (artt. 1-57)”. GU 9.12.1993, n. 288, S.O. Il decreto disciplina l’ambito di applicazione dell’imposta sulla “pubblicità esterna” (diversa da quella editoriale, radiofonica e televisiva) e del diritto sulle pubbliche affissioni. A tal fine, i comuni sono distinti in apposite classi in relazione alla popolazione residente al 31/12 del penultimo anno precedente a quello in corso (art. 2). 2 Il comune (art. 3) deve adottare apposito Regolamento e i criteri per la realizzazione del Piano generale degli impianti. In particolare, occorre stabilire la ripartizione della superficie degli impianti pubblici da destinare a: - affissioni di natura istituzionale, sociale o comunque prive di rilevanza economica; - affissioni di natura commerciale; - superficie degli impianti da attribuire a privati per le affissioni dirette. L’imposta comunale sulla pubblicità (art. 5) colpisce la diffusione di messaggi pubblicitari, connessi all’esercizio di attività economica, mediante forme di comunicazione visive o acustiche in luoghi pubblici o aperti al pubblico (o da tali luoghi percepibili). Il soggetto passivo dell’imposta (art. 6) è colui che dispone del mezzo attraverso il quale il messaggio viene diffuso: questo è l’obbligato principale al pagamento, mentre è solidalmente obbligato colui che fornisce merci o servizi oggetto della pubblicità (quindi, l’imposta si applica su tutti i mezzi pubblicitari come sopra definiti esposti direttamente o per conto degli interessati). Il comune, con apposito regolamento (art. 22), disciplina le modalità di effettuazione della pubblicità e può stabilire limitazioni e divieti per finalità di pubblico interesse (art. 3) e, nel caso di gestione diretta, nomina un funzionario responsabile (art. 11) per le attività correlate alla gestione dell’imposta e del diritto. La misura dell’imposta (art. 7) è determinata in base alla superficie1 del mezzo pubblicitario, indipendentemente dal numero di messaggi pubblicitari contenuti. In particolare, anche ai fini della tariffazione (artt. 12-15), si distinguono2: - pubblicità ordinaria, effettuata mediante insegne, cartelli, locandine, targhe, stendardi, inclusa la pubblicità effettuata mediante affissioni dirette di manifesti e simili nelle struttura a tal fine adibite; - pubblicità effettuata con veicoli, quali veicoli in genere, vetture autofilotranviarie, battelli, barche e simili, inclusa la pubblicità effettuata su veicoli ad uso pubblico e privato; - pubblicità con pannelli luminosi e proiezioni, per conto proprio e altrui; - pubblicità varia, mediante striscioni, aeromobili, volantini e amplificatori. Nel decreto, inoltre, sono regolate le condizioni per le maggiorazioni3 e riduzioni d’imposta (art. 16, per enti non profit, manifestazioni politiche e festeggiamenti patriottici, di beneficenza, ecc) e per le esenzioni 4 (art. 17). Invece, per le insegne d’esercizio relative alla sede di svolgimento delle attività economiche, occorre specificare che l’imposta non è dovuta se la superficie è non superiore a 5 mq. La procedura (art. 8) prevede che il soggetto passivo, prima di iniziare la pubblicità, presenti apposita dichiarazione al comune (specificando caratteristiche, durata e ubicazione del mezzo), che vale anche per gli anni successivi in assenza di variazioni; la pubblicità si intende prorogata con il pagamento dell’imposta entro il 31 gennaio, salvo la presentazione della denuncia di cessazione. Il pagamento dell’imposta (art. 9), da corrispondere prima dell’effettuazione della pubblicità, deve essere fatto, a mezzo versamento di c/c, presso il comune o in tesoreria ovvero dal concessionario (nel caso di servizio affidato in concessione). In questo ambito, è opportuno segnalare un caso particolare concerne la pubblicità effettuata presso impianti installati su beni appartenenti o dati in godimento al comune5: in particolare, l’applicazione dell’imposta sulla pubblicità non esclude la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e il pagamento di canoni di locazione e concessione, che devono essere commisurati all’effettiva occupazione di suolo pubblico del mezzo pubblicitario. Infine, l’attività di accertamento e riscossione (art. 10) può essere effettuata dal comune oppure affidato a terzi sulla base dell’art. 52 del D.lgs. n. 446/97 (per approfondimento, vedi nota 7). In particolare, sulle superfici entro 0-300 cmq non si applica l’imposta, quelle oltre 300 cmq fino a 1 mq sono arrotondate per eccesso al 1 mq, mentre le frazioni superiore al primo mq si arrotondano al mezzo metro quadrato superiore (es.: 1,2, la base imponibile è pari a 1,5 mq; 1,7, la base imponibile è pari a 2 mq). 2 Le tariffe di riferimento sono state rideterminate con il Dpcm 16 febbraio 2001, a decorrere dal 1° marzo 2001. 3 Le maggiorazioni possono riguardare i comuni turistici (maggiorazione del 50% per 4 mesi), le pubblicità di grandi dimensioni (tra 5,5 mq e 8,5 mq + 50%, oltre 8,5 mq + 100%), la possibilità, per i comuni delle prime tre classi, di suddividere il territorio in due categorie (fino a + 150% per la categoria “speciale”). Queste due ultime possibilità sono state utilizzate dal Comune di Lucca. 4 Queste riguardano, fra l’altro, la pubblicità propria e gli avvisi al pubblico realizzati all’interno dei locali, gli avvisi concernenti i servizi di pubblica utilità e le locazioni/compravendite di immobili (entro determinati limiti dimensionali), la pubblicità dentro le stazioni e i servizi di trasporto pubblico inerenti l’attività esercitata, la pubblicità effettuata in via esclusiva dallo Stato e dagli enti territoriali. 5 A riguardo, rileva il comma 7 dell’art. 9, come modificato dall’art. 145, co. 55, della legge n. 388/2000. 1 3 Il diritto sulle pubbliche affissioni6 (art. 19) si applica sulle affissioni effettuate a cura del comune negli spazi appositamente riservati (a fronte di finalità istituzionali ed economiche) Per questo servizio è dovuto un diritto, comprensivo dell’imposta sulla pubblicità. Anche in questo caso sono previste riduzioni (art. 20) ed esenzioni dal diritto (art. 21), che riguardano, in linea generale, le pubbliche amministrazioni, gli enti non profit e i manifesti relativi ad attività politica e festeggiamenti patriottici, religiosi, ecc. Il decreto, infine, disciplina alcuni aspetti sanzionatori7, mentre per la gestione del servizio di accertamento e riscossione il riferimento è rappresentato dal D.lgs. n. 446/97 (il cui art. 53 ha abrogato gli artt. 25-34 del decreto 507). Rispetto alla normativa citata (il D.lgs. n. 507/93) occorre considerare l’impatto del Disegno di legge “Piano di azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale” (AC n. 5736) nel cui art. 5 è previsto l’impegno del Governo a varare un decreto legislativo per armonizzare e semplificare, a decorrere dal 1/1/2006, l’imposta comunale su pubblicità, il diritto sulle pubbliche affissioni e la tassa per l’occupazione di spazi pubblici. In particolare, nel seguito si riportano le disposizioni dell’art. 5: “Art. 5 (Delega al Governo in materia di semplificazione di tributi locali) 1. Il Governo della Repubblica è delegato ad emanare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, un decreto legislativo diretto alla revisione, armonizzazione e semplificazione, con effetto dal 1° gennaio 2006, dell’imposta comunale sulla pubblicità, dei diritti sulle pubbliche affissioni e della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, secondo i seguenti principi e criteri direttivi: a) soppressione dell’imposta sulla pubblicità; b) concentrazione in un'unica obbligazione fiscale ed in un'unica modalità di prelievo delle fattispecie attualmente costituenti presupposto impositivo di più tributi; c) eliminazione di duplicazioni amministrative e snellimento delle procedure gestionali dei prelievi; d) previsione dell’assoggettamento alla tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche delle occupazioni di aree di qualsiasi natura con impianti destinati all’effettuazione della pubblicità esterna; e) mantenimento dell’esenzione dalla tassa per le occupazioni permanenti di aree pubbliche con balconi, verande e simili di carattere stabile, gravante sulle unità immobiliari; f) esenzione dal prelievo per le insegne che non comportano occupazione di spazi ed aree pubbliche, nonché per i passi carrabili unici ed indispensabili per l’accesso alle case rurali ed ai fondi rustici; g) soggettività passiva solidale al pagamento della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, per le occupazioni effettuate con impianti pubblicitari, da parte di chi dispone dell’impianto e di chi lo utilizza per diffondere il messaggio pubblicitario, al quale deve essere riconosciuto il beneficio di escussione; h) revisione ed armonizzazione del procedimento di accertamento e riscossione finalizzata alla maggiore efficienza, efficacia e semplificazione delle procedure; i) accelerazione delle fasi contenziose relative ai prelievi e omogeneizzazione dei giudizi; l) ridefinizione delle tariffe nel principio della salvaguardia dell’equilibrio finanziario complessivo; m) determinazione forfetaria della tassa per l’occupazione del suolo, del sottosuolo e del soprasuolo comunale con linee elettriche, cavi, condutture e simili; n)previsione di una tariffa massima, anche forfetaria, per la concessione all’utilizzazione degli spazi comunali, commisurata alla superficie dell’occupazione ed alla sua durata, con articolazione delle tariffe secondo il beneficio economico ritraibile, prevedendo differenziazioni in relazione al numero degli abitanti dei comuni e maggiorazione in ragione della differente importanza economica delle zone del territorio comunale, razionalizzando le attuali fattispecie imponibili; o) abrogazione espressa delle norme incompatibili con le disposizioni di attuazione della presente delega. 2. Dall’attuazione della delega di cui al presente articolo non devono derivare oneri per il bilancio dello Stato. 3. Per i due anni successivi alla data di scadenza dell’esercizio della delega di cui al comma 1, nel rispetto degli stessi principi e criteri direttivi, possono essere emanate, con uno o più decreti legislativi, disposizioni integrative e correttive, nonché tutte le modificazioni legislative necessarie per il migliore coordinamento delle disposizioni vigenti”. 6 7 Imposta e diritto sono alternativi: infatti, l’applicazione dell’imposta esclude dall’obbligo di pagare il diritto. Per gli aspetti sanzionatori non penali sui tributi locali, il riferimento è rappresentato anche dal D.lgs. n. 473/97. 4 D.lgs. 15 dicembre 1997, n. 446. “Istituzione dell'imposta regionale sulle attività produttive, revisione degli scaglioni, delle aliquote e delle detrazioni dell'Irpef e istituzione di una addizionale regionale a tale imposta, nonché riordino della disciplina dei tributi locali”. (GU 23 dicembre 1997, n. 298, S.O.). Il D.lgs 446/97, fra l’altro, ha riordinato la finanza locale (art. 52 e 53): in particolare, si stabilisce che i comuni possano disciplinare le proprie entrate, entro certi limiti, mediante appositi regolamenti che devono rispondere ai criteri specificati dal decreto ed essere approvati entro il termine del bilancio di previsione, oltre che comunicati al Ministero dell’economia e delle finanze. In linea generale, l’attività di accertamento e riscossione dei tributi locali (art. 52) deve soddisfare determinati criteri8, mentre i comuni possono optare per la riscossione diretta, eliminando quella a ruolo, di competenza dei concessionari della riscossione9 ed effettuata mediante l’invio delle cartelle di pagamento (RM n. 8/DPF 30.7.02). In particolare, i comuni possono affidarsi ai soggetti privati iscritti ad apposito albo tenuto presso il Ministero dell’economia e della finanze (art. 53, dm 289/00). Occorre precisare che nell’albo possono iscriversi soggetti diversi dai citati concessionari (di cui al D.lgs n. 112/99). Inoltre, i comuni possono stipulare convenzioni con il Ministero per attività di consulenza sulle procedure adottate e introdurre l’accertamento con adesione10 (art. 50 L. 449/97), al fine di semplificare gli adempimenti dei cittadini. Per il caso di studio, infine, rileva l’art. 62, nel quale si disciplina il “Canone per l’installazione di mezzi pubblicitari”. In particolare, i comuni possono sostituire, con apposito regolamento, l’imposta sulla pubblicità con un canone in base a tariffa, al quale assoggettare le iniziative pubblicitarie che incidono sull’arredo urbano e sull’ambiente. Il regolamento comunale deve uniformarsi ai seguenti criteri: a) individuazione dei mezzi pubblicitari che incidono sull’arredo urbano e sull’ambiente; b) previsione delle procedure per il rilascio e per il rinnovo dell’autorizzazione; c) indicazione delle modalità d’impiego dei mezzi pubblicitari e delle modalità e termini di pagamento del canone, stabilendo, fra l’altro, divieti, limitazioni e agevolazioni. d) determinazione della tariffa con criteri di ragionevolezza e gradualità, tenendo conto delle caratteristiche del territorio (nelle pagine seguenti sono sintetizzate alcune esperienze rilevanti a livello comunale). 8 Per memoria si riporta il comma 5 del citato art. 52: “5. I regolamenti, per quanto attiene all'accertamento e alla riscossione dei tributi e delle altre entrate, sono informati ai seguenti criteri: a) l'accertamento dei tributi può essere effettuato dall'ente locale anche nelle forme associate previste negli articoli 24, 25, 26 e 28 della legge 8 giugno 1990, n. 142; b) qualora sia deliberato di affidare a terzi, anche disgiuntamente, la liquidazione, l'accertamento e la riscossione dei tributi e di tutte le altre entrate, le relative attività sono affidate: 1) mediante convenzione alle aziende speciali di cui all'articolo 22, comma 3, lettera c), della legge 8 giugno 1990, n. 142, è, nel rispetto delle procedure vigenti in materia di affidamento della gestione dei servizi pubblici locali, alle società per azioni o a responsabilità limitata a prevalente capitale pubblico locale previste dall'articolo 22, comma 3, lettera e), della citata legge n. 142 del 1990, i cui soci privati siano prescelti tra i soggetti iscritti all'albo di cui all'articolo 53 oppure siano già costituite prima della data di entrata in vigore del decreto, concernente l'albo dei soggetti privati abilitati ad effettuare attività di liquidazione, accertamento e riscossione dei tributi, di cui al comma 3 del medesimo articolo 53; 2) nel rispetto delle procedure vigenti in materia di affidamento della gestione dei servizi pubblici locali, alle società miste, per la gestione presso altri comuni, ai concessionari di cui al D.P.R. 28 gennaio 1988, n. 43, a prescindere dagli ambiti territoriali per i quali sono titolari della concessione del servizio nazionale di riscossione, ai soggetti iscritti nell'albo di cui al predetto articolo 53, fatta salva la facoltà del rinnovo dei contratti fino alla revisione del sistema delle concessioni di cui al decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112, previa verifica della sussistenza di ragioni di convenienza e di pubblico interesse; c) l'affidamento di cui alla precedente lettera b) non deve comportare oneri aggiuntivi per il contribuente; d) il visto di esecutività sui ruoli per la riscossione dei tributi e delle altre entrate è apposto, in ogni caso, dal funzionario designato quale responsabile della relativa gestione. 6. La riscossione coattiva dei tributi e delle altre entrate di spettanza delle province e dei comuni viene effettuata con la procedura di cui al D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, se affidata ai concessionari del servizio di riscossione di cui al D.P.R. 28 gennaio 1988, n. 43 , ovvero con quella indicata dal regio decreto 14 aprile 1910, n. 639, se svolta in proprio dall'ente locale o affidata agli altri soggetti menzionati alla lettera b) del comma 4.” 9 Il ruolo è l’elenco dei debitori e delle somme dovute, formato dall’ufficio ai fini delle riscossione e mezzo concessionario 10 Il riferimento è l’art. 50 della legge n. 449/97. Il comune ha disciplinato l’accertamento con adesione con Del 165-98. 5 Nell’elaborazione del regolamento occorre considerare il nuovo codice della strada (D.lgs. n. 285/92) e nel relativo regolamento di attuazione (Dpr n. 495/92), con particolare riferimento a divieti e limiti sull’installazione di cartelloni e altri mezzi pubblicitari. D.lgs. 30 aprile 1992, n. 285. Nuovo codice della strada . Nel decreto, fra l’altro, è regolata l’applicazione delle sanzioni (capo I del titolo VI) relative al canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari. Il regolamento di attuazione del codice della strada è rappresentato dal DPR 16.12.92, n. 495. Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”. Sostituisce il Decreto Legislativo 29 ottobre 1999, n. 490 "Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, a norma dell'articolo 1 della legge 8 ottobre, n. 352". Il decreto 490 è richiamato nel Piano generale degli impianti pubblicitari di Lucca, dove si stabilisce che l’installazione di impianti pubblicitari su immobili o aree di cui al decreto 499 è subordinata alla richiesta di autorizzazione. DM 11 settembre 2000, n. 289. Regolamento relativo all'albo dei soggetti abilitati ad effettuare attività di liquidazione e di accertamento dei tributi e quelle di riscossione dei tributi e di altre entrate delle province e dei comuni, da emanarsi ai sensi dell'articolo 53, comma 1, del D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446 (GU 18 ottobre 2000, n. 244). L. 21 novembre 2000, n. 342. Misure in materia fiscale. Rileva, l’art. 78, per quanto riguarda le convenzioni tra comuni e Ministero per una consulenza e revisione delle procedure adottate in tema di liquidazione, accertamento e riscossione dei tributi. L.23 dicembre 2000, n. 388 (finanziaria 2001). Rileva, in particolare, l’art. 36, nel quale si stabilisce che regioni ed enti locali possono prevedere la riscossione spontanea dei tributi propri. Da precisare che la disposizione non concerne tanto le forme di gestione della riscossione, ma più che altro riguarda alcune modalità operative finalizzate a semplificare e velocizzare i pagamenti. Circ. Ministero finanze, 03/11/1998, n. 256. Canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche - canone per l'installazione di mezzi pubblicitari. Natura di entrata non tributaria. Nella circolare si afferma che il canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari ha natura di entrata non tributaria (come la cosap) e, pertanto, il relativo regolamento non deve essere trasmesso al Ministero delle finanze. Risoluzione n. 25 del 05.02.03 Oggetto: Istanza di interpello - Art. 11, legge 27-7-2000, n. 212. Comune di .... IVA- Trattamento tributario applicabile a determinate tipologie di entrate nonché all'aggio riconosciuto al concessionario per il servizio di riscossione, liquidazione ed accertamento. Dalla risoluzione che risponde al quesito sottoposto, si chiarisce che il canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari, ma anche la Cosap e la Tia, non hanno natura tributaria e l’eventuale rilevanza a fini Iva occorre esaminare se ricorra anche il presupposto soggettivo di cui all’art. 4 del Dpr n. 633/72 (ovvero l’esercizio di attività commerciale, mentre il requisito oggettivo fa riferimento all’esistenza di un rapporto di natura corrispettiva). In sintesi, si afferma che le modalità di rilascio delle autorizzazioni per l’installazione dei mezzi pubblicitari richiedono l’esercizio di poteri pubblicistici-amministrativi tipici degli enti pubblici (analogamente per la Cosap). Pertanto non sussisterebbe il presupposto soggettivo d’imposta rilevante, come definito da apposita disposizione comunitaria11, e il canone non risulta assoggettabile ad Iva. Invece la Tia, essendo di natura corrispettiva, risulta assoggettabile ad Iva (10%). Invece, nel caso di affidamento dell’attività di liquidazione, accertamento e riscossione al concessionario (per Cimps, Cosap e Tia), l’aggio al medesimo corrisposto deve essere assoggettato ad Iva, poiché le citate entrate non sono qualificabili come tributi e l’aggio, in ogni caso, costituisce un corrispettivo a fronte di specifici servizi (l’unica eccezione sarebbe il solo servizio di riscossione del diritto sulle pubbliche affissioni, se l’aggio è distinto dalle altre attività). 