Padova al voto_Dichiarazione Presidente Massimo Finco

Comunicato Stampa
L’appello del Presidente degli industriali: «Padova può essere città media di classe europea.
Con il suo capitale sociale e umano merita dalla politica una risposta di pari livello.
Non un altro “ring elettorale”, ma ascolto, visione e capacità di decidere»
VERSO IL VOTO: FINCO, «CONFINDUSTRIA ATTENTA A IDEE
E PROGETTI PER LA CITTÀ, NON AD ALCHIMIE POLITICHE
E CANDIDATURE»
(Padova - 03.02.2017) - «Padova ha oggi la sua grande occasione per essere una città media di
classe europea. Occorre mettere insieme il grande capitale sociale e umano di cui dispone con la
necessità di una gestione ordinata ed efficiente della città e, contemporaneamente, sviluppare
una visione originale e integrata nel contesto metropolitano veneto. Su queste linee
fondamentali Confindustria Padova proporrà una piattaforma di lavoro e valuterà tutti i
programmi quando si conosceranno, in coerenza con l’autonomia e l’indipendenza della nostra
Associazione, l’interesse alle idee e ai progetti per la città ed il suo sviluppo, non alle alchimie
politiche e alle candidature. Una precisazione che ho ritenuto doverosa nell’imminenza della
competizione elettorale».
«Questa città - continua Finco - con i suoi tanti protagonisti positivi, portatori di valori che ne
rinsaldano il tessuto connettivo, merita dalla politica una risposta di pari livello, che non insegua
il consenso purchessia, ma promuova visioni mobilitanti».
«Vi è assoluta necessità di un clima costruttivo, di confronto, anche forte, ma rispettoso delle
opinioni e delle scelte altrui. La dialettica è un ingrediente indispensabile della vita sociale e
della democrazia. Può, e deve, essere franca, netta, talvolta anche dura. Ma l’ascolto delle
ragioni degli altri ne è un elemento indispensabile. Altrettanto importante è la capacità di
prendere decisioni. Decisioni che una buona amministrazione e una vera leadership ha la
responsabilità e il dovere di prendere, dopo aver ascoltato, con capacità di sintesi, visione e
veduta lunga, orientando la società, non inseguendo la “pancia”, il sondaggio o il consenso della
prossima elezione. Quante decisioni (o non decisioni) sono nel limbo da anni e hanno
contribuito al depauperamento? È un appello che desidero rivolgere a tutti gli ambienti della
nostra città, particolarmente a quello politico. Alla vigilia di una competizione che si annuncia
lunga e anche aspra».
«Padova non ha bisogno di un altro “ring elettorale”, ma di lucidità di analisi, visione e
concretezza delle soluzioni. Di condividere nuove e più efficaci modalità di confronto e
collaborazione tra pubblico e privato. Di costruire un piano organico, articolato in progetti
misurabili per proporre una visione condivisa con al centro la “crescita inclusiva”. Ciò comporta
una grande attenzione a tutti i fattori sociali della città».
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