TEORIA DEI SISTEMI Indice 1. Il Segnale Sinusoidale o Rappresentazioni o Definizione di Ampiezza, Frequenza, Pulsazione e Fase 2. Studio di un Segnale Qualunque o Sviluppo in Serie di Fourier di un Segnale Periodico o Trasformata di Fourier e di Laplace di un Segnale Qualunque o Diagrammi di Bode di un Segnale Qualunque o Frequenza di Taglio Inferiore o Frequenza di Taglio Superiore o Banda di un Segnale 3. Funzione di Trasferimento di un Circuito 4. Risposta a Regime ad un Ingresso Sinusoidale o Determinazione di Frequenza, Pulsazione, Ampiezza e Fase del Segnale in Uscita o Diagramma di Bode della F.d.T. e Guadagno di un Circuito o Frequenza di Taglio Inferiore o Frequenza di Taglio Superiore o Banda Passante di un Circuito o Filtri 5. Risposta all’Impulso o Poli e Zeri o Stabilità di un Circuito 1 Segnale Sinusoidale Rappresentazione Cartesiana Figura 1 Definizione Si consideri un vettore di lunghezza A (fig.10) che ruota in senso antiorario e che descrive un angolo φ(t). Un segnale sinusoidale può essere visto come la proiezione di tale vettore sull’asse delle ordinate (asse y) al variare del tempo (fig.1). Rappresentazione Analitica La sua rappresentazione analitica può essere espressa da una relazione del tipo: yt A sin t (1) dove: - A è l’Ampiezza della sinusoide, cioè il suo valore massimo. - φ(t) è detta Fase Istantanea (o Attuale) della sinusoide, coincide con l’angolo descritto dal vettore rotante nell’istante generico t e si misura preferibilmente in radianti. - φ(0) = φ è detta Fase Iniziale o semplicemente Fase della sinusoide e coincide con l’angolo descritto dal vettore rotante nell’istante iniziale t = 0sec. In genere però si preferisce utilizzare la seguente e più completa relazione: yt A sin t (2) dove: - A è l’Ampiezza della sinusoide, cioè il suo valore massimo. - ω è detta Pulsazione Angolare e coincide con la velocità del vettore rotante e si misura in rad/s. Essa indica il numero di radianti che il vettore rotante percorre in un secondo. - φ = φ(0) è detta Fase Iniziale o semplicemente Fase della sinusoide e coincide con l’angolo descritto dal vettore rotante nell’istante iniziale t = 0sec. Parametri Fondamentali Abbiamo già visto Ampiezza, Fase e Pulsazione, altri importanti parametri sono: - Il Periodo T, cioè la durata della singola forma d’onda di base (quella cioè che si ripete indefinitamente nel tempo). - La Frequenza f, cioè il numero di volte che il segnale si ripete in un secondo o, osservando il vettore rotante, il numero di rotazioni che esso compie in un secondo. Essa si misura in Hertz (Hz = sec-1). La frequenza f ed il periodo T sono tra loro legati da una semplice relazione che può essere ricavata dalle loro stesse definizioni con una proporzione: T:1=1:f (3) Se in un intervallo di tempo pari a T il segnale si ripete una sola volta, in un secondo quante volte si ripete? Risolvendo la proporzione (3) rispetto ad f si ottiene: f 1 T (4) Anche la relazione tra pulsazione e frequenza si ricava tenendo conto delle loro definizioni, infatti poiché una rotazione completa è pari a 2 rad: 2 f (5) Analogamente si può definire il segnale cosinusoidale che oltretutto ha la stessa forma d’onda, solo un po’ sfasata. 2. Studio di un Segnale Qualunque Le teorie matematiche attuali ci permettono di vedere un segnale come somma di sinusoidi, o di impulsi, gradini, onde quadre, onde triangolari, sigmoidi, funzioni esponenziali, ecc. Noi siamo interessati alle sinusoidi e questo perché alcuni dispositivi elettrici (condensatori e induttanze) sono in grado di individuarle all’interno di un segnale e trattarle in modo differente. Ad esempio la corrente che attraversa un condensatore cresce al crescere della frequenza della tensione applicata ai suoi capi, mentre la corrente che attraversa un’induttanza diminuisce al crescere della frequenza della tensione applicata ai suoi capi. E’ perciò possibile realizzare circuiti (contenenti condensatori e/o induttanze) capaci di individuare le sinusoidi che compongono un segnale ed elaborarle in modo diverso l’una rispetto all’altra. Si pensi ad esempio ai filtri. Sviluppo in Serie di Fourier di un Segnale Periodico Si consideri un segnale periodico, secondo Fourier esso può essere scritto come somma di segnali sinusoidali a differenti frequenze (fig.2), tale