Scuola Primaria “C. Collodi” di Torino PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’ Direttiva M. 27/12/2012 e CM n° 8 del 6/3/2013 AS 2015-2016 Proposto dal G.L.I. d’istituto in data 22/06/2015 Deliberato dal collegio dei docenti in data 10/09/2015 PREMESSO CHE: - ”L'istruzione inclusiva non è un optional: è una necessità di base. Dobbiamo porre i nostri concittadini più vulnerabili al centro delle nostre azioni volte a consentire a tutti di vivere meglio," (Androulla Vassiliou, Commissario europeo responsabile per l'Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù). - il concetto di "Inclusione" si applica a tutti gli alunni, come garanzia diffusa e stabile di poter partecipare alla vita scolastica e di raggiungere il massimo possibile in termini di apprendimenti e partecipazione sociale; - Il modello diagnostico ICF (International Classification of Functioning) dell’OMS, considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale. Fondandosi sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali (BES) dell’alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni. - La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 ricorda che “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”. - leggere le situazioni di alcuni alunni attraverso il concetto di Bisogno Educativo Speciale (B.E.S) può far fare alla Scuola un significativo passo in avanti verso la piena inclusione; - il concetto di Bisogno Educativo Speciale è una macrocategoria che comprende dentro di sé tutte le possibili difficoltà educative - apprenditive degli alunni, sia le situazioni di disabilità riconducibili alla tutela della L.104 all'articolo 3, sia i disturbi evolutivi specifici sia le altre situazioni di problematicità psicologica, comportamentale, relazionale, apprenditiva, di contesto socioeconomico, ambientale, linguistico - culturale … - il “Bisogno Educativo Speciale” non va visto come una diagnosi clinica, ma una dimensione pedagogicopolitica; - le recenti disposizioni ministeriali (Circolare Ministeriale n. 8 del 6 Marzo 2013;Nota 1 Ministeriale del 27 giugno 2013 (PAI);Nota Ministeriale del 22 Novembre 2013) sostengono e valorizzano il ruolo pedagogico e didattico del team docenti e del consiglio di classe nell’individuazione dell’alunno come alunno con BES; ai docenti non è richiesto di fare diagnosi, ovviamente, ma di riconoscere una situazione di problematicità. - le recenti disposizioni ministeriali riconoscono agli insegnanti la possibilità di individuare l’alunno con BES sulla base di “ben fondate considerazioni pedagogiche e didattiche” consentendo alla scuola di riappropriarsi di un forte ruolo che le e’ proprio. - l’estensione del diritto alla personalizzazione dei percorsi formativi e di valutazione anche ad alunni non compresi prima nella legge 104/92 e poi nella Legge 170/2010, e’ una scelta importante che favorisce politiche scolastiche più eque ed inclusive: alunni che prima non erano individuati come portatori di bisogni e tutelati in questo senso, ora lo possono essere; VISTO CHE: - la presenza di alunni con bisogni educativi speciali nel Circolo “C.Collodi” di Torino ha assunto una dimensione strutturale ed una rilevanza numerica significativa; CONSIDERATO CHE: 1. Nel P.O.F. della scuola deve essere esplicitato in modo chiaro il concreto impegno programmatico per l’inclusione relativamente: - all’insegnamento curricolare, - alla gestione delle classi, - all’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, - alle relazioni tra docenti, alunni e famiglie; 2. la C.M. N° 8 del 6 marzo 2013 – in modo chiaro dichiara che la presa in carico dei BES debba essere al centro dell’attenzione e dello sforzo congiunto della scuola e della famiglia. 