11 A riguardo, rileva, l'articolo 4, paragrafo 5, della sesta Direttiva CEE n. 77/388 del 17 maggio 1977, che dispone, tra l'altro, che "Gli Stati, le regioni, le province, i comuni e gli altri organismi di diritto pubblico non sono considerati soggetti passivi per le attività od operazioni che esercitano in quanto pubbliche autorità, anche quando in relazione a tali attività od operazioni, percepiscono diritti, canoni, contributi o retribuzioni...". 6 Risoluzione n. 8/DPF del 30.07.2002 Tributi locali. Modalità di riscossione. Quesito. Nell’intervento si chiarisce che l’ente locale, in materia di Tarsu può optare per la riscossione diretta eliminando quella mediante ruolo, tenendo presente l’art. 52, comma 1 e l’art. 53 del D.lgs. n. 446/1997, che delineano i criteri dei regolamenti comunali, nell’ipotesi in cui il comune decida di affidare ai soggetti iscritti all’Albo (di cui all’art. 53) dei tributi propri. Le medesime argomentazioni sono valide per gli altri tributi comunali. Consiglio di Stato, sentenza n. 6532/04. La sentenza rileva per dirimere la questione concernente l’installazione dei mezzi pubblicitari: trattandosi di attività “contingentata”, non è sufficiente la Dia, ma è necessario un provvedimento di autorizzazione. Provvedimenti comunali principali12 - Piano generale impianti pubblicitari (Del Consiglio Comunale 12/06/2001 n. 92 e n. 4/05), vedi All. 1 Applicazione dell'imposta sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni. Delibera C.C. n. 108 del 27.6.1994 e n. 109/01 e n. 4/05). Regolamento edilizio (Delibera del Consiglio Comunale 23/07/1996 num. 124 e n. 88/02). Regolamento tutela del decoro e dell’igiene ambientale (Delibera C.C. n. 139/00), Normativa insegne, targhe e tende nel Centro Storico - Delibera C.C. n. 54 del 22.3.2001. Tutela del Decoro e dell'Igiene Ambientale. Delibera C.C. n. 193 del 29.12.2000 e successiva n. 48 del 22.3.2001 Occupazione Suolo Pubblico per attività commerciali. Delibera C.C. n. 108 del 3.7.2001 Disciplina delle occupazioni spazi ed aree pubbliche e per l'applicazione del relativo canone. Delibera C.C. n. 172 del 29.12.1998 e successive modifiche Delibera C.C. n. 48 del 25.3.1999 Altri regolamenti - Accertamento con adesione - Delibera C.C. n. 165 del 22.12.1998. Carta dei diritti del contribuente - Delibera C.C. n. 89 del 3.4.2002. Applicazione sanzioni amministrative tributarie. - Delibera C.C. n. 164 del 22.12.1998 e successive modifiche Delibera C.C. n. 34 del 28.2.2001. Disciplina delle entrate comunali. Delibera C.C. n. 163 del 21.12.1998 e successive modifiche Delibera C.C. n. 32 del 28.3.2000 e Delibera C.C. n. 35 del 28.2.2001. 12 Si riportano i riferimenti dei seguenti regolamenti: Realizzazione interventi di miglioramento del Decoro Cittadino. Delibera C.C. n. 53 del 22.3.2001 Uso del Sagrato di S. Michele. Delibera C.C. n. 76 del 31.5.2001 Riqualificazione dell'Anfiteatro e zone limitrofe - ai sensi del regolamento Occupazione Suolo Pubblico per attività commerciali - Delibera G.C. n. 355 del 12.10.2001. Formato cartaceo in visione presso l'URP. - Disciplina particolareggiata per gli interventi relativi alle aperture dei piani terra dei fabbricati (vetrine ecc) Delibera C.C. n. 88 del 3.4.2002 - Istituzione Unità Centro Storico e Nuclei Storici Minori. Delibera G.C. n. 179 del 20.6.2003 - 7 Esperienze comunali Comuni che hanno introdotto il canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari - Comune di Torino: canone introdotto dal 01/01/2001. Regolamento in vigore adottato con delibera CC n.9909912/13 del 20 dicembre 1999. Ultima modifica con delibera CC n. 05305/13 del 4/10/2004. Comune di Genova: canone introdotto dal 01/01/2001. Regolamento in vigore adottato con delibera CC n. 36 del 26/03/2001. Ultima modifica con delibera CC n.49 del 26/03/2002. Comune di Formia: canone introdotto dal 01/01/1999. Regolamento in vigore adottato con delibera CC n. 115 del 29/11/1998. Comune di Montorio al Vomano: canone introdotto dal 01/01/1999. Regolamento attuale in vigore dal 01/01/2002. Ultima modifica con delibera CC n.7 del 28/02/2002. Comune di Podenzano: canone introdotto dal 01/01/2003. Regolamento in vigore adottato con delibera CC n. 36 del 13/11/2002. Dalla ricognizione effettuata è risultato che alcuni comuni, in accordo con quanto previsto dall’articolo 62 del decreto legislativo n. 446 del 1997, hanno introdotto il pagamento di un canone in base a tariffa per l’autorizzazione delle iniziative pubblicitarie che incidono sull’arredo urbano e sull’ambiente. L’istituzione del canone, che si riferisce esclusivamente alle forme di pubblicità diverse da quelle assoggettate al diritto sulle pubbliche affissioni (il Comune di Genova, ad esempio, ha un distinto regolamento sulle pubbliche affissioni), determina la contestuale cessazione dell’applicazione dell’imposta sulla pubblicità, come espressamente indicato anche nei regolamenti comunali C.I.M.P. (canone installazione mezzi pubblicitari) esaminati. L’ambito di applicazione del canone è l’intero territorio del Comune e riguarda quelle specifiche tipologie di mezzi di effettuazione della pubblicità esterna che incidono sull’arredo urbano e sull’ambiente. Tali mezzi sono indicati nel dettaglio nei diversi regolamenti comunali sulle iniziative pubblicitarie; nel caso del Comune di Formia, ad esempio, si tratta delle insegne di esercizio, delle preinsegne, delle sorgenti luminose, dei cartelli, degli striscioni, dei segni orizzontali reclamistici, degli impianti pubblicitari di servizio e degli impianti di pubblicità o propaganda (in generale, i riferimenti sono alla pubblicità ordinaria, alla pubblicità varia e alla pubblicità effettuata con veicoli e con pannelli luminosi e proiezioni). La riscossione del canone, analogamente all’imposta sulla pubblicità, può essere gestita in forma diretta dal Comune, come avviene nei casi di Torino e Genova, o data in concessione. L’ammontare del canone è determinato su base tariffaria. Le tariffe, deliberate dalla giunta comunale, possono essere aggiornate annualmente e devono tenere conto “della popolazione residente, della rilevanza dei flussi turistici presenti nel comune e delle caratteristiche urbanistiche delle diverse zone del territorio comunale e dell’impatto ambientale” (art. 62, comma 2, punto d, dlgs 446/1997). Ne segue che ogni regolamento rimanda ad una suddivisione del territorio comunale in zone (nel caso del Comune di Torino la suddivisione è in zona A e zona B). Tutti regolamenti analizzati prevedono che la misura complessiva del canone sia determinata, per i diversi mezzi pubblicitari, in funzione della superficie del mezzo utilizzata. La tariffa ordinaria, però, va evidentemente modificata in riferimento alla zone comunali di collocazione del mezzo pubblicitario e al suo impatto su ambiente e arredo urbano. Il Comune di Torino, ad esempio, definisce una tariffa ordinaria per i vari mezzi pubblicitari e poi, in base al loro impatto ambientale, alla loro incidenza sull’arredo urbano e alla loro collocazione su beni pubblici o privati, applica predeterminati coefficienti moltiplicatori. Anche il Comune di Montorio al Vomano prevede differenti tariffe per gli stessi mezzi pubblicitari a seconda che siano collocati nel centro abitato o nelle frazioni del Comune. Tutti i regolamenti, comunque, vista la complessità e la varietà del sistema di individuazione della tariffa, presentano specifici allegati in cui sono illustrate nel dettaglio le diverse tariffe e i vari coefficienti. Inoltre, sono previste esenzioni o riduzioni del canone per particolari tipologie di pubblicità. Ad esempio, la riduzione del canone per la pubblicità effettuata da comitati, associazioni, fondazioni ed altri enti senza scopo di lucro è del 50% nei Comuni di Genova, Torino, Montorio al Vomano e Podenzano e del 70% nel Comune di Formia. Infine, alla luce della specifica natura contrattuale del canone, è possibile che il Comune possa adottare particolari misure: ad esempio, il Comune di Torino ha previsto nel regolamento la possibilità, con 8 deliberazione della Giunta, di stipulare con terzi convenzioni nelle quali il canone può essere compensato in tutto o in parte con prestazioni di pubblico interesse o utilità. I regolamenti C.I.M.P. dei cinque Comuni presi in esame, comunque, disciplinano anche aspetti quali le forme di pagamento del canone, la possibilità di dilazione e rateazione del pagamento stesso e le misure per la verifica e il controllo delle attività pubblicitarie autorizzate e per l’applicazione di eventuali sanzioni. Comuni che hanno istituito sportelli/autorità attività pubblicitarie Il Comune di Viareggio ha istituito, nel corso del 2004, una propria Autorità di controllo sulle attività pubblicitarie (Acap), che ha il compito di vigilare sulla corretta effettuazione dell’attività pubblicitaria nel territorio comunale e di salvaguardare il decoro urbano e prevenire e sanzionare l’abusivismo. L’Acap, prevista dal Regolamento comunale per l’applicazione dell’imposta sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni (art. 7 bis), dispone di un proprio regolamento attuativo, che ne definisce e disciplina le competenze e le funzioni. Si tratta, quindi, dell’ufficio comunale di riferimento in materia attività pubblicitarie: è aperto al pubblico ed è composto da uno specialista di attività amministrative e da un assistente amministrativo, coadiuvati da un assistente tecnico e da un vigile urbano. L’Acap, ad esempio, si occupa delle denunce di inizio attività pubblicitaria, prepara e indice le gare d’appalto per l’assegnazione delle concessioni previste nel Piano generale degli impianti pubblicitari, cura i rapporti con i diversi concessionari e, in generale, affronta le questioni connesse all’abusivismo, sia in via preventiva che sanzionatoria. Una ulteriore competenza riguarda la costituzione, la conservazione e l’aggiornamento dell’Albo degli operatori pubblicitari del Comune di Viareggio (Aop). Nell’Aop, come indicato anche nell’articolo 7 ter del Regolamento comunale per l’applicazione dell’imposta sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni, sono iscritti tutti i soggetti abilitati a svolgere attività pubblicitarie, sia su proprietà pubblica sia privata, nell’ambito del territorio del Comune di Viareggio. In particolare, si stabilisce che l’installazione degli impianti pubblicitari è consentita unicamente a questi soggetti. L’iscrizione all’Albo può essere richiesta da tutte le persone, fisiche e giuridiche, che siano in possesso della Licenza di Pubblica Sicurezza specifica per le agenzie di pubblicità. Le ditte effettivamente iscritte all’Aop risultano essere intorno alle 40 unità. L’iscrizione avviene dopo 15 gg. dalla presentazione della modulistica, mentre i tempi di risposta per la dichiarazione di inizio attività pubblicitaria sono 5 giorni. Il Comune di Viareggio ha inoltre affidato in concessione a imprese private alcune attività pubblicitarie: per l’installazione della freccia ubicazionale e l’inserimento di poster 6x3 ci si deve infatti rivolgere a ditte che hanno vinto l’apposita gara. Inoltre, durante la stesura delle presenti note sono in corso le gare d’appalto per l’affidamento esterno dell’installazione di pubblicità temporanea e della pubblicità nei 16 impianti a messaggio mobile collocati sulla Passeggiata a mare. Per maggiori informazioni è possibile consultare www.comune.viareggio.lu.it/servizi/pubbaff.html. 9 Informazioni esistenti Dato (N. destinatari per tipologia, voci di costo/beneficio, parametri per stimare costi e benefici) Fonte Ultimo Periodic. periodo disponibile Dettaglio territoriale Dati unità locali e addetti nei tre settori dell’attività economica (industria, commercio, altri servizi) 8° Censimento Industria e servizi. Istat, 2001 decennale 2001 Regionaleprovinciale comunale Popolazione residente per sesso e densità per Kmq 14° Censimento della popolazione e delle abitazioni, Istat, 2001 decennale 2001 Comunale Trimestr. 2003 Provinciale 2004 Comunale 2004 Comunale 2005 Provinciale 2002 Nazionale 2005 Nazionale 2005 Regionale Movimprese (rilevazione trimestrale totale imprese e imprese Infocamere artigiane) Dati relativi alle entrate tributarie Bilancio comune di Lucca (IP, diritto PA) U.O. Trattamento Costo orario per qualifica economico del personale Dati operatori pubblicitari della provincia di Lucca (individuati in Camera di commercio base al codice Ateco) Indagine statistica sulle imprese che Studi di settore SG82U e svolgono attività pubblicitarie SG42U– Agenzia delle (Ateco 74.40.1 e 74.40.2) entrate Dati ed elaborazioni sugli La pubblicità esterna in investimenti in attività pubblicitarie cifre - Inpe e in pubblicità esterna Dati ed elaborazioni relativi al settore commerciale della Toscana Le attività commerciali in (unità locali, addetti, valore Toscana – Rapporto Irpet aggiunto) 10 A) Ambito di intervento A.1 CONFINI OGGETTIVI ATTIVITÀ INTERESSATE DALL’INTERVENTO Presentazione DIA, Richiesta autorizzazione; Istruttoria e autorizzazione per comunicazione pubblicitaria; istallazione manutenzione e rimozione impianti pubblicitari; attività di affissione; attività accertamento e riscossione tributi; controllo e sanzioni su abusivismo. AMBITO TERRITORIALE DI Comune di Lucca13 RIFERIMENTO SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA COINVOLTI Attività imprenditoriali, Servizi pubblicitari e di comunicazione alle imprese, Servizi di accertamento e riscossione tributi enti locali. A.2 CONFINI SOGGETTIVI Categoria destinatari DESTINATARI DIRETTI Descrizione soggetto Numero (per tipologia) (imprese) - Soggetti che beneficiano direttamente - Unità locali: 37.000 nella Provincia di Lucca, di cui 8.395 della comunicazione pubblicitaria con sede nel Comune di Lucca (profit e nonprofit). Fonte: 8°Censimento Istat 2001 - Imprese eroganti servizi pubblicitari. - Soggetti abilitati all’attività di liquid./accertam./riscossione tributi. DESTINATARI INDIRETTI - Fornitori imprese pubblicitarie (per realizz. impianti, stampa, ecc.) - Collettività sociale (resid., turisti, ..) AMMINISTRAZIONI COINVOLTE - Imprese “pubblicitarie” 14: 135 nella Provincia di Lucca, di cui 43 con sede nel Comune di Lucca Popolazione residente Comune Lucca: 81.907 (2001). Fonte: 14° Censim. pop. Istat 2001 Comune di Lucca15 Sovrintendenza ai beni culturali Commissione beni ambientali Provincia di Lucca Anas A.3 ORGANISMI RAPPRESENTATIVI Tipologia destinatario DESTINATARI DIRETTI DESTINATARI INDIRETTI Organismi rappresentativi interessati dalla regola Confartigianto CNA Toscana Confcommercio Confesercenti Confindustria Associazioni dei consumatori 13 Nel Piano degli impianti pubblicitari del Comune il territorio è suddiviso in centro storico, centro abitato, zone esterne al centro abitato (Piano impianti). 14 Fonte: archivi della CCIAA, 2005. In particolare, sono state richieste le imprese con codice Ateco 2002 K74.40.1 (studi di promozione pubblicitaria) e K74.40.2. (agenzie di concessione degli spazi pubblicitari). Si specifica che il numero in tabella è rappresentativo delle “sedi”, mentre le unità locali complessive risultano essere 149. Da segnalare, comunque, che tale dato potrebbe includere imprese cessate di fatto e/o che svolgono solo marginalmente l’attività pubblicitaria (infatti, l’indagine tramite questionario si è rivolta ai 69 operatori per i quali è stato possibile reperire il recapito). 15 Ufficio edilizia privata, Ufficio traffico, Ufficio Economato, Ufficio Tributi, Ufficio Pubblicità, Polizia Municipale, Ufficio Decoro Urbano, Ufficio Concessioni Suolo Pubblico. 11 B) Esigenze sociali, economiche e giuridiche delle amministrazioni e dei destinatari B.1. RAGIONI DI OPPORTUNITÀ DELL’INTERVENTO Le esigenze di carattere giuridico del Comune di Lucca, connesse ad un intervento sulla materia, derivano soprattutto dalla necessità di procedere ad una razionalizzazione dell’assetto regolamentare attualmente vigente, per conseguire anche obiettivi di semplificazione procedurale16 (che dovrebbero favorire un miglioramento dell’efficienza interna e delle relazioni orizzontali tra i vari uffici coinvolti nella procedura). Peraltro, la razionalizzazione delle procedure deve riguardare tutte le fasi che concernono la disciplina dell’attività pubblicitaria a livello comunale: quindi rileva anche il momento dei controlli, dell’accertamento e di riscossione dei tributi (in questo modo, dovrebbe conseguirsi anche un’ottimizzazione entrate comunali). Inoltre, l’Amministrazione comunale, anche per rispondere alle esigenze dei destinatari dell’intervento, vuole promuovere condizioni di maggiore concorrenzialità nel settore, riducendo le asimmetrie informative esistenti (infatti, nelle consultazioni effettuate è stata avvertita l’esigenza di una maggiore informativa sugli operatori pubblicitari del territorio). Quindi, occorre creare le condizioni affinché gli operatori economici del territorio dispongano di maggiori opportunità per quanto riguarda la comunicazione pubblicitaria (intesa nei termini della “pubblicità esterna”). Analogamente, si ritiene necessario un miglioramento strutturale degli impianti e interventi di rilocalizzazione, che potrebbero essere conseguiti agendo su quegli ambiti che non sono già oggetto di affidamento in concessione. B.2. RISCHI CHE L’INTERVENTO MIRA A EVITARE O RIDURRE Il principale rischio che si vuole evitare, oltre a minimizzare le attuali inefficienze procedurali, è connesso alla diffusione di impianti pubblicitari che impattino negativamente sull’ambiente e sul decoro urbano: in particolare, occorre intervenire sul diffuso fenomeno dell’abusivismo e su prassi ormai diffuse tra gli operatori che possono rappresentare delle distorsioni del mercato (vedi il noto fenomeno delle “vele”). In ogni caso, occorre tenere conto dell’impatto connesso all’attuazione del disegno di legge sullo sviluppo, recante disposizioni sulla semplificazione dei tributi locali e, in particolare, dell’imposta sulla pubblicità, del diritto sulle pubbliche affissioni e della Tosap (per maggiori approfondimenti, vedi sezione sull’analisi normativa). 