somma prende il nome di Sviluppo in Serie di Fourier. Segnale Periodico Segnali Sinusoidali che lo compongono Figura 2 Per rappresentare tutte le sinusoidi necessarie per ottenere un certo segnale periodico si fa uso dei Diagrammi di Bode delle Ampiezze (fig.3) e delle Fasi. f 2f 3f 4f 5f 6f 7f 8f Figura 3 Il diagramma di fig.3 rappresenta le ampiezze di tutte le sinusoidi necessarie per ottenere un certo segnale periodico, ciascuna posta in corrispondenza della frequenza ad essa relativa. Vediamo quali sono le loro caratteristiche: Ogni segnale sinusoidale viene chiamato Armonica. Le armoniche hanno tutte frequenze multiple del segnale periodico da cui derivano. L’armonica avente la stessa frequenza del segnale da cui derivano viene chiamata Armonica Fondamentale o semplicemente Fondamentale. Al crescere della frequenza, l’ampiezza delle armoniche diminuisce rapidamente. In genere le armoniche a frequenza superiore a 10f (cioè 10 volte la frequenza del segnale da cui derivano) possono essere trascurate senza che il segnale si modifichi in modo significativo. L’armonica a frequenza 0Hz ha ampiezza coincidente con il valore medio del segnale periodico da cui deriva. Ecco alcuni esempi di segnali periodici e relative componenti armoniche: t t f f Figura 4 t Armonica Assente f Trasformata di Fourier e di Laplace di un Segnale Qualunque Si consideri adesso un segnale non periodico, secondo Fourier (e secondo Laplace, anche se in modo un po’ differente) anch’esso può essere scritto come somma di segnali sinusoidali di differenti frequenze, in questo caso però ne servono infiniti ed hanno frequenze anche infinitamente vicine l’una alle altre. Ampiezza f Fase f Figura 5 In figura 5 sono mostrati i Diagrammi di Bode delle Ampiezze e delle Fasi. Osserviamo quello delle ampiezze, ciò che notiamo subito è che esso consiste di una linea continua che rappresenta le ampiezze delle infinite sinusoidi costituenti il nostro segnale ed aventi frequenze molto molto vicine tra loro. Concetto di Frequenza (Qualche Chiarimento) Il termine ‘frequenza’ ha un ben preciso significato e cioè: La frequenza è il numero di volte che un segnale periodico si ripete in un secondo. Spesso però ci capita di sentire frasi del tipo: Il segnale che stiamo considerando è costituito dalla somma di un certo numero di frequenze. La frequenza 100Hz non è contenuta nel nostro segnale. Ecc. Queste frasi non si comprendono se si usa la definizione indicata sopra, e questo perché in esse il termine frequenza viene utilizzato in senso improprio. Esse dovrebbero essere più correttamente scritte così: Il segnale che stiamo considerando è costituito dalla somma di un certo numero di segnali sinusoidali aventi certe frequenze. Il segnale sinusoidale avente frequenza pari a 100Hz non è contenuto nel nostro segnale. Ecc. Vengono in genere indicate nel primo modo semplicemente per semplicità, anche se ciò può risultare ambiguo. Perciò quando si parla di una frequenza contenuta in un segnale in realtà si sta parlando di uno dei segnali sinusoidali che costituiscono il nostro segnale, il segnale sinusoidale avente quella determinata frequenza. Figura 6 In fig.6 è mostrato il tipico Diagramma di Bode delle Ampiezze di un segnale, in esso è possibile vedere che: Esiste un intervallo di frequenze in corrispondenza del quale la Trasformata non varia o varia molto poco. Le componenti sinusoidali aventi tali frequenze hanno tutte le stesse ampiezze o comunque molto simili. A sinistra ed a destra di tale intervallo la Trasformata diminuisce rapidamente quando ci si allontana. Le componenti sinusoidali aventi tali frequenze hanno ampiezze che diminuiscono rapidamente man mano che ci si allontana. Vediamo adesso alcuni importanti parametri che si possono estrarre da esso. Frequenza di Taglio Inferiore La Frequenza di Taglio Inferiore è la frequenza in corrispondenza della quale la Trasformata del segnale diviene costante. Essa si indica con FL (Low Frequency, cioè Bassa Frequenza). Le componenti sinusoidali aventi frequenza inferiore ad FL hanno un’ampiezza che diminuisce rapidamente man mano che ci si allontana da FL. Frequenza di Taglio Superiore La Frequenza di Taglio Superiore è la frequenza in corrispondenza della quale la Trasformata del segnale inizia a decrescere. Essa