3. la C.M. N° 8 del 6 marzo 2013 individua quale priorità la necessità di rilevare, monitorare e valutare il grado di inclusione della scuola per: - accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi; - predisporre piani e processi per il miglioramento organizzativo e culturale; - promuovere azioni, tempi e metodologie attente ai bisogni/ aspettative dei singoli; 4. l’inclusione necessita di un pensare “un progetto di classe”, dove il sistema classe sia percepito quale luogo di “programmazione educativa” a cui si chiede di leggere e riflettere “pedagogicamente” sulla realtà “classe” per poi impostare un serio lavoro di team, che, partendo dai reali bisogni dei singoli/della collettività, sia in grado di fornire risposte realistiche ed adeguate a tutti e ad ognuno; 2 5. ciascun docente dovrà predisporre il proprio piano di lavoro educativo e didattico, sulla base del piano annuale d’Istituto, del POF e sulle scelte educative individuate dal consiglio di classe in base all’analisi della situazione complessiva di partenza della classe stessa, in modo da dare risposte concrete ai bisogni specifici evidenziati. Nei punti che seguono sono riportate le opzioni programmatiche e le variabili significative che orientano le azioni volte a dare attuazione e migliorare il livello di inclusività dell’istituzione scolastica. LA FORMALIZZAZIONE DEI BES Nella scuola inclusiva “si deve già sapere prima cosa si deve fare” (in Inglese “know-how”) quando c’è un alunno con BES; per questo è necessario avere conoscenza preventiva delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare con buona speranza di successo. Il processo inclusivo può essere formalizzato nello schema che segue: alunno con BES team docente riconoscimento PDP azioni RISORSE verifiche ri-progettazione Il riconoscimento formale (con verbalizzazione motivata) da parte del consiglio di classe/team è il primo momento della “storia inclusiva” dell’alunno con BES diverso dalla disablità o da un DSA o assimilabile (in quanto per questi ultimi la formalizzazione consegue a disposizione di legge: 104/1992 e 170/2010 come integrata ai punti 1.2 e 1.3 della Direttiva Ministeriale del 27/12/2012). 3 LA SITUAZIONE Il quadro generale della distribuzione degli alunni con BES nella scuola è sintetizzato nella tabella che segue: Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) minorati vista minorati udito Psicofisici 2. disturbi evolutivi specifici DSA ADHD/DOP Borderline cognitivo 3. Bambini con precarietà/ritardo negli apprendimenti in assenza e /o in attesa di certificazione o disagio comportamentale/relazionale 4. svantaggio (indicare il disagio prevalente) Socio-economico Stranieri naturalizzati con difficoltà inguistiche Totali % su popolazione scolastica N° PEI redatti dai GLHO N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria Prevalentemente utilizzate in… Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Funzioni strumentali / coordinamento o Funzioni strumentali o Incarichi di coordinamento Referente di Istituto (Disabilità, DSA, BES) B. Risorse professionali specifiche Psicopedagogisti e affini esterni/interni Docenti tutor/mentor n° 32 1 / 31 54 38 2 14 65 17 7 108 9% 30 32 31 Sì / No Sì Sì No No No No Sì 2 referenti HC + referente GLI e commissione di 7 persone No 4 Altro: Altro: Attraverso… Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Coordinatori di classe e simili Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Docenti con specifica formazione Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Altri docenti Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: A. Coinvolgimento docenti curricolari C. Coinvolgimento personale ATA D. Coinvolgimento famiglie E. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI F. Rapporti con privato Assistenza alunni disabili Progetti di inclusione / laboratori integrati Altro Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia per alunni BES Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Altro: Colloqui individuali Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento sulla disabilità/DSA/EES Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI Altro: Progetti territoriali integrati: Progetti integrati a livello di singola No No Sì / No sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì No sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì 5 sociale e volontariato scuola sì Progetti a livello di reti di scuole G. Formazione docenti Strategie e metodologie educativodidattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…) Altro: Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; Valorizzazione delle risorse esistenti Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola. Orientamento alla legenda da parte dei compilatori: le crocette inserite per ogni indicatore sono riferite all’autovalutazione dell’inclusività della scuola ( es: Molto=scuola molto inclusiva). 