Parrocchia di San Giuseppe Artigiano
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scheda 2
CENTRI DI ASCOLTO 2016 – 2017
LA FATICA CHE OGGI FACCIAMO NEL RIMANERE
APERTI ALLA SPERANZA
obj: aiutarci a capire e quali sono le fatiche che oggi viviamo nel rimanere
aperti alla speranza, per poterle superare.
Preghiera iniziale:
dal Salmo 91
R. Beato chi spera nell’Altissimo
Tu che abiti al riparo dell’Altissimo
E dimori all’ombra dell’Onnipotente,
dì al Signore: “mio Rifugio e mia fortezza
mio Dio in cui confido”.
R. Beato chi spera nell’Altissimo
Non ti accadrà nulla di male
Il Signore darà ordine ai suoi angeli
di proteggerti ovunque tu vada.
R. Beato chi spera nell’Altissimo
“Chi si affida a me” dice il Signore
“lo libererò, lo proteggerò
Perché mi conosce”.
R. Beato chi spera nell’Altissimo
“Quando mi invocherà
Gli risponderò
Sarò con lui in ogni pericolo”.
R. Beato chi spera nell’Altissimo
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Lc 18,1-8
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo
per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli
diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli
non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo
per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia
perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore
soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà
forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà
forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma
il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Da una riflessione di Enzo Bianchi
Molti uomini sono delusi dell’oggi per sentire il futuro come promessa.
Subiamo il dilagare della barbarie, la banalizzazione della giustizia, la
glorificazione del più forte, la competizione, l'idolo del libero mercato,
l’indifferenza verso i più deboli. Di fronte all'indifferenza generale i
cristiani sono chiamati a vivere la differenza cristiana.
Speranza è frutto di un acuto ragionamento per trovare una direzione e
un senso. Vivere senza speranza è disumano. Se non c'è speranza non
riusciamo a farci umani, cadendo nella violenza e nell'aggressione
dell'altro. L'uomo vive di attese e di piccole speranze quotidiane, e per
scommettere sull'avvenire.
Fondandosi sulla fiducia la speranza accompagna lo sviluppo psicologico
dell'esistenza. Ci si fidanza scambiandosi un anello che si chiamava
"fede": ‘io metto fiducia nell'altro’. Perciò la speranza è una cosa vitale per
l'uomo. La speranza è davvero qualcosa di indispensabile per la nostra
vita umana, è lotta contro la disperazione e l'accidia, misto di indifferenza
e rassegnazione.
Occorre rischiare di sperare e poi esercitarsi alla speranza (esercizio
compiuto dal nostro padre Abramo). Scegliere di sperare significa
decidersi per l'impegno per l’oggi, assumersi delle responsabilità. Ai
nostri figli diciamo di sperare o li mettiamo in guardia dalla speranza?
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2. Che cosa sperare?
I primi cristiani dicevano che Gesù Cristo era la loro speranza. Speranza
è esercitarsi a sperare le realtà invisibili pur amando questa terra e
questa umanità. La speranza ci chiede, pur essendo pellegrini, di abitare
questa terra amandola facendo sì che ogni terra straniera sia patria e
ogni patria terra straniera. Stare nel mondo, cioè, senza essere del
mondo (Gv 17,14). La speranza cristiana non è estranea a quella umana.
Amore e verità si incontreranno, la giustizia avrà stabile dimora nella terra
nuova. (Sal. 85,11) La creazione stessa spera. E noi che siamo voce di
ogni creatura non dovremmo avere speranza? Noi cristiani speriamo che
la terra diventi finalmente una città edificata, collocata finalmente nel
giardino. Il tempo di Avvento ci eserciti alla speranza! Qoelet afferma che
tutti abbiamo dentro un frammento di eternità. Perciò la grande speranza
cristiana è che la morte non abbia l'ultima parola. Speranza nella
risurrezione e nella vita eterna. Questo è il proprium della nostra fede e
che dobbiamo confessare davanti a tutti gli uomini.
3. Come sperare?
Senza evadere dalla storia e dalla solidarietà con gli uomini. Sperare
contro ogni speranza, cioè sperando nel Signore anche nella
disperazione, perché la speranza non è utopia, ma ricerca nell'oggi di ciò
che domani sarà realtà. Se le situazioni di morte ci possono rattristare,
sempre si deve stagliare per noi la luce della speranza che Cristo ha
inaugurato con la Pasqua, cioè nella gioia. Gioia e speranza vanno
insieme. Accanto alla gioia bisogna anche ricordare la perseveranza.
Anch'essa una virtù dell'Avvento. E, infine, sperare per tutti. La Chiesa
non spera per se stessa. La speranza è al servizio di tutta l'umanità. Il
cristiano autentico spera per tutti come Gesù che ha speso la vita per le
moltitudini, cioè per tutti.
La speranza è questo ed ha un nome: Gesù Cristo.
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Per la riflessione:
2° Cor. 4,8-10,13-14
In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma
non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi,
portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché
anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Animati tuttavia da
quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho
parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha
risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà
accanto a lui insieme con voi.
- Tanti gli ostacoli che rendono difficile rimanere aperti alla
speranza cristiana, ma sappiamo che non sono una novità nella storia del
Cristianesimo, anzi ne fanno parte e sono una sua componente (hanno
perseguitato me, perseguiteranno anche voi). Questa consapevolezza ci
aiuta, mentre ci assicura che siamo sulla strada giusta?
- la nostra società, sempre più laica e secolarizzata, gli scandali nella
Chiesa, il cattivo esempio che spesso ci viene dato da chi ci dovrebbe
esserci d’esempio, ci scoraggiano e disorientano. Affrontiamo queste
difficoltà con la consapevolezza che siamo chiamati a vivere nel mondo,
ma che non apparteniamo al mondo (Gv17,14) e che nulla mai ci potrà
separare dall’amore di Dio? (Rom. 8,39)
Preghiera finale:
Maria, Madre della speranza, cammina con noi! Insegnaci a proclamare il
Dio vivente; aiutaci a testimoniare Gesù, l’unico Salvatore.
Rendici servizievoli verso il prossimo, accoglienti verso i bisognosi,
operatori di giustizia, costruttori appassionati di un mondo più giusto.
Intercedi per noi che operiamo nella storia, certi che il disegno del Padre
si compirà.
San Giovanni Paolo II°
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