si indica con FH (High Frequency, cioè Alta Frequenza). Le componenti sinusoidali aventi frequenza superiore ad FH hanno un’ampiezza che diminuisce rapidamente man mano che ci si allontana da FH. Banda di un Segnale La Banda di un segnale è l’ampiezza dell’intervallo di frequenze all’intervallo del quale la Trasformata del segnale si mantiene costante. Poiché al di fuori della Banda l’ampiezza delle componenti sinusoidali diminuisce rapidamente, un segnale che approssima bene il segnale di partenza si può ottenere prendendo solamente le frequenze contenute nella Banda del segnale e tagliando via tutte le altre. La formula necessaria per ottenere il valore della Banda di un segnale è la seguente: B = FH – FL (6) 3. Funzione di Trasferimento Studio di un Circuito (a) Dominio del Tempo (b) Dominio della Frequenza Figura 7 Si consideri il circuito di fig.7a, esso applicando il segnale d’ingresso i(t) produce in uscita il segnale u(t). Ciascuno di tali segnali può essere una corrente o una tensione. Il circuito di fig.7a si dice nel Dominio del Tempo poiché i segnali d’ingresso e d’uscita si trovano nella forma dipendente dal tempo. Facendo la Trasformata di Laplace dei segnali si ottiene: I(s) = L(i(t)) U(s) = L(u(t)) (7) (8) Dove I(s) e U(s) indicano le Trasformate di Laplace rispettivamente dell’ingresso e dell’uscita. Inoltre: s = + j (9) è un numero complesso indicante una frequenza complessa. In fig.7b è mostrato lo stesso circuito ma nel Dominio della Frequenza, così detto poiché i segnali d’ingresso e d’uscita sono indicati come Trasformate di Laplace e quindi come funzione della frequenza complessa s. Detto questo è possibile definire la Funzione di Trasferimento del circuito: Gs U s I s (10) La Funzione di Trasferimento di un circuito è definita dal rapporto tra la Trasformata di Laplace del segnale d’uscita e la Trasformata di Laplace del segnale d’ingresso. Tramite tale funzione è possibile conoscere ogni caratteristica del circuito stesso. Essa perciò può essere vista come la sintesi matematica del circuito da cui è derivata. 4. Risposta a Regime ad un Ingresso Sinusoidale Vediamo adesso come è possibile facendo uso della Funzione di Trasferimento di un circuito poter prevedere il suo comportamento a regime. Determinazione di Pulsazione, Ampiezza e Fase del Segnale in Uscita Si consideri il circuito di fig.7 e si supponga di porre in ingresso un segnale sinusoidale avente: Ampiezza AI Pulsazione Fase I Il segnale che si avrà in uscita a regime sarà anch’esso sinusoidale ed avrà: Ampiezza AU AI G j , cioè la sua ampiezza sarà pari all’ampiezza del segnale in ingresso moltiplicata per il modulo della Funzione di Trasferimento calcolato per s = j. Pulsazione coincidente con quella del segnale d’ingresso. Fase U I G j , cioè la sua fase sarà pari alla fase del segnale in ingresso a ci va sommata la fase della Funzione di Trasferimento calcolata per s = j. Perciò, riassumendo: it AI sin t I ut AU sin t U AI G j sin t I G j (11) Diagramma di Bode e Guadagno di un Circuito Da quanto detto sopra si deduce che: Il Diagramma di Bode delle Ampiezze della Funzione di Trasferimento ci dice qual è il Guadagno per il quale dev’essere moltiplicata l’ampiezza del segnale sinusoidale d’ingresso al variare della sua frequenza. Il Diagramma di Bode delle Fasi della Funzione di Trasferimento ci dice qual è lo sfasamento che subisce il segnale sinusoidale d’ingresso al variare della sua frequenza. Figura 8 In fig.8 è mostrato un tipico Diagramma di Bode delle Ampiezze di una Funzione di Trasferimento. Esso può sembrare simile al Diagramma di Bode delle Ampiezze di un segnale ma il suo significato è profondamente diverso. Frequenza di Taglio Inferiore La Frequenza di Taglio Inferiore è la frequenza in corrispondenza della quale la Trasformata della F.d.T. diviene costante. Essa si indica con FL (Low Frequency, cioè Bassa Frequenza). I segnali sinusoidali aventi frequenze inferiori ad FL vengono moltiplicati per un guadagno che diminuisce rapidamente man mano che ci si allontana da FL. In pratica è come se venissero tagliati via dal circuito. Frequenza di Taglio Superiore La Frequenza di Taglio Superiore è la frequenza in corrispondenza della quale la Trasformata della F.d.T. inizia a decrescere. Essa si indica con FH (High