Percorso formativo e professionale

Caterina AVANZA
Nata a Brescia il 06/04/1981
Sposata, due bambini
+ 33 (0)6 67 62 54 80
[email protected]
Residente a Parigi 5, impasse Lamier 75011
Percorso formativo e professionale
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Nel 1997 decide di lasciare il liceo linguistico di Brescia per effettuare un anno di Erasmus
all’estero. La destinazione prescelta é Parigi, giustificata dalla presenza di una vecchia zia. Si
iscrive quindi ad un liceo francese, indirizzo letterario, senza sapere una parola di francese.
L’esperienza parigina é stata appassionante. Cosi, prende la decisione di proseguire gli studi
superiori a Parigi e di passare il Baccalauréat, ottenuto l’anno successivo (1998).
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Nel 1999 inizia gli studi di scienze politiche, indirizzo storico politico, presso l’Università di
Bologna. Segue poi un’Erasmus di sei mesi a Dublino, presso il Trinity College.
Nel 2004 consegue la laurea quinquennale nella disciplina storia politica del Medio Oriente, con
una tesi dal titolo « Analisi dei discorsi dei leader politici dei partiti islamici algerini dal 1995 al
1999. Relazione tra islamismo politico e populismo». Tesi in cotutela seguita da due docenti, il
primo della facoltà di scienze politiche di Bologna (Marcella Emiliani) e il secondo dell’Istituto di
scienze politiche di Parigi (Benjamin Stora).
Pubblicazione dell’articolo « I gruppi armati in Algeria dopo la legge sulla concordia civile » in una
rivista specializzata in scienze umane, Afriche e Orienti N. 4/2005.
http://www.aiepeditore.net/default.asp?cmd=getProd&cmdID=198&idC=8&idA=8
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Nel 2005 stage presso l’ONG peruviana Arariwa www.arariwa.org.pe che opera a Cusco e
provincia, per lo sviluppo delle condizioni di vita delle donne precarie, attraverso programmi di
microcredito. In seguito il tirocinio si é trasformato in un contratto di lavoro di quattro mesi che ha
portato alla pubblicazione di un rapporto di valutazione della relazione tra microcredito e
emancipazione femminile.
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Nel 2005, inizio 2006, ritorna in Francia per frequentare un Master di sei mesi presso l’università
Paris I Panthéon-Sorbonne in diritto e economia dell’Unione Europea.
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Fine 2006, inizia una collaborazione lavorativa con Occurrence www.occurrence.fr, studio di
consulenza specializzato in strategia di comunicazione per le grandi imprese, ministeri e enti
locali. Ha ricoperto l’incarico di consulente e poi consulente senior. Quest’esperienza, durata fino
al 2010, ha permesso di acquisire competenze manageriali e gestionali e di conoscere il mondo
delle imprese.
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Dalla fine del 2010 ad oggi, crea e sviluppa l’impresa sociale Ethicando www.ethicando.com ,
rassegna Stampa cliccando il seguente link :
http://www.ethicando.com/index.php?option=com_content&view=article&id=44&Itemid=31&lang=
fr
Ethicando é un luogo eclettico dove si svolge un’azione di sensibilizzazione del publico e della
stampa francese riguardo all’espansione e minaccia dei poteri criminali sul suolo francese
attraverso l’organizzazione di eventi e incontri con esperti (giornalisti, magistrati, ricercatori, ecc.).
Ethicando, in collaborazione con Flare Francia e Libera International, promuove azioni di
lobbyng per favorire l’adozione in Francia di una legge equivalente alla Rognoni/La Torre sulla
confisca e il riutilizzo sociale dei beni confiscati al crimine organizzato.
Ethicando é anche un luogo in cui sono venduti i prodotti di 17 cooperative sociali italiane,
suddivise in tre categorie: le cooperative antimafia, che lavorano le terre confiscate alle mafie e
fanno sensibilizzazione,educazione e sviluppo del territorio, le cooperative di reinserimenti dei
detenuti e le cooperative di reinserimento di persone a forte fragilità psichiatrica.
