Comunicato Stampa Oltre 600 imprenditori hanno gremito lunedì sera lo Sheraton Padova Hotel per l’incontro con il presidente e amministratore delegato di Ducati Motor Holding, nell’ambito del ciclo “In gara col tempo” di Confindustria Padova. Concentrazione sul brand, produzione snella, agilità: le carte per ripartire CRISI: DEL TORCHIO, «IL MANIFATTURIERO DI QUALITÀ DETTERÀ I TEMPI DELLA RIPRESA» «Meno Wall Street, più Main Street: il valore si crea in fabbrica, non nella finanza» (Padova - 22.09.2009) - Cosa accadrà dopo la crisi? «L’industria tornerà al centro, la creazione di valore tornerà ad essere quella dell’impresa, non della finanza». Meno Wall Street, più Main Street. Non ha dubbi Gabriele Del Torchio, presidente e amministratore delegato di Ducati Motor Holding, che lunedì sera ha entusiasmato i 600 imprenditori padovani giunti allo Sheraton Hotel per il quinto incontro di “In gara col tempo”, la “clinica” di Confindustria Padova con il coordinamento scientifico della facoltà di economia dell’Ateneo di Padova e il sostegno di Intesa SANPAOLO, Cassa di Risparmio del Veneto e UMANA. «I tempi della ripresa saranno dettati dalle imprese manifatturiere di qualità, quelle che sapranno puntare su competenze distintive, focalizzazione sul business, intelligenza, agilità». Stimolato dal presidente di Sit Group, Federico de’ Stefani, Del Torchio - che a Padova è stato presidente di APS e amministratore delegato del Gruppo Carraro (2003-2005) - ha proposto riflessioni stimolanti per gli imprenditori, invitandoli a guardare avanti, concentrandosi sulle nicchie di qualità che hanno visto vincere il capitalismo molecolare del Nordest. Per superare la crisi, infatti, è necessario «scegliere la nicchia di mercato nella quale competere e concentrarsi sull’eccellenza - insiste Del Torchio -. Se ci disperdiamo e non siamo distintivi, perdiamo forza. Oggi essere produttori di massa in Italia, visti i lacci e gli oneri che gravano sulle aziende, è tempo perso. Meglio concentrarsi sulle competenze distintive». L’esempio è quello della “rossa” delle due ruote. Una multinazionale dei mercati (vende in 71 paesi), ma mononazionale nella produzione, concentrata a Borgo Panigale (Bo). Il presidente di Ducati identifica almeno due temi che possono far da “lezione” a tutto il manifatturiero: il prodotto e l’organizzazione della produzione. Una riflessione tutta old economy? Non proprio. Del Torchio inquadra il successo Ducati citando tre standard che poco hanno a che fare con macchine utensili e ingegneria gestionale: l’intelligenza dei tecnici, cresciuti nella Motor Valley emiliana; l’arte, che è nel patrimonio genetico italiano; la passione per la competizione che lega l’intera fabbrica alla squadra corse. Ovviamente le emozioni si traducono in standard di progetto e di produzione che definiscono l’italianità e l’unicità di Ducati. «Bisogna definire il proprio posizionamento, scegliere ciò che si vuol essere. E da qui declinare un prodotto coerente. Ducati non può competere con Honda sui numeri, ma tiene testa grazie a qualità ed unicità delle sue moto». Nessun complesso d’inferiorità, dunque. «A lungo ci hanno detto che la dimensione è determinante, oggi ho compreso che non è fondamentale per competere - spiega Del Torchio -. Conta di più essere agili, veloci nel rispondere al cliente e alle evoluzioni del mercato. Conta la coerenza con il proprio brand, la capacità di sviluppare sinergie, ottimizzare la rete vendita e la catena dei fornitori, di motivare tutti i collaboratori, di coinvolgere i clienti». Al centro sta l’impegno in ricerca e innovazione. «In Ducati siamo 1.012, con un’età media di 33 anni, 315 dei quali nell’engineering. E’ qui che nasce il nostro vantaggio competitivo». Alla fine gli ingredienti per attrezzarsi alla ripresa sono chiari: focalizzazione sul made in Italy e sul migliore assetto produttivo, controllo della qualità della filiera, investimento in R&D e competenze fini. Il tutto con una filosofia aziendale “kaizen”, «una politica di miglioramento continuo per piccoli passi, senza azzardi, con obiettivi persino settimanali». Le reazioni della platea di imprenditori sono state “calde”. Soprattutto all’affermazione di Del Torchio sulla vera discontinuità della crisi. «Oggi l’industria torna al centro dell’economia, la creazione del valore passa per la fabbrica e non per la finanza». «Del Torchio ci ha confermato, con passione, che produzione di alta gamma ed eccellenza non sono slogan, ma standard concreti radicati nel Dna del nostro essere impresa, anche di media e piccola taglia - commenta il presidente di Confindustria Padova, Francesco Peghin -. Se Ducati è una leggenda, un way of life unico al mondo, la focalizzazione sul prodotto e l’unicità che anche le nostre Pmi portano sui mercati possono essere la chiave di volta per attrezzarci al dopo la crisi. A partire dalla fabbrica». “IN GARA CON IL TEMPO”: DALLE AZIENDE VINCENTI LE RICETTE ANTI-CRISI. Il progetto di Confindustria Padova - realizzato con il coordinamento scientifico della facoltà di economia dell’Università di Padova e il sostegno di Intesa SANPAOLO, Cassa di Risparmio del Veneto e UMANA - propone un faccia-a-faccia con imprese leader, attraverso testimonianze dedicate alle Pmi associate e alla comunità economica padovana e veneta. Il percorso si articola in sette tappe che individuano altrettante lezioni di management: come ristrutturare un business per renderlo nuovamente competitivo; come individuare nuovi mercati nei quali applicare il proprio portafoglio di competenze; come passare dai prodotti ai sistemi prodotto per soddisfare le richieste di clienti sempre più esigenti; come progettare policy pubbliche per sostenere la crescita delle imprese; come organizzarsi per poter collaborare in modo virtuoso all’interno di filiere globali senza perdere la propria identità; come inserirsi con successo nella nuova sfida della “collaborazione di massa” (la cosiddetta wikinomics). Tra le novità del progetto è la formula delle “lezioni”: un imprenditore che intervista un altro imprenditore di successo, affermatosi grazie a strategie innovative e vincenti che creano un precedente e una best practice per la gestione d’impresa. Casi da cui trarre “buone pratiche” aziendali a vantaggio delle Pmi. ______________ Per informazioni: Sandro Sanseverinati – capo Ufficio Stampa, Studi e Relazioni Esterne tel. 049 8227186-112 - 348 3403738 - fax 049 8227100 e-mail: [email protected]