Parlamento europeo 2014-2019 Commissione per i problemi economici e monetari 2015/2285(INI) 27.11.2015 PROGETTO DI RELAZIONE sul Semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche: analisi annuale della crescita 2016 (2015/2285(INI)) Commissione per i problemi economici e monetari Relatore per parere: Maria João Rodrigues PR\1080036IT.doc IT PE572.914v01-00 Unita nella diversità IT PR_INI INDICE Pagina PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO ...................................... 3 MOTIVAZIONE ........................................................................................................................ 9 PE572.914v01-00 IT 2/13 PR\1080036IT.doc PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO sul Semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche: analisi annuale della crescita 2016 (2015/2285(INI)) Il Parlamento europeo, – visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, l'articolo 136 e 148, – visto il regolamento (UE) n. 1175/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, che modifica il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche1, – vista la direttiva 2011/85/UE del Consiglio, dell'8 novembre 2011, relativa ai requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri2, – visto il regolamento (UE) n. 1174/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulle misure esecutive per la correzione degli squilibri macroeconomici eccessivi nella zona euro3, – visto il regolamento (UE) n. 1177/2011 del Consiglio, dell'8 novembre 2011, che modifica il regolamento (CE) n. 1467/97 per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi4, – visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici5, – visto il regolamento (UE) n. 1173/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, relativo all'effettiva esecuzione della sorveglianza di bilancio nella zona euro6, – visto il regolamento (UE) n. 473/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, sulle disposizioni comuni per il monitoraggio e la valutazione dei documenti programmatici di bilancio e per la correzione dei disavanzi eccessivi negli Stati membri della zona euro7, – visto il regolamento (UE) n. 472/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, sul rafforzamento della sorveglianza economica e di bilancio degli Stati membri nella zona euro che si trovano o rischiano di trovarsi in gravi difficoltà per 1 GU L 306 del 23.11.2011, pag. 12. GU L 306 del 23.11.2011, pag. 41. 3 GU L 306 del 23.11.2011, pag. 8. 4 GU L 306 del 23.11.2011, pag. 33. 5 GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25. 6 GU L 306 del 23.11.2011, pag. 1. 7 GU L 140 del 27.5.2013, pag. 11. 2 PR\1080036IT.doc 3/13 PE572.914v01-00 IT quanto riguarda la loro stabilità finanziaria1, – vista la raccomandazione (UE) 2015/1184 del Consiglio, del 14 luglio 2015, relativa agli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell'Unione europea2, – vista la decisione (UE) 2015/1848 del Consiglio, del 05 ottobre 2015, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione per il 20153, – visto il regolamento (UE) 2015/1017 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 giugno 2015, relativo al Fondo europeo per gli investimenti strategici, al polo europeo di consulenza sugli investimenti e al portale dei progetti di investimento europei e che modifica i regolamenti (UE) n. 1291/2013 e (UE) n. 1316/2013 – il Fondo europeo per gli investimenti strategici4, – vista la comunicazione della Commissione del 10 febbraio 2015 dal titolo "Sfruttare al meglio la flessibilità consentita dalle norme vigenti del patto di stabilità e crescita" (COM(2015)0012), – vista la sua risoluzione del 24 giugno 2015 sulla verifica del quadro di governance economica: bilancio e sfide5, – vista la relazione dal titolo "Completare l'Unione economica e monetaria dell'Europa" ("relazione dei cinque presidenti"), – vista la comunicazione della Commissione del 21 ottobre 2015 sulle tappe verso il completamento dell'Unione economica e monetaria (COM(2015)0600), – visto il comunicato dei leader del G20 del vertice di Adalia del 15-16 novembre 2015, – visto l'aggiornamento delle valutazioni della sostenibilità del personale dell'FMI per