16 12 C) Obiettivi generali e specifici OBIETTIVO GENERALE Gestione attività pubblicitaria con criteri di trasparenza efficacia ed efficienza ed economicità OBIETTIVO SPECIFICO 1 Riduzione tempi autorizzazione (semplificazione) OBIETTIVO SPECIFICO 2 Tendere al mantenimento delle entrate tributarie relative a imposta pubblicità e diritto pubbliche affissioni OBIETTIVO SPECIFICO 3 INDICATORE QUANTITATIVO VALORE – OBIETTIVO Tempo procedura richiesta autorizzazione impianto pubblicitario permanente17 (30 gg) Riduzione dei tempi INDICATORE QUANTITATIVO VALORE – OBIETTIVO Valori di bilancio: 753.978,30 €18 (accertamento 2004) Mantenimento-Incremento INDICATORE QUANTITATIVO VALORE – OBIETTIVO INDICATORE QUANTITATIVO VALORE – OBIETTIVO Minimizzazione impatto sull’ambiente e sul decoro urbano (abusivismo) OBIETTIVO SPECIFICO 3 Promuovere una maggiore concorrenza nel settore della pubblicità esterna La procedura si riferisce essenzialmente all’istallazione di tende e insegne. Di cui 73% relativa a imposta pubblicità e 27% relativa a diritto pubbliche affissioni. Inoltre, dai valori di bilancio (accertamento 2004) risultano: entrate Cosap pari a 1.704.298,69 e l’entrata derivate dal canone Viacom pari a 180.156,00. 17 18 13 D.1) Opzioni preliminari D.0 OPZIONE ZERO DESCRIZIONE DELL’OPZIONE Rispetto al contesto economico di riferimento - rilevante per la disciplina dell’attività pubblicitaria - occorre specificare che nella provincia di Lucca, sulla base del Censimento Istat 2001 industria e servizi, risultano attive 37.000 unità locali (di cui 8.935 localizzate nel Comune). Questo valore può rappresentare un’indicazione di massima dei soggetti che alimentano la domanda di servizi pubblicitari (in teoria bisognerebbe considerare anche gli enti nonprofit e la pubblicità di carattere istituzionale, facente capo alla pubblica amministrazione). Invece, sul versante dell’offerta e concentrandosi sui servizi definibili di “pubblicità esterna”, risultano attualmente iscritte negli archivi della Camera di Commercio 135 imprese nella Provincia, di cui 43 con sede nel Comune di Lucca (di cui ben 90 unità sono rappresentate da ditte individuali). A riguardo, per maggiori dettagli sul versante quantitativo si rimanda all’introduzione all’analisi finanziaria ed economica (sezione E). Approfondendo il versante delle fonti regolamentari, deve essere precisato che i principali riferimenti comunali per la disciplina dell’attività pubblicitaria sono i seguenti: Piano generale impianti pubblicitari (Delibere C.C. n. 92/01 e n. 4/05); Regolamento per l’applicazione dell'imposta sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni (Delibere. C.C. n. 108/94, n. 109/01 e n. 4/05); Regolamento edilizio (Delibere C.C. n. 124/96 e 88/02, in particolare artt. 125-126)19. Per una descrizione dell’opzione zero è opportuno, innanzitutto, individuare le varie fattispecie e, per ciascuna di esse, precisare gli ambiti di attività rilevanti, in quanto vi sono attività gestite direttamente dal Comune e attività affidate in concessione o in appalto all’esterno (in particolare, rileva l’ambito di attività coperta dall’ATI Viacom/AVIP e del soggetto che cura le pubbliche affissioni). Le fattispecie rilevanti Nell’allegato 1, al quale si rimanda per una rappresentazione schematica, sono sintetizzate le fattispecie rilevanti, alquanto variegate negli aspetti definitori. In particolare, rilevano: le “pubbliche affissioni”, che si articolano nelle pubbliche affissioni di natura istituzionale/sociale (PAI), commerciale (PAC) e nelle affissioni dirette (AD). È opportuno specificare che su PAI e PAC il Comune percepisce il diritto sulle pubbliche affissioni, mentre per quanto riguarda le affissioni dirette, soggette a imposta pubblicità, l’amministrazione ha optato per una concessione a privati. Complessivamente, la superficie complessiva degli impianti per le pubbliche affissioni ammonta a 7000 mq (contingentati), dei quali il 40% imputabile alle AD (una quota è stata affidata in concessione all’ATI Viacom/AVIP, come specificato in seguito). In 19 Inoltre, rilevano anche il Regolamento di polizia urbana, la Normativa Tipologica insegne targhe e tende (Del C.C. n. 54/01), il Regolamento tutela del decoro e dell’igiene ambientale (Delibera C.C. n. 139/00), il Regolamento per l’uso del Sagrato di S. Michele (Delibera C.C. n. 76/01), il Regolamento per la realizziamone di interventi di miglioramento del decoro cittadino in rapporto pubblico privato (Delibera C.C. n 53/01), il Regolamento per la disciplina delle occupazioni di spazi ed aree pubbliche e per l’applicazione del relativo canone (Delibera C.C. n. 172/98) e il Regolamento per le occupazioni del suolo pubblico per attività commerciali (Delibera C.C. n. 108/01). 14 questo ambito, peraltro, occorre considerare anche una fattispecie disciplinata nel Piano impianti, concernente gli impianti pubblici concessi in uso ai privati20. Inoltre, deve essere precisato che a seguito di una recente modifica al regolamento sull’imposta pubblicità del gennaio 2005 sono stati “contingentati” tutti gli impianti pubblicitari di dimensione da 12 a 18 metri quadrati. Vi rientrano anche i tabelloni 6x3 destinati all’affissione diretta. In particolare, la superficie complessiva nel territorio comunale non deve superare i 1.600 mq. l’area della “pubblicità esterna”, che include sia gli impianti pubblicitari propriamente detti (permanenti su aree di proprietà comunale e privata e temporanei), sia le ulteriori forme di comunicazione visiva ed acustica (volantini, pubblicità con veicoli, aeromobili, ecc.), entrambi soggetti ad imposta pubblicità e alla Cosap (nel caso di occupazione del suolo pubblico). Per gli impianti, in particolare, è vigente un meccanismo di autorizzazione regolato da apposite procedure. Le attività gestite direttamente dal Comune Nel seguito, sono sintetizzate le procedure principali (i dettagli delle fasi e degli uffici coinvolti sono specificati nell’allegato 2) che delimitano l’ambito d’intervento di “competenza” comunale21, riferito alle pubbliche affissioni e alla pubblicità esterna. In alcuni casi, le procedure possono essere complementari: ad esempio, la richiesta di autorizzazione di un impianto pubblicitario permanente può implicare anche la concessione del suolo pubblico. 1. Richiesta di autorizzazione per messa in opera di impianti pubblicitari permanenti22. Questa procedura riguarda, essenzialmente, l’istallazione di insegne e tende pubblicitarie nelle zone vincolate (art. 17 Piano). La competenza è del Suap e/o dell’Ufficio edilizia per la fase autorizzativa, dell’Ufficio pubblicità e affissioni (nell’ambito dell’U.O. Entrate tributarie e economato) per il pagamento dell’imposta pubblicità e dell’Ufficio Suolo Pubblico per la concessione ed il pagamento del relativo canone per l’occupazione di suolo pubblico (se sussistono gli estremi). Nel 2004 sono state presentate 221 domande per impianti permanenti (di cui 170 concluse e 51 in corso o sospese): in particolare, delle 170, 99 sono i pareri rilasciati al Suap (per nuove attività o per procedure più complesse, es.: subentri) e 57 le autorizzazioni rilasciate direttamente dall’Ufficio edilizia privata (per attività già esistenti). 2. Dia presentate per l’installazione di impianti permanenti (art. 16) in zone non vincolate. Deve essere precisato che il numero delle Dia presentate è insignificante (2 nell’ultimo anno). 3. Richiesta di autorizzazione per impianti pubblicitari temporanei (insegne, cartelli e altro). La competenza è della Polizia Municipale (Nucleo Informativo, decoro urbano, pubblicità temporanea), che nel 2004 ha rilasciato 155 nulla-osta (art. 28, Piano). La competenza è dell’Ufficio pubblicità e affissioni per il pagamento dell’imposta di pubblicità e dell’Ufficio Suolo Pubblico per la concessione ed il pagamento della Cosap per l’occupazione di suolo pubblico (se sussistono gli estremi). 4. Richiesta di occupazione di suolo pubblico con impianti pubblicitari permanenti e temporanei. In tutti i casi in cui vi è occupazione di suolo pubblico viene rilasciata una concessione e la competenza è dell’Ufficio suolo pubblico, in quanto l’istallazione è soggetta a Cosap (nel 2004, a riguardo, sono state rilasciate 20 concessioni per E’ caso di cui all’art. 39 del Piano generale degli impianti pubblicitari, che presenta, però, alcuni dubbi di interpretazione. 21 Da considerare, per completezza, anche la DICHIARAZIONE PER INSTALLAZIONE DELL’INSEGNA IDENTIFICATIVA DELL’ATTIVITÀ ESERCITATA, che però si configurano come un obbligo a carico dell’utente. 22 In questa categoria si colloca anche la “vetrofania”. 20 15 occupazioni temporanee e 5 per occupazioni permanenti). 5. Pagamento imposta di pubblicità per comunicazione visiva ed acustica riferita alle forme che non rientrano nelle fattispecie precedenti (art. 12, 13 del Regolamento pubblicità). La competenza è dell’Ufficio pubblicità e affissioni. 6. Domande per affissioni manifesti (nell’ambito del servizio pubbliche affissioni, art. 21-25 del Regolamento pubblicità) per finalità istituzionale e commerciale (PAI + PAC). La competenza è dell’Ufficio pubblicità e affissioni per il pagamento del diritto sulle pubbliche affissioni; a riguardo, si specifica che nel 2004 sono state presentate 1941 domande e affissi n. 71.108 fogli (formato 70x100). Complessivamente risulta che gli utenti “attivi”, che pagano l’imposta pubblicità riferita alla pubblicità cosiddetta permanente sono 2873, di cui circa il 30% esenti. Invece, nel 2004 risultano 155 posizioni riferite alla pubblicità temporanea soggetta ad autorizzazione. Ogni anno gli utenti attivi sono tenuti al pagamento del tributo e l’Ufficio pubblicità e affissioni gestisce una procedura informatizzata di caricamento dei pagamenti ricevuti, verifica delle morosità, predisposizione degli avvisi di accertamento, caricamento dei pagamenti relativi agli avvisi, formazione di ruoli degli utenti che persistono nella morosità. Al riguardo, l’ultimo avviso di accertamento ha riguardato i morosi del 2002 che sono stati n. 450. Rispetto alle procedure indicate, occorre precisare che, rispetto ai termini di legge, le procedure di cui ai punti 1, 2 e 3 sono gestite da unico modulo, mentre il termine del procedimento attivato al Suap è di 45 gg nel caso di DIA e 150 gg per le autorizzazioni (Fonte: Suap Comune di Lucca). Da segnalare, però, che la durata della procedura è legata anche ai termini concessi alla Soprintendenza per i pareri di rispettiva competenza (60 gg) quando si tratta di intervento in zona vincolata. Nella prassi la tempistica risulta più breve, orientativamente pari a 30 gg per le pratiche che non vanno in Soprintendenza. I costi a carico dell’utente nel caso di impianti permanenti, oltre al pagamento dell’imposta di pubblicità, ammontano a 78 euro per versamento diritti di segreteria, nel caso delle zone non vincolate, e 174 euro, nel caso di zone vincolate. L’analisi dell’opzione zero, peraltro, deve considerare anche le attività riferite all’incasso, accertamento e alla liquidazione dell’imposta sulla pubblicità, del diritto sulle pubbliche affissioni e del canone di concessione di suolo pubblico, attualmente gestite direttamente dal Comune (Ufficio pubblicità e affissioni, nell’ambito dell’U.O. Entrate tributarie e economato). Infine, rileva la fase dei controlli e il momento sanzionatorio, anche a fronte del fenomeno dell’abusivismo, regolato dagli appositi riferimenti legislativi e regolamentari in cui un ruolo rilevante è esercitato dalla Polizia Municipale (Nucleo Informativo, decoro urbano, pubblicità temporanea), per quanto riguarda la pubblicità permanente e temporanea. Le attività esternalizzate In aggiunta ai precedenti, ai fini della rappresentazione dell’opzione zero, occorre considerare anche gli ambiti di attività “pubblicitaria” già esternalizzati: In primo luogo, occorre precisare che il Comune ha affidato in concessione all’ATI Viacom/AVIP una quota delle affissioni dirette e la gestione di impianti pubblicitari pubblici: si tratta complessivamente di 1860 mq, superficie che si riferisce sia all’affissione diretta, sia ad altre tipologie (quali frecce, transenne parapedonali, ecc). In 16 concreto, però la Viacom utilizza una quota inferiore dell’affidato: pertanto residuerebbe una parte ancora “libera” relativa alla affissioni dirette, pari a circa 1.000 mq23. A riguardo, si rammenta che la superficie delle affissioni dirette, a norma di regolamento, risulta pari a 2800 mq (il 40% della superficie complessiva, ovvero 7.000 mq): quindi, in teoria, esisterebbe un ulteriore margine affidabile all’esterno. Inoltre, il contratto con l’ATI Viacom/AVIP, la cui durata è di 12 anni, prevede anche la fornitura di elementi di arredo urbano, sui quali il concessionario può effettuare pubblicità. Il corrispettivo del Comune, quindi, va individuato nel canone e nell’uso dei citati elementi di arredo urbano. In secondo luogo, rileva l’espletamento materiale del servizio di pubblica affissione (PAI+PAC), che è stato affidato a terzi ed è attualmente oggetto di nuova gara (la manutenzione e sostituzione degli impianti è effettuata dal Comune). Il profilo finanziario Da un punto di vista finanziario, risulta che le entrate derivanti dall’imposta sulla pubblicità e dal diritto sulle pubbliche affissioni, ammontano, rispettivamente, a circa 549mila euro e 205mila euro, mentre il corrispettivo pagato dalla società concessionaria risulta pari a o oltre 180mila euro (accertamenti bilancio comunale 2004). In totale, quindi, le entrate 2004 riferibili all’attività pubblicitaria ammontano a 934.134,30 euro, alle quali andrebbe aggiunta una quota delle entrate Cosap, pari a 1.704.299 euro. In sintesi, dalle analisi effettuate risulta che le principali criticità connesse al quadro regolatorio vigente (e che possono fornire input per l’elaborazione delle opzioni d’intervento), possono così riassumersi: Sovrapposizione e contraddizioni delle fonti regolamentari in materia, che determinino incertezze interpretative (necessità di procedere ad una uniformazione e semplificazione delle norme). Se per alcune fattispecie concrete è possibile tenere conto dei pareri rilasciati dall’Ufficio legale sulla materia (vedi allegato 3), in linea generale, si segnalano le seguenti questioni: - la necessità di interventi chiarificatori sulle competenze degli uffici rispetto alle varie fasi della procedura (in particolare, per la pubblicità temporanea); - l’esigenza di precisare meglio la distinzione tra pubblicità permanente e temporanea e di regolare altre forme pubblicitarie nel nuovo Piano24; - la necessità di prevedere la richiesta di autorizzazione per l’installazione dei mezzi pubblicitari (anche a seguito della nota sentenza del Consiglio di Stato n. 6532/04); - La necessità di interventi migliorativi dell’attuale sistema di controllo ed erogazione delle sanzioni (si pensi al caso delle cosiddette “Vele”). Carenze sul versante informativo. In particolare, manca un censimento aggiornato, elemento che rileva per combattere il fenomeno dell’abusivismo e non esiste un sistema informativo, sia per gestire gli aspetti procedurali, sia per monitorare la dinamica degli spazi sui quali autorizzare la pubblicità. D.A OPZIONE SEMPLIFICAZIONE DESCRIZIONE DELL’OPZIONE 23 Infatti, la Viacom ha 1100 mq di impianti per affissioni dirette, sulle 1860 affidate. A questi si devono aggiungere gli impianti preesistenti (sia di Viacom che di altre ditte) che utilizzano 238 mq per un totale di 1452 mq. Residuano quindi 1348 mq (sui quali ci dovrebbe essere un’opzione per circa 300 mq da parte di una società a prevalente capitale pubblico del Comune). 24 Ad esempio, si potrebbe prevedere nel nuovo Piano degli impianti pubblicitari, la pubblicità fonica, il volantinaggio, i pannelli luminosi, la pubblicità sulle recinzioni dei cantieri (che non è regolata nel Piano), ecc. 17 Questa ipotesi di opzione è caratterizzata dai seguenti interventi: Revisione dei regolamenti e riordino complessivo della normativa, soprattutto, per quanto riguarda il Piano generale degli impianti pubblicitari e il Regolamento sull’imposta pubblicità (al riguardo, già esistono alcuni approfondimenti, vedi Allegato 4). L’obiettivo è quello di realizzare una maggiore semplificazione delle procedure, nei confronti dell’utenza e degli operatori, e di rimuovere le criticità riscontrate nell’opzione zero), dovute alla sovrapposizione delle disposizioni contenute in vari atti. In particolare, nell’allegato 1, concernente le fattispecie rilevanti per la disciplina dell’attività pubblicitaria, e nell’allegato 2, che analizza i flussi procedurali, è rappresentata la complessità che caratterizza l’opzione zero: pertanto, risulta confermata l’esigenza di procedere ad un intervento di semplificazione, agendo nelle fonti regolamentari e istituendo lo Sportello unico (vedi punto seguente). Inoltre, tale opzione vuole concentrarsi sui seguenti punti: - Intervento sulla classificazione tipologica della pubblicità permanente e temporanea e regolazione delle nuove forme di pubblicità, rispetto a quelle già regolamentate nel Piano (ad esempio, pubblicità fonica, volantinaggio, pannelli luminosi a messaggio variabile, pubblicità sulle recinzioni dei cantieri). - Una diversa disciplina riguarderà le cosiddette “vele”, formalmente trattate come pubblicità su autoveicoli (quindi, esonerate dalla richiesta di autorizzazione), ma che, da un punto di vista sostanziale, sono assimilabili alla pubblicità permanente. Al riguardo, si prevede di vietare la sosta in particolari zone (es.: viale circonvallazione), introducendo un adeguato sistema sanzionatorio. - Alcune specifiche riguarderanno le insegne che individuano uffici e servizi pubblici e i distributori di carburante, sempre consentite anche in deroga al Piano degli impianti pubblicitari. Inoltre, si prevede la possibilità di installare insegne precarie sulla base di una semplice comunicazione presentata insieme alla domanda per insegna definitiva (soggetta ad autorizzazione). - L’opzione prevede anche, in ossequio alle disposizioni di cui alla Sentenza del Consiglio di Stato n. 6532/04, la precisazione che l’autorizzazione per l’installazione dei mezzi pubblicitari è necessaria per le tutte le istallazioni pubblicitarie sottoposte a “contingentamento”. Da segnalare, comunque, che su questo ambito d’intervento potranno influire le disposizioni sulla delega al Governo in materia di semplificazione dei tributi locali. Istituzione dello Sportello unico pubblicità (Sup), mediante apposita previsione nel Regolamento sull’imposta pubblicità e nel Piano degli impianti pubblicitari e successiva previsione regolamentare ad hoc. Con questa nuova struttura, si vuole, in primo luogo, individuare un interlocutore unico nei confronti del pubblico, mentre nella situazione attuale, come risulta dalle analisi effettuate rispetto ai flussi procedurali (vedi all. 2), gli utenti devono rivolgersi