Frequency, cioè Alta Frequenza). I segnali sinusoidali aventi frequenze superiori ad FH vengono moltiplicati per un guadagno che diminuisce rapidamente man mano che ci si allontana da FH. In pratica è come se venissero tagliati via dal circuito. Banda Passante di un Circuito La Banda Passante di un circuito è l’ampiezza dell’intervallo di frequenze all’intervallo del quale la Funzione di Trasferimento del circuito si mantiene costante. I segnali sinusoidali aventi frequenze comprese in quest’intervallo vengono moltiplicati per un guadagno costante e maggiore che nelle altre zone. La formula necessaria per ottenere il valore della Banda Passante di un circuito è la seguente: BP = FH – FL (12) Riassumendo un circuito avente una F.d.T. come quella mostrata in fig.8 lascia passare inalterate le componenti sinusoidali del segnale d’ingresso comprese nella Banda Passante e taglia via quelle che si trovano al di fuori di tale intervallo. E’ da questo ragionamento che nasce il concetto di Filtro. Tipi di Filtro Filtro Passa Basso Un filtro passa basso lascia passare le frequenze al di sotto della cosiddetta frequenza di taglio ed attenua (idealmente blocca) il passaggio di quelle al di sopra. Figura 9 Filtro Passa Alto Un filtro passa alto lascia passare le frequenze al di sopra della cosiddetta frequenza di taglio ed attenua (idealmente blocca) il passaggio di quelle al di sotto. Figura 10 Filtro Passa Banda Un filtro passa banda lascia passare le frequenze comprese entro due frequenze di taglio ed attenua (idealmente blocca) il passaggio delle altre. Figura 11 Filtro Elimina Banda Un filtro elimina banda attenua (idealmente blocca) le frequenze comprese entro due frequenze di taglio e lascia passare le altre. Figura 12 Ordine di un Filtro Più ripida è la pendenza del tratto (o dei tratti) obliquo presente in un filtro e più efficacemente verranno attenuate le frequenze indesiderate. Figura 13 In fig.13 sono mostrate le pendenze per filtri passa basso di primo, secondo, terzo ordine e così via, più alto è l’ordine di un filtro, maggiore è la pendenza del tratto obliquo e più efficace è l’azione filtrante. In particolare: Un filtro del primo ordine ha un tratto obliquo di pendenza pari a 20dB/decade (cioè il segnale è attenuato di dieci volte ogni volta che la frequenza cresce di dieci volte). Un filtro del secondo ordine ha un tratto obliquo di pendenza pari a 40dB/decade (cioè il segnale è attenuato di cento volte ogni volta che la frequenza cresce di dieci volte). Un filtro del terzo ordine ha un tratto obliquo di pendenza pari a 60dB/decade (cioè il segnale è attenuato di mille volte ogni volta che la frequenza cresce di dieci volte). Ecc. 5. Risposta all’Impulso Poli e Zeri Si consideri una tipica Funzione di Trasferimento per un circuito: F s k ss z1 s z 2 2 s p1 s p2 4 s p3 (13) Definizione di Zero Si chiamano Zeri quei valori della frequenza complessa s per i quali si azzera il numeratore della F.d.T. Come si può vedere dall’eq.13 quando si pone in ingresso una sinusoide avente frequenza coincidente con uno zero, il guadagno è nullo e perciò tale è anche l’ampiezza della sinusoide in uscita. Da qui il nome Zero, cioè zero trasmissione in uscita a quelle frequenze. Uno zero tracciato in un Diagramma di Bode delle Ampiezze è una retta con pendenza di 20db/decade. Definizione di Polo Si chiamano invece Poli quei valori della frequenza complessa s per i quali si azzera il denominatore della F.d.T. Un polo tracciato in un Diagramma di Bode delle Ampiezze è una retta con pendenza di 20db/decade. I Poli sono fondamentali per comprendere il tipo di stabilità presente nel circuito. Poli con Re < 0 Poli con Re = 0 Poli con Re > 0 Stabilità Tutti No No Asintoticamente Stabile Con Molteplicità 1 No Semplicemente Stabile Con Molteplicità 2 o più Instabile Almeno 1 Tabella 1 Stabilità di un Circuito Asintotica Stabilità Un circuito si dice asintoticamente stabile se applicando un impulso in ingresso, la sua uscita si porta rapidamente a zero. Semplice Stabilità Un circuito si dice semplicemente stabile se applicando un impulso in ingresso, la sua uscita si porta rapidamente ad un valore costante, oppure oscilla con ampiezza costante. Instabilità Un circuito si dice instabile se applicando un impulso in ingresso, la sua uscita tende a .