il processo di valutazione reciproca del G-20 ("Update of Staff Sustainability Assessments for the G-20 Mutual Assessment Process") sugli squilibri e la crescita (ottobre 2015), – viste le previsioni economiche della Commissione dell'autunno 2015, – visti gli studi e le analisi approfondite sul coordinamento delle politiche economiche nell'area dell'euro nell'ambito del Semestre europeo elaborate per la commissione per i problemi economici e monetari (novembre 2015), – visti la comunicazione della Commissione del 26 novembre 2015 sull'analisi annuale della crescita 2016 (COM(2015)0690), la relazione 2016 sul meccanismo d'allerta (COM(2015)0691) e il progetto di relazione comune sull'occupazione (COM(2015)0700), 1 GU L 140 del 27.5.2013, pag. 1. GU L 192 del 18.7.2015, pag. 27. 3 GU L 268 del 15.10.2015, pag. 28. 4 GU L 169 dell'1.7.2015, pag. 1. 5 Testi approvati, P8_TA(2015)0238. 2 PE572.914v01-00 IT 4/13 PR\1080036IT.doc – vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il Programma di sostegno alle riforme strutturali per il periodo 2017-2020 e modifica i regolamenti (UE) n. 1303/2013 e (UE) n. 1305/2013 (COM(2015)0701), – vista la sua risoluzione del 25 novembre 2015 sulle decisioni anticipate in materia fiscale (tax ruling) e altre misure analoghe per natura o effetto1, – vista la sua risoluzione del [xx dicembre 2015] sul completamento dell'Unione economica e monetaria dell'Europa, – vista la raccomandazione del Consiglio del [gg mm aaaa] sulla politica economica della zona euro, – vista la discussione con i rappresentanti dei parlamenti nazionali sulle priorità del Semestre europeo per il 2016, – visto l'articolo 52 del suo regolamento, – visti la relazione della commissione per i problemi economici e monetari e i pareri della commissione per i bilanci, della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e della commissione per lo sviluppo regionale (A8-0000/2015), A. considerando che la ripresa economica nell'Unione europea è in corso ma che risulta diseguale sia tra Stati membri che all'interno degli stessi, oltre a essere parzialmente determinata da fattori temporanei; B. considerando che la crescita economica globale sta rallentando e che emergono nuove sfide strategiche; C. considerando che l'avanzo delle partite correnti dell'area dell'euro continuano a crescere, mentre l'Europa risulta ancora interessata da un importante carenza di investimenti; D. considerando che il tasso di occupazione sta migliorando, anche se non abbastanza per arginare in modo significativo la disoccupazione e la povertà; Combinazione di politiche 1. accoglie con favore il pacchetto relativo all'analisi annuale della crescita 2016 e la proposta combinazione di politiche d'investimento, riforme strutturali e responsabilità fiscale, con una maggiore enfasi sulla domanda interna e la convergenza a integrazione delle politiche monetarie accomodanti; 2. plaude ai miglioramenti nelle finanze pubbliche, segnatamente alla graduale riduzione dei rapporti debito-PIL; 3. constata che la competitività globale dell'Europa resta un obiettivo importante, mentre il peggioramento delle prospettive globali invoca un rafforzamento delle fonti di crescita interne; 1 Testi approvati, P8_TA(2015)0408. PR\1080036IT.doc 5/13 PE572.914v01-00 IT 4. chiede che siano profusi ulteriori sforzi per sostenere la ripresa, stimolare la convergenza e correggere gli squilibri macroeconomici, anche convogliando i risparmi in eccesso nell'economia nazionale e promuovendo gli investimenti; 5. è incoraggiato dai lievi miglioramenti negli indicatori del mercato del lavoro; chiede maggiori sforzi per ridurre la povertà, l'esclusione sociale e le crescenti disuguaglianze; 6. accoglie con favore il rinnovamento degli orientamenti integrati di Europa 2020, e chiede che sia rafforzato il ruolo della strategia Europa 2020 nel guidare il Semestre europeo; Investimenti 7. chiede che il Fondo europeo per gli investimenti strategici sia utilizzato per massimizzare l'effetto di sostegno dei progetti a più alto rischio diversamente non finanziati e per promuovere la crescita, la creazione di posti di lavoro e la coesione; 8. invita la Commissione e gli Stati membri a sfruttare appieno i Fondi