a diversi uffici. Nel contempo, il Sup dovrebbe rendere più efficienti anche le procedure di back office, funzionali al rilascio delle autorizzazioni ed ai relativi controlli. Per la collocazione si ritiene opportuno prevederla nell’ambito del Suap, utilizzando, eventualmente, il personale già impiegato nell’Ufficio insegne e targhe. In particolare, il Sup dovrà svolgere le seguenti attività: - funzioni di front office con l’utenza (ricezione domande varie, richiesta di autorizzazione, informativa generale, ecc.) per quanto riguarda la pubblicità 18 - - - permanente, temporanea ed esterna; supporto alle funzioni di back office con gli altri uffici competenti 25, con particolare riferimento alla verifica sulla completezza della documentazione, alla richiesta di pareri e alle comunicazioni all’utenza (sia per le richieste d’integrazione, sia per la decisione finale, fasi che risultano particolarmente articolate, vedi all. 2); istituzione, tenuta e aggiornamento dell’Albo degli operatori pubblicitari, mediante apposito regolamento (vedi punto successivo); supporto nel monitoraggio (mediante l’alimentazione e la gestione del sistema informativo) e nell’attività di vigilanza concernente l’attività pubblicitaria effettuata nel Comune di Lucca (affiancando la Polizia municipale); cura dei rapporti con i concessionari del servizio pubbliche affissioni e delle altre attività correlate all’ambito della pubblicità esterna (nel caso di eventuale affidamento esterno dell’attività di accertamento e riscossione del tributo). - Istituzione dell’Albo degli operatori pubblicitari, con apposita previsione nel regolamento sull’imposta di pubblicità e nel Piano impianti e successivo previsione regolamentare ad hoc. La funzione dell’Albo è essenzialmente di carattere informativo ed è funzionale all’attività di supporto alla vigilanza esercitata dal Sup. In particolare, l’iscrizione all’Albo (che può essere contestuale alla prima richiesta di autorizzazione) è condizione necessaria per l’installazione degli impianti pubblicitari permanenti e temporanei su proprietà pubblica e privata nel territorio del Comune di Lucca. Sono esonerati dall’iscrizione i soggetti che presentano la richiesta d’autorizzazione nel proprio diretto interesse (ad esempio, gli imprenditori che beneficiano direttamente del messaggio pubblicitario), i soggetti pubblici e gli enti del terzo settore. L’unico motivo di diniego dell’iscrizione può derivare dalla mancanza dei requisiti soggettivi. La cancellazione d’ufficio a cura del Sup può essere decretata a seguito di tre verbali che attestano l’istallazione di impianti pubblicitari ovvero l’erogazione di servizi di pubblicità esterna nel Comune di Lucca, in difformità dalle norme vigenti L’Albo è tenuto ed aggiornato dal Sup, che individua le procedure per l’iscrizione (presentazione domanda con apposita modulistica) ed i requisiti soggettivi necessari (iscrizione alla CCIAA con codice di attività funzionale alla fornitura di servizi di pubblicità esterna e eventuali altri requisiti che l’amministrazione riterrà necessari). La durata dell’iscrizione è annuale con possibilità di rinnovo. L’Albo è pubblicato nel sito del Comune di Lucca ed è trasmesso agli uffici competenti del Comune e alle associazioni territoriali di rappresentanza delle categorie economiche. - Predisposizione di un sistema informativo sulle attività pubblicitaria, elemento che dovrebbe ottimizzare le funzioni di controllo. In primo luogo, si prevede la realizzazione di un censimento, il cui input informativo confluirà in apposita banca dati, che dovrà supportare la gestione degli aspetti procedurali e monitorare l’attività pubblicitaria. Il sistema informativo è alimentato e gestito dal Sup. PRESUPPOSTI (NORMATIVI, ORGANIZZATIVI ED ECONOMICO-SOCIALI) Rispetto a questa opzione bisogna tenere conto delle disposizioni contenute nel “Piano di azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale” (AC n. 5736). In particolare, nell’art. 5 è previsto l’impegno del Governo ad emanare un decreto legislativo per armonizzare e semplificare, a decorrere dal 1/1/2006, l’imposta comunale su pubblicità, il 25 Suap, Edilizia privata, Ufficio traffico, Polizia municipale, Ufficio suolo pubblico, Ufficio pubblicità e affissioni. 19 diritto sulle pubbliche affissioni e la tassa per l’occupazione di spazi pubblici. Da considerare, quindi che un eventuale intervento sul presupposto impositivo richiederà un adeguamento dei regolamenti comunali. Invece, rispetto alle nuove disposizioni sulla Dia26, non dovrebbe esservi un impatto consistente per quanto riguarda l’attività pubblicitaria, poiché si tratta di attività contingentate ovvero soggetto a programmazione settoriale. In particolare, rileva Il DL 14.3.2005 n. 35, rubricato “Disposizioni urgenti nell’ambito del Piano di azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale”, pubblicato sulla G.U. 16.3.2005 n. 62, che è entrato in vigore il 17.3.2005. Il disegno di legge di conversione è stato approvato in via definitiva dal Senato in data 12 maggio 2005. Nell’art. 3. comma 1, sono contenute le disposizioni in ordine alla dichiarazione di inizio attività e silenzio assenso. 26 20 D.B OPZIONE SEMPLIFICAZIONE ED ESTERNALIZZAZIONE PARZIALE A MONTE DESCRIZIONE DELL’OPZIONE Questa opzione prevede gli interventi di semplificazione di cui all’opzione precedente (con gli adattamenti del caso). L’ipotesi di fondo è quella di affidare in concessione la parte ancora “libera” delle affissioni dirette (che ammonta a circa 1000 mq), con l’obiettivo di dare la possibilità ad altri operatori di inserirsi nel mercato e di favorire una maggiore concorrenzialità nel settore della pubblicità esterna (in particolare, per le affissioni dirette). L’affidamento avverrà, ovviamente, mediante procedure di evidenza pubblica, che dovrà comunque tenere conto dei servizi già offerti dal concessionario attuale (ad esempio, si pensi agli elementi di arredo urbano funzionali anche alle affissioni pubblicitarie). Da segnalare, infine, che l’altro ambito di attività esternalizzabile (le affissioni dei manifesti negli spazi comunali già è affidato ad un fornitore esterno). PRESUPPOSTI (NORMATIVI, ORGANIZZATIVI ED ECONOMICO-SOCIALI) Per questa opzione, con particolare riferimento agli interventi di semplificazione procedurale, rileveranno le disposizioni di attuazione delle delega governativa concernente la revisione dell’imposta di pubblicità, del diritto sulle pubbliche affissioni e della tassa per l’occupazione di spazi pubblici. Inoltre, non dovrebbero rilevare le nuove disposizioni sulla Dia (vedi commento all’opzione A). D.C OPZIONE SEMPLIFICAZIONE ED ESTERNALIZZAZIONE PARZIALE A VALLE DESCRIZIONE DELL’OPZIONE Questa opzione include gli interventi di semplificazione di cui all’opzione precedente (con gli adattamenti del caso). Il tratto caratteristico deve essere individuato nella volontà di esternalizzare le attività di accertamento e riscossione dell’imposta sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni, attualmente gestite direttamente dal Comune, unitamente al supporto nella gestione delle procedure “contenziose” (funzionali alla costituzione del comune presso la commissione tributaria, in caso di ricorso dei contribuenti27). Però, occorre precisare che, per consentire l’ottenimento di adeguate economie di scala, l’ambito di operatività della citata struttura dovrebbe riguardare anche gli altri tributi locali. Sulla questione specifica, si rende necessaria una breve premessa, anche a seguito della riforma che ha riguardato la gestione dei servizi pubblici locali. In primo luogo, occorre distinguere tra servizi a rilevanza economica (in relazione ai quali è possibile procedere a gare per il servizio, per il socio e alla gestione “in house28”, vedi art. 113 Tuel) e servizi privi di rilevanza economica (per la cui gestione non sono più possibili concessioni o società miste, fermo restando la disciplina di settore, vedi art. 113-bis del Tuel29). Al riguardo, deve essere considerato che, rispetto all’imposta pubblicità, gli accertamenti di utenti morosi emessi nel 2002 sono stati 450. 28 Secondo la lett. c), c. 5, dell’art. 113, si tratta di una “società a capitale interamente pubblico a condizione che l'ente o gli enti pubblici titolari del capitale sociale esercitino sulla società un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi e che la società realizzi la parte più importante della propria attività con l'ente o gli enti pubblici che la controllano.” 29 Si riporta il testo dell’articolo 113-bis del D.lgs. n. 267/00, relativo alla “Gestione dei servizi pubblici locali privi di rilevanza economica”. 1. Ferme restando le disposizioni previste per i singoli settori, i servizi pubblici locali privi di rilevanza economica sono gestiti mediante affidamento diretto a: a) istituzioni; b) aziende speciali, anche consortili; c) 27 21 Per il caso in questione, che sembra configurare un servizio privo di rilevanza economica, rileva quindi la normativa specifica, di cui all’art. 52 del D.lgs. n. 446/97, che definisce i criteri per gestire l’attività di accertamento e riscossione dei tributi, in particolare: 1. gestione diretta dell'ente, ovvero la situazione attuale, anche in associazione con altri enti locali, ai sensi degli articoli 27, 30, 31, 32 del D.lgs n. 267/2000 (comunità montane, convenzioni, consorzi e unione di comuni); 2. affidamento mediante convenzione con azienda speciale; 3. affidamento mediante convenzione a Spa o a Srl a prevalente capitale pubblico locale. Al riguardo, il socio privato deve essere scelto, con procedura di evidenza pubblica 30, tra i soggetti iscritti nell'albo tenuto presso il Ministero dell’economia e delle finanze di cui all'art. 53 del D.lgs n. 446/97 (vedi anche art. 2, c.1, lett. b) del Dm n. 289/2000); 4. affidamento, mediante procedura di gara, ai soggetti iscritti nell'albo di cui all'art. 53 del D.lgs n. 446/97 o ai concessionari di cui al Dpr n. 43/98. Inoltre, la norma prevede che la gestione in affidamento non debba comportare maggiori oneri per il contribuente. Rispetto a tali alternative, l’opzione in questione concerne un’ipotesi di affidamento ad una società a prevalente capitale pubblico locale (utilizzando anche il personale attualmente impiegato nell’Ufficio pubblicità che confluirebbe nella struttura in questione). In ogni caso, come già ribadito, è opportuno che la scelta sia affrontata nell’ambito di un ragionamento complessivo sulla gestione di tutte le entrate tributarie. Nell’ambito dell’opzione, infine, si potrebbe prevedere anche l’introduzione della possibilità di pagare on-line l’imposta di pubblicità e la Cosap correlata all’attività pubblicitaria. Da segnalare che attualmente il Comune consente di pagare on-line l’Ici (il servizio è affidato al concessionario della riscossione per l’ambito di Lucca, Bipielle riscossioni Spa). PRESUPPOSTI (NORMATIVI, ORGANIZZATIVI ED ECONOMICO-SOCIALI) Questa opzione ha un presupposto di carattere organizzativo: infatti, l’affidamento ad una struttura esterna della gestione delle entrate tributarie, per consentire l’ottenimento di adeguate economie di scala, dovrebbe interessare anche altri tributi comunali. Per questa opzione, con particolare riferimento agli interventi di semplificazione procedurale, rileveranno le disposizioni di attuazione delle delega governativa concernente la revisione dell’imposta di pubblicità, del diritto sulle pubbliche affissioni e della tassa per l’occupazione di spazi pubblici. Inoltre, non dovrebbero rilevare le nuove disposizioni sulla Dia (vedi commento all’opzione A). D.D OPZIONE SEMPLIFICAZIONE ED ESTERNALIZZAZIONE TOTALE Questa ipotesi include, in sostanza, tutti gli interventi previsti nelle altre opzioni e individua un’azione finalizzata ad esternalizzare le attività correlate alla gestione della pubblicità. In primo luogo, si procede alla realizzazione degli interventi di semplificazione (Opzione A, società a capitale interamente pubblico a condizione che gli enti pubblici titolari del capitale sociale esercitino sulla società un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi e che la società realizzi la parte più importante della propria attività con l'ente o gli enti pubblici che la controllano. 2. È consentita la gestione in economia quando, per le modeste dimensioni o per le caratteristiche del servizio, non sia opportuno procedere ad affidamento ai soggetti di cui al comma 1. 3. Gli enti locali possono procedere all'affidamento diretto dei servizi culturali e del tempo libero anche ad associazioni e fondazioni da loro costituite o partecipate. 4. [Quando sussistono ragioni tecniche, economiche o di utilità sociale, i servizi di cui ai commi 1, 2 e 3 possono essere affidati a terzi, in base a procedure ad evidenza pubblica, secondo le modalità stabilite dalle normative di settore abrogato dal Dl n. 269/03] . 5. I rapporti tra gli enti locali ed i soggetti erogatori dei servizi di cui al presente articolo sono regolati da contratti di servizio. 30 Questo è l’orientamento prevalente della giurisprudenza amministrativa (Sentenza sez. V del Consiglio di Stato n. 192 del 1998). 22 includendo l’istituzione dello Sportello unico pubblicità e dell’Albo degli operatori pubblicitari). Inoltre, l’obiettivo è anche quello di favorire l’entrata di nuovi operatori nel settore delle affissioni dirette (Opzione B) e di procedere all’esternalizzazione delle attività di accertamento e riscossione dei tributi correlati all’attività pubblicitaria (fermo restando le precisazioni fornite rispetto all’opzione C). PRESUPPOSTI (NORMATIVI, ORGANIZZATIVI ED ECONOMICO-SOCIALI) Per questa opzione, con particolare riferimento agli interventi di semplificazione procedurale, rileveranno le disposizioni di attuazione delle delega governativa concernente la revisione dell’imposta di pubblicità, del diritto sulle pubbliche affissioni e della tassa per l’occupazione di spazi pubblici. Inoltre, non dovrebbero rilevare le nuove disposizioni sulla Dia (vedi commento all’opzione A). 23 D.2) Selezione delle opzioni rilevanti Prospetto sintetico delle opzioni preliminari Opzione zero Opz. A Semplificazione Opz. B Semplificaz. Esternalizz. a monte Opz. C Semplificaz. Esternalizz. a valle Opz. D Semplificaz. Esternalizz. totale Riduzione tempi autorizzazione (semplificazione) B A A A A Mantenimento delle entrate tributarie relative a imposta pubblicità e dir. pubbl. affissioni B B A MA MA Minimizzazione impatto su ambiente e decoro urbano (abusivismo) MB A A A A B B A B A Destinatari diretti A B B B B Destinatari indiretti A B B B B MA B B B B Efficacia Promuovere una maggiore concorrenza Criticità Pubblica amministraz. Opzioni da valutare: motivazioni Non emergendo una chiara dominanza delle opzioni, rispetto all’efficacia nel raggiungimento degli obiettivi, si ritiene opportuno valutarle tutte. Invece, rispetto alle criticità verso i destinatari, diretti e indiretti, e nei confronti della pubblica amministrazione, le opzioni alternative dovrebbero comportare una riduzione delle problematiche connesse alla situazione attuale, soprattutto in relazione all’effetto dell’opzione semplificazione. 24 E) Analisi dei costi e dei benefici delle opzioni L’effettuazione delle valutazioni di ordine finanziario ed economico relative alle opzioni necessita di una premessa di contesto. In particolare, nel seguito sono analizzate le caratteristiche della domanda (operatori economici) e dell’offerta (imprese che erogano servizi pubblicitari) rilevanti nell’ambito della “pubblicità esterna”. Successivamente sono rappresentati dati di ordine finanziario relativi alle entrate tributarie del Comune di Lucca. Il contesto economico di riferimento Negli ultimi anni il territorio del Comune di Lucca si è consolidato come il principale centro economico della provincia. In base ai dati dell’8° Censimento generale dell’industria e dei servizi (Istat 2001) risultano presenti 8.395 unità locali31 di imprese, con un incremento di oltre il 25% rispetto al 199132 (anno in cui sono state censite 6.674 unità locali): si tratta di un tasso di crescita notevolmente superiore a quello provinciale, che nello stesso decennio si è assestato all’11,2%33. In riferimento ai macrosettori di attività economica, emerge che il 20% delle unità locali appartiene all’industria (1.685), il 30% al commercio (2.517), quasi il 50% ai servizi (4.163) e il residuo ad agricoltura e pesca (30)34. Grafico 1 – Unità locali di impresa nel comune di Lucca per settore di attività economica. 8000 7000 6000 5000 1991 4000 2001 3000 2000 1000 0 A grico ltura e pesca Industria Co mmercio Servizi To tale Fonte: elaborazioni su dati dei Censimenti Istat 1991-2001 Nel complesso, gli addetti occupati nelle unità locali sono 26.572, suddivisi tra industria (30%), commercio (24%) e altri servizi (46%). Rispetto ai dati del 1991, il numero degli addetti è aumentato di appena il 4,6%, suggerendo sia aumentato il numero di unità locali di piccole dimensioni, ovvero con pochi addetti (infatti, il numero di unità locali riferite alla classe di addetti 0-9 è aumentato da 6.302 nel 1991 a 8.042 nel 2001). Luogo fisico nel quale l’impresa o l’istituzione esercita le sue attività economiche. I dati del 1991 si riferiscono ai risultati del Censimento Istat effettuato nel medesimo anno. 33 Dal 1991 al 2001 il numero di unità locali nella provincia di Lucca è cresciuto da 33.136 a 37.000. 34 I dati esposti sono riferiti soltanto alle unità locali di impresa presenti sul territorio comunale e ai relativi addetti. Inoltre, il settore di attività economica agricoltura e pesca include soltanto le categorie di attività economica comprese nel campo di osservazione del censimento: 01.13.1 (Aziende vitivinicole); 01.25.5 (Allevamenti extragricoli); 01.4 (Servizi all'agricoltura/zootecnia); 01.5 (Caccia/cattura animali per allevamento/ripopolamento selvaggina); 02 (Silvicultura, utilizzazione aree forestali e servizi connessi). 