Le cose peggiori della vita, cooperano al bene di quelli che amano Dio Non fraintendetemi, non intendo dire che, per natura, le cose peggiori siano buone, poiché esse sono frutto della maledizione. Ciò che voglio affermare e che anche se esse sono intrinsecamente malvagie, la mano di Dio, le governa e santificandole, le fa diventare moralmente buone. I vari elementi della natura, sebbene diversi e di qualità opposte, sono governati da Dio, per agire armoniosamente per il bene dell'universo. Così come i vari meccanismi degli orologi si muovono in senso opposto l'uno all'altro, e fanno avanzare in modo ordinato e regolare il movimento delle lancette, allo stesso modo, tutte le cose che sembra concorrano al male, al fine di distruggere i figli di Dio, in effetti cooperano al loro bene. Tra tutte queste realtà, ci sono quattro tipi di malie che vorrei considerare. 1- Il male dell’afflizione, 2- il male della tentazione, 3- il male della desolazione, 4il male del peccato. Oggi tratteremo il primo dei mali: 1. Il male dell' afflizione Il fatto che nell'afflizione che si abbatte su noi c’è la mano di Dio, deve mettere pace al nostro cuore: «l’Onnipotente m'ha resa infelice» (Rut 1:21). Gli strumenti non possono muoversi fin tanto che Dio non li usa, proprio come un'ascia non può tagliare da sola se non e mossa da una mano. Giobbe vide Dio nella sua afflizione e, non disse: «Dio ha dato e il diavolo ha tolto», ma: «II Signore ha dato e il Signore ha tolto». Riconosciamo che Dio permette l’afflizione. Un'altra considerazione che da pace al nostro cuore, e che le afflizioni operano per il nostro bene: «E stata un bene per me l'afflizione subita, perché imparassi i tuoi statuti» (Salmi 119:71). Le tribolazioni sono medicine per noi credenti, perché Dio e capace di girare a nostro bene anche le esperienze più amare. Riflettiamo su alcuni esempi della Scrittura. Giuseppe fu gettato in una cisterna e venduto dai suoi fratelli e, alla fine, andò a finire ingiustamente in prigione. Eppure tutti i suoi travagli cooperarono al suo bene. La sua umiliazione preparò la via alla sua esaltazione fino a che divenne il secondo in autorità, nel grande regno d'Egitto: «Voi avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo in bene» (Genesi 50:20). Giacobbe lotto con l'angelo e la giuntura della sua anca rimase slogata. Certamente tutto ciò fu doloroso, ma gli arrecò del bene, poiché Giacobbe vide la faccia di Dio e fu lì che il Signore lo benedisse: «E lo benedisse lì. Giacobbe chiamo quel luogo Peniel, perché disse: "Ho visto Dio faccia a faccia e la mia vita e stata risparmiata"» (Genesi 32:30). Chi non sarebbe contento di avere una giuntura slogata pur di poter avere una visione di Dio? Il re Manasse fu catturato e incatenato. E certamente un triste spettacolo vedere una corona d'oro mutarsi in ceppi di ferro, ma ciò si compì per il suo bene, poiché "quando egli fu angosciato, imploro il Signore, suo Dio, e si umilio profondamente davanti al Dio dei suoi padri" e "a lui rivolse le sue preghiere, e Dio si arrese ad esse, esaudì le sue suppliche" (II Cronache 33: 12-13). A volte, si deve essere più riconoscenti ad una catena di ferro che ad una corona d'oro Quest'ultima aveva reso Manasse orgoglioso, ma il ceppo lo umiliò. Paolo fu accecato e una tale esperienza fu certamente spiacevole, ma cooperò al suo bene. Mediante quella cecità, Dio fece in modo che la luce della grazia risplendesse nel suo cuore e quello fu l'inizio di una gloriosa testimonianza resa al Signore (Atti 9:6). Le gelate invernali lasciano il posto alla rugiada e ai fiori primaverili e la notte cede il passo alla stella mattutina; allo stesso modo il male dell'afflizione lascerà