strutturali e d'investimento europei; 9. è consapevole dell'attuale processo di riduzione dell'indebitamento nel settore privato; rimanda all'importanza di completare l'unione bancaria e di stimolare gli investimenti azionari nelle PMI; 10. sottolinea l'importanza degli investimenti nel capitale umano e di altri investimenti sociali; Riforme strutturali 11. ritiene che, dopo un lungo periodo di adeguamento nominale, occorrerebbe concentrarsi sulle riforme strutturali e sugli investimenti tesi a rafforzare il potenziale di crescita, a promuovere sistemi di protezione sociale equi e sostenibili e a ridurre le disparità sociali; 12. chiede riforme del mercato dei prodotti e dei servizi e una migliore regolamentazione, promuovendo l'innovazione e la concorrenza basata sulla qualità; 13. sottolinea l'importanza di una maggiore efficienza energetica e delle risorse, anche grazie allo sviluppo dell'economia circolare; 14. chiede che siano compiuti ulteriori passi verso mercati del lavoro resilienti con una minore segmentazione e sistemi di protezione sociali sostenibili con una maggiore attenzione agli investimenti sociali; 15. sottolinea la necessità di una pubblica amministrazione moderna, efficiente e vicina ai cittadini; 16. chiede un ulteriore alleggerimento della pressione fiscale sul lavoro; 17. prende atto della proposta relativa al programma di sostegno alle riforme strutturali, da discutere in seno alla procedura legislativa ordinaria; PE572.914v01-00 IT 6/13 PR\1080036IT.doc Responsabilità di bilancio 18. ribadisce la necessità di politiche di bilancio responsabili, tenendo conto della sostenibilità del debito, del ciclo economico e dei divari tra i livelli di investimento; 19. insiste sull'attuazione del patto di stabilità e crescita, utilizzando al contempo il margine di bilancio disponibile anche per far fronte alle minacce alla sicurezza e ai flussi di rifugiati; 20. sottolinea la necessità di migliorare la riscossione delle imposte, contrastando l'evasione e l'elusione fiscale e migliorando il coordinamento delle politiche fiscali; 21. sostiene tutte le azioni finalizzate a migliorare la qualità della spesa pubblica e il suo carattere d'incentivo alla crescita; Attenzione specifica all'area dell'euro 22. plaude alla raccomandazione sulla politica economica dell'area dell'euro quale soluzione per approfondire il coordinamento politico nel seguito alla relazione dei cinque presidenti; 23. sottolinea che, dato il suo elevato livello di interdipendenza e l'unicità della sua politica monetaria, l'area dell'euro deve essere considerata come entità macroeconomica unica in cui promuovere la convergenza; chiede pertanto una valutazione aggregata approfondita degli squilibri macroeconomici nell'area dell'euro per integrare la valutazione delle vulnerabilità nazionali; insiste sulla piena coerenza tra la raccomandazione relativa all'area dell'euro e le raccomandazioni specifiche per paese; 24. plaude alla maggiore attenzione riservata alla posizione di bilancio aggregata dell'area dell'euro; chiede che si discuta maggiormente la possibilità che sia considerata per lo più neutrale, data la grande carenza di investimenti; 25. sostiene la raccomandazione di differenziare lo sforzo di bilancio dei singoli Stati membri tenendo conto delle loro rispettive posizioni rispetto agli obblighi e alle necessità di stabilizzazione ai sensi del patto di stabilità e crescita, nonché degli effetti di ricaduta; constata che i paesi interessati da un avanzo elevato dispongono di un notevole margine di bilancio che potrebbero utilizzare a vantaggio delle rispettive popolazioni e dell'Unione monetaria nel suo insieme; 26. concorda sul fatto che, mentre l'elevato avanzo delle partite correnti dell'area dell'euro costituisce un segnale positivo della sua competitività esterna, esso implica anche una mancanza di investimenti interni e un rischio di apprezzamento dell'euro quando la politica monetaria inizia a diventare meno accomodante, con effetti negativi sulla crescita e l'occupazione; 27. sottolinea la necessità di stimolare una reale convergenza economica e sociale, guidata da miglioramenti della produttività e da fattori non di costo; sottolinea l'importanza che