Lezioni di Biodiversità – Prof. Tescarollo – Istituto G. Caetani LE BRIOFITE Piante non vascolari I muschi sono piccole piante erbacee nelle quali si può già riconoscere la struttura “a Cormo”, cioè la presenza del fusto, radice e foglie, anche se sono prive di tessuti vascolari lignificati e di un vero apparato radicale. L’assorbimento ed il trasporto dei liquidi avvengono per capillarità ed interessano tutte le parti della pianta. Caratteristiche generali delle BRIOFITE Sono le più primitive tra le piante Non hanno tessuti vascolari Non hanno vere radici ma rizoidi Hanno gameti flagellati che si spostano nuotando Vivono in ambienti umidi e ombrosi Il ciclo vitale prevede una fase aploide prevalente Generalmente all’apice del fusticino, tra le ultime foglioline, si formano le cellule sessuali, maschili e femminili, in strutture poco visibili a occhio nudo dette “Anteridi e Archegoni”. In seguito alla fecondazione della cellula uovo, presente alla base dell’Archegonio, si sviluppa una piantina diversa cosatituita da un sottile filamento detto seta che sostiene una capsula dove vengono prodotte le spore. CLASSIFICAZIONE 1) 2) 3) 4) MUSCHI SFAGNI EPATICHE ANTOCEROTE 1) MUSCHI I muschi sono il gruppo più numeroso tra le Briofite con circa 10.000 specie conosciute. I muschi si sviluppano in numerosi singoli individui che appressati tra loro sviluppano le cosidette formazioni “a cuscinetto”.Grazie ai rizoidi il muschio è in grado di ancorarsi al terreno. I muschi crescono generalmente in luoghi umidi e ombrosi esposti a Nord ma possiamo trovarli negli ambienti più diversi. Spesso insieme ai licheni svolgono un ruolo di specie pioniere. 2) SFAGNI Gli Sfagni sono un tipo particolare di muschi da alcuni considerati un gruppo indipendente. Il fusto dello sfagno è cavo ed è specializzato nell’assorbimento rendendo la pianta una piccola spugna. Con l'invecchiamento le parti inferiori dei loro piccoli cauli muoiono e marciscono ed i rami giovani si moltiplicano dando origine a nuovi individui Nelle parti inferiori intrise di acqua l’ambiente è anossico e acido. Gli Sfagni si sviluppano in popolazioni di estensione notevole (torbiere a sfagni), spesso distese di vari chilometri quadrati, come ad esempio in Irlanda e nell'Europa centro-settentrionale. Nelle torbiere non è raro trovare fossili di organismi perfettamente conservati. Lo sfagno essiccato (torba) all'aria o in forno trova impiego come componente fondamentale nei terricci o come combustibile. 3) EPATICHE Comprendono circa 7.000 specie, a distribuzione cosmopolita con predilezione per gli ambienti umidi. Hanno un portamento appressato al suolo. Il loro nome deriva dalla Dottrina dei segni dove erano citate come curative del fegato. Tra i generi più comuni: Marcanthia, Riccardia e Pellia. 4) ANTOCEROTE Comprendono circa 100 specie. Presentano una superficie rugosa.