EPIDEMIOLOGIA DEI 4 BIG KILLER IN ITALIA

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EPIDEMIOLOGIA DEI TUMORI PIÙ FREQUENTI
Tumore del polmone
Il fumo di sigaretta è responsabile dell’87% dei casi di questo tumore. Un uomo che fuma
ha 23 volte più probabilità di ammalarsi di cancro al polmone di uno che non fuma, mentre
per le donne il pericolo è 13 volte maggiore. La neoplasia polmonare si manifesta sempre
più frequentemente nella donna, sia per un aumento dell’abitudine al fumo nel gentil sesso,
sia per una possibile maggior predisposizione all’effetto cancerogeno del tabacco. Gli
andamenti di incidenza e mortalità nei due sessi sono radicalmente diversi con valori in
riduzione nei maschi ed in crescita nelle femmine. Fino a non molto tempo fa, invece,
l’incidenza della neoplasia era maggiore negli uomini con un rapporto maschi/femmine di 5
a 1; oggi tale rapporto si è dimezzato passando a 2,5/1. Oggi ogni anno in Italia si
ammalano di tumore al polmone più di 30.000 uomini e 6.000 donne, in totale quasi 37.000
persone e il livello di sopravvivenza a 5 anni varia dal 10 al 15%. Quando il trattamento
chirurgico viene effettuato molto precocemente, il livello di sopravvivenza può salire sino
all’80% circa.
Tumore della mammella
Il tumore della mammella è la neoplasia di gran lunga più importante nel sesso femminile:
nel nostro Paese 7 donne su 100 manifestano clinicamente un carcinoma mammario durante
il corso di una vita normale, ovvero entro gli ottanta anni di età. Nel Meridione e nelle Isole
l’incidenza della malattia è tuttora relativamente bassa rispetto alla media dei paesi
industrializzati, mentre aumenta progressivamente salendo al Nord. I motivi di questa
distribuzione geografica non sono completamente noti anche se, verosimilmente, sono
correlati sia alle abitudini riproduttive (al Nord le donne hanno meno figli) sia
all’alimentazione e all’industrializzazione. L’incidenza è in crescita dalla fine degli anni
‘80: oggi in Italia si ammalano ogni anno di tumore del seno 36.600 donne (i casi
nell’uomo sono molto rari). La mortalità invece è in netta riduzione: se preso in tempo
quando le dimensioni sono inferiori a 1-2 cm e il tumore non ha invaso altri tessuti, le
speranze di guarigione con le attuali terapie sono molto elevate, anche raggiungendo più del
90% di percentuale di successo. Attualmente in Italia i decessi per questo tumore sono
poco più di 11.300.
Tumore della prostata
Come in altri Paesi occidentali, anche in Italia il tumore della prostata ha mostrato una
crescita imponente nelle nuove diagnosi legata all’ampia diffusione della metodica della
ricerca dell’antigene prostatico specifico (PSA) che nel nostro Paese è iniziata nei primi
anni ‘90. Oggi in Italia si registrano oltre 23.500 nuovi casi ogni anno e oltre 7000 morti,
circa il 7% delle morti per tumore negli uomini. Ai fini della prevenzione è importante
ricordare come il rischio di malattia cresca in maniera esponenziale con l’avanzare dell’età.
A dover mantenere alta la guardia sono soprattutto gli uomini che hanno superato i 50 anni.
La probabilità di sviluppare il tumore è osservata in 1 caso ogni 8, tra i 60 e gli 80 anni. Il
tumore è più raro nei giovani, a 40 anni la probabilità è di 1 caso ogni 10.000 uomini. Oggi
esistono buone speranze per i soggetti che sviluppano la malattia. In molti casi il tumore
può essere trattato con successo, soprattutto nelle fasi più precoci
Tumore del colon-retto
Il carcinoma del colon retto è per frequenza la quarta neoplasia nel mondo (dopo i tumori
delle vie aeree, dello stomaco e della mammella) con più di 1 milione di nuovi casi ogni
anno, ed è la seconda causa di decesso oncologico. In Italia si registrano oltre 37.000 nuovi
casi all’anno (colpisce 77-78 persone ogni 100.000 abitanti). Un altro dato preoccupante è
che, nel 35% dei casi, viene diagnosticato già in fase metastatica di malattia e che un 1520% di casi è su base ereditaria. Ad oggi la resezione chirurgica è l’unica opzione
terapeutica efficace in presenza di metastasi. Le possibilità di ricorrere al trattamento sono
però poche, per la scarsa efficacia della chemioterapia standard che non è in grado di
ridurre le metastasi fino a renderle resecabili.