tutti gli Stati membri dispongano della sufficiente capacità d'investimento, consentendo così una crescita equilibrata e sostenibile; PR\1080036IT.doc 7/13 PE572.914v01-00 IT 28. riconosce i vantaggi dell'adeguamento simmetrico, dove il ripristino della competitività di costo non implica la necessità di intraprendere una deflazione dannosa per la sostenibilità del debito; 29. chiede che siano adottate misure per prevenire una corsa al ribasso in termini di imposizione fiscale e norme sociali, sulla base di un migliore utilizzo degli indicatori sociali nella vigilanza macroeconomica; Un Semestre europeo più efficace con una maggiore responsabilità democratica 30. ritiene che una migliore attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese richieda priorità chiaramente articolate a livello europeo e un autentico dibattito pubblico a livello nazionale, fattori che porterebbero a una maggiore pertinenza e titolarità; 31. chiede che si raggiunga il giusto equilibrio tra l'elaborazione di raccomandazioni specifiche per paese incentrate su priorità chiave e la garanzia che tali raccomandazioni affrontino tutte le sfide chiave dalla prospettiva degli obiettivi di Europa 2020; 32. chiede che i dibattiti in plenaria con la Commissione e il presidente dell'Eurogruppo relativi al progetto di raccomandazione sull'area dell'euro diventino appuntamenti regolari, così da rafforzare il dialogo democratico e la responsabilità; 33. sottolinea che il Consiglio europeo di primavera dovrebbe restare il momento centrale per la definizione delle priorità politiche sulla base dei contributi della Commissione, del Parlamento europeo e del Consiglio; 34. sottolinea l'importanza che i parlamenti nazionali tengano dibattiti sulle relazioni nazionali e sulle raccomandazioni specifiche per paese e che votino sui programmi di riforma nazionali; 35. esorta la Commissione ad avviare i negoziati su un accordo interistituzionale sulla governance economica, come suggerito dalla relazione dei cinque presidenti; o o 36. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio europeo, alla Commissione, ai governi degli Stati membri, ai parlamenti nazionali e alla Banca centrale europea. PE572.914v01-00 IT o 8/13 PR\1080036IT.doc MOTIVAZIONE La presente relazione illustra il contributo del Parlamento europeo alla definizione delle priorità di politica economica per il processo del Semestre europeo 2016 di coordinamento politico, rispondendo all'analisi annuale della crescita della Commissione e ai documenti correlati, incluso un progetto di raccomandazione per la politica economica dell'area dell'euro. Parallelamente, si stanno elaborando relazioni sugli aspetti occupazionali e sociali e sugli aspetti del Semestre europeo inerenti al mercato unico. Tutte e tre le relazioni saranno oggetto di discussione con la Commissione e il Consiglio in preparazione del Consiglio europeo di primavera. Tale discussione dovrebbe essere concepita e realizzata dalle istituzioni in modo da rafforzare il carattere democratico della governance economica europea, nelle more dell'accordo interistituzionale invocato nella relazione dei cinque presidenti1. La presente relazione mira a stimolare il dibattito a livello europeo, coinvolgendo anche i parlamentari nazionali, le parti sociali e la società civile, su tre quesiti principali: Quale combinazione di politiche monetarie, strutturali e di bilancio dovrebbe attuare l'Unione europea nei prossimi 12-18 mesi? Come dovrebbe essere approfondito il coordinamento politico a livello dell'area dell'euro? Come rendere più democratico il processo decisionale sulle priorità e le raccomandazioni del Semestre europeo e come garantire una più piena attuazione delle raccomandazioni? Riequilibrare la combinazione di politiche per una ripresa più solida L'Unione europea sta uscendo da una lunga crisi economica che ha causato gravi difficoltà sociali ed eroso il potenziale di crescita economica. Al contempo, l'Unione si confronta con nuove sfide, in particolare la minaccia degli attacchi terroristici, l'instabilità geopolitica nel vicinato e i grandi arrivi senza precedenti dei richiedenti asilo. Per garantire la propria legittimità politica, l'Unione europea deve