31 32 25 Come detto, l’area di Lucca è quella che contribuisce in misura maggiore all’attività economica provinciale: nel territorio comunale si trova oltre il 22% di unità locali e di addetti sul totale della provincia. Oltre a Lucca, un’altra zona dove si concentrano molte attività è quella di Viareggio, con 6.966 unità locali e 18.932 addetti (che, su base provinciale, corrispondono rispettivamente al 18,8% e al 16,1%). Negli ultimi anni si è anche fortemente modificato il tessuto produttivo comunale (in linea con quello provinciale): come illustrato nel grafico 2, un numero sempre maggiore di addetti risulta occupato (dipendenti e indipendenti di imprese e istituzioni) nelle attività terziarie, mentre il settore del commercio è rimasto sostanzialmente invariato. Per quanto riguarda le attività industriali, l’incremento del numero di unità locali e il contestuale calo degli occupati indica una diminuzione della dimensione media (in termini di addetti) delle imprese. Grafico 2 – Numero di addetti delle UL di impresa del comune di Lucca per settore di attività 25000 20000 15000 1991 2001 10000 5000 0 A grico ltura e pesca Industria Co mmercio Servizi To tale Fonte: elaborazioni su dati dei Censimenti Istat 1991-2001 Per quanto riguarda le esigenze degli operatori economici in relazione ai servizi di pubblicità esterna, si rimanda alle risultanze delle consultazioni effettuate (focus group con le associazioni rappresentative degli imprenditori). Rispetto al quadro generale del sistema economico comunale e provinciale appena descritto, il settore della pubblicità esterna si colloca nel macrosettore dei servizi. In particolare, rilevano le imprese che hanno la propria sede (oppure una o più unità locali) nel territorio della provincia di Lucca e che svolgono una qualche attività che rientra in almeno una delle seguenti categorie della classificazione Ateco 200235: a) studi di promozione pubblicitaria (codice Ateco: K.74.40.1) 36, ovvero ideazione e realizzazione di campagne pubblicitarie: creazione di pubblicità esterna (ad esempio: cartelloni pubblicitari, La classificazione delle attività economiche Ateco 2002 è stata sviluppata dall’Istat ed è la versione nazionale della classificazione (Nace Rev. 1.1) definita in ambito europeo e approvata con regolamento della Commissione n. 29/2002, pubblicato su Official Journal del 10 gennaio 2002. Il codice Ateco identifica ciascuna attività economica nella seguente modalità: sezione (nel caso in esame, K: attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese); divisione (74: attività di servizi alle imprese); gruppo (74.4: pubblicità); classe (74.40: pubblicità); categoria (74.40.1: studi di promozione pubblicitaria). 36 Al riguardo, va segnalato lo studio di settore realizzato dall’Agenzia delle entrate sulle attività classificate in questa categoria, che distingue 13 diversi gruppi omogenei di imprese o cluster (lo studio di settore analizza in modo aggregato le imprese che svolgono attività economiche classificate in studi di promozione pubblicitaria (K.74.40.1) e in pubbliche relazioni (K.74.14.5)). Quello più significativo per l’analisi del settore della pubblicità esterna è studi di pubblicità specializzati nella creazione e realizzazione di cartellonistica: i soggetti inclusi in questo cluster si caratterizzano per 35 26 pannelli pubblicitari, opuscoli, allestimento di locandine e vetrine, progettazione di sale d’esposizione e stand, scritte pubblicitarie su autobus e autoveicoli, attività di grafica pubblicitaria); b) agenzie di concessione degli spazi pubblicitari (codice Ateco: K.74.40.2)37: intermediazione in servizi pubblicitari e locazione di spazi pubblicitari e rappresentanza di mass media (ad esempio: la vendita di spazi pubblicitari per conto di diversi mezzi di comunicazione, pubblicità aerea, distribuzione o consegna di materiale pubblicitario o di campioni)38. Dai dati della Camera di commercio39 risulta che le imprese pubblicitarie con sede nella provincia di Lucca sono 135 (tra queste, tre hanno nella stessa zona anche un’ulteriore unità locale), mentre quelle che hanno stabilito una unità locale nel territorio provinciale pur avendo altrove la sede principale sono 9. Anche in questo settore, la maggiore concentrazione di imprese della provincia si registra nei territori comunali di Lucca (32,4%) e Viareggio (29,7%). Tabella 1 – Imprese pubblicitarie e UL di imprese pubblicitarie nella provincia di Lucca Numerosità Imprese pubblicitarie con sede nella provincia di Lucca di cui con una unità locale Imprese pubblicitarie con una unità locale nella provincia di Lucca Imprese pubblicitarie con due unità locali nella provincia di Lucca 135 Totale 145 3 9 1 Fonte: elaborazioni su dati della Camera di commercio di Lucca Oltre il 60% delle imprese pubblicitarie prese in considerazione svolge almeno un’attività classificata come studi di promozione pubblicitaria; circa la metà, invece, si occupa di concessione di spazi pubblicitari, mentre soltanto il 6% è impegnato in attività riferite ad entrambe le categorie. Un dato interessante riguarda la natura giuridica e il numero di dipendenti delle imprese. Sono infatti prevalenti le società individuali (oltre il 60% del totale) e le piccole aziende. essere di piccola dimensione, operano soprattutto nel mercato locale (regionale o provinciale) e forniscono prodotti e servizi principalmente a ditte individuali e società di persone. 37 Lo studio di settore dell’Agenzia delle entrate riferito alle attività classificate in questa categoria individua, invece, cinque cluster di imprese. Quello maggiormente rilevante nell’ambito della pubblicità esterna riguarda le agenzie di concessione di spazi pubblicitari specializzate nei canali affissione e cartellonistica: si tratta di imprese i cui ricavi, in media, derivano dalla cartellonistica, dalle affissioni, dalle comunicazioni luminose e da altre forme pubblicitarie similari. 38 Sono escluse dalle due categorie considerate (K.74.40.1 e K.74.40.2) le seguenti attività: stampa di materiale pubblicitario, installazione di impianti pubblicitari, ricerche di mercato e produzione di messaggi pubblicitari destinati ad essere diffusi via radio e televisione. In realtà, una parte delle imprese incluse nell’analisi svolge anche qualcuna delle suddette attività. 39 L’analisi che segue considera le imprese che a marzo 2005 risultano iscritte alla Camera di commercio della provincia di Lucca e che svolgono almeno un’attività che rientra nelle suddette categorie K.74.40.1 e K.74.40.2 (anche se non prevalente). Da segnalare, comunque, che i dati camerali potrebbero includere imprese che di fatto hanno cessato l’attività e/o che svolgono solo marginalmente l’attività pubblicitaria. 27 Grafico 3 – Distribuzione delle imprese pubblicitarie per natura giuridica So cietà a respo nsabilità limitata unino minale So cietà a respo nsabilità limitata So cietà in no me co llettivo So cietà semplice Ditta individuale So cietà per azio ni So cietà in acco mandita semplice 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% Fonte: elaborazioni su dati della Camera di commercio di Lucca In molti casi si tratta di liberi professionisti, intermediari e agenti di commercio specializzati nel mercato pubblicitario, come conferma il fatto che buona parte delle società non ha nessun dipendente. Ci sono poi anche agenzie che si occupano di grafica pubblicitaria, di studi di promozione pubblicitaria, di marketing e di concessione di spazi pubblicitari. Soltanto un numero ridotto di imprese, invece, effettua in proprio la stampa del materiale pubblicitario e l’installazione degli impianti e della cartellonistica. In genere, infatti, gli operatori pubblicitari affidano a fornitori e ditte esterne alcune specifiche attività, soprattutto in riferimento alla realizzazione e all’installazione di cartelloni, impianti, striscioni, ecc.. Il settore della pubblicità esterna, pertanto, oltre ad offrire prodotti e servizi, crea anche una domanda di manufatti e di prestazioni per imprese non direttamente specializzate nel mercato pubblicitario. L’offerta locale si presenta, quindi, frammentata e diversificata. Proprio questa configurazione determina che il numero di occupati, soprattutto se confrontato con quello delle unità locali, sia particolarmente ridotto. Come visto in precedenza, infatti, si tratta di un mercato di piccole e piccolissime imprese, orientato evidentemente all’intermediazione e all’offerta di servizi per gli imprenditori locali o per quelle aziende regionali che vogliono pubblicizzare la propria offerta nel territorio. Oltre agli operatori locali, comunque, nel contesto provinciale agiscono anche aziende di pubblicità esterna il cui mercato di riferimento è quello regionale o nazionale; queste aziende si occupano principalmente della diffusione locale delle offerte commerciali di grandi e medie imprese. Molto spesso, infatti, le aziende regionali affidano le proprie strategie e campagne pubblicitarie ad agenzie che siano in grado di intervenire su un territorio più ampio di quello provinciale; lo stesso avviene per le grandi imprese nazionali o multinazionali, che ricorrono di frequente alla pubblicità esterna quale mezzo di comunicazione da affiancare alla pubblicità editoriale e radiotelevisiva. Dai risultati del questionario inviato agli operatori pubblicitari della Provincia di Lucca sono emerse alcune ulteriori informazioni che consentono di comprendere in modo più preciso le 28 caratteristiche della domanda e dell’offerta locale di servizi pubblicitari e le principali esigenze degli operatori del settore40. Le imprese rispondenti sono principalmente di piccola e media dimensione. Questa caratteristica si riflette anche nella tipologia di attività pubblicitaria prevalente, rappresentata dalla pubblicità esterna e dalla pubblicità editoriale. Grafico 4 - Composizione dei rispondenti per ragione sociale – Valori percentuali. Ditta Individuale 29% S.p.A . 4% S.a.s 13% S.r.l. 41% S.n.c. 13% 40 Il questionario è stato inviato a 69 operatori pubblicitari con sede nel territorio della Provincia di Lucca. La fonte utilizzata per il reperimento dei riferimenti degli operatori (nominativo, numeri di telefono e/o indirizzi) è il “Registro Imprese” della Camera di commercio di Lucca. L’invio del questionario è avvenuto per posta elettronica (58 casi) o per posta ordinaria (11 casi). I rispondenti sono risultati 24. Le considerazioni esposte, quindi, sono da intendersi come risultanti da un “sondaggio” e non da una “indagine probabilistica”. Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla nota metodologica in allegato. 29 In realtà, in molti casi si rileva un’offerta di prodotti e servizi piuttosto diversificata: la totalità dei rispondenti, infatti, si occupa di pubblicità esterna, mentre la pubblicità editoriale riguarda circa il 67% degli operatori, seguita dalle pubbliche affissioni (58%), dalla pubblicità sul web (54%) e, in misura minore, dalla pubblicità televisiva (29%). In riferimento alla sola pubblicità esterna, i prodotti maggiormente offerti riguardano soprattutto gli impianti permanenti (cartelloni e totem) e gli impianti temporanei (stendardi, locandine, striscioni). Non sono invece particolarmente richiesti i prodotti a maggiore valore aggiunto, quali i pannelli luminosi e le proiezioni (presumibilmente, anche in ragione dei costi connessi a questa tipologia di offerta). Rispetto all’organizzazione produttiva, emerge che oltre il 75% delle imprese esternalizza la produzione e l’installazione degli impianti pubblicitari, unitamente alla stampa di manifesti e locandine (79%), a conferma del fatto che il settore della pubblicità esterna alimenta una domanda locale di prodotti e prestazioni. Grafico 5 - Percentuale di imprese che dichiara di esternalizzare sistematicamente i seguenti prodotti e servizi di pubblicità esterna No leggio veico li Installazio ne cartello ni, impianti pubblicitari, striscio ni Espletamento di pro cedure e pratiche amministrative Stampa di manifesti, lo candine e vo lantini Realizzazio ne di cartello ni e impianti pubblicitari Realizzazio ni grafiche di manifesti, lo candine, stendardi A nalisi di marketing 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% La maggior parte degli operatori, comunque, si occupa direttamente del disbrigo di pratiche amministrative (ad esempio l’autorizzazione per l’attività pubblicitaria) per conto dei clienti; soltanto il 33% dei rispondenti, infatti, non svolge in nessun caso questo servizio. Le imprese svolgono la propria attività soprattutto a livello provinciale e regionale e soddisfano una domanda di pubblicità esterna essenzialmente di medie imprese. Inoltre, in più del 75% dei casi la domanda di prodotti e servizi pubblicitari ha una periodicità regolare (non occasionale). Rispetto alle esigenze degli operatori del settore della pubblicità esterna, dall’analisi dei questionari si rileva la necessità, da un lato di azioni di semplificazione procedurale, dall’altro interventi finalizzati alla ridefinizione e riposizionamento degli spazi per le pubbliche affissioni. Inoltre, diversi soggetti intervistati ritengono opportuna la costituzione di uno sportello ad hoc per le attività pubblicitarie, competente per tutte le questioni in materia, e l’istituzione da parte del Comune di un albo degli operatori pubblicitari, che assicurerebbe una maggiore qualità e un maggior controllo (anche rispetto al problema dell’abusivismo) dei soggetti che a livello locale svolgono attività pubblicitarie. Dai risultati del questionario emerge un quadro sostanzialmente coerente con quello esposto nella prima parte dell’analisi di contesto: il settore della pubblicità si caratterizza per la presenza 30 soprattutto di piccole imprese, orientate a soddisfare una domanda di servizi e prodotti proveniente da aziende di media dimensione e riferita ad un’area di mercato provinciale e regionale. Un elemento interessante riguarda invece le esigenze esplicitate dagli operatori, che si concentrano in via principale sulla necessità di semplificare le procedure. La semplificazione, la costituzione di uno sportello unico per le attività pubblicitarie e l’istituzione di un albo degli operatori pubblicitari potrebbero infatti garantire un’interfaccia unico a cui rivolgersi e tempi di autorizzazione delle attività più rapidi. Grafico 6 - Percentuale di imprese operanti nel mercato della pubblicità esterna che ritiene opportuni i seguenti interventi da parte del Comune Istituzio ne di un A lbo degli o perato ri pubblicitari Interventi di semplificazio ne delle pro cedure amministrative Co stituzio ne di uno spo rtello unico per le attività pubblicitarie Ripo sizio namento e adeguamento degli impianti pubblicitari per pubbliche affissio ni Ridefinizio ne delle superfici per le pubbliche affissio ni e le affissio ni dirette 0% 10% 20% 30% 40% 50% Infine, nel grafico seguente è sintetizzata la dinamica delle cosiddette “entrate pubblicitarie”, per ipotesi rappresentate dall’imposta pubblicità, dal diritto sulle pubbliche affissioni e dal canone percepito dalla società che ha in concessione gli spazi pubblicitari. Rileverebbe anche la quota cosap, che però è stata mantenuta distinta, poiché il valore indicato rappresenta l’importo globale e non solo quello imputabile all’attività pubblicitaria. In particolare, si nota un decremento in valore assoluto nel biennio 2003/2004, anche se bisogna considerare che questa tipologie di entrate è sottoposta alla variabilità del ciclo economico. Nel contempo, a livello generale, risulta una sostanziale stabilità rispetto alle entrate tributarie e con un dato relativo al grado di autonomia impositiva lievemente inferiore alla media della regione Toscana ma in linea con il valore medio dei comuni con popolazione superiore a 60mila abitanti (rispettivamente, pari al 56,9% e 49,9%, fonte Istat 2005, I bilanci consuntivi delle amministrazioni comunali, dato relativo al 2003). Tabella 2 – Entrate Comune di Lucca Denominazione Imposta comunale sulla pubblicità Diritti sulle pubbliche affissioni Canone viacom Tot. Entrate pubblicitarie Entr. pubblic./Entr. Tributarie Cosap Tosap Entrate tributarie Totale entrate correnti Totale entrate Grado autonomia impositiva (Entr. tributarie/Entr. correnti) 2000 634.848 274.401 1.539 910.788 2,3% % 69,7% 30,1% 0,2% 100% 2001 775.605 276.123 2.467 1.054.195 2,6% % 73,6% 26,2% 0,2% 100,0% 2002 511.528 229.173 5.673 746.374 1,6% % 68,5% 30,7% 0,8% 100% 2003 621.777 248.514 182.233 1.052.524 2,7% % 59,1% 23,6% 17,3% 100% 2004 548.664 205.314 180.156 934.134 % 58,7% 22,0% 19,3% #DIV/0! 1.450.739 188.659 40.076.620 89.167.312 121.531.011 44,9% 3,6% 0,5% 100% 73,4% 100,0% 1.532.083 29.332 40.972.037 95.217.773 152.038.366 43,0% 3,7% 0,1% 100% 62,6% 100,0% 1.455.681 45.894.173 90.016.217 118.718.920 51,0% 3,2% #VALORE! 100% 75,8% 100,0% 1.483.601 2.926 39.423.550 79.204.790 200.315.748 49,8% 3,8% 0,0% 100% 39,5% 100,0% 1.704.299 0 #DIV/0! #VALORE! #DIV/0! 0 #DIV/0! Fonte: Bilancio Comune di Lucca (elaborazione sui dati di accertamento) 31 Analisi delle opzioni Nel seguito sono sintetizzate le valutazioni di ordine finanziario ed economico riferite alle opzioni d’intervento. Da un punto di vista metodologico, l’opzione zero è stata valutata anche da un punto di vista finanziario, stimando i costi gravanti sull’amministrazione comunale, mentre sono state individuate le altre componenti di costo e beneficio ritenute rilevanti L’analisi delle opzioni alternative, invece, si è incentrata essenzialmente su valutazioni di ordine qualitativo, per individuare le presumibili variazioni che l’attuazione degli interventi produrrebbe rispetto all’opzione zero (che rappresenta il termine di riferimento per esprimere il giudizio di preferenza). Opzione zero (situazione attuale) La situazione esistente è analizzata sulla base dei costi e dei benefici sociali riferibili alla regolazione concernente l’attività pubblicitaria. In pratica, oltre agli elementi di natura prettamente finanziaria, sono considerate anche le componenti che, pur non avendo una traduzione monetaria immediata, rilevano per l’analisi degli effetti sulla collettività. Costi per la PA. Rispetto al Comune, nella descrizione dell’opzione zero e nell’analisi dei flussi procedurali (vedi allegato 2), già sono state evidenziate le principali criticità, quali la sovrapposizione delle fonti regolamentari, le incertezze interpretative, l’esigenza di una maggiore semplificazione delle procedure e le carenze sul versante informativo. L’analisi dell’opzione zero ha stimato, in primo luogo, i costi a carico dell’amministrazione comunale correlati alla gestione della pubblicità (permanente, temporanea, ecc.), soffermandosi sulle componenti più rilevanti. In particolare, sono stati individuati: - Costo del personale del Comune, che dipende dalle procedure di ricezione e rilascio dei nullaosta e delle autorizzazioni, dai controlli e dalla fase di liquidazione, accertamento e riscossione dei tributi (imposta di pubblicità, diritto pubbliche affissioni e quota cosap). In queste fasi, un ruolo centrale viene effettuato dall’Ufficio pubblicità e affissioni, composto da tre unità di personale, il cui costo è stato assunto in misura integrale (96.997,00 euro lordi annuali). Rispetto all’Ufficio Polizia municipale, che interviene nelle autorizzazioni per gli impianti temporanei e nei relativi controlli, è stato assunto un costo di 30.289,20 euro: in particolare, per le due unità di personale impiegate nell’ufficio è stato stimato un carico di lavoro pari al 20% sul totale dei costi, mentre la stima dell’impegno presunto dei vigili nella fase di controllo è stato definito nella misura del 50% del costo di un’unità di personale (circa 16.514 euro). Per gli altri uffici, a vario titolo coinvolti nella procedura (Suap, Edilizia privata, Uff. suolo pubblico) è stato considerato un costo pro-quota, derivante da una stima del carico di lavoro effettuato dai medesimi uffici in relazione all’attività pubblicitaria (vedi all. 2). Complessivamente, quindi, il costo del personale è stato quantificato nella misura di circa 133.051 euro lordi su base annuale (si veda la seguente tabella). - Costi connessi alla concessione del servizio pubbliche affissioni, che equivale al corrispettivo erogato al soggetto privato, pari a 49.980,00 euro incluso Iva (importo stabilito nel contratto di affidamento del servizio, che ha una durata triennale). Occorre precisare, inoltre, che sul versante della pubblica amministrazione un ruolo nella procedura, per quanto riguarda le autorizzazioni su zone sottoposte a vincolo, è esercitato dalla Soprintendenza e dalla Commissione beni ambientali. Questi enti sono stati considerati nella ricostruzione dei flussi procedurali, ma non si è proceduto ad una quantificazione dei costi sostenuti dai medesimi (poiché di misura non rilevante). 32 Sulla base di queste stime, risulta che la gestione dell’attività pubblicitaria, includendo sia i costi del personale, sia i corrispettivi erogati ai soggetti esterni, comporta per il Comune un costo finanziario lordo di circa 183.031,00 euro41 su base annuale (per il dettaglio, si veda la tabella seguente). Tabella 3 – Stima dei costi del personale impiegato nella gestione dell’attività pubblicitaria Procedure di autorizzazione, pagamento e controllo Autorizzazione Ufficio comunale coinvolto Autorizzazione (nulla-osta) nella procedura Affissione di installazione installazione (valori in € dati 2004) manifesti impianti permanenti (1) Uff. pubblicità e affissioni Suap Ufficio edilizia Polizia municipale Ufficio suolo pubblico Totale Numero di procedure concluse impianti temporanei Autorizzazione occ. perman. suolo pubblico con impianti pubblicitari Autorizzazione occ. tempor. suolo pubblico con impianti pubblicitari X Pagam. pubblic. Pagamento imp. Attività di imp. perman. pubblicità per controllo su Dom/pagam. impianti pubblicità altra pubblicità permanenti (3) (perman/temp.) esterna (2) X X 96.997,00 1.427,84 3.944,67 30.289,20 392,36 133.051,07 1.427,84 3.944,67 13.774,70 1.941 221 170 155 16.514,50 283,28 109,08 5 20 155 2.011 Totale - Il costo dell'Ufficio pubblicità e affissioni è stimato in misura pari al costo delle tre unità di personale impiegate (senza considerare il costo pro-quota del dirigente). Il costo relativo alla Polizia municipale è stimato, per la parte autorizzativa, pari al 20% del costo delle due unità di personale impiegate nell'ufficio competente per le pratiche pubblicitarie, mentre con riferimento all'attività di controllo si assume il 50% del costo relativo ad un vigile. Per gli altri uffici, in particolare per il Suap e l’ufficio edilizia, è stato stimato un valore determinato in base al presumibile carico di lavoro (stima per difetto). (1) Nella procedura, che distingue le pratiche attivate e concluse, possono essere coinvolti anche il collegio ambientale e l’ufficio traffico. La stima dei costi, effettuata per difetto, non include le Dia, poiché il peso relativo è insignificante (2 nel 2004). (2) Il dato si riferisce esclusivamente al pagamento della pubblicità per impianti temporanei (autorizzati dalla polizia municipale) e non include valori relativi alle altre forme di pubblicità esterna. (3) Il dato comprende le posizioni relative agli anni precedenti e le 170 posizioni autorizzate nel 2004. Costi per gli operatori economici e per la collettività. Rispetto agli operatori economici privati rilevano i seguenti soggetti e le connesse componenti di costo: - Operatori pubblicitari (dagli archivi camerali risultano 135 imprese con sede nella Provincia di Lucca), i quali sostengono oneri di carattere amministrativo e fiscale, che vanno ad alimentare le entrate del Comune. - Imprenditori e soggetti che beneficiano direttamente della comunicazione pubblicitaria. Questi soggetti sostengono sia oneri di carattere amministrativo e fiscale (nell’ipotesi in cui curino direttamente le pratiche di loro interesse), sia i costi connessi alla richiesta di servizi pubblicitari pagati alle imprese del settore (che vanno ad alimentare i ricavi di queste ultime). - Concessionari dei servizi affidati dal Comune, con particolare riferimento alla quota delle affissioni dirette e alla gestione di impianti pubblicitari pubblici (Viacom, che corrisponde al Comune un apposito canone) e al soggetto che cura le pubbliche affissioni (che invece percepisce dal Comune un corrispettivo). In particolare, ai fini dell’analisi, oltre ai costi di natura amministrativa e fiscale gravanti sugli operatori privati, occorre tenere conto del costo opportunità, rappresentato dal tempo impiegato nelle procedure autorizzative relative all’attività pubblicitaria (elemento di natura prettamente economica, che non ha una traduzione monetaria diretta). Al riguardo, deve essere considerato che 41 Da un punto di vista metodologico, è opportuno precisare che tale importo è determinato in senso finanziario. Invece, seguendo un’ottica di analisi economica i valori dovrebbero essere assunti nella valutazione al netto dell’incidenza fiscale: in particolare, nel caso in questione bisognerebbe depurare il costo del personale dal cuneo fiscale-contributivo e il costo per servizi esterni dall’incidenza dell’Iva. Al riguardo, si potrebbe utilizzare il dato della pressione fiscale Istat (pari al 41,8% nel 2004) per scontare il costo del lavoro e l’aliquota Iva al 20% per scontare il servizio esternalizzato. 33 nelle consultazioni effettuate, con gli imprenditori e con gli operatori pubblicitari (vedi appendice), è stata evidenziata l’esigenza di una maggiore semplificazione sul versante procedurale. Infine, occorre considerare anche i costi di ordine sociale gravanti sulla collettività, dovuti al fenomeno dell’abusivismo pubblicitario, che impatta sull’ambiente urbano. Questa componente non è stata quantificata ma occorre comunque tenerla presente per valutarne i possibili riflessi rispetto alle opzioni alternative d’intervento. Benefici per la PA. Il Comune di Lucca, nell’ambito dell’attività pubblicitaria, percepisce apposite entrate tributarie (imposta sulla pubblicità, diritto sulle pubbliche affissioni e quota Cosap), il canone corrisposto dalla società concessionaria e i diritti di segreteria connessi alle procedure autorizzative. In particolare, risulta che nel 2004 le entrate imputabili all’attività pubblicitaria sono state pari a 934.134 euro (escludendo i diritti di segreteria e la quota Cosap). Inoltre, occorre sottolineare che la società concessionaria delle affissioni dirette ha fornito anche elementi di arredo urbano (totem, pensiline, quadri informativi, transenne pubblicitarie, ecc.), richiesti nel bando di gara allora predisposto dal Comune. Benefici per gli operatori economici e la collettività. Nel contesto attuale, i soggetti che vanno ad alimentare la domanda di pubblicità esterna si confrontano con un dato sistema di prezzi e di qualità, correlato ai servizi offerti dagli operatori pubblicitari. Nel mercato locale, inoltre, opera un concessionario, sulla base dei servizi affidati dal Comune, che usufruisce di una sorta di rendita di posizione. Sul versante dei benefici, bisogna dire che gli imprenditori possono trarre un vantaggio dall’attività pubblicitaria in termini di incremento delle vendite, mentre gli operatori del settore pubblicitario percepiscono apposite componenti di ricavo (per un’analisi del contesto riferito alla Provincia di Lucca si rimanda al paragrafo introduttivo di questa sezione). Infine, verso la collettività è opportuno evidenziare che alcune elementi di beneficio potrebbe riconnettersi all’utilizzo degli elementi di arredo forniti dalla società concessionaria delle affissioni dirette (fruiti dalla cittadinanza). Queste componenti non sono state quantificate ma possono rilevare per le valutazioni riferite alle opzioni alternative. Opzione A – Semplificazione L’opzione semplificazione è analizzata con riferimento ai presumibili effetti che l’intervento ipotizzato può produrre sull’amministrazione comunale, sugli operatori economici e, più in generale, sulla collettività. Costi per la PA. Gli interventi che caratterizzano questa opzione sono la revisione dei regolamenti, l’istituzione dello Sportello unico pubblicità (Sup) e dell’Albo degli operatori pubblicitari e la predisposizione di un apposito sistema informativo. Si tratta di attività che dal punto di vista finanziario non dovrebbero implicare per l’amministrazione comunale costi aggiuntivi rilevanti rispetto alla situazione attuale (con l’eccezione, forse, della predisposizione del sistema informativo che implica anche un censimento dell’esistente: in ogni caso, non dovrebbe trattarsi di costi insostenibili a fronte dei potenziali vantaggi). Il Sup, infatti, si ritiene che debba essere collocato nell’ambito di un ufficio comunale esistente (il Suap), ricorrendo a personale che già si occupa di attività pubblicitarie (proveniente dall’ufficio insegne e targhe). Le risorse necessarie per predisporre e realizzare i suddetti interventi, quindi, sono reperibili all’interno del Comune. 34 Soprattutto nella fase organizzativa e per la revisione dei regolamenti è comunque necessario costituire un gruppo di lavoro che includa il personale attualmente coinvolto nelle procedure di autorizzazione delle attività pubblicitarie. In questo senso, si dovrebbe considerare un “costo una tantum” per l’amministrazione, in quanto i partecipanti al gruppo di lavoro dovrebbero dedicare una quota maggiore del proprio tempo ad attività che esulano dalle proprie mansioni ordinarie. Costi per gli operatori economici e per la collettività. Da un punto di vista finanziario, l’opzione in questione non implica costi di adeguamento, né per gli operatori economici che beneficiano della pubblicità, né per la collettività. I soggetti che invece vogliono iscriversi all’albo degli operatori pubblicitari dovranno sostenere le spese necessarie per produrre la documentazione richiesta (comunque di importo non rilevante). Inoltre, il processo di semplificazione e la costituzione dello sportello unico determinerebbe ulteriori effetti: infatti, dalla distribuzione più razionale delle competenze potrà conseguirsi un miglioramento del servizio offerto agli utenti. Quindi, dal complesso degli interventi dovrebbe derivare una riduzione del cosiddetto costo opportunità, legato al tempo impiegato dagli utenti nel disbrigo delle pratiche amministrative (sia per gli operatori economici che per le imprese eroganti servizi pubblicitari). Benefici per la PA. Prescindendo dall’impatto finanziario, i principali benefici 42 derivano dalla citata razionalizzazione dei rapporti tra i vari uffici comunali e dalla riduzione dei tempi per l’espletamento delle pratiche (che potrebbe implicare la disponibilità di risorse per altre attività). Inoltre, la possibilità di autorizzare forme pubblicitarie finora non regolate ovvero non disciplinate nel modo opportuno potrebbe favorire un incremento delle entrate pubblicitarie. L’istituzione dell’albo degli operatori pubblicitari e la predisposizione di un adeguato sistema informativo dovrebbero invece prevenire l’abusivismo e assicurare, a parità di risorse impiegate, una più efficace azione di monitoraggio e controllo. Benefici per gli operatori economici e la collettività. Lo sportello unico sulla pubblicità svolge la funzione di front office con gli utenti e rappresenta l’interlocutore per tutto ciò che riguarda l’attività pubblicitaria: rende disponibile la modulistica, raccoglie i pareri e i nulla osta presso i diversi uffici, fornisce informazioni e consulenza, concede le autorizzazioni. Gli utenti (imprenditori e operatori pubblicitari) potranno quindi usufruire del già citato risparmio in termini di tempo e di risorse, considerando il fatto che nella situazione attuale ci si deve rivolgere a più uffici comunali. Inoltre, la semplificazione ridurrebbe anche i tempi di attesa per le autorizzazioni. Invece, la costituzione dell’albo degli operatori pubblicitari può avere un effetto positivo su eventuali asimmetrie informative, favorendo il confronto rispetto ai servizi offerti dalle imprese del settore (esigenza segnalata dai rappresentanti degli imprenditori durante le consultazioni). Infine, la revisione dei regolamenti e l’ottimizzazione dell’attività di controllo potranno comportare una più efficace tutela del paesaggio e dell’ambiente urbano, limitando l’impatto dell’abusivismo, con conseguente beneficio per la cittadinanza. Al riguardo, deve essere segnalata la regolamentazione dell’attività pubblicitaria effettuato nel Comune di Perugia, considerata, nell’ambito del premio “Cento progetti al servizio dei cittadini”, una tra le migliori pratiche a livello nazionale di attività amministrativa. Attraverso la definizione del Piano impianti e la semplificazione del processo autorizzatorio, si sono create maggiori opportunità di sviluppo di pubblicità esterna permanente, c’è stata una maggiore possibilità di localizzazione della pubblicità esterna e di disponibilità di spazi per le pubbliche affissioni, è stata garantita una maggiore tutela paesaggistico ambientale e, tramite lo sportello unico per le attività produttive, si è semplificato il processo di autorizzazione delle attività pubblicitarie. 42 35 Opzione B – Semplificazione ed esternalizzazione a monte L’analisi qualitativa dei costi e benefici relativi all’opzione semplificazione ed esternalizzazione a monte considera sia tutti gli effetti dell’opzione A esposti in precedenza, sia quelli determinati dall’affidamento ad un nuovo concessionario della gestione degli spazi per le affissioni dirette ancora disponibili (si tratta di circa 1000 mq). La necessità di un intervento che, oltre alla semplificazione, preveda anche l’ampliamento della superficie da destinare alle affissioni nasce dall’esigenza di incrementare l’offerta locale di spazi per la pubblicità su impianti, al fine di favorire una maggiore concorrenza nel settore, agire sui prezzi e intercettare la domanda potenziale ancora non soddisfatta. Alcune considerazioni che suggeriscono l’opportunità dell’opzione sono emerse dalla consultazione delle rappresentanze locali degli imprenditori, dall’analisi del contesto economico della provincia di Lucca e dall’andamento del mercato della pubblicità esterna. L’ingresso di un nuovo concessionario e la maggiore offerta di spazi per affissioni rappresentano i presupposti per ampliare le possibilità di accesso degli operatori economici alla pubblicità su impianti. Infatti, una delle principali indicazioni emersa dalla consultazione delle associazioni di categoria è proprio l’eccessiva onerosità delle forme di pubblicità più efficaci, soprattutto per artigiani e piccole imprese. L’ipotesi dell’esistenza di una domanda locale potenziale trova alcune conferme anche dall’analisi delle caratteristiche del settore commerciale regionale e provinciale e dalle tendenze del mercato nazionale della pubblicità esterna. Al riguardo, rileva uno studio sul settore commerciale realizzato dall’Irpet nel 2005, concernente “Le attività commerciali in Toscana”43, basato anche sui dati del censimento Istat del 2001 44. In particolare, sono state prese in esame le attività economiche comprese nella sezione G della classificazione Ateco ed i pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande inclusi nella sezione H45. Si tratta di una classificazione delle attività commerciali di tipo statistico, che può comunque fornire informazioni utili sulle caratteristiche di quegli aggregati in cui sono presenti in misura maggiore le imprese che ricorrono alla pubblicità esterna. Dalle elaborazioni dei dati censuari della Toscana risulta una notevole presenza di unità locali (circa 112.000) che operano nel settore commerciale: per quanto riguarda il solo settore G, infatti, il numero di unità locali ogni 1.000 abitanti è il più alto a livello nazionale (2,7). La loro dimensione media è invece molto piccola (2,5 addetti per unità locale). Si rileva poi l’importanza del settore nell’economia regionale: il contributo del commercio al valore aggiunto della Toscana (circa il 15%) è il più alto tra tutte le regioni italiane. Dall’analisi della situazione a livello delle singole province emerge una significativa concentrazione di unità locali proprio nella provincia di Lucca, che pertanto si dimostra uno dei contesti locali maggiormente caratterizzati dalla diffusione di attività commerciali (34,3% di unità locali ogni 1.000 abitanti, ovvero l’incidenza più alta a livello regionale insieme a quella della provincia di Grosseto). Si tratta del primo rapporto Irpet “Le attività commerciali in Toscana”, pubblicato nel 2005. Nel rapporto, che analizza la struttura, le trasformazioni e l’evoluzione congiunturale del settore commerciale in Toscana, si fa evidentemente riferimento anche all’attuale situazione del sistema economico regionale. Ai fini delle presenti note, sono stati presi in considerazione i dati e le elaborazioni riferiti al censimento Istat del 2001. 44 Nella premessa al presente paragrafo è contenuta una descrizione del contesto economico basata anch’essa sui dati del Censimento Istat 2001. 45 L’aggregato analizzato nel rapporto Irpet include tutte le attività economiche comprese nel settore G (commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli, e di beni personali e per la casa) della classificazione Ateco (G50: commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli; vendita al dettaglio di carburanti per autotrazione. G51: commercio all’ingrosso e intermediari del commercio, autoveicoli e motocicli esclusi. G52: commercio al dettaglio, escluso quello di autoveicoli e di motocicli; riparazione di beni personali e per la casa) e alcune appartenenti al settore H – Alberghi e ristoranti (H55.3: ristoranti. H55.4: bar). 43 36 La presenza locale di molti operatori commerciali suggerisce quindi l’esistenza di una possibile domanda ancora non soddisfatta di servizi pubblicitari da parte di piccole e piccolissime imprese; come detto in precedenza, però, questa domanda, per essere intercettata, necessità di una offerta più accessibile rispetto a quella attuale. Una ulteriore indicazione in questo senso emerge anche dai dati Nielsen Media Research 46, in base ai quali risulta che nel 2004 in Italia si è registrato un aumento degli investimenti nelle affissioni (che rappresentano il 27% dell’intera pubblicità esterna), a conferma dell’esistenza a livello nazionale di una richiesta crescente. Inoltre, quasi tutti i settori merceologici ritengono molto efficace e affidabile la pubblicità su impianti permanenti, anche se gli investimenti maggiori si rilevano nei settori dell’abbigliamento, delle automobili, delle telecomunicazioni e delle bevande e alimenti (vedi grafico seguente). Grafico 7 – Ripartizione degli investimenti nazionali in pubblicità esterna per settore merceologico nel 2004 (in % sul totale) Fonte: estratto da “La pubblicità esterna in cifre”, Inpe, 2005 46 Elaborazioni su dati Nielsen Media Research - Edx estratti dalla pubblicazione Inpe (Istituto Nazionale Pubblicità Esterna) “La pubblicità esterna in cifre”. 37 Quindi, da una lettura generale delle informazioni sull’andamento del mercato nazionale della pubblicità esterna e del contesto economico e commerciale locale, si rilevano alcune ragioni di convenienza per un intervento finalizzato all’ampliamento degli spazi per le affissioni, con l’obiettivo di promuovere una maggiore concorrenza nel settore e conseguire una migliore accessibilità alla pubblicità su impianti, soprattutto per le piccole imprese locali. Costi per la PA. I costi che l’amministrazione comunale deve sostenere per realizzare gli interventi previsti nell’opzione B sono gli stessi dell’opzione A, con l’aggiunta di quelli necessari per predisporre il bando e realizzare la gara pubblica per l’assegnazione ad un concessionario della gestione degli spazi per le affissioni dirette (costi “una tantum”). Costi per gli operatori economici e per la collettività. I costi che gravano sugli operatori pubblicitari, oltre a quelli connessi all’intervento di semplificazione di cui all’opzione precedente, sono di carattere “una tantum”, connessi all’eventuale partecipazione al bando di gara (in ogni caso, si tratta di importi non significativi). Inoltre, il nuovo concessionario dovrà anche sostenere il pagamento del canone annuo di concessione e tutte le spese necessarie per predisporre gli impianti e, se previsti nel bando di gara, gli elementi di arredo urbano su cui realizzare le affissioni (al riguardo, comunque, potrebbero sorgere problemi di compatibilità con gli arredi già istallati dall’attuale concessionario). Meno immediate sono le valutazioni connesse agli effetti sui prezzi dei prodotti e dei servizi pubblicitari e all’evenienza che si verifichi un effetto spiazzamento, ovvero la domanda locale non fosse sufficiente a coprire la maggiore offerta di superfici per le affissioni (elemento di rischio). Benefici per la PA. Da un punto di vista finanziario, il Comune percepirà il canone di concessione corrisposto dalla società esterna vincitrice della gara. Inoltre, potrebbe verificarsi un aumento delle entrate correlate all’imposta pubblicità (nel caso di domanda capiente). Però, ai fini della valutazione, più che l’incidenza di tali fattori (che configurano dei “trasferimenti monetari”), deve essere considerata la volontà di favorire la maggiore concorrenza del settore. Benefici per gli operatori economici e la collettività. Gli imprenditori e gli operatori economici beneficiano sia degli effetti della semplificazione, sia di quelli connessi alla maggiore concorrenza nel settore e all’ampliamento dell’offerta. In ogni caso, l’entità dei benefici dipenderà dagli effetti degli interventi sui prezzi degli spazi per affissioni. La società di pubblicità vincitrice della gara godrà evidentemente dei ricavi connessi alla gestione del servizio, mentre gli effetti sull’altro concessionario (attualmente concessionario unico) dipenderanno dall’entità della domanda locale. Opzione C – Semplificazione ed esternalizzazione a valle L’ipotesi prevede comunque i già esaminati interventi di semplificazione, che comporteranno gli effetti analizzati in relazione all’opzione A. Nel seguito, invece, sono sintetizzati gli effetti stimati connessi all’esternalizzazione delle attività di liquidazione, accertamento e riscossione dei tributi correlati all’attività pubblicitaria. Occorre precisare, però, che l’eventuale esternalizzazione per ragioni di opportunità gestionale dovrebbe riguardare anche gli altri tributi locali. Costi per la PA. Affidando le cosiddette “attività a valle” ad una struttura esterna rispetto all’amministrazione comunale, si ridurrebbero il carico di lavoro degli uffici “interni”, ma il 38 personale ora impegnato nelle fasi di accertamento, liquidazione e riscossione, confluirebbe nella nuova struttura (che dovrebbe contribuire anche alla gestione delle procedure contenziose). Infatti, l’ipotesi base è quella di procedere al trasferimento del personale attualmente impiegato nell’Ufficio pubblicità e affissioni nella nuova struttura; in ogni caso, occorre considerare i costi connessi allo start-up della medesima, che avrebbero un impatto finanziario di carattere “una tantum”. Costi per gli operatori economici e per la collettività. Con l’eccezione di quanto già descritto per l’opzione semplificazione, non si prevedono altre variazioni di rilievo. Benefici per la PA. Oltre agli effetti già descritti relativi all’opzione semplificazione, la nuova struttura dovrebbe garantire una gestione più efficiente ed efficace delle entrate comunali, migliorando la capacità di riscossione e gli esiti delle procedure contenziose del comune (si pensi ai 450 morosi, relativi agli accertamenti imposta pubblicità nel 2002). In particolare, ciò rileva ai fini del conseguimento dell’obiettivo specifico 2 “Tendere al mantenimento delle entrate tributarie relative a imposta pubblicità e diritto pubbliche affissioni”. Benefici per gli operatori economici e la collettività. Con l’eccezione di quanto già descritto per l’opzione semplificazione, non si prevedono altre variazioni di rilievo. Opzione D – Semplificazione ed esternalizzazione totale L’opzione in questione, in sostanza, contiene tutti gli interventi previsti nelle precedenti, in particolare: - revisione dei regolamenti, istituzione dello Sportello unico sulla pubblicità (Sup) e dell’Albo degli operatori pubblicitari, predisposizione di un sistema informativo; - affidamento della parte ancora libera della affissioni dirette, con l’obiettivo di promuovere l’entrata nel mercato di un nuovo operatore che si affiancherebbe al concessionario attuale; - affidamento dell’attività di liquidazione, accertamento e riscossione ad una società a prevalente capitale pubblico locale. Di conseguenza, per la valutazione degli effetti differenziali si rimanda alle analisi precedenti. In linea generale, può dirsi che questa opzione ha una logica di fondo: fermo restando i poteri di controllo che dovrà esercitare l’amministrazione, l’obiettivo è quello di procedere all’esternalizzazione sia delle affissioni inerenti la pubblicità prettamente commerciale, sia delle attività connesse alla gestione delle entrate comunali. 39 F) Opzione preferita: motivazioni della scelta Dall’analisi effettuata possono individuarsi gli elementi utili per la scelta, considerando le componenti di costo e beneficio definite rispetto all’opzione zero e tenendo conto dei presunti effetti differenziali connessi all’attuazione delle opzioni alternative (valutazioni che tengono conto di aspetti quantitativi e qualitativi). L’opzione A (semplificazione) presenta buone ragioni di convenienza. Il costo finanziario non appare insostenibile, mentre la revisione dei regolamenti, la creazione dello Sportello unico pubblicità (associato ad interventi sul sistema informativo dell’attività pubblicitaria) e l’istituzione dell’Albo degli operatori pubblicitari presentano dei vantaggi significativi e rappresentano interventi sufficientemente “condivisi”. Infatti, circa il 38% e il 48% degli operatori pubblicitari che hanno risposto al questionario ritiene opportuno la creazione, rispettivamente, dell’Albo e dello Sportello unico. Questi interventi sono condivisi anche dai rappresentanti degli imprenditori, a patto che non si determinino duplicazioni procedurali e costi aggiuntivi. In particolare, oltre all’obiettivo della semplificazione procedurale e alla minimizzazione dell’impatto sull’ambiente esterno (a seguito dei maggiori controlli resi possibili anche dall’attività del Sup), l’Albo dovrebbe esplicare una valenza anche sul versante di una maggiore informativa rispetto ai servizi resi dagli operatori del settore (esigenza manifestata nel focus group con gli imprenditori). L’opzione B (semplificazione ed esternalizzazione a monte) risulta coerente con l’obiettivo specifico di promuovere la concorrenza nel settore. Al riguardo, bisogna dire che secondo il concessionario attuale la quota “disponibile” non presenterebbe un interesse pubblicitario rilevante. Però, l’eventuale indizione del bando potrebbe confermare o meno la fondatezza di tale opinione: al massimo, la gara andrebbe deserta e il comune sosterrebbe unicamente i costi amministrativi connessi alla procedura di affidamento. In ogni caso, prescindendo da tali considerazioni, il nuovo concessionario potrebbe favorire una maggiore concorrenzialità nel mercato locale della pubblicità esterna, ponendo le condizioni per un’eventuale riduzione dei prezzi (a vantaggio degli utenti) e/o un aumento della qualità dei servizi offerti. Rispetto all’opzione C (semplificazione ed esternalizzazione a valle), bisogna dire che l’affidamento ad una società pubblica della gestione delle entrate – opzione seguita da diverse amministrazioni comunali - rappresenta una scelta che dovrebbe interessare il complesso dei tributi locali (per ragioni di opportunità ed efficienza gestionale, come ribadito in precedenza). Pertanto, se l’ambito di operatività dovesse riguardare solo le entrate correlate alla pubblicità, dall’analisi effettuata non emergono elementi chiari e rilevanti in termini di convenienza economica. Alla luce delle considerazioni effettuate, se fossero verificati i vari presupposti, l’opzione preferita potrebbe coincidere con la D, che oltre agli interventi di semplificazione, propende per l’esternalizzazione delle attività a monte (affidamento della parte ancora “libera” delle affissioni ad un nuovo concessionario) e a valle (per quanto riguarda l’affidamento ad una società pubblica della gestione delle entrate tributarie). Però, soprattutto per quest’ultimo ambito d’intervento risulterebbe opportuna un’estensione dell’operatività della società (aspetto che esula dalla presente analisi). In conclusione, l’intervento sicuramente da attuare coincide con l’opzione semplificazione, mentre per le ragioni evidenziate risulta comunque opportuno procedere all’attuazione dell’opzione C, con l’obiettivo di verificare la praticabilità di una affidamento esterno della quota ancora “disponibile” della affissioni dirette. 40 APPENDICE – Consultazioni Piano di consultazione Il gruppo di lavoro intende articolare la consultazione nelle seguenti fasi: FASE 1) VERIFICA DELLE ESIGENZE SOCIALI, ECONOMICHE E GIURIDICHE ALLA BASE DELLA PROPOSTA DI REGOLAZIONE. Obiettivi della consultazione: Lo scopo della consultazione è quello di invitare i soggetti intervistati ad esprimere la loro opinione sia sul contesto regolamentare concernente la disciplina dell’attività pubblicitaria, sia sulle dinamiche e le caratteristiche del settore di riferimento, in termini di domanda ed offerta di “pubblicità”. Inoltre, l’obiettivo è quello di raccogliere osservazioni su possibili ambiti d’intervento regolativo. In particolare, sono previste due diverse consultazioni che vogliono soddisfare gli obiettivi informativi tipici delle prime due fasi del piano di consultazione. Consultazione 1 Tecnica utilizzata: il focus group è una tecnica per consultare in modo approfondito un gruppo ristretto di individui, mettendo a fuoco una questione specifica ed ha la durata di circa 1h30’. Obiettivo generale è quello di far interagire i diversi soggetti interessati, alla presenza di uno o più moderatori, per comprendere in profondità le diverse opinioni, argomentazioni e punti di vista. Il motivo di questa scelta trova il suo fondamento nella considerazione che i consultati sono fra loro relativamente omogenei (rappresentanti delle associazioni di categoria dei soggetti che beneficiano dell’attività pubblicitaria) dal punto di vista della percezione globale del fenomeno oggetto di studio. Destinatari: Rappresentanti delle associazioni di categoria dei soggetti esercenti attività imprenditoriale e/o professionale (Confcommercio, Confartigianato, C.N.A., Confesercenti, Confcooperative, Associazione industriali, APAC). Modalità di consultazione: Invito tramite lettera (che include la carta di consultazione) inviata circa 15 gg. prima della data fissata per l’incontro. È opportuna una verifica telefonica su ricezione invito e partecipazione all’incontro. Responsabili della consultazione: Fabio Lanzoni – Sandra Baldasseroni Fase del processo decisionale in cui si effettua la consultazione Nel momento successivo all’analisi di carattere normativo. La finalità è quella di focalizzare le esigenze dell’ambiente esterno, in particolare dei soggetti dai quali si origina la domanda di comunicazione pubblicitaria. 41 Termine finale della consultazione: Si prevede di terminare questa prima consultazione entro il 17 marzo. FASE 2) VALUTAZIONE DEL GRADO DI “ACCOGLIMENTO” DELLE IPOTESI DI OPZIONI REGOLATIVE ELABORATE (UNITAMENTE ALLA VERIFICA DELLE ESIGENZE). Consultazione 2 Tecnica utilizzata: Questionario a risposte chiuse. È una tecnica per effettuare indagine statistiche, la cui significatività dipende anche dal campione di riferimento. Destinatari: Imprese che erogano servizi pubblicitari (individuate mediante richiesta alla CCIAA, a partire dalle Unità Locali della Provincia di Lucca, selezionate in base al codice Ateco rilevante per qualificare gli operatori pubblicitari) Modalità di consultazione: invio del questionario (per mail mediante apposito modello e per posta) con lettera di presentazione per spiegare le finalità informative. Sono previsti circa 20 gg. per le risposte. Responsabili della consultazione: Fabio Lanzoni – Sandra Baldasseroni Fase del processo decisionale in cui si effettua la consultazione la consultazione si effettua nel momento successivo all’analisi di carattere normativo. La finalità è quella di focalizzare le esigenze e caratteristiche dei soggetti che forniscono servizi pubblicitari alle imprese, raccogliere informazioni sulle dinamiche di mercato e recepire le opinioni su possibili ambiti d’intervento. Termine finale della consultazione: I termini previsti sono 18/4– 6/5/2005. Decorsi 10 gg dal primo invio si procederà con solleciti. 42 Focus group con imprenditori - LETTERA INVITO E CARTA DI CONSULTAZIONE DOMANDE FOCUS RISULTATI DELLE CONSULTAZIONI - LETTERE INVITO (STRALCIO) Oggetto: Consultazione pubblica in materia di regolamentazione dell’attività pubblicitaria Il Comune di Lucca sta effettuando una sperimentazione di Analisi di impatto della regolazione (AIR), che ha l’obiettivo di valutare, prima della loro adozione, gli effetti verso la collettività di eventuali interventi regolatori. L'AIR presuppone la definizione di un problema che interessa una o più categorie di destinatari e che ha delle ricadute dirette sulla Pubblica Amministrazione e, a partire da quel problema, conduce alla specificazione degli obiettivi dell’intervento e alla definizione di un ventaglio di opzioni regolative da sottoporre a valutazione. Sul piano operativo, l'AIR è svolta da gruppi di lavoro appositamente costituiti e prevede specifici momenti di consultazione con i destinatari diretti e indiretti dell'intervento regolativo. In particolare, l’Amministrazione Comunale, sta procedendo alla verifica di un proprio ambito regolatorio, riferito alla regolamentazione dell’attività pubblicitaria. Per questo motivo – nel rispetto dei canoni e dei metodi dell’AIR – l’amministrazione ha inteso promuovere una consultazione con le associazioni rappresentative delle attività economiche del territorio, allo scopo di rilevare le esigenze degli imprenditori, acquisire informazioni e pareri sui possibili contenuti di una nuova regolazione nella materia e valutare i potenziali effetti della medesima (nelle pagine allegate alla presente sono specificati gli obiettivi informativi della consultazione). Per concentrare e rendere maggiormente efficace la consultazione si è optato per la formula del focus group, che, sulla base delle considerazioni di sintesi riportate nell’allegato, consentirà di interloquire con i principali destinatari dell’intervento. Pertanto, invitiamo il Vostro Ente/Associazione a partecipare ad un incontro che avrà luogo il ….. - CARTA DI CONSULTAZIONE OGGETTO: CONSULTAZIONE “REGOLAMENTAZIONE DELL’ATTIVITÀ PUBBLICITARIA” PUBBLICA IN MATERIA DI 1. DEFINIZIONE DEL PROBLEMA L’ambito di intervento sottoposto ad analisi d’impatto - Regolamentazione dell’attività pubblicitaria - presenta diverse ragioni di opportunità. In primo luogo si vogliono perseguire obiettivi di semplificazione procedurale e di razionalizzazione dell’assetto regolamentare esistente, che presenta diverse fonti di riferimento. In questo modo, diventa possibile agire sull’efficienza interna del Comune e cogliere anche obiettivi di maggiore trasparenza ed efficacia dell’azione amministrativa, con riflessi positivi verso i 43 destinatari dell’intervento medesimo, in primo luogo i soggetti che beneficiano delle varie forme di comunicazione pubblicitaria. In particolare, vi è la consapevolezza che i canali pubblicitari sono oggetto di continua evoluzione e ciò pone all’ordine del giorno, ad esempio, la questione della tutela dell’ambiente e dell’arredo urbano, che deve contemperarsi con la dinamicità del settore di riferimento. Inoltre, l’Amministrazione vuole valutare la fattibilità e la convenienza di eventuali interventi sulla materia, per fare in modo che gli operatori possano disporre di nuove opportunità nel settore della pubblicità esterna, elemento che può presentare una notevole rilevanza per la promozione delle attività economiche nel territorio. 2. LA SITUAZIONE ATTUALE E L’ANALISI DEI RISCHI Il contesto giuridico di riferimento risulta variamente articolato. Le fonti “nazionali” principali sono individuabili nel D.lgs. n. 507/93 (che disciplina, tra l’altro, l’imposta comunale sulla pubblicità e il diritto sulle pubbliche affissioni), nel D.lgs. n. 285/92 (nuovo codice della strada) e nel recente D.lgs. n. 42/2004 (codice dei beni culturali e del paesaggio). Per quanto riguarda il Comune di Lucca, rilevano soprattutto il Piano generale degli impianti pubblicitari (Del. CC n. 92/2001) e il Regolamento per l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni (Del. CC n. 108/1994, modificato con successivi interventi, di cui l’ultimo nel 2002). Nelle fonti citate, in particolare, sono regolati gli elementi di carattere definitorio e procedurale, attinenti il rapporto comune-operatori economici e non. Invece, con riferimento al servizio pubbliche affissioni (soggetto a contingentamento), l’amministrazione ha già effettuato alcune scelte nel senso dell’esternalizzazione, affidando in concessione, fra l’altro, l’installazione di impianti pubblicitari per l’affissione diretta. Come già evidenziato, l’obiettivo del Comune è quello di valutare nuovi ambiti d’intervento migliorativi rispetto alla situazione attuale. Inoltre, si vuole ovviare ai rischi esistenti, connessi all’impatto dell’attività pubblicitaria sull’ambiente e sull’arredo urbano (si pensi al fenomeno dell’abusivismo) e ad eventuali differenze nelle opportunità concretamente disponibili per gli operatori economici. 