Caterina Avanza, candidata Rivoluzione Civile È laureata in Scienze Politiche e ha alle spalle una lunga esperienza nel settore no-profit. Attualmente vive in Francia, dove lavora presso l'impresa sociale Ethicando, che commercializza Oltralpe i prodotti delle cooperative sociali italiane. Quali sono le azioni politiche prioritarie per il suo movimento per gli Italiani residenti all'estero? La riforma dei COMITES, che in quanto organi di rappresentanza degli italiani all'estero prendono fondi pubblici, hanno delle sedi lussuose e non servono a nulla. La maggior parte dei nostri connazionali non conosce i COMITES ed è quindi necessario fare chiarezza e imporre una gestione efficace e trasparente di questi organi. Inoltre sarebbe necessario riformare il voto degli italiani all'estero, che manca di legalità, in quanto sono molti i brogli elettprali scoperti in questi anni a cui si sommano quelli non venuti alla luce. Mi voglio impegnare anche nella creazione di un fondo di investimento per gli italiani che vogliono investire in Europa e che assumono connazionali residenti in Europa. Ritengo molto importante creare delle opportunità di rientro per gli italiani all'estero tramite, ad esempio, sgravi fiscali per le aziende che assumono italiani che hanno lavorato fuori. Ciò permetterebbe di internazionalizzare le nostre imprese garantendo però un savoir faire tutto italiano. Avete delle proposte o dei programmi particolari a sostegno delle comunità italiane nell’Europa Centrale? Purtroppo dobbiamo constatare che i nostri eletti in Europa hanno un margine di manovra veramente ridotto, come mostra il fatto che in cinque anni è diventata legge una sola proposta presentata da un parlamentare eletto nella circoscrizione Europa. Il ruolo del Parlamentare estero è quello di ascoltare la comunità che rappresenta e di far sentire la voce degli italiani all'estero. Il suo ruolo può essere fondamentale per facilitare i rapporti fra le comunità e gli organi di rappresentanza sul territorio e in particolare i COMITES. Secondo Lei, le comunità italiane all'estero possono giocare un ruolo importante nel rilancio economico e sociale dell'Italia? Assolutamente sì. Penso in particolare alle imprese dell'Europa centrale che si sono spostate, perché asfissiate dalla troppa burocrazia italiana: queste devono essere ascoltate per copiare i sistemi esteri che hanno favorito la loro installazione. Noi italiani all'estero abbiamo la possibilità di portare in Italia i modelli funzionanti dei nostri vicini Europei. Il Parlamentare all'estero è quindi un portavoce di queste energie modernizzatici.