sviluppare i mezzi per far fronte a tali sfide. I cittadini desiderano una più forte ripresa economica, creando posti di lavoro di qualità e ripristinando la parità di opportunità. Inoltre, vogliamo tutti vivere in un ambiente pulito e beneficiare delle opportunità offerte dalla rivoluzione digitale e da altre innovazioni tecnologiche. Tuttavia, affrontiamo grani sfide a più lungo termine come il cambiamento climatico, la robotizzazione, la frammentazione delle mansioni di lavoro, i cambiamenti demografici e l'attuale spostamento verso un mondo multipolare. La combinazione di politiche economiche che l'UE, l'area dell'euro e i singoli Stati membri dovranno attuare nel 2016 deve rafforzare la recente ripresa economica e, al contempo, far 1 Completare l'Unione economica e monetaria dell'Europa, relazione di J. C. Junker in stretta collaborazione con D. Tusk, J. Dijsselbloem, M. Draghi e M. Schulz, 22 giugno 2015. PR\1080036IT.doc 9/13 PE572.914v01-00 IT fronte alle sfide strutturali e contribuire a una strategia di lungo termine per la crescita sostenibile. La strategia Europa 20201 è stata sottoposta a una revisione di medio termine ed è stata riconfermata dal Parlamento europeo2 e dalla Commissione3 come quadro globale per la costruzione di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva in Europa. Anche i suoi orientamenti integrati sono stati rinnovati all'inizio di quest'anno. Affinché tale strategia sia significativa e realistica, è fondamentale che le priorità concordate e le raccomandazioni formulate nel quadro del Semestre europeo siano pienamente in linea con la stessa e che siano incentrate sulla sua attuazione. Il contenuto esatto della combinazione di politiche economiche è ciò che la prima parte di questa relazione intende definire. Il relatore ritiene che, nelle attuali circostanze economiche, il "triangolo virtuoso" di investimenti, responsabilità di bilancio e riforma strutturale promosso dalla Commissione dovrebbe essere ampliato per diventare un "solido quadrato", con la domanda interna quale sua quarta componente. Il rafforzamento della domanda interna richiede maggiori investimenti sia da parte del settore privato che del settore pubblico rispetto al piano d'investimenti per l'Europa presentato dalla Commissione nel 2014. Il lento processo di riduzione dell'indebitamento rende i nuovi investimenti difficili visto che molti governi, istituti finanziari, imprese e famiglie si preoccupano per lo più di ridurre i vecchi debiti, il che risulta naturalmente più difficile in un contesto caratterizzato da una bassa crescita e una bassa inflazione. Occorre pertanto prestare attenzione a come accelerare la riduzione dell'indebitamento e intraprendere nuovi investimenti a sostegno della crescita sostenibile e inclusiva. In tal senso, risulta ugualmente importante favorire un contesto normativo efficiente e una pubblica amministrazione ben funzionante. Un aspetto fondamentale riguarda il fatto che la domanda interna a breve termine e il potenziale di crescita a più lungo termine potrebbero diventare più forti se l'attuale livello di prosperità venisse condiviso in modo più ampio, con ridotte disuguaglianze in termini di reddito e benessere. L'OCSE, l'FMI e le altre istituzioni hanno più volte affermato negli anni recenti che le politiche ridistributive svolgono un ruolo importante per la crescita sostenibile, anche da un punto di vista puramente economico. Incentivare il potenziale di crescita riducendo le disuguaglianze è un obiettivo compatibile con il principio della responsabilità fiscale e implica - dal lato delle entrate - una maggiore efficacia nella riscossione delle imposte e nella prevenzione dell'evasione fiscale, nonché una tassazione del reddito progressiva e un ulteriore spostamento dell'imposizione fiscale dal lavoro alla ricchezza, alle plusvalenze, alle transazioni finanziarie e all'inquinamento. Ciò va coniugato a una spesa pubblica efficiente, specialmente a favore di investimenti sociali di alta qualità come l'istruzione, l'assistenza all'infanzia, la sanità e l'adeguata protezione sociale per dotare le persone dei mezzi della loro autonomia per tutta la vita. Anche lo sviluppo infrastrutturale, gli investimenti per l'efficienza energetica e l'avviamento d'impresa 1 Conclusioni del Consiglio europeo, 25-26 marzo 2010 e 17 giugno 2010. Risoluzione del Parlamento europeo del 16 settembre 2015 sul programma di lavoro della Commissione per il 2016 ( HYPERLINK "http://www.europarl.europa.eu/oeil/popups/ficheprocedure.do?lang=en&reference=2015/2729%28RSP%29" 2015/2729(RSP)). 