Milano, 15/12/2007 a casa di Anna e Maurizio PRIMO INCONTRO “INFORMAZIONE” Lo scopo di questa prima riunione è di effettuare un brain storming, di raccogliere le nostre idee e proposte su come fare informazione per raggiungere le persone che non utilizzano internet. Partecipa circa una dozzina di persone, tra cui molte “new entry”; il sabato pomeriggio ