STUDIO BIBLICO N° 6 yeoshua ministerio –V. Pigafetta 54, 10129 Torino – [email protected] –http://digilander.libero.it/yeoshua.ministerio 5. IL FRUTTO DELLA GRAZIA DI DIO Parte 2 : Il Frutto della Grazia di Dio. Paolo dopo aver trattato nei primi 3 capitoli il grande piano di Dio di raccogliere tutte le cose in terra e in cielo sotto Gesù Cristo, e le benedizione che i credenti hanno ricevuto per mezzo del suo figlio Gesù Cristo, nella seconda parte della sua lettera Egli spiega come si realizzano questi insegnamenti spirituali nella vita pratica dei credenti. Una cosa che notiamo a prima vista è che nei primi tre capitoli, non sono menzionati le opera dei credenti bensì l’opera di Dio motivato dalla sua meravigliosa grazia. Nelle pagine seguenti cercheremo ad approfondire gli argomenti di questa parte della sua lettera. ■ 1. Mantenere l’unità nella Diversità (Ef. 4:1-16); ♦ a. Mantenere l’Unità (Ef. 4:1-6); In questi 6 versetti possiamo raccogliere tre punti importanti sull’unità dei credenti. Questi punti sono: ► Lo scopo della convocazione di Dio. ► Mantenere l’unità dello Spirito. ► Le sette basi dell’unità. Prima di entrare a parlare di questi punti, vediamo come Paolo entra nel discorso. Egli cita che il prigioniero del Signore. Sembra che la cosa che gli sta proclamando gli ha costato la prigione. Dopo aver rammentato questo fatto egli tratta la questione dell’unità dei credenti. Lo scopo della convocazione di Dio. Abbiamo già visto che il piano eterno di Dio è di raccogliere ogni cosa sotto un capo cioè Gesù Cristo Gesù (Ef. 1:10). Questo pensiero è sviluppato nel secondo capitoli spiegando come Gesù ha portato la pace e l’unità fra i Giudei e i Gentili. Nel terzo capitolo, Paolo racconta che i Gentili sono diventati 1 concittadini della stessa eredità, membri della stessa famiglia di Dio e parte dell’edificio di Dio. All’inizio di questo quarto capitolo, Paolo comincia esortando di comportarsi in un modo degno della loro convocazione. La frase “comportarsi in un modo degno” implica il modo come parliamo e agiamo nella nostra vita quotidiana. Tutto questo per la gloria di Dio, perché ci ha abbondato la sua grazia. Questo in una altra parola indica l’ubbidienza che un credente deve dimostrare alla volontà di Dio: Ubbidienza che si basa sull’amore e non sull’obbligo o pressione. Ricordiamo la parola di Gesù: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui.” Giovanni14:23. In un’altra parte dice ancora: “Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimora nel suo amore.” Giovanni 15:10 Mantenere l’unità dello Spirito. Paolo elenca alcuni punti che dobbiamo fare per mantenere l’unità. Essi sono: a. L’umiltà L’umiltà vuol dir basso pensiero di sé stessi, semplicità, profondo senso della piccolezza morale di sé, e modestia. Allora, per costruire una perfetta unità ci vuole l’umiltà. Bisogna considerare gli altri più capaci di noi ed essere mansueti. In altre parte leggiamo: “Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a sé stesso, Filippesi 2:3. Ancora in Romani 12:16 troviamo scritto: “Abbiate tra di voi un medesimo sentimento. Non aspirate alle cose alte, ma lasciatevi attrarre dalle umili. Non vi stimate saggi da voi stessi.” b. La Mansuetudine La parola significa docilità, mitezza, pazienza, bonarietà, benevolenza, tolleranza e indulgenza. In altre Parole mansuetudine vuol dir lasciare il proprio diritto volontariamente per salvaguardare l’unità della chiesa. La parola di Dio dice di Gesù, il nostro esempio per eccellenza: “Oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva a colui che giudica giustamente;” I Pietro 2:23. c. La Pazienza Questa parola dipinge una persona che è lento all’ira, che non perde il suo auto controllo e sopporta molto le situazione difficili da sopportare. Pazienza è molto utile per stabilire un rapporto di unità e armonia nella chiesa. Nella comunità dei credenti certe volte possono nascere dei incomprensioni, 2 disguidi o conflitti. Perciò uno deve essere attrezzato con la pazienza per portare la comunione fraterna alla