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Caterina AVANZA
Proposte e azione sul territorio di rappresentanza
Perché presentare una lista “Rivoluzione Civile” sulla circoscrizione Europa?
La crisi dei partiti e l’obsoleto modo di fare politica in Italia, a cui si aggiunge lo sfacelo della classe
politica che, priva di etica e di senso dell’interesse pubblico, conduce il paese verso il baratro.
Questa decadenza che si traduce poi in decadenza economica e sociale, è ancora più evidente per gli
italiani residenti all’estero che, con naturelezza, paragonano l’Italia con il loro paese di residenza.
Gli italiani residenti in Europa sono abituati ad uno Stato e a delle istituzioni più forti, sono abituati ad
una maggiore moralità nella gestione della cosa pubblica. La decadenza italiana é quindi ancora più
insopportabile vista dall’estero. Per questo motivo, sono convinta che il rischio di abstenzionismo in
questa circoscrizione sia altissimo. Se a questo sommiamo le polemiche sui brogli elettorali e le liste
trafficate nelle circoscrizioni estere, il rischio di un totale disinteressamento per le politiche di febbraio
2013 é reale.
Invece bisogna assolutamente riuscire a coinvolgere i nostri connazionali residenti in Europa e
invogliarli ad andare al voto, proponendo un’alternativa. Perché gli italiani all’estero sono una
risorsa preziosa e fondamentale per la modernizzazione del nostro paese. In particolare, gli italiani
che vivono in democrazie più compiute e affermate come la Francia, dove il conflitto di interessi é un
abuso punito e che sbarra le carriere politiche. La Francia è un paese laico in cui il posto delle donne e
delle minorità sessuali, etniche e religiose é molto più avanzato in quanto la separazione fra Stato e
Chiesa è un’evidenza banale e scontata.
La nascita del movimento Rivoluzione Civile incarna il risveglio della società civile e la speranza di una
buona politica che traghetti il paese fuori da questa crisi politica, economica, sociale e morale.
Légalità e trasparenza prima di tutto e a prescindere da tutto.
Rivoluzione Civile Francia si impegna, in collaborazione con le associazioni italiane presenti sul
territorio, gli altri partiti e movimenti, ad accogliere la campagna lanciata da Libera International sulla
legalità del voto all’estero:
"Partiamo dalla considerazione- denuncia Libera- che il numero ingente di aventi diritto al voto alle
elezioni politiche del 2006 e del 2008, di poco inferiore ai tre milioni di persone, è stato accompagnato a
casi conclamati di illegalità che si sono annidati nelle diverse fasi del processo elettorale: nella selezione
dei candidati, nella stampa « in loco » delle schede elettorali nella distribuzione delle schede e nel voto
stesso. Queste illegalità e irregolarità hanno contribuito a dare del voto all'estero un'immagine opaca,
contraria a quanto dovrebbe perseguire uno stato democratico e trasparente."
La campagna di Libera vuole provare a rispondere alla criticità dell'attuale sistema di voto con una
maggiore attenzione della società civile e con opportune modifiche ai regolamenti che disciplinano il voto
all' estero. “Lotta contro il voto di scambio e occhio al candidato” sono le due parole d'ordine della
Campagna nella parte che si rivolge alla società civile e partiti politici.
Un incontro con il console Generale a Parigi é previsto per il 25 gennaio presso Ethicando al fine di
concordare la messa in opera di tale campagna e affermare l’impegno del Console in tal senso. Evento
programmato in collaborazione con il Movimento 5 stelle Parigi.
Per una corretta rappresentanza degli italiani all’estero.
Oggi gli italiani all’estero sono formalemente rappresentati, oltre che dagli organi consolari, anche dai
COMITES (comitati degli italiani all’estero). Secondo la legge Tremaglia, i Comites hanno come funzione
quella della rappresentanza degli italiani all'estero nei rapporti con le rappresentanze diplomaticoconsolari. La sitauazione francese dei Comites presenta delle lacune democratiche drammatiche e delle
derive clientelistiche allarmanti.
