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ITALIA SECONDO PAESE UE PER SALDO PRIMARIO: L’AUSTERITY COSTA
612 EURO ALL’ANNO PER ABITANTE
A margine del dibattito sulle politiche fiscali per il rafforzamento della crescita, in vista
della prossima manovra autunnale, va evidenziato come l’economia italiana sia
caratterizzata da un più basso profilo della crescita e una maggiore restrizione fiscale. Tra il
2008 e il 2015 in Italia il Pil scende del 7,5%, la disoccupazione sale al 12,6%, a fronte di un
deficit di bilancio che, in media annua, è del 3,4% del Pil, segnando 0,4 punti di maggiore
restrizione rispetto alla media dell’Eurozona; la più accentuata intonazione restrittiva è
principalmente causata dalla pressione del debito pubblico che, nel periodo esaminato,
sale di 31,5 punti.
Approfondendo l’analisi si osserva che l’Italia è uno dei Paesi europei con il più alto
avanzo primario nell’arco dei due recenti cicli recessivi: nei sette anni che
comprendono il 2008 e il 2014 – di cui cinque (2008, 2009, 2012, 2013 e 2014) sono di
recessione – l’Italia ha cumulato un avanzo primario di 135,5 miliardi di euro, in media
l’1,2% del Pil e nel rank dell’UE a 28 l’Italia è seconda solo alla Germania (media dell’1,3%
del Pil). Nello stesso arco di tempo nel complesso dell’Eurozona prevalgono politiche di
bilancio intonate all’espansione, con un deficit primario cumulato di 725,1 miliardi, pari al
-1,1% del Pil.
E proprio considerando il divario tra il saldo primario dell’Italia e quello dell’Eurozona
nell’arco dei due cicli recessivi è possibile calcolare il maggiore costo di
aggiustamento fiscale, reso necessario dall’elevato debito pubblico italiano, e che ha
impedito alla politica fiscale di esercitare la sua funzione anticiclica proprio nel corso di
una crisi che – come documentato nel nostro Rapporto “Nutrire la piccola impresa, energia
per la crescita” – è stata peggiore di quella del 1929. Nell’arco dei sette anni che
comprendono il 2008 e il 2014 ogni cittadino italiano ha sopportato un costo della
maggiore austerity – consistente in una minore spesa primaria e/o un maggiore
prelievo fiscale rispetto alla media dell’Eurozona – pari a 612 euro all’anno.
AVANZO PRIMARIO NEI PAESI DELL’UE A 28
(Media 2008-2014. % del Pil – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati
Commissione europea)
IL COSTO DELLA MAGGIORE AUSTERITY IN ITALIA IN DUE RECESSIONI
(Anni 2008-2014 – medie annue a valori correnti – Elaborazione Ufficio Studi
Confartigianato su dati Commissione europea)
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