0 1 Da implementare Da implementare sì Da implementare sì 2 3 4 X X X X X X X X X X * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici PUNTI DI CRITICITA’ E PUNTI DI FORZA Partendo dal presupposto che l’inclusione non è uno status ma un processo che, come tutti i processi, riscontra punti di criticità e punti di forza. Tra i punti di criticità si segnala: - ridotto numero delle risorse di sostegno a favore degli alunni con disabilità; - presenza di barriere architettoniche interne alla scuola che limitano la mobilità degli alunni con disabilità motoria (nel plesso Rodari); 6 - spazi dedicati alle attività di sostegno non sempre sufficienti e adeguatamente attrezzati; - situazioni di tensione con e tra i genitori delle classi frequentate da alunni con BES che esprimono comportamenti disturbanti e/o a rischio; - difficoltà nel desumere, per gli alunni neo-iscritti, dalla documentazione presentata, informazioni sufficienti utili a prevedere eventuali BES per l’anno scolastico successivo; -elevato numero per classe di bambini con certificazione BES - Ridotto numero di assistenti di 1° livello ex art. 13, comma 3 L. 104/1992 in numero sufficiente e disponibili; -Insufficiente disponibilità delle risorse finanziari annuali attraverso le quali attivare opportuni interventi di sostegno/integrativi. Punti di forza: - docente titolare di funzione strumentale ex art. 33 CCNL responsabile dell’area dell’inclusione e per i Bes e di due commissioni (GLI e HC); - presenza di laboratori informatici a supporto della didattica; - presenza di docenti preparati per l’impiego di tecnologie digitali utili quali strumenti compensativi; - consulenza psico-pedagogica continua agli insegnanti e ai genitori; - sportello d’ascolto psicologico; - sportello d’ascolto sui DSA per i genitori; - screening sistematico per la prevenzione dei DSA; - attivazione protocolli d’Intesa per la collaborazione con i vari Enti presenti sul territorio (Circoscrizione, Comune, Asl, Università, Associazioni sportive ecc..) e valorizzazione delle risorse esistenti; -laboratorio ponte scuola materna/scuola Primaria/Scuola secondaria di 1° grado: attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nella sistemo scolastico; - presenza di progetti specifici per studenti con BES. Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) E’ stato istituito secondo la norma vigente il gruppo GLI. I componenti di questo Gruppo di lavoro operano nella scuola in modo da assicurare la rilevazione e l’intervento efficace sulle criticità all’interno delle classi. Tale Gruppo di lavoro svolgerà le seguenti funzioni: 7 rilevazione dei BES presenti nella scuola raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi confronto sui casi, consulenze e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione dei casi rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività, riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico promuovere iniziative di comunicazione e di collaborazione tra scuola, famiglia ed Enti territoriali (Comune, ASL, Cooperative, Enti di formazione) condividere la responsabilità educativa con la famiglia ripensare le pratiche didattiche per migliorarle Modalità operative Le modalità operative saranno necessariamente diverse nei casi di: - alunni con disabilità (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77); Uno dei genitori, o chi esercita la potestà genitoriale, deve presentare all’atto dell’iscrizione scolastica la documentazione rilasciata dal Servizio Sanitario Nazionale (il verbale di accertamento della disabilità previsto dalla Legge 104/92 con l’eventuale specificazione della gravità e la Diagnosi Funzionale). La scuola prende in carico l’alunno con disabilità e convoca il GLHO (Gruppo di lavoro Operativo sull’alunno con disabilità,composto da: Dirigente scolastico o un suo delegato, i componenti dell’Unità Multidisciplinare dell’ASL, i docenti curriculari e il docente di sostegno della classe, i genitori, un esperto dell’associazione di cui fanno parte i genitori o da un esperto di loro fiducia,eventuali operatori per l’assistenza di base e/o specialistica) con il compito di redigere il PDF, il PEI - Piano Educativo Individualizzato o PEI in ICF. Per consentire la stesura, l’aggiornamento e la verifica degli interventi sono calendarizzati almeno due