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Oggi i Comites sono assolutamente sconosciuti dalla grande maggiornaza degli italiani residenti
all’estero. Si tratta quindi di soldi dei contribuenti che finanziano un’istituzione che non riempie la sua
funzione.
I Comites della regione Parigi e Nord della Francia sono tre. Presentano un bilancio in negativo ma non
presentano un bilancio dettagliato che permetta di capire dove e per cosa i fondi siano stati investiti.
L’elezione dei Comites dovrebbe avvenire con le stesse regole dell’elezione del Parlamento, con una
scadenza di cinque anni. L’ultima elezione dei Comites di Parigi risale al 2004.
Il Console Generale a Parigi ci ha garantito che indirà delle elezioni per la presidenza dei Comites nel
2014. Ci sembra fondamentale che Rivoluzione Civile sia in prima linea per una riforma dei Comites, in
vista di maggiore trasparenza e per dare utilità alla loro esistenza.
Il programma.
Sostengo il programma di Antonio Ingroia, con particolare attenzione al tema della legalità,
dell’anticorruzione, della giustizia sociale e fiscale e dell’emergenza carceraria.
Mi pongo come portavoce e sostenitrice dell’integrazione dei dieci punti programmatici di Cambiare si
Puo’, manifesto del quale sono promotrice.
Propongo di arricchire la proposta politica di Rivoluzione Civile, al fine di colmare alcune lacune presenti
sul territorio italiano, ispirandomi da successi concreti visti e conosciuti sul territorio francese:
Penso per esempio alla politica sull’infanzia che, qui in Francia, permette di dare lavoro dichiarato a
tanta gente e contemporaneamente garantisce alle donne-madri una soluzione di accudimento per i loro
figli che permetta loro di lavorare e crescere professionalmente. L’Italia presenta tassi di occupazione
femminile molto più bassi che i suoi vicini europei, in particolare, a causa dell’assenza di una politica di
sostegno alle famiglie. In certe regioni come la Campania, l’OCDE denuncia un tasso di occupazione
femminile pari al 22% (lo stesso dello Yemen).
Penso alla politica di Hollande riguardo all’economia sociale e solidale alla quale é stato addirittura
dedicato un ministero per innovare su forme di economia alternativa e socialmente utile.
Penso alla trasparenza e al senso di responsabilità dello Stato che quando manda il modulo della
dichiarazione delle tasse, manda anche uno schema che spiega come e dove sono stati spesi i soldi
dell’anno precedente, dando il dettaglio volgarizzato del bilancio dello Stato. E che tutti i bilanci delle
società e dei rispetivi proprietari sono regolarmente pubblicati e aggiornati su un sito Internet dedicato.
Infine, una proposta che mi sta particolarmente a cuore: sono convinta che un movimento come
Rivoluzione Civile, che si propone di essere portavoce della società civile e a servizio dei cittadini, debba
far firmare a tutti i Candidati per il Parlamento Nazionale, una carta di impegno a devolvere almeno il
30% del proprio stipendio in caso di elezione al fine di costituire la Fondazione Rivoluzione Civile che,
con quei fondi, dovrebbe finanziare delle borse di ricerca per studenti, associazioni, laboratori di ricerca,
ecc. che propongono progetti innovativi in materia di legalità in Italia o a livello europeo.
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dii Marika Demaria, foto di Giada Connestari
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Pizza, mafia e mandolino. Pasta,
mare e mafia. Gli stereotipi della
nostra penisola che si esportano
all’estero sono svariati e nella
stragrande maggioranza dei casi
alla bellezza delle arti, al clima
mite, all’ospitalità delle persone si associa anche il termine
“mafia”. Una sorta di equazione
trasformatasi, nel corso degli
anni, in un’etichetta. Un marchio che Ludovica Guerreri e
Caterina Avanza hanno deciso
vece un’insegna: quella della
loro bottega “Ethicando”, al
civico 6 di Rue de la Grange
aux Belles che affaccia sul Canal Saint Martin di Parigi. Un
luogo di 65 metri quadri dove
l’etica dell’acquisto si coniuga
con la bontà e la qualità di prodotti made in social, frutto del
lavoro di quindici cooperative
italiane.