il posto alle benedizioni preparate per coloro che amano Dio. Domanda: Eppure, proprio come Maria disse all'angelo, siamo anche noi pronti a domandare: «Come avverrà questo?» (Luca 1:34). Risposta. Adesso vi mostrerò vari modi in cui le afflizioni operano per il nostro bene. a) Perché agiscono come se fossero predicatori e insegnanti: «Ascoltate la verga» (Michea 6:9, Riveduta). Lutero disse che non riuscì mai a comprendere alcuni Salmi fintanto che non si trovo nell'afflizione. L’afflizione c'insegna cosa sia il peccato. Mentre ascoltiamo la parola predicata, sentiamo quale cosa terribile sia il peccato, ascoltiamo della contaminazione e della maledizione che porta, ma lo temiamo solo come abbiamo paura di un leone dipinto! Allora Dio lascia che siamo toccati dall'afflizione perché il letto del dolore insegna più di molti sermoni! Nello specchio dell'afflizione possiamo contemplare tutta la mostruosità del peccato. L’afflizione c'insegna a conoscere noi stessi. Quando ci troviamo nella prosperità, spesso non vediamo cosa c’è nel nostro cuore, ma Dio ci fa sperimentare cosa sia l'essere afflitti e così conosciamo meglio il nostro cuore. E proprio nei tempi d'angoscia che siamo resi capaci di scorgere quanta corruzione ci sia in noi. In questi momenti rimaniamo a bocca aperta, perché non avremmo mai potuto credere che il nostro cuore Fosse tanto malvagio. Quando l'acqua è nella brocca, sembra limpida, ma se la mettete sul fuoco, comincia ad intorbidirsi e, quando bolle, schiuma. Quando l'uomo è nella prosperità, può apparire umile e grato, proprio come l'acqua nella brocca, ma provate a metterlo un po' sul fuoco dell'afflizione e lo vedrete ribollire e schiumare d'incredulità e d'amor proprio. il cristiano, invece, dirà: «Non avrei mai creduto d'avere un cuore tanto malvagio ... Non pensavo che la corruzione presente in me fosse ancora tanto forte e la grazia cosi debole». b) Perché le afflizioni sono mezzi per rendere il cuore più integro. Nella prosperità il cuore tende ad essere diviso (Osea 10:2) e si attacca in parte a Dio e in parte al mondo. E come un ago sospeso tra due magneti: Dio l'attira, e il mondo l'attira. Pero l'afflizione allontana il mondo e l'anima si attacca solo a Dio. La correzione mette ordine nel cuore e lo indirizza nel modo giusto. c) Le afflizioni cooperano al nostro bene perché ci rendono più conformi a Cristo. La verga di Dio è la sua matita per tratteggiare in modo più vivo l'immagine di Cristo nel nostro cuore; Ricordiamoci che il nostro maestro pianse e sanguinò e che è chiamato "l'uomo di dolore familiare con la sofferenza" (Isaia 53:3). Il Signore Gesù bevve il calice amaro eppure, già il solo pensiero gli fece sudare gocce di sangue! E vero: anche se il Salvatore bevve tutto il calice dell'ira di Dio, pure e rimasto un po' di residuo che i santi devono bere. d) Le afflizioni operano per il nostro bene perché ci aiutano a mortificare il peccato. Il peccato e la madre che genera l'afflizione eppure la figlia serve a distruggere la madre! Il peccato somiglia ai frutti in cui prolificano i vermi e l'afflizione e il verme che divora il frutto! Perfino nel migliore dei cuori c’è abbondanza di corruzione: l'afflizione la estrae lentamente, proprio come il fuoco che separa le scorie. Le afflizioni sono quelle medicine che Dio usa per curarci dalle nostre malattie spirituali: curano la peste dell'orgoglio, la febbre maligna della concupiscenza e il tumore delle passioni ingannatrici. e) Le afflizioni cooperano al bene perché ci spingono a disaffezionarci dal mondo. Se togliete il terreno intorno alle radici di un albero, sarà più facile estirparlo. In questo modo Dio toglie i nostri conforti terreni per