"Onorevole Signor Presidente della Repubblica e Onorevole Signor

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"Onorevole Signor Presidente della Repubblica e Onorevole Signor Presidente della Camera dei Deputati,
il 24 aprile scorso il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al disegno di legge di delega sull’immigrazione,
finalizzato a riformare la legge sull’immigrazione cd. “legge Bossi-Fini” attualmente in vigore, prevedendo una
serie di modifiche che, in caso di approvazione, determineranno un anacronistico ritorno al passato, con un
lassismo e buonismo eccessivi, che scadono in una pericolosa forma di demagogia, dannosa per gli interessi
della nostra comunità nazionale.
Il precedente Governo aveva fatto del contrasto all’immigrazione clandestina un forte elemento di impegno
politico e, con la legge Bossi-Fini, aveva cercato di rafforzare le difese contro questo fenomeno, introducendo
un sistema di quote annuali suddivise per Paese in modo da legare strettamente arrivi e presenze alle esigenze
del mercato del lavoro. Diverso è l’orientamento del centrosinistra, che punta a sviluppare le condizioni di un
ingresso incontrollato degli immigrati, senza le giuste cautele e senza considerare la sostenibilità del fenomeno
per l’economia del nostro Paese.
Con la legge Bossi-Fini, il canale legale per eccellenza è quello della chiamata numerica o nominativa del
candidato-lavoratore straniero, presupponendo che il datore di lavoro - impresa o famiglia - sia in grado di
individuarlo e di avviare le pratiche per la chiamata.
Questi sono i punti di riforma che si intendono introdurre con questo provvedimento del Governo:
1) l’aumento della durata del decreto flussi, che fissa le quote di stranieri da ammettere in Italia e che, da
annuale, diventerà triennale;
2) un canale privilegiato per l’ingresso in Italia di lavoratori altamente qualificati;
3) le “liste di collocamento” all’estero, a cui potranno iscriversi i lavoratori stranieri che intendono venire in
Italia;
4) il ripristino dello “sponsor”, figura introdotta nel 1998 dalla legge Turco-Napolitano, mediante il quale a fare
da garante per l’ingresso in Italia di un immigrato extra-comunitario potrà essere sia un privato cittadino sia
uno sponsor istituzionale, cioè enti locali, sindacati, associazioni varie, che ha dato in passato luogo ad estesi
abusi;
5) l’introduzione della figura dell’autosponsor, attraverso la quale l’immigrato in possesso di risorse finanziare
adeguate al periodo di permanenza può autosponsorizzarsi, il che si presta ad un uso distorto e privo di
garanzie adeguate;
6) è previsto, inoltre, il diritto al voto alle comunali, che rappresenta una violazione della nostra Costituzione;
7) una radicale riforma dei Centri di permanenza temporanea e assistita, che sono invece indispensabili per
governare il fenomeno degli immigrati clandestini e che sono praticamente imposti dalla nostra appartenenza al
Trattato di Schengen.
Con questa petizione chiediamo di bloccare tale riforma per i seguenti motivi:
1. Innanzitutto l’integrazione culturale di cui tanto si parla non sempre è raggiungibile, anzi è molto spesso
un’utopia, poiché l’incontro tra culture, lingue, religioni differenti porta sì al confronto ma, purtroppo, anche allo
scontro tra identità completamente antitetiche tra loro. Ed è per questo che in un Paese come il nostro, non
possiamo accettare che molti immigrati che giungono da noi non comprendono che, oltre ai diritti, hanno anche
dei doveri nei confronti del Paese in cui sono ospitati e che devono adeguarsi all’ordinamento italiano. E’
davvero inaccettabile, senza per questo voler essere tacciati di razzismo, tollerare la pratica di fatto della
poligamia, dell’imposizione del velo alle donne e comunque la sottomissione grave delle donne in varie forme,
che purtroppo è arrivata in alcuni casi a delitti compiuti in nome della religione e dell’onore.
2. Dovere fondamentale dello Stato italiano è quello di garantire la sicurezza dei cittadini, l’ordine pubblico, il
principio di legalità e di certezza del diritto che, molto spesso, sono fortemente compromessi nei luoghi in cui vi
è un’alta concentrazione di immigrati, di cui molti sono abituati ad una cultura molto diversa dalla nostra, e
dove sono molto frequenti fenomeni criminali tra i quali spiccano furti, rapine, spaccio di droga e sfruttamento
della prostituzione. Molti episodi di cronaca, tra i quali quello recente della rivolta avvenuta nella Chinatown di
Milano, o i legami di alcuni Imam di moschee con il terrorismo islamico internazionale, dimostrano quanto sia
imprudente far crescere in modo incontrollato comunità straniere che non hanno nessuna intenzione di
integrarsi nella nostra società. Tali comunità pretendono trattamenti differenziati, loro scuole e quindi
dimostrano di non voler far parte a pieno titolo della nostra Comunità nazionale, il che è da contrastare in
quanto inaccettabile.
3. Deve essere potenziata la sorveglianza del nostro territorio da parte delle forze dell’ordine per contrastare
più efficacemente l’immigrazione clandestina, con l’impiego a 360 gradi di un’adeguata aliquota delle forze
dell’ordine, coadiuvata dall’utilizzo di apparecchiature di altissimo livello tecnologico (quali radar sofisticati,
elicotteri ed aerei per la sorveglianza marittima), che permettano di monitorare adeguatamente i confini a
rischio sia marittimi che terrestri.
4. Vogliamo sottolineare, in particolare, che la concessione agli immigrati del diritto di voto alle comunali cozza
con quanto disposto dalla nostra Costituzione all’articolo 48, che prevede che il diritto-dovere al voto sia dato ai
cittadini, quindi l’elettorato attivo e passivo non può che rimanere strettamente vincolato al possesso della
cittadinanza.
I cittadini sottoscrittori chiedono che questa petizione sia esaminata in tempi brevi dalla Commissione
competente ai sensi dell’art.109 del Regolamento della Camera dei deputati. Distinti saluti.
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