«Sui nostri scaffali – spiega
Ludovica – si possono trovare
mente buoni, ma che raccontano una storia. Quella dei
beni confiscati alle mafie, del
lavoro all’interno delle carceri,
delle cooperative che lavorano
con i malati psichiatrici. Ecco
perché il nostro motto è “Chi
non può vedere un altro mondo
è cieco”».
Ludovica e Caterina, la prima
romana e la seconda bresciana,
ma parigine d’adozione, si sono
incontrate poco più di un anno
una bassa manovalanza dei
detenuti in netta contrapposizione con il lavoro riabilitativo
praticato in Italia».
“Ethicando” è anche un allegro
bistrot nel quale si possono
degustare una serie di specialità italiane come dolci fatti in
casa, caffè e cappuccini, seduti
intorno a comodi tavolini. La
bottega però non è solo espressione del made in social, ma
anche della divulgazione della
cultura antimafia, come ha ben
dimostrato trasformandosi in
tappa della kermesse “Libero
cinema in Libera terra” e
catturando l’attenzione di
oltre 150 persone che hanno
guardato il film su Placido
Rizzotto. Per l’occasione, era
presente anche il regista Ettore Scola, presidente onorario
di Cinemovel, fondazione
promotrice dell’evento. Il 23
maggio, invece, il magistrato
Mario Vaudano ha letto delle
lettere private che gli scrisse
Giovanni Falcone, mentre
la giornalista Marcelle Padovani ha presenziato ad
un incontro per presentare
la ristampa del suo Cose di
Cosa Nostra, una raccolta
di interviste rilasciate dal
magistrato ucciso nella strage
di Capaci.
Queste sono solo alcune delle iniziative che Caterina e
Ludovica hanno archiviato
con successo. E per il futuro?
«Abbiamo davvero moltissimi progetti in cantiere –
confida Ludovica –, come
l’organizzazione di una due
giorni avente come fulcro
le donne che si impegnano
nella lotta alle mafie nella
società civile; in quell’occasione avremo tra gli ospiti
Rita Borsellino. Attualmente
stiamo promuovendo una mostra di Clemente Martin che
ha immortalato l’altra faccia
dell’isola di Linosa, fatta di
clandestini, di persone prive
di arti e di vittime della tratta
degli esseri umani».
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settore della comunicazione,
sono entrate subito in sintonia, decidendo di tuffarsi in
quest’avventura. «Aprire questa
bottega non è stato facile – ricorda Ludovica – sia dal punto
di vista burocratico sia perché
la cultura dei francesi è quella
di nascondere la polvere sotto il
tappeto, di non ammettere che
le mafie sono un problema che
riguardano anche la loro nazione. Tuttavia, bisogna anche
riconoscere che abbiamo molti
sostenitori e persone che ormai
si sono fidelizzate, aprendosi
al confronto. Per la comunità italiana che vive in queste
zone, inoltre, siamo diventati
un punto di riferimento, un
luogo di ritrovo».
Chi entra all’interno di “Ethicando” può dunque trovare
la pasta e il vino di Libera ma
anche i prodotti alimentari del
consorzio Goel, così come la
cioccolata realizzata nel carcere
di Busto Arsizio. Dalle case
circondariali di Padova provengono i biscotti e da quella
di Venezia le borse confezionate
con materiale di riciclo. Ci sono
anche le borse che provengono
dalla sezione femminile del carcere di Torino, le magliette e i
gioielli frutto della manodopera
di persone affette da disturbi
psichiatrici prese in carico da
delle cooperative sociali. Creazioni apprezzate dalle persone
che, abbandonando l’iniziale
scetticismo, entrano nella bottega, sorprendendosi «per la
normativa all’avanguardia che
vige in Italia. Qui in Francia ci
sono beni confiscati per 300
milioni di euro ma si tratta di
una confisca personale repressiva, non esiste il concetto di
riutilizzo sociale. Parimenti,
all’interno delle carceri esiste
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