3. AMBITO E OBIETTIVI INFORMATIVI DELLA CONSULTAZIONE A questo punto, in funzione della consultazione promossa, è opportuno precisare gli eventuali ambiti d’intervento del Comune, che sono direttamente connessi alla potestà regolamentare sulla materia in questione. In particolare, oltre al servizio pubbliche affissioni, che può gestire pubblicità di natura istituzionale e commerciale, rileva il settore della cosiddetta “pubblicità esterna”, diversa da quella editoriale, televisiva e radiofonica (si tratta della pubblicità effettuata attraverso insegne, cartelli, impianti pubblicitari temporanei o permanenti, proiezioni e pannelli luminosi, manifesti, volantini, autoveicoli, aeromobili, ecc.). In sintesi, la presente consultazione è finalizzata a soddisfare determinate esigenze informative individuate dall’Amministrazione comunale, riassumibili nei seguenti punti: INFORMAZIONI SULLA DOMANDA DI PUBBLICITÀ ESTERNA DA PARTE DEGLI OPERATORI ECONOMICI E SU EVENTUALI PREFERENZE DI MEZZI PUBBLICITARI (ESIGENZE). CONSIDERAZIONI GENERALI SUI RAPPORTI TRA OPERATORI ECONOMICI E SOCIETÀ CHE EROGANO SERVIZI DI PUBBLICITÀ ESTERNA. VALUTAZIONI GENERALI RIFERITE AI COSTI CONNESSI ALL’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ PUBBLICITARIA. 44 - VERIFICA RISPETTO ALL’ESISTENZA DI EVENTUALI STUDI SULLA MATERIA, EFFETTUATI DALL’ENTE/ASSOCIAZIONE. CONSIDERAZIONI SU EVENTUALI PROBLEMATICHE DI CARATTERE PROCEDURALE E SU IPOTESI D’INTERVENTO PERSEGUIBILI DALL’AMMINISTRAZIONE. FOCUS GROUP ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA DEL 17 MARZO 2005 Alla consultazione pubblica hanno partecipato i rappresentati di: Confartigianato (Maraschin), Confcommercio (Borelli), Confesercenti(Di Luca) e Confindustria (Chesi). Da parte di Confartigianato e Confcommercio sono state presentate osservazioni in forma scritta (sintetizzate nel seguito, unitamente alle risposte fornite). 1. Nel settore dell’attività pubblicitaria esiste una domanda di pubblicità esterna - temporanea o permanente - non soddisfatta ? Confartigianato. Le forme di pubblicità più interessanti (es. pannelli luminosi) sono molto costosi per gli artigiani e le piccole imprese commerciali. Di conseguenza si ricorre spesso a forme di pubblicità ritenute meno onerose ma anche meno efficaci. Confcommercio. Anche per i commercianti le forme di pubblicità più efficaci hanno costi troppo alti e aggiunge che solo le imprese a livello nazionale possono accedere a queste forme di pubblicità (es. pannelli luminosi). Confesercenti. I punti più strategici per la pubblicità sono stati esternalizzati e pertanto non sono accessibili per i costi elevati. Restano a disposizione le pubbliche affissioni che non sono però localizzate in punti strategici. Quindi, esisterebbe una domanda latente non soddisfatta. Confindustria. Non c’è domanda insoddisfatta di pubblicità esterna da parte loro, poiché i canali utilizzati sono altri. Risulta invece insufficiente la segnaletica stradale. 2. Quali sono i mezzi pubblicitari “preferiti” nell’ambito della pubblicità permanente e temporanea? Secondo voi esistono altri mezzi pubblicitari che dovrebbero essere previsti? Confartigianato. C’è una preferenza “forzata” per la pubblicità temporanea dovuta, essenzialmente, ai costi più contenuti, mentre attualmente non si ravvisano le condizioni per investimenti a lungo termine, causa i costi eccessivi e la congiuntura sfavorevole. In particolare, gli artigiani ricorrono all’affissione sui servizi pubblici di linea e si avvalgono della pubblicità sui mezzi aziendali e, in misura minore,ai pannelli luminosi (causa l’eccessiva onerosità). Confcommercio- Confesercenti. Concordano con le osservazioni di Confartigianato. Confindustria. Non sono emerse osservazioni significative, in quanto è stato ribadito che sono utilizzati prevalentemente canali pubblicitari diversi dalla pubblicità esterna. 3. Valutazione generale sui rapporti tra imprenditori e società che erogano servizi di pubblicità (in particolare quella esterna). 45 Confartigianato. Servirebbe una maggiore informativa sulle imprese che erogano servizi pubblicitari (elemento che potrebbe favorire la concorrenza) e su quelle cha hanno le concessioni da parte del Comune. Confcommercio. Evidenzia una difficoltà ad individuare le imprese esterne che fanno le varie forme di pubblicità Confesercenti. Non sono emerse osservazioni Confindustria. I costi della pubblicità, in linea generale, sono eccessivi e occorrerebbe aumentare la concorrenza tra le imprese pubblicitarie. 4. I costi di realizzazione della pubblicità esterna sono orientativamente sostenibili da tutte le imprese o alcune tipologie di pubblicità sono accessibili solo per le imprese più grandi (in termini di fatturato e di dimensione territoriale coperta)? Confartigianato. Per gli artigiani i costi sono elevati e per i motivi già citati si ricorre spesso a forme di pubblicità meno costose ma anche meno efficaci. Confcommercio. Anche per loro i costi sono eccessivi soprattutto per quanto riguarda particolari forme più efficaci come i cartelli luminosi. Ciò determina il ricorso a forme di pubblicità più economici. Anche la pubblicità sui pannelli parastradali sono spesso eccessivamente costosi. Confesercenti conferma che i costi sono troppo elevati. Confindustria. I prezzi dei servizi a livello nazionale sono alti e non si abbassano quindi incidono troppo sull’impresa. 5. Ritenete che la questione dell’abusivismo sia rilevante e determini significative distorsioni nel mercato della pubblicità esterna? Ritenete che esista una diffusione dell’abusivismo soprattutto presso operatori di determinate categorie dimensionali? Non sono emerse segnalazioni sulla problematica evidenziata. 6. Come associazione di categoria, o da parte di altri enti, sono stati effettuati studi o approfondimenti particolari sull’attività pubblicitaria? Sono disponibili? Confartigianato. E’ in corso un sondaggio fra gli artigiani per individuare qual è lo strumento pubblicitario preferibile per tipologia di attività. Sono disponibili a condividere i risultati. Rispetto alle altre associazioni di categoria, non esistono studi sull’argomento. 7. Avvertite particolari problematiche a livello procedurale? Quali potrebbero essere eventuali interventi per semplificare la realizzazione della pubblicità esterna da parte degli imprenditori (sportello unico, albo operatori pubblicitari, …)? Avete particolari suggerimenti per l’amministrazione (es.: riposizionamento impianti pubblicitari) Sia la Confcommercio che la Confesercenti chiedono la semplificazione delle procedure amministrative in quanto sono troppi gli uffici da contattare. Lo sportello informativo potrebbe essere utile, a patto che non si duplichino le procedure (ad esempio, potrebbe collocarsi nell’ambito del Suap). La creazione di un albo con funzioni informativa potrebbe essere utile, a condizione che non determini costi aggiuntivi. 46 Tutte le associazioni di categoria chiedono che siano riposizionati gli impianti pubblici in zone più visibili ovvero sulle principali strade di scorrimento veloci. Potrebbe risultare utili pannelli luminosi con funzioni “istituzionali”( ad esempio, per fiere, mostre, ecc.) NOTE VARIE: Tutte le associazioni sono concordi nel ritenere che le c.d. vele non dovrebbero rimanere ferme ma bensì transitare lungo le vie (altrimenti, di fatto, si configura come pubblicità permanente). La Confcommercio ritiene che sia necessario potenziare le “pre-insegne” nella periferia e sia necessario introdurle nel Centro Storico, inoltre ritengono che dovrebbero essere esonerate dal pagamento dell’imposta pubblicitaria perché sono un mero segnale stradale e non pubblicitario. Inoltre, si valuterebbe positivamente la predisposizione di pannelli luminosi posti all’ingresso della città o in periferia con l’indicazione di alberghi e ristoranti. La Confcommercio aggiunge che l’Ufficio Tributi non riconosce l’esonero dal pagamento dell’imposta di pubblicità per le insegne di dimensioni inferiori ai cinque metri quadrati in presenza di più punti vendita facenti capo alla medesima ditta; analogamente per l’arrotondamento al mq che viene effettuato per singolo mezzo pubblicitario anziché sulla sommatoria degli stessi. Peraltro, si ritiene che anche la vetrofania dovrebbe essere svicolata da qualsiasi comunicazione o procedura autorizzativa. 47 Questionario operatori pubblicitari Il questionario è stato inoltrato via mail e per posta agli operatori pubblicitari della Provincia di Lucca, selezionati previa apposita richiesta alla Camera di Commercio, che ha fornito i riferimenti delle imprese. In particolare, sono state richiesti i dati delle unità locali con codice 70.40.01 (Studi di promozione pubblicitaria) e 70.40.02 (Agenzie di concessione degli spazi pubblicitari). Il questionario è stato accompagnato da una lettera di presentazione a firma del direttore generale del Comune (dr. Tommaso Valente), mentre sono stati dati 15 gg di tempo per inoltrare le risposte. In totale su 69 questionari inviati sono pervenute 24 risposte. - FAC-SIMILE QUESTIONARIO Dati impresa rispondente Società/Ditta individuale __________________________________________________________ Referente _______________________________________________________________________ Telefono ______________________________________________________ Fax __________________________________________________________ Mail _________________________________________________________ Domande del questionario (barrare le caselle ove necessario) Domanda n. 1 Quali tipologie di prodotti e servizi pubblicitari sono offerti dalla Vostra impresa? (Barrare anche più di una opzione) Prodotti e servizi per la pubblicità televisiva Prodotti e servizi per la pubblicità radiofonica Prodotti e servizi per la pubblicità editoriale Prodotti e servizi per la pubblicità su web Prodotti e servizi nell’ambito delle pubbliche affissioni Prodotti e servizi per la pubblicità esterna: Cartelloni e impianti permanenti Totem o trespoli polifacciali Pannelli luminosi e proiezioni Insegne Pubblicità effettuata con veicoli (tipo vele) Striscioni, stendardi, locandine Volantini Pubblicità fonica Altro (specificare) _______________________________________________ ______________________________________________________________ 48 Domanda n. 2 Qual è l’attività pubblicitaria prevalente? (Barrare una sola opzione) Prodotti e servizi per la pubblicità televisiva Prodotti e servizi per la pubblicità radiofonica Prodotti e servizi per la pubblicità editoriale Prodotti e servizi per la pubblicità su web Prodotti e servizi nell’ambito delle pubbliche affissioni Prodotti e servizi per la pubblicità esterna Domanda n. 3 Con riferimento alla sola pubblicità esterna, per la Vostra impresa, qual è la principale area di mercato? (Barrare una sola opzione) Comune di Lucca Provincia di Lucca Regione Toscana Italia centrale Italia Italia/estero Domanda n. 4 Con riferimento all’offerta di prodotti e servizi per la pubblicità esterna, per quali dei seguenti servizi vi rivolgete sistematicamente ad altri fornitori? (Barrare anche più di una opzione) Analisi di marketing Realizzazioni grafiche di manifesti, locandine, stendardi, ecc. (design) Realizzazione dei cartelloni e degli impianti pubblicitari (manufatti) Stampa di manifesti, locandine, volantini, ecc. Espletamento delle procedure e delle pratiche amministrative Installazione di cartelloni, impianti pubblicitari, striscioni, ecc. Noleggio veicoli Altro (specificare) _____________________________________________________ ____________________________________________________________________ Nessuna attività è svolta da altri fornitori o da altre società Domanda n. 5 Quale tipologia di imprese richiede principalmente prodotti e servizi per la pubblicità esterna? (Barrare una sola opzione) Grandi imprese Medie imprese Piccole imprese Domanda n. 6 Generalmente, la domanda di prodotti e servizi di pubblicità esterna da parte di uno stesso cliente nel corso dell’anno si caratterizza per essere: (Barrare una sola opzione) Occasionale (una tantum) Ricorrente (ripetuta regolarmente) 49 Domanda n. 7 In riferimento alla domanda di pubblicità esterna, quali sono i prodotti e i servizi maggiormente richiesti? (Barrare massimo tre opzioni) Cartelloni e impianti permanenti Totem o trespoli polifacciali Pannelli luminosi e proiezioni Insegne Pubblicità effettuata con veicoli (tipo vele) Striscioni, stendardi, locandine Volantini Pubblicità fonica Altro (specificare) _____________________________________________________ ____________________________________________________________________ Domanda n. 8 Nell’ambito dei servizi pubblicitari offerti dalla Vostra impresa sono incluse anche le procedure amministrative per la richiesta di autorizzazione all’attività pubblicitaria? (Barrare una sola opzione) Si No Soltanto in alcuni casi Domanda n. 9 Quali sono le maggiori esigenze delle imprese che operano nel mercato della pubblicità esterna? (Barrare al massimo due opzioni) Riduzione/eliminazione dell’abusivismo Maggiore concorrenza nel settore Interventi di semplificazione delle procedure amministrative Albo degli operatori pubblicitari Altro (specificare) _____________________________________________________ ____________________________________________________________________ Domanda n. 10 Quali dei seguenti interventi, eventualmente attuabili dal Comune, sono ritenuti maggiormente necessari? (Barrare al massimo due opzioni) Ridefinizione delle superfici per le pubbliche affissioni e le affissioni dirette Riposizionamento e adeguamento degli impianti pubblicitari per pubbliche affissioni Costituzione di uno sportello unico per le attività pubblicitarie Interventi di semplificazione delle procedure amministrative Istituzione di un Albo degli operatori pubblicitari Altro (specificare) _____________________________________________________ ____________________________________________________________________ Inoltre, è stato lasciato uno “spazio aperto” per fornire qualsiasi specificazione o commento concernente gli argomenti esaminati nel questionario. 50 NOTA METODOLOGICA La fonte utilizzata per il reperimento (nominativi, numeri di telefono e/o indirizzi) degli operatori pubblicitari e delle agenzie pubblicitarie aventi sede sul territorio della provincia di Lucca è il “Registro Imprese” della Camera di commercio di Lucca. Dalla fonte suddetta è emerso che il totale degli operatori aventi sede sul territorio provinciale ammonta a 145 unità. Al termine di una ricognizione generale il questionario si è concentrato sulle imprese che svolgono principalmente l’attività pubblicitaria e che sono reperibili al nominativo indicato dalla CCIAA. Di conseguenza, il numero totale dei questionari inviati alle agenzie di pubblicità con sede sul territorio provinciale ammonta a 69 (di cui 22 aventi sede nel territorio del comune di Lucca). Gli indirizzi e-mail sono stati raccolti telefonando direttamente agli operatori pubblicitari e per la maggior parte si è utilizzata questa forma di trasmissione (58 invii), per i rimanenti (11) si è inviato il questionario per posta ordinaria. I rispondenti sono risultati 24. L’analisi dei risultati dei questionari, esposta nella premessa all’analisi costi-benefici, non è estendibile all’universo di tutte le imprese aventi sede sul territorio provinciale e operanti nel campo della pubblicità poiché non è stato possibile effettuare un campionamento probabilistico. Le considerazioni sulle risposte, quindi, sono da intendersi come risultanti da un “sondaggio” e non da una “indagine statistica”. Ad ogni modo, crediamo che siano utili per fornire un quadro di riferimento generale. Domanda 1 – Percentuale di imprese che dichiara di offrire i seguenti prodotti e servizi pubblicitari Web Radio fo nica Televisiva Edito ria P ubblicità esterna P ubbliche affissio ni 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Domanda 1 – Percentuale di imprese che dichiara di offrire i seguenti prodotti e servizi di pubblicità esterna Fo nica A ltra pubblicità esterna P annelli lumino si e pro iezio ni Insegne Veico li To tem Vo lantini Cartello ni Striscio ni, stendardi, lo candine 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 51 Domanda 2 – Distribuzione di imprese per attività pubblicitaria prevalente* P ubblicità esterna P ubbliche affissio ni Web Edito riale Televisiva Radio fo nica 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% * Per i cinque rispondenti che non hanno una sola attività prevalente, le risposte sono state pesate proporzionalmente. Alla domanda 2 si rileva una mancata risposta. Domanda 3 – Distribuzione di imprese per principale area di mercato della pubblicità esterna* Italia/estero Italia Italia centrale Regio ne To scana P ro vincia di Lucca Co mune di Lucca 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% * Per i cinque rispondenti che non hanno una sola area di mercato prevalente, le risposte sono state pesate proporzionalmente. Alla domanda 3 si rileva una mancata risposta. Domanda 4 – Percentuale di imprese che dichiara di esternalizzare sistematicamente i seguenti prodotti e servizi di pubblicità esterna No leggio veico li Installazio ne cartello ni, impianti pubblicitari, striscio ni Espletamento di pro cedure e pratiche amministrative Stampa di manifesti, lo candine e vo lantini Realizzazio ne di cartello ni e impianti pubblicitari Realizzazio ni grafiche di manifesti, lo candine, stendardi A nalisi di marketing 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 52 Domanda 5 – Dimensione prevalente dei clienti delle imprese che offrono servizi di pubblicità esterna* 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Piccola impresa M edia impresa Grande impresa * * Per i sei rispondenti che non hanno una clientela prevalente da un punto di vista dimensionale, le risposte sono state pesate proporzionalmente. Alla domanda 5 si rileva una mancata risposta. Domanda 6 – Caratteristiche della domanda di prodotti e servizi di pubblicità esterna (clientela ricorrente o occasionale)* Rico rrente 77% Occasio nale 23% * Alla domanda 6 ci sono due mancate risposte. Domanda 7 – Percentuale di imprese che dichiara una maggiore domanda dei seguenti prodotti e servizi di pubblicità esterna * A ltro P ubblicità fo nica Vo lantini Striscio ni, stendardi, lo candine Veico li Insegne P annelli lumino si e pro iezio ni To tem Cartello ni e impianti permanenti 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% * Alla domanda 7 si registrano due mancate risposte. 53 Domanda 8 – Imprese pubblicitarie che svolgono per il cliente anche le procedure amministrative per la richiesta di autorizzazione all’attività pubblicitaria. No 33% Soltanto in alcuni casi 33% Si 34% Domanda 9 – Percentuale di imprese operanti nel mercato della pubblicità esterna che evidenzia le seguenti esigenze * A ltro A lbo degli o perato ri pubblicitari Interventi di semplificazio ne delle pro cedure amministrative M aggio re co nco rrenza nel setto re Riduzio ne/eliminazio ne dell'abusivismo 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% * Alla domanda 9 ci sono 3 mancate risposte. Domanda 10 – Percentuale di imprese operanti nel mercato della pubblicità esterna che ritiene opportuni i seguenti interventi da parte del Comune * Istituzio ne di un A lbo degli o perato ri pubblicitari Interventi di semplificazio ne delle pro cedure amministrative Co stituzio ne di uno spo rtello unico per le attività pubblicitarie Ripo sizio namento e adeguamento degli impianti pubblicitari per pubbliche affissio ni Ridefinizio ne delle superfici per le pubbliche affissio ni e le affissio ni dirette 0% 10% 20% 30% 40% 50% * Alla domanda 10 si registrano 3 mancate risposte. 54