normalità. Al contrario, invece, se ci arrabbiamo veloce e non sopportiamo con pazienza i vari problemi che nascono all’interno della comunità, possiamo rovinare proprio l’immagine e testimonianza della chiesa. d. Sopportare gli uni gli altri con amore La chiesa è composta di vari credenti che hanno diversi modi di vivere, caratteri e abitudini. Perciò dobbiamo sopportare i fratelli che hanno diversi pensieri e visioni della nostra. Paolo ci esorta in più di sopportarci gli uni gli altri con amore. In Romani 14:1-4 leggiamo: “Accogliete colui che è debole nella fede, ma non per sentenziare sui suoi scrupoli. Uno crede di poter mangiare di tutto, mentre l'altro che è debole, mangia legumi. Colui che mangia di tutto non disprezzi colui che non mangia di tutto; e colui che non mangia di tutto non giudichi colui che mangia di tutto, perché Dio lo ha accolto. Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Se sta in piedi o se cade è cosa che riguarda il suo padrone; ma egli sarà tenuto in piedi, perché il Signore è potente da farlo stare in piedi.” Ancora più avanti dice: “Perciò accoglietevi gli uni gli altri, come anche Cristo vi ha accolti per la gloria di Dio.” (Romani15:7). e. Sforzarsi di conservare l'unità dello Spirito con il vincolo della pace. La prima cosa che ci accorgiamo in questo versetto è il consiglio della Parola che di consiglia a conservare l’unità dello Spirito e non di crearla. L’unità è creata da Dio e messa nel nostro cuore per mezzo dello Spirito Santo. Noi siamo esortati di conservare, cioè, attendere con cura, custodire, osservare con attenzione, ecc. l’unità dello Spirito. La secondo cosa che immediatamente ci viene in mente è la parola “sforzarsi”. Ogni credente è esortato di sforzarsi per mantenere l’unità dello Spirito. Cioè, implica mettere tutta la nostra facoltà per mantenere l’unità. Dobbiamo essere molto attenti all’unità della chiesa perché ha costato il sacrificio di Cristo. In Proverbio la Parola ci consiglia a riguardo dicendo: “Chi si separa dagli altri cerca la propria soddisfazione e s'arrabbia contro tutto ciò ch'è profittevole.” Proverbi 18:1 Poi Paolo aggiunge l’esortazione dicendo di conservare l’unità dello Spirito con il vincolo della pace. L’unità è conservata con il vincolo della pace. La parola vincolo implica un legame forte come le tendine che legano insieme le ossa affinché il corpo funzioni bene. 3 3. Le sette basi dell'unità. Dal versetto 4 a 6 sono elencate 7 punti che ci convincono a conservare l’unità dei credenti. a. Un solo corpo. La Bibbia ci insegna che c’è un solo corpo di Cristo, cioè, la chiesa. E noi tutti credenti siamo membri del corpo di Cristo. In I Corinzi 12:12 leggiamo: “Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di Cristo.” b. Un solo Spirito. La Bibbia ci insegna che c’è un solo Spirito e noi tutti siamo battezzati con questo Spirito. Perciò, se siamo riempiti dello stesso Spirito vuol dire che abbiamo lo stesso pensiero, scopo di vita e sentimenti. c. Una sola speranza. Una sola speranza vuol dire un solo scopo, un solo destino, una sola eredità ecc. La speranza di un credente è di essere eredi con Cristo nel regno di Dio. Rom. 8:17; Ef. 1:13-14; 18-19. d. Un solo Signore. In un’altra parte l’Apostolo Paolo dice: “…nondimeno, per noi c'è un Dio solo, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi per la gloria sua, e un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose, e mediante il quale siamo noi. I Corinzi 8:6. Un credente è una che confessa che Gesù è il suo Signore. Rom. 18:9. e. Una sola fede. La fede espressa qui è quella fede che basata sulla grazia di Dio, manifestata per mezzo di Gesù Cristo e custodita dallo Spirito Santo. Paolo spiega questa fede dicendo: “Ora, però, …., è stata manifestata una giustizia di Dio, attestata dalla legge e dai profeti vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti i credenti; poiché non v'è distinzione.” Romani 3: 21-22. f. Un solo battesimo. In I Corinzi 12:13 leggiamo: “Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito.” Il vero senso del battesimo è diventare un membro del unico corpo di Cristo, cioè la chiesa. Perciò, c’è solo un unico battesimo e questo deve essere un altro motivo per cercare l’unità dei credenti. Il battesimo per un credente ha un valore molto importante come Paolo lo spiega in Romani 6:3-5: "O ignorate forse che tutti noi, che siamo stati battezzati in Cristo Gesú, siamo stati battezzati nella sua morte? Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita. 4 Perché se siamo stati totalmente uniti a lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una risurrezione simile alla sua." Perciò, se noi tutti siamo uniti totalmente a Cristo con il battesimo, allora anche noi siamo uniti totalmente fra di noi. g. Un solo Dio, Padre di tutti. Una della grande rivelazioni di Cristo di Dio è che la presentato come Padre di tutti (Mat. 5:16, 43-48; Mat. 6:3-18). Abbiamo ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: " Abbà! Padre!" ( Rom 8:15). Allora, se abbiamo un solo Padre, tutti siamo fratelli e sorelle, perciò dobbiamo amarci con tutto il cuore e anima. Questi 7 punti sono i motivi profondi che ci portano all’unità dei credenti. Siamo legati con sette corde forti che sono difficili a spezzare. Se anche su uno non siamo d’accordo ci sono sei altre corde ci uniscono, perciò conserviamo con zelo e vigore l’unità della chiesa. ♦ b. Diversità dei Doni e Ministeri della Chiesa. (Ef. 4:7-16); In questo brano vediamo che l’unità del quale la Bibbia ci parla non è un’unità monotona che tutti dobbiamo essere uguali e identici in tutte le cose ma ci rivela che dobbiamo unirci nella diversità. Dio ci ha dato diversi doni e ministeri affinché uno fa un opera nel corpo mentre l’altro fa un’altra cosa. Così, tutti membri fanno diverse cose ma tutti per far crescere l’unico corpo. Vediamo tre argomenti trattati in questo brano dell’epistola. 1. Doni di grazia (Ef. 4:7-10). 2. I Cinque ministeri (Ef. 4:11). 3. Scopo dei ministeri (Ef. 4:12-16). 1. Doni di grazia (Ef. 4:7-10). In versetto 7 leggiamo che abbiamo ricevuto da Cristo diverse misure di doni per grazia. Questi diversi doni insieme alle 7 basi della nostra unità formano un quadro completo dell’unità cristiana. L’unità della quale la Bibbia parla è un unità nella diversità, secondo la misura del dono che uno riceve dal suo Signore. Alcuni punti che impariamo da questo brano sono: ►I doni della grazia sono doni e non sono prodotti dei nostri talenti o nostri sforzi. Essi non sono cose che nascono dalla nostra natura. Vengono da Dio. E Dio li dà ad ogni credente come vuole Lui. ►versetto 8-10 Paolo parla della discesa di Gesù nelle parti più basse della terra per salire al di sopra di tutte le cose per riempire ogni cosa. Perciò dopo aver conquistato tutte le cose egli ha portato dei prigionieri e ha dato dei doni a noi. In altre parole solo Gesù può dare i doni perché ha conquistato 5 tutte le cose in terra come in cielo. ► Nel versetto Paolo elenca 5 ministeri fondamentali che servono per il buon funzionamento della chiesa. Questi ministeri sono apostoli, profeti, evangelisti, pastori e dottori. In 1 Cor. 12:28 Paolo elenca altri ministeri e doni tipo le assistenze, doni di governo ecc. per farci capire che ci possono essere diversi altri ministeri e doni dello Spirito Santo. ► Questi ministeri sono stati dati ai credenti per il perfezionamento dei credenti e per l'edificazione della chiesa che il corpo di Cristo, finché giungiamo all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo. ► Questi ministeri portano alla maturità dove il credente non sarà più sballottato e portato qua e là da ogni di falsa dottrina per la frode degli uomini e per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore. ► Il credente invece cresce seguendo la verità con amore, crescendo in ogni cosa verso il capo che Gesù Cristo. Tutto l'orientamento di un credente è verso il suo Signore Gesù Cristo. In un altro posto troviamo scritto: "Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli." Romani 8:29. ► Alla fine Paolo arriva all'unità