3 COM(2015)690. 2 PE572.914v01-00 IT 10/13 PR\1080036IT.doc necessitano del sostegno pubblico. Inoltre, è necessario che la nostra idea di "riforme strutturali" si evolva affinché possa riflettere le esperienze del passato e le sfide future. Il concetto di "riforme strutturali" è stato a lungo associato soprattutto a un minore ruolo dello Stato nell'economia e a una maggiore flessibilità dei mercati. Sfortunatamente, ciò non si è sempre tradotto in una migliore produttività, concorrendo allo stesso tempo alle pressioni deflazionistiche e all'aumento delle disuguaglianze. È giunto il momento di passare a una "seconda generazione di riforme strutturali" il cui principale obiettivo sia quello di consolidare il potenziale di crescita grazie a una maggiore occupazione e produttività, alla promozione di sistemi di protezione sociale equi e sostenibili e alla riduzione delle disuguaglianze sociali per ripristinare la parità di opportunità. Il programma di sostegno alle riforme strutturali recentemente proposto dovrebbe tenerne conto. Approfondire la governance dell'UEM per la stabilità e la convergenza Da quando, nel 2010, è iniziata la crisi dell'euro, i governi e le istituzioni dell'UE hanno adottato passi importanti per preservare l'integrità dell'area dell'euro; tuttavia, c'è ancora molto da fare per rafforzare la resilienza della nostra Unione economica e monetaria, come si evince dalla relazione dei cinque presidenti. Un aspetto importante è poi il rafforzamento del coordinamento delle politiche economiche e sociali nell'area dell'euro. Ciò richiede, in primo luogo, la profonda comprensione della posizione di bilancio complessiva dell'area dell'euro e una visione aggregata degli squilibri macroeconomici e macro-sociali. In tal senso, la presentazione anticipata del progetto di raccomandazione sulla politica economica dell'area dell'euro è positiva. Nella sua valutazione complessiva dei documenti programmatici di bilancio dell'area dell'euro per il 2016, la Commissione ha concluso che, equilibrando gli obiettivi della sostenibilità del debito e della stabilizzazione economica controciclica, "la prevista neutralità dell'orientamento di bilancio aggregato della zona euro per il prossimo anno sembra sostanzialmente adeguata, dati i tassi di interesse storicamente bassi e l'elevato avanzo con l'estero" nonostante "la propensione ancora insufficiente di altri Stati membri a sfruttare il margine di bilancio disponibile"1. Per quanto riguarda gli squilibri macroeconomici, la relazione sul meccanismo di allerta del 2016 osserva che, stando alle previsioni, l'avanzo delle partite correnti dell'area dell'euro raggiungerà i 390 miliardi di euro circa, ovvero il 3,7% del PIL nel 2015. Ciò è considerato al di sopra di ciò che le fondamentali caratteristiche economiche implicano, riflettendo le inefficienze economiche e la lieve domanda interna. Mentre occorrerebbe trovare un equilibrio di massima tra risparmi e investimenti nell'area dell'euro, secondo quanto affermato dalla Commissione, l'attuale avanzo delle partite correnti rimanda a risparmi in eccesso non incanalati nell'economia domestica. Il tasso investimenti-PIL dell'area dell'euro nel secondo trimestre del 2015 si è attestato al 19,8%, ossia ben al di sotto della media del periodo 19982007 pari al 22,1%2. Il relatore ritiene che, da questa analisi, emerga chiaramente la necessità di maggiori 1 2 COM(2015) 800, pagg. 13-14. Commissione europea, Previsioni economiche per l'Europa, autunno, pag. 27. PR\1080036IT.doc 11/13 PE572.914v01-00 IT investimenti, soprattutto dato il contesto dei bassi tassi di interesse. Il carattere adeguato di questi investimenti è poi fondamentale, visti i livelli attualmente elevati di debito pubblico e privato. Occorre inoltre sopperire alle evidenti carenze di investimenti per prevenire il deterioramento del