incontri per ogni alunno durante l’anno scolastico. - alunni con “disturbi evolutivi specifici” si intendono, oltre i disturbi specifici dell’apprendimento, anche i deficit del linguaggio, dell’attenzione, dell’iperattività, il ritardo mentale lieve ed il ritardo maturativo, ma anche altre tipologie di deficit o disturbo, quali la sindrome di Asperger, non altrimenti certificate. I disturbi specifici di apprendimento (Legge 170 dell’ 8 ottobre 2010 e al D.M. 12 luglio 2011) si distinguono in dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia; riguardano alcune specifiche abilità dell’apprendimento di alunni con capacità intellettive adeguate all’età anagrafica. Agli alunni con DSA si applicano i benefici previsti dalla normativa vigente previa presentazione da parte di chi esercita la patria potestà della documentazione sanitaria. La famiglia richiede alla scuola l’elaborazione del PdP (Piano didattico Personalizzato). Entro 3 mesi la scuola si impegna ad elaborare il PdP. Nella predisposizione del documento è fondamentale il coinvolgimento della 8 famiglia. Si prevedono incontri periodici con la famiglia (colloqui, in orario di ricevimento e in occasione dei colloqui individuali). Nel PdP sono elencate tutte le misure compensative e dispensative che il team docente decide di adottare per l’alunno, nonché tutte le strategie didattiche, metodologie e gli strumenti che si ritengano opportuni; sulla base di tale documentazione, nei limiti delle disposizioni vigenti, vengono predisposte le modalità delle prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine ciclo. Il PdP va consegnato dal team docente alla segreteria didattica che provvederà ad inoltrarne copia alla famiglia, con lettera protocollata; il documento dovrà essere firmato dal Dirigente scolastico, dal team e dalla famiglia. - alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico,culturale e disagio comportamentale/relazionale. Tali tipologie di Bes dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi come, ad esempio, la segnalazione degli operatori dei servizi sociali oppure di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. Gli interventi predisposti potranno essere di carattere transitorio. Le segnalazioni potranno avvenire, naturalmente in corso d’anno, qualora se ne presenti la necessità.Il Dirigente Scolastico, dopo aver esaminato le relazioni dei casi segnalati, con eventuale consulto di esperti della problematica evidenziata, valuterà un primo approccio di intervento. Soggetti coinvolti Istituzione scolastica, famiglie, ASL, associazioni ed altri enti presenti sul territorio. Risorse umane d’istituto: Referente GLI collabora con il Dirigente Scolastico e con il personale della scuola per svolgere: azione di accoglienza e orientamento degli alunni con certificazione secondo la recente normativa. azione di coordinamento delle attività previste per gli alunni con BES e DSA coordinamento per la stesura del PAI e predisposizione di modulistica, Coordinamento per la compilazione del Piano didattico Personalizzato azione di supporto didattico – metodologico ai docenti. coordinamento dei progetti predisposti all’interno dell’istituto operazioni di monitoraggio Referente alunni con disabilità e per le attività di sostegno collabora con il Dirigente Scolastico e con il personale della scuola per svolgere: 9 azione di accoglienza e tutoraggio dei nuovi docenti nell’area sostegno organizzazione delle attività di sostegno, richiede la convocazione del Gruppo di lavoro, coordina il Gruppo di Lavoro nello svolgimento delle varie attività. Aggiornamento sull’andamento generale degli alunni certificati Referente per i rapporti interistituzionali e partecipazione al gruppo CTS provinciale. Altre figure di supporto Figure strumentali per gli alunni Figura strumentale per l’autovalutazione d’istituto Commissione L2 Docenti per le attività di sostegno Coordinatori di classe Assistenti di primo livello ex art. 13, comma 3 della L. 104/1992 (ove presenti e disponibili); Personale ATA Organi collegiali Gruppo di Lavoro per l’ Inclusione svolge i seguenti compiti: 1. Rilevazione dei BES, monitoraggio e valutazione 2. Raccolta e documentazione degli interventi educativo-didattici 3. Consulenza e supporto ai docenti sulle strategie e metodologie di gestione delle classi 4. Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai G.L.H. operativi 5. Elaborazione di un “Piano Annuale per l’Inclusione” 6. Interfaccia con CTS e servizi sociali e sanitari territoriali per attività di formazione, tutoraggio ecc. Nel mese di giugno discute e recepisce la proposta di “Piano Annuale per l’inclusione”. Nel mese di settembre adatta la proposta di Piano Annuale per l’inclusione in base alle risorse assegnate alla scuola. Team docenti 1. Individuazione: Il team docenti ha il compito di indicare in quali casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche, e sulla base della eventuale documentazione clinica e/o certificazione fornita dalla famiglia. 2. Coordinamento con il GLI 3. Comunicazione con la famiglia ed eventuali esperti 10 4. Predisposizione del PDP Il team docenti deve predisporre un piano didattico personalizzato (PDP) che ha lo scopo di definire,monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti per tutti gli alunni individuati in situazione di svantaggio scolastico, tranne nei casi di disabilità. Il PDP deve essere firmato dalla famiglia, dal Team e dal Dirigente Scolastico. Gruppo di Lavoro Operativo per alunni con disabilità (commissione HC) Composizione: Dirigente scolastico, Docenti referenti, Docenti curricolari, Docenti di sostegno dell’alunno disabile, Genitore di un alunno disabile, Operatori Asl. Nel caso in cui fosse necessario, si prevede la possibilità di riunire la commissione HC, concordando la presenza degli operatori sanitari. Funzioni: -progettazione e verifica del PEI; -stesura e verifica del PDF. -individuazione e programmazione delle modalità operative, delle strategie, degli interventi e degli strumenti necessari all’integrazione dell’alunno disabile. Collegio dei Docenti -Discute e delibera i criteri per l’individuazione degli alunni con BES. - All’inizio di ogni anno scolastico discute e delibera gli obiettivi proposti dal GLI da perseguire e le attività da porre in essere che confluiranno nel piano annuale di inclusione. - Al termine dell’anno scolastico verifica i risultati ottenuti. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Ogni anno vengono forniti ai docenti curricolari e ai docenti di sostegno corsi di formazione interna e/o esterna sui temi di inclusione e integrazione e sulle disabilità presenti nella scuola (es. corso autismo, corsi DSA, corso ICF, corso sulla balbuzie). Sono presenti tra il personale dell’istituto docenti formati in tema di inclusione con Master Universitari e docenti specializzati per il sostegno. Lo scopo è quello di promuovere modalità di formazione affidate alla partecipazione degli insegnanti, coinvolti non come semplici destinatari, ma come professionisti che riflettono e attivano modalità didattiche orientate all’integrazione efficaci nel normale contesto del fare scuola quotidiano. Si prevede l’attuazione di interventi di formazione su: • metodologie didattiche e pedagogia inclusiva • strumenti compensativi e dispensativi per l'inclusione 11 • nuove tecnologie per l'inclusione • le norme a favore dell'inclusione • strumenti di osservazione per l'individuazione dei bisogni • Gruppo dei pari e apprendimento cooperativo come strategia compensativa per i BES. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive La valutazione del Piano Annuale dell’Inclusione avverrà in itinere monitorando punti di forza e criticità, andando ad implementare le parti più deboli. La Commissione GLI raccoglierà e documenterà gli interventi didattico-educativi, fornirà consulenza ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi. Il GLI rileva i BES presenti nella scuola, monitorando e valutando il livello di inclusività della scuola; elabora la proposta di PAI riferito a tutti gli alunni con BES al termine di ogni anno scolastico. Il filo conduttore che guiderà l’azione della scuola sarà quello del diritto all’apprendimento di tutti gli alunni. L’esercizio di tale diritto comporta da parte dei docenti un particolare impegno in relazione agli stili educativi, al ripensamento della trasmissione-elaborazione dei saperi, ai metodi di lavoro, alle strategie di organizzazione delle attività in aula; il tutto si traduce nel passaggio, dalla scuola dell’insegnare alla scuola dell’apprendere che tiene insieme l’importanza dell’oggetto culturale e le ragioni del soggetto. Per quanto riguarda la modalità di verifica e di valutazione degli apprendimenti i docenti tengono conto dei risultati raggiunti in relazione al punto di partenza e verificano quanto gli obiettivi siano riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti. Relativamente ai percorsi personalizzati i team dei docenti concordano le modalità di raccordo con le discipline in termini di contenuti e competenze, individuano modalità di verifica dei risultati raggiunti che prevedano anche prove assimilabili, se possibile, a quelle del percorso comune. Stabiliscono livelli essenziali di competenza che consentano di valutare la contiguità con il percorso comune e la possibilità del passaggio alla classe successiva. Per non disattendere gli obiettivi dell’apprendimento e della condivisione e dell’inclusione, è indispensabile che la programmazione delle attività sia realizzata da tutti i docenti curricolari, i quali, insieme all’insegnante per le attività di sostegno definiscono gli obiettivi di apprendimento sia per gli alunni con disabilità, sia per gli alunni BES in correlazione con quelli previsti per l’intera classe. La progettualità didattica orientata all’inclusione comporta l’adozione di strategie e metodologie favorenti, quali l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring, l’apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo in tempi, l’utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici. 12 Da menzionare la necessità che i docenti predispongano i documenti per lo studio o per i compiti a casa in formato elettronico, affinché essi possano risultare facilmente accessibili agli alunni che utilizzano ausili e computer per svolgere le proprie attività di apprendimento. A questo riguardo risulta utile una diffusa conoscenza delle nuove tecnologie per l'integrazione scolastica, anche in vista delle potenzialità aperte dal libro di testo in formato elettronico. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Diverse figure professionali collaborano all’interno dell’istituto: contitolarietà dei docenti di sostegno con gli insegnanti di classe, e ove necessario presenza di assistenti educatori e assistenti alla comunicazione. Gli insegnanti di sostegno promuovono attività individualizzate, attività con gruppi eterogenei di alunni, attività laboratoriali con gruppi. Gli assistenti educatori promuovono interventi educativi in favore dell’alunno con disabilità, interventi che favoriscono l’autonomia, in classe o in altre sedi dell’istituto unitamente al docente in servizio in contemporanea. Gli assistenti alla comunicazione favoriscono interventi educativi in favore dell’alunno con disabilità sensoriale, interventi che favoriscono l’autonomia, in classe o in altre sedi dell’istituto unitamente al docente in servizio in contemporanea e al docente di sostegno. Tutti i soggetti coinvolti si propongono di organizzare le azioni attraverso metodologie funzionali all'inclusione, al successo della persona anche attraverso: • Attività laboratoriali (learning by doing) • Attività per piccolo gruppo (cooperative learning) • Tutoring • Peer education • Attività individualizzata Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola Nei casi che lo prevedono, assegnazione di educatori che lavorano a stretto contatto con il team/interclasse secondo i tempi indicati nelle attività previste dal piano annuale. Le attività consistono in un aiuto didattico, di socializzazione, di acquisizione di maggiore autonomia nel muoversi anche all’interno del territorio, di attuazione di progetti con associazioni ed enti. Ampliamento degli interventi riabilitativi (logopedia, fisioterapia, psicomotricità). Interventi sanitari e terapeutici (interventi di carattere medico-sanitari condotti da neuropsichiatri, psicologi). Con gli esperti dell’ASL si organizzano incontri periodici, collaborando alle iniziative educative e di integrazione predisposte nel Piano di Inclusione. Si avrà modo di verificare il livello e la qualità 13 dell’integrazione nelle classi dell’Istituto, si dovrà condividere la programmazione degli obiettivi individualizzati nei documenti per l’integrazione oltre a collaborare per l’aggiornamento e la stesura, la verifica di PEI,PDF,PDP. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative La famiglia è corresponsabile al percorso da attuare all’interno dell’istituto; perciò viene coinvolta attivamente nelle pratiche inerenti all’inclusività. La modalità di contatto e di presentazione della situazione alla famiglia è determinante ai fini di una collaborazione condivisa. Le comunicazioni sono e saranno puntuali, in modo particolare riguardo alla lettura condivisa delle difficoltà e alla progettazione educativo/didattica del Team dei docenti per favorire il successo formativo dello studente. In accordo con le famiglie vengono individuate modalità e strategie specifiche, adeguate alle effettive capacità dello studente, per favorire lo sviluppo pieno delle sue potenzialità, nel rispetto degli obiettivi formativi previsti nei piani di studio. Le famiglie saranno coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi anche attraverso: la condivisione delle scelte effettuate il coinvolgimento nella redazione dei PdP l'attivazione dello sportello ascolto famiglie/alunni che si pone come obiettivo quello di avviare pratiche di prevenzione precoce dei disturbi dell’apprendimento; offrire consulenze su problematiche emotivo-motivazionali; offrire informazioni ed orientamento sulle difficoltà di apprendimento; costruire spazi di ascolto effettivi finalizzati a rendere concreta la capacità della scuola di essere sintonizzata sulle esigenze degli allievi, delle loro famiglie, ma anche dei docenti; migliorare la compliance scuola-famiglia-bambino. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi Il Circolo Collodi, ponendosi come obiettivo principale la riduzione di tutte le barriere che limitano l’apprendimento e la partecipazione sociale attraverso l’utilizzo di facilitatori e l’analisi dei fattori contestuali, sia ambientali che personali, avvia una serie di progetti finalizzati: - alla creazione di un ambiente accogliente e supportivo ; - alla promozione dell’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento; - alla focalizzazione degli interventi sulla classe in funzione dell’alunno; - all’acquisizione di competenze collaborative; - alla promozione di culture politiche e pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le componenti della comunità educante. 14 I progetti già avviati in passato e quelli previsti per il corrente anno sono: Rilevazione precoce DSA E’ calendarizzato a gennaio e a maggio dell’anno scolastico e prevede la formazione dei docenti coinvolti nella somministrazione delle prove di monitoraggio; la predisposizione del materiale per la somministrazione delle prove collettive e la correzione delle prove da parte del docente referente; la compilazione del report per l’analisi dei dati che riporta per ciascun alunno il numero di errori commessi in ogni prova. In caso di rischio elevato si consiglia alla famiglia il supporto di specialisti per l’eventuale formulazione di una diagnosi corretta. Protocollo d’accoglienza bambini stranieri Prevede l’attivazione di percorsi di affiancamento straordinario da destinare agli alunni stranieri non alfabetizzati con il fine di facilitare l’apprendimento del linguaggio funzionale favorendo la presenza nel gruppo-classe per tutto il tempo scuola; semplificando, se necessario, il curricolo, per quanto riguarda i tempi di apprendimento di un’altra lingua straniera oltre all’Italiano; individuando le modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni disciplina. Percorsi educativi e relazionali Prevede la predisposizione di laboratori creativi, espressivi, di educazione socioaffettiva, alle life skills, alle autonomie, ecc.; con i vari tipi di adattamento a seconda delle singole e peculiari esigenze rilevate dal gruppo GLI.; predisposizione anche di attività specifiche in rapporto 1:1 o a piccolissimo gruppo nell’ottica dell’individualizzazione e personalizzazione dell’offerta didattica per tutti gli allievi con BES non certificato; (ad es. training di autonomia, interventi psicoeducativi sui comportamenti problema, ecc.). Progetto Studio assistito Prevede un percorso in piccolo gruppo destinato a bambini con Dsa: è finalizzato a potenziare il metodo di studio in modo tale che questi alunni possano sviluppare abilità e strategie di studio più funzionali capaci di ridurre le loro difficoltà operative. Progetto di potenziamento e recupero Prevede la predisposizione di percorsi personalizzati, per sostenere gli alunni in particolari difficoltà, da condurre in rapporto 1.1 o a piccolo gruppo finalizzati al recupero e/o potenziamento delle conoscenze disciplinari. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Ogni intervento sarà posto in essere partendo dalle risorse presenti nella scuola, valorizzando le competenze di ogni docente, anche se, visto il numero e le diverse problematicità di cui i soggetti sono portatori nonché le proposte didattico formative per l'inclusione, si ritiene necessaria la 15 richiesta di risorse aggiuntive per sostenere gli alunni in particolari difficoltà. Si dovrà implementare l’utilizzo della LIM che è uno strumento in grado di integrare vecchi e nuovi linguaggi: quelli della scuola e quelli della società multimediale. Sarà valorizzato l’uso dei software in relazione agli obiettivi didattici che si vogliono raggiungere per favorire l’interazione e la partecipazione di tutti gli alunni. L’utilizzo dei laboratori presenti nella scuola servirà a creare un contesto di apprendimento personalizzato che sa trasformare, valorizzandole anche le situazioni di potenziale difficoltà. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Notevole importanza viene data all'accoglienza: così per i futuri alunni vengono realizzati progetti di continuità, in modo che, in accordo con le famiglie e gli insegnanti, essi possano vivere con minore ansia il passaggio fra i diversi ordini di scuola. Tra questi è stato attivato il seguente progetto: Laboratorio Ponte e collaborazione con gli Enti territoriali E’ un progetto finalizzato all’orientamento degli allievi in entrata e in uscita dal nostro Circolo, nato dal presupposto che il percorso educativo di ogni bambino è un processo in continua evoluzione che necessita della sinergia delle varie agenzie educative coinvolte, dalle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, alle famiglie, alle agenzie del territorio (Comune, Provincia,Servizi Sociali, Asl, Consultori ecc). Valutate quindi le disabilità e i bisogni educativi speciali presenti, la Commissione Formazione Classi provvederà al loro inserimento nella classe più adatta. CRITERI PER L’UTILIZZO FUNZIONALE DELLE RISORSE UMANE L’attribuzione e la ripartizione delle attività di sostegno a favore degli alunni disabili avviene secondo i criteri sotto riportati: - di norma il rapporto docente/alunno è 1:2 come previsto dalla L. 111/2011, art. 19, comma 11; - deroghe dal predetto rapporto possono essere previste come di seguito riportato: a) rapporto docente/alunno 1:1: - a seconda della gravità certificata dalla diagnosi; b) rapporto compreso fra 1:2 e 1:1 a favore degli alunni disabili: - che, a causa dell’insufficienza del personale di sostegno, non hanno visto accolta la proposta del rapporto 1:1; - per i quali la quota oraria superiore al rapporto 1:2 è espressamente prevista al successivo punto 8 e la conseguente assegnazione non pregiudica l’attività di sostegno per gli altri alunni disabili; c) rapporto superiore a 1:2 nei seguenti casi: - alunni con disabilità di tipo lieve; 16 - insufficiente numero di ore di sostegno; - continuità didattica: l’assegnazione del personale di sostegno, assistente di primo livello e ATA, ove previsto, deve corrispondere, quando possibile, al criterio della continuità didattica/assistenziale. La ripartizione oraria e la conseguente assegnazione del personale assistente di 1° livello dipendente dall’ente locale competente, consegue ai seguenti criteri generali: - a parità di condizioni: ripartizione oraria equa fra gli alunni aventi diritto; - maggiore attribuzione oraria nei seguenti casi: a) condizione di gravità, b) le attività previste dal PEI assegnano priorità agli obiettivi di autonomia e comunicazione verbale e non verbale. Per quanto concerne gli allievi con certificazione BES non afferenti all’area della disabilità viene proposto quanto segue: - in relazione alla presenza di eventuali ore di esubero dei docenti, verranno attivate una serie di ipotesi progettuali di utilizzo delle stesse a garanzia dell’attuazione della didattica inclusiva (vedi allegato progetti) ...................................................................... luogo data ............................................................................. il dirigente scolastico 17 18