L’associazione di cetuximab alla chemioterapia tradizionale offre oggi delle ulteriori
speranze per questi pazienti. Dati preliminari indicano che l’aggiunta di cetuximab alla
chemioterapia, permette di incrementare la percentuale di pazienti da sottoporre a resezione
chirurgica di metastasi epatiche precedentemente inoperabili. Sono infatti state ottenute
percentuali tra il 20 ed il 25 %. Questo tipo di procedura chirurgica può incrementare la
sopravvivenza a 5 anni del paziente affetto da carcinoma del colon retto.
Incidenza
- E’ per diffusione il 3° tumore dopo quello del polmone nei maschi e del seno nelle
femmine.
- Il picco d’incidenza è tra i 60 e i 70 anni. In 9 casi su 10 colpisce dopo i 50 anni.
- E’ in aumento a causa anche della diffusione di abitudini alimentari scorrette.
In Italia
- Il tasso d’incidenza è di 58 su 100.000 abitanti equivalenti ad oltre 37.000 persone
colpite ogni anno.
- Colpisce un 10% in più di uomini: il tasso d’incidenza per i maschi è 64,2 (il 4° in
Europa), per le donne 52,5 (il 9° - tra i più bassi - in Europa) su 100.000 abitanti.
Nel mondo
- Oltre un milione le persone colpite in tutto il mondo (1.023.152).
Mortalita’
E’ la seconda neoplasia killer dopo il cancro del polmone negli uomini e del seno nelle
donne. In Italia uccide ogni anno quasi 17.000 persone con una prevalenza di maschi
(+9%). Nel mondo i decessi totali sono poco oltre mezzo milione (528.978).
Tumore del distretto della testa e del collo
I tumori della testa e del collo (o del distretto cervicofacciale) rappresentano il 5% di tutti i
tumori. Nell’ambito delle sedi che costituiscono il distretto cervicofacciale la laringe è la
sede di comparsa del tumore più frequente, seguita dal cavo orale e dalla faringe. Il 90% dei
tumori maligni della testa e del collo è rappresentato da carcinomi spinocellulari (o
carcinomi a cellule squamose o epidermoidali); tuttavia, a fronte di un’apparente
omogeneità, il comportamento biologico può essere estremamente variabile. Un altro 5% è
rappresentato da melanomi, linfomi o sarcomi; il restante 5% da tumori con altra istologia,
tra i quali i tumori delle ghiandole salivari. L’età media di insorgenza è attorno ai 60 anni
nel caso di tumori del cavo orale, della laringe o della faringe. Sono invece più giovani i
pazienti portatori di sarcomi, di carcinomi delle ghiandole salivari e della tiroide.
Tumore del rene
Il tumore del rene rappresenta il 2-3% di tutte le neoplasie maligne. Circa 30.000 nuovi casi
vengono diagnosticati ogni anno negli Stati Uniti e 27.000 in Europa; in Italia, il tumore del
rene colpisce ogni anno 8.500 persone e circa la metà ne muoiono. Il cancro del rene
prevale nel sesso maschile (con un rapporto di 2 a 1 fra maschi e femmine), ed anche l’età
sembra incidere dal momento che colpisce soprattutto le persone di età superiore a 40 anni;
inoltre, anomalia non ancora del tutto spiegata, esso si evidenzia più frequentemente nelle
aree urbane rispetto alle rurali. Negli ultimi decenni si è registrato un incremento di nuovi
casi di tumori renali, verosimilmente da attribuire al miglioramento dei mezzi di indagine
diagnostici, che, per contro, consentono un’identificazione della neoplasia in fase precoce e
una maggiore tempestività nel potere intervenire chirurgicamente.
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