dei membri del corpo di Cristo, cioè al Chiesa. Il corpo collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture trova il proprio sviluppo nella contributo che riceve da ogni singola parte, per edificare sé stesso nell’amore. ■ 2. Comportamento Giusto dei Membri del Corpo. (Ef. 4:17-32); Paolo continua il suo discorso dicendo “dunque” per agganciare il suo discorso a quello che ha trattato precedentemente sull’amore reciproco, unità e sopportazione e attesta nel Signore quella sta per dire. Nei seguenti versetti egli parla della santità e purità che i credenti devono dimostrare a seguito della loro elezione e convocazione ad appartenere alla famiglia del Signore. Egli dà un quadro globale esortando loro di non comportarsi come i pagani. Un gentile convertito non deve comportarsi come un gentile pagano. Possono vivere nel mezzo di loro, avere la stessa cittadinanza terrena e lavorare lo stesso lavoro pure, pero, non devono condurre lo stesso tipo di lavoro. 1. Vanità dei pensieri. Un particolare della vita dei pagani è che il loro pensiero e ragionamento era fissato sulle cose create da Dio e non su quello che li ha creati. Si perdono concentrando sulle cose terrene, materiale e la loro capacità di ragionare. Perciò vivono nella vanità dei loro pensieri; cioè, non nella verità di Dio ma su quello che loro stessi stabiliscono come vogliono. Perciò, la loro vita è basata sulle cose che svaniscono o non hanno verità assoluta: come sugli idoli, il piacere del mondo, la ricchezza terrena, ecc. 6 2. Intelligenza ottenebrata. I pagani erano privi della conoscenza vera della salvezza e della grazia concessa per mezzo di Gesù Cristo. Erano nel buio, senza luce che la cosa che rende tutto visibile e chiaro. Essendo senza luce non possono conoscere Dio o le cose di Dio. La Bibbia dice: “E siccome non si sono curati di ritenere la conoscenza di Dio, Iddio li ha abbandonati ad una mente reproba, perché facessero le cose che sono sconvenienti”. Romani 1:28 3. Estranei alla vita di Dio. La loro mente ottenebrata li porta lontano da Dio, perciò non rispettano il consiglio di Dio di santità e purità lasciandosi all’iniquità ed impurità. Non riescono a comprendere le vie del Signore perciò si lasciano a tutte gli inganni del loro cuore. 4. Ignoranza. L’ignoranza è una condizione che distrugge la fede e la vita spirituale. Quando uno si crede di avere ragione e non vuole dare ascolto alla verità, Dio lo lascia alla vanità e superbia del suo cuore che gli porta alla iniquità e dissolutezza. 5. Indurimento del loro cuore. L’esito della loro ignoranza è l’indurimento del loro cuore. Non è perché Dio non si è fatto conoscere che loro non riescono a conoscerlo, ma perché hanno il cuore duro per accettare la parola di Dio. 6. Perdita di ogni sentimento. Questa loro situazione di ignoranza e indurimento produce insensibilità verso le cose spirituali. Da una parte non sentono le grande opere di Dio per la loro vita, mentre d’altra parte non sentono la gravità e conseguenza del peccato. 7. Abbandonarsi alla dissolutezza fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile. Per queste persone fare di più ogni tipo di malvagità è una corsa normale di vita. Al loro adulterio aggiungono altri e alla loro malvagità aggiungono altre. Non si saziano di fare ogni tipo di peccato. 7 ♦ c. Comportamento del uomo rigenerato. (Ef. 4: 20-32); Dopo le esortazione precedente di non comportarsi come i pagani, Paolo comincia spiegare agli Efesini come deve essere la nuova vita dei credenti. Nella prima parte (v. 20-24), egli presenta la nuova vita dei credenti in modo generale, mentre nella seconda parte (v. 25-30), entra a spiegare particolari della vita dei credente. Nella prima parte, il primo discorso che tratta è l’insegnamento che abbiamo imparato di Gesù. L’insegnamento che abbiamo ricevuto da Gesù è di spogliarsi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici della carne. L’uomo vecchio è rappresenta l’uomo non rigenerato che vive secondo le passioni della carne, il piacere del mondo e il dominio