capitale utile esistente (immobilizzazioni e capitale umano) e pianificare attentamente i nuovi investimenti concentrandosi sull'innovazione, sull'efficienza delle risorse, sull'istruzione di qualità e sulla creazione di posti di lavoro di qualità. Detto questo, l'area dell'euro vive una situazione paradossale: i paesi con il maggior margine di bilancio rientrano tra quelli con i migliori risultati in termini di produzione e occupazione: pertanto, i loro moltiplicatori di bilancio sono relativamente bassi, il che spiega in parte la riluttanza a incrementare gli investimenti pubblici. Dall'altro lato, i paesi con moltiplicatori di bilancio più elevati (relativi alla bassa crescita, all'elevata disoccupazione e ai consistenti divari tra i livelli di investimenti) hanno un margine di bilancio limitato alla luce delle norme del patto di stabilità e crescita e del debito sovrano preesistente. Ciò limita fortemente le prospettive relative a una reale convergenza economica e al raggiungimento degli obiettivi del trattato riguardanti la crescita equilibrata e sostenibile. Una soluzione a questo paradosso, probabilmente, consisterebbe in una maggiore disponibilità dei paesi con margine di bilancio disponibile a utilizzare tale margine in pieno, tenendo conto dell'impatto positivo sull'area dell'euro nel suo insieme. Un'altra soluzione consiste nel migliorare le condizioni finanziarie affinché gli altri paesi possano investire, realizzare riforme e convergere, completando l'Unione bancaria e sviluppando strumenti per una capacità di bilancio complementare. Rafforzare la democrazia per una maggiore responsabilità, pertinenza ed efficacia Il Semestre europeo 2016 è diviso in una parte europea, che culmina con il Consiglio europeo di primavera, e in una parte nazionale, che inizia con la pubblicazione delle relazioni per paese. Per garantire la pertinenza, l'accettazione e l'attuazione delle priorità e delle raccomandazioni, sono necessari -a entrambi i livelli - un dibattito democratico approfondito e un intenso coinvolgimento delle parti sociali. In pratica, ciò richiede - in particolare - un dibattito del Parlamento europeo con la Commissione e il presidente dell'Eurogruppo sul progetto di raccomandazione sull'area dell'euro, nonché un dialogo più intenso tra il Parlamento europeo e il Consiglio prima che quest'ultimo adotti tale raccomandazione e le sue conclusioni sul pacchetto sull'analisi annuale della crescita. Il dibattito congiunto dei parlamentari europei e nazionali con la Commissione, che si terrà il 16 e 17 febbraio 2016, sarà un momento altrettanto importante. Il Parlamento europeo, inoltre, parteciperà al Semestre con una serie di dibattiti prima e dopo la presentazione dell'analisi annuale della crescita, prima e dopo il Consiglio europeo di primavera nonché mediante una valutazione finale dell'attuazione del semestre europeo. A livello nazionale, i dibatti parlamentari approfonditi con i membri della Commissione e i governi nazionali saranno essenziali e si baseranno sulla raccomandazione dell'area dell'euro (se del caso), sulle conclusioni del Consiglio europeo, sulle relazioni sui singoli paesi della Commissione e sulle raccomandazioni specifiche per paese. Inoltre, occorrerebbe estendere la buona pratica dei parlamenti nazionali che consiste nel discutere e votare i programmi nazionali di riforma e i programmi di stabilità o convergenza. Nel corso del 2016 è altresì prevista l'istituzione di nuovi organi proposti dalla Commissione PE572.914v01-00 IT 12/13 PR\1080036IT.doc come seguito alla relazione dei cinque presidenti, ovvero i comitati nazionali per la competitività e il Comitato consultivo europeo per le finanze pubblico. È possibile che tali organi vengano coinvolti già nell'attuale ciclo del Semestre europeo. L'auspicio del relatore è che tutti gli attori partecipino attivamente al Semestre europeo 2016 al fine di pervenire a una più solida ripresa economica e a una maggiore resilienza dell'economia sociale di mercato europeo agli shock e alle sfide strutturali, dimostrando così che la democrazia europea funziona ed è in grado di garantire una prosperità sostenibile e ampiamente condivisa. PR\1080036IT.doc 13/13 PE572.914v01-00 IT