LA PRESA IN CARICO DELLE MALATTIE CRONICHE Dalla

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Scelte etiche
e decisioni di fine
vita
Sandro Spinsanti
Istituto Giano, Roma
Guardare la morte in faccia
Il percorso antropologicoculturale della
consapevolezza di
fronte alla morte
IERI:
La consapevolezza abbinata
a un dovere,
non a un diritto
Nel mondo ecclesiastico:
La figura del “nuncius mortis”
L’annuncio della morte
attraverso la figura del ministro
della religione
(“Chiamate il prete”)
La divaricazione:
Quando la “pietas” (laica) cerca
compassionevolmente di nascondere
l’imminenza della morte
Il professor Bernhardi
(Arthur Schnitzler, 1912)
Prima rappresentazione italiana: Piccolo Teatro
di Milano, 2005; regia: Luca Ronconi)
“La paziente, reverendo, è completamente
inconsapevole. Si aspetta tutt’altro che
questa visita. E’ invece presa dalla felice
illusione che nelle prossime ore qualcuno,che
è a lei vicino, si presenterà e la porterà via,
per riprenderla con sé – nella vita e nella
felicità. Credo, reverendo, che non sarebbe
un’azione buona, oserei quasi dire un’azione
gradita a Dio, se qualcuno la volesse
svegliare da quest’ultimo sogno”
Dovere del medico è “fornire una morte felice”.
“Mentire
è la parte più difficile e più
nobile della nostra professione”
L’informazione al paziente sotto
l’egida del
paternalismo medico
(la pietas medica si sostituisce alla gestione pastorale della
morte)
Quando nascondere la morte è
un atto di benevolenza…
La “malignant social psychology”
(Tom Kitwood: New culture of dementia care)
Denuncia la facilità con cui si registrano comportamenti che, invece di
fornire beneficio, danneggiano le persone che beneficiano dei
servizi
L’esito paradossale è che i professionisti producono danni spesso
incalcolabili alle persone che seguono, convinti di perseguire il loro
bene; perseverano nell’adottare soluzioni che verosimilmente non
vorrebbero mai fossero adottate se fossero loro stessi a trovarsi
nelle condizioni dei propri assistiti
Processi di:
Disempowerment (esautorazione, privazione
dell’esercizio dei propri diritti)
Infantilization (trattare la persona in modo
condiscendente)
Intimidation (spaventare la persona)
Invalidation (disconferma)
Treachery (inganno)…
Sintonia con la cultura popolare:
Meglio non sapere…
La differenza
Penso e ripenso – che ne pensa l’oca
procidante alla riva del canale?
Pare felice! Al vespero invernale
protende il collo, giubilando l’oca.
Salta, starnazza, si rituffa, gioca
né certo sogna d’essere mortale
né certo sogna il prossimo Natale
né l’armi corruscanti della cuoca.
- O pàpera, mia candida sorella.
Tu insegni che la Morte non esiste:
solo si muore da che s’è pensato.
Ma tu non pensi. La tua sorte è bella!
Ché l’esser cucinata non è triste,
triste è il pensare d’esser cucinata
Guido Gozzano
La ricerca antropologica
due “narrazioni culturali”
I primi segnali del cambiamento:
Tribunale dei diritti del malato:
“I 33 diritti del cittadino” (1980)
Il diritto all’informazione:
Progressiva riscrittura del Codice deontologico
dei medici
L’informazione:
per dare potere al paziente (empowerment)
o per difendere il medico?
Il diffondersi della
“medicina difensiva”
Maggie: “Boss, qual è la regola?”
Frankie: “Difendersi. Sempre”
Il setting delle cure come un
grande ring?
(à la guerre comme à la guerre…)
La responsabilità cambia di
segno:
-
Responsabilità difensiva
-
Responsabilità proattiva
SPERARE
Speranza o speranze?
I tanti volti della speranza…
La speranza di riuscire a
“morire da vivo”…
Gianni Grassi in “Intorno alle cose ultime”
Video Rai TV (2011)
Una “speranza disperata”?
Ora che più forte sento
Stridere il freno, vi lascio
Davvero, amici. Addio.
Di questo, sono certo: io
Son giunto alla disperazione
Calma, senza sgomento.
Scendo. Buon proseguimento.
Giorgio Caproni: Congedo del viaggiatore cerimonioso
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