del diavolo. Esso è governato dal peccato. (Romani 6:6). Un altro fatto importante che Paolo presenta è l’istruzione che abbiamo preso secondo la verità che è in Cristo. Un credente è una persona che si fa istruire la verità. Egli deve essere umile e mansueto per sempre imparare la verità che in Cristo. Paolo raccomanda i credenti di essere rinnovati nello Spirito della mente. Il nostro ragionamento deve essere sempre intonato al pensiero dello Spirito. Un altro punto di una persona che appartiene alla famiglia di Dio, deve vestirsi l’uomo nuovo che è creato ad immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità. La nostra vita deve riflettere l’immagine di Dio. La sua giustizia, la sua santità e tutta la sua personalità deve essere vista nella nostra parola e in tutte le cose che facciamo. Questo è il significato della vita cristiana unità con il Padre. Dopo questo trattamento generale, Paolo entra nei particolari: ed elenca punti specifici che i convertiti gentili devono dimostrare per far vedere la loro nuova vita in Cristo. a. Bandire la menzogna. La prima cosa l’Apostolo Paolo menziona è di non dire più la menzogna ma dire la verità. Specialmente, i membri dello stesso corpo devono comunicare nella verità. La verità è importante per l’unità. b. Non adirarsi troppo. Qui Paolo permette di adirarsi ma di non arrivare a peccare. Non bisogna perdere il controllo nella nostra ira. L’ira non controllato crea una situazione molto grave nella chiesa che bisogna sapere tenerlo sotto controllo. Non dobbiamo passare una serata senza risolvere la tensione con i nostri fratelli. L’ira non controllata va via all’attacco del diavolo. Il diavolo approfittando del nostro squilibrio 8 può portarci al nervosismo, odio e rancore. Perciò, un credente deve sapere controllare il suo temperamento. c. Non rubare. Un credente deve sapere lavorare onestamente. Oggi giorno, si verificano tanti cattiverie nel mondo del lavoro. Sfruttamenti, inganni, falsi dichiarazioni e tanti altri imbrogli si verificano nel mondo del lavoro. Un cristiano deve studiarsi molto per vivere una vita immacolata di fronte a tutte queste situazioni pericolose. Anzi Paolo incoraggia i fedeli di lavorare non solo per soddisfare i loro bisogni ma anche di pensare quelli che non riescono a mantenersi. d. Non dire cattiverie. Le parole hanno una grande forza nel trasmettere sia il bene che il male. Se sono usate malamente, possono distruggere le anime e causare tanti problemi sia nella vita della persona che nella chiesa. e. Dire le cose buone, edificanti e pieno di grazia. Le parole che escono dai credenti devono essere buone; cose che non insinuano cose brutte o parole che fanno male sia quelli che ascoltano sia quelli del quale parliamo. Parole di dicerie, calunnie e gelosie distruggono la vita. Perciò le nostre parole devono essere al contrario fortificanti, pieno di incoraggiamento e verità. f. Non rattristare lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo ci è dato per guidarci nella verità e consolarci in questo viaggio terreno fino alla nostra completa redenzione finale. Non dobbiamo perciò rattristare lo Spirito Santo che la sua ritirata dalla nostra vita vuol dire perdizione. g. Togliere ogni amarezza, cruccio, ira, clamore e parole offensive e cattive. Un credente deve togliere tutte le cose che possono fare male gli altri e causare la rottura dell’unità della chiesa. h. Essere benevole e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come Cristo ci ha perdonati. La nostra misura di comportamento è Gesù. E come Gesù ci ha perdonati anche noi dobbiamo perdonarci. Ricordiamoci quanto e come Gesù ci h’amato e ci ha perdonato i nostri peccati mentre eravamo imperdonabili. 9 6. RIFLESSIONI 1. Come deve un credente comportarsi per mantenere l'unità dello Spirito? 2. Quali sono i motivi basilari per l'unità dei credenti? 3. Quali sono i ministeri elencati dall’Apostolo Paolo? 4. A che cosa servono i doni e i ministeri? 10 5. Quali sono le cose menzionati in Efesini capitolo 4 che possono rovinare l'unità? 11