poter strappare sempre più il mondo dal nostro cuore. Non e bene disaffezionarsi al mondo? Perfino i discepoli più maturi ne hanno bisogno! Quando Dio spezza le condutture che portano fino a noi le acque di Sodoma, allora corriamo da lui, sorgente d'acqua viva, esclamando: «Tutte le fonti della mia gioia sono in te» (Salmi 87:7). f) Le afflizioni cooperano al bene perché aprono la via al conforto: «Le darò la valle d'Acor come porta di speranza» (Osea 2: 15). Acor significa turbamento. Dio addolcisce le nostre sofferenze esteriori mediante una pace interiore. «La vostra tristezza sarà cambiata in gioia» (Giovanni 16:20), disse il Signore. E acqua si trasforma in vino! Dopo una pillola amara, Dio ci da il dolce. Paolo cantava anche nella prigione. La verga di Dio ha del miele alla sua estremità. g) Le afflizioni cooperano al bene, perché promuovono la nostra beatitudine: «Beato l'uomo che Dio corregge» (Giobbe 5: 17). Domanda. Ma in che modo le afflizioni ci rendono beati? Risposta. Santificandoci, in quanto in tal modo ci avvicinano a Dio. La luna e piena quando si trova al punto più lontano dal sole, similmente molti sono nella "luna piena della prosperità" proprio quando sono lontani da Dio, ma le afflizioni li riavvicinano a lui. Quando Dio da Fuoco alle nostre gioie terrene, allora corriamo a lui. Fu quando il figlio prodigo si trovò "nel bisogno" che torno alla casa del Padre (Luca 15: 14). Quando la colomba non riuscì a trovare un luogo dove posarsi, torno all' arca e quando Dio manda il diluvio delle afflizioni su noi, allora corriamo all' arca che è Cristo. Per questa ragione Ie afflizioni ci rendono felici: perche ci avvicinano a Dio. h) Le afflizioni cooperano al nostro bene, perché ammutoliscono i malvagi. Quanto sono pronti costoro a criticare e calunniare i giusti, insinuando che essi servono Dio per interesse! Quando gli atei vedono che Dio ha un popolo che lo serve non per un guadagno terreno, ma per amore, chiuderanno le loro bocche. II diavolo accuso Giobbe di essere un ipocrita e un mercenario e che Fosse religioso solo perché godeva prosperità economica, per l'oro e l'argento che possedeva: «E Forse per nulla che Giobbe teme Dio? Non l'hai Forse circondato di un riparo, lui, la sua casa, e tutto quel che possiede? Tu hai benedetto l'opera delle sue mani e il suo bestiame ricopre tutto il paese» (Giobbe 1:9-10). «E bene - disse il Signore - tutto quello che possiede e in tuo potere» (Giobbe 1: 12). Non appena il Diavolo ottenne la sua commissione, si scaglio contro Giobbe, ma questi continuo ad adorare il suo Dio: «Ecco, mi uccida egli pure; si spererò in lui» (Giobbe 13: 15, Diodati). Ciò costrinse al silenzio lo stesso satana. Che colpo mortale per i malvagi, quando vedono un cristiano avvicinarsi a Dio nelle sue sofferenze e che, anche se ha perso tutto, si mantiene stretto alla sua integrità! i) Le afflizioni cooperano al nostro bene, perché ci aprono la via della gloria (II Corinzi 4: 17). Questo non significa che le tribolazioni ci facciano meritare la gloria, ma che ci preparano ad essa. Come l'aratro prepara la terra per la semina, così le afflizioni preparano il nostro cuore per la gloria. Prima di mettere il vino, le botti devono essere preparate. così i cuori devono essere preparati mediante l'afflizione, prima che il vino della gioia eterna vi sia riposto. Pertanto, abbiamo visto che le afflizioni non giovano alla distruzione, ma al bene dei credenti. Non dovremo guardare mai più al male dell'afflizione, ma al suo bene; non più al lato tenebroso della nuvola, ma a quello luminoso. Dunque, le cose peggiori che accadono sono delle frustate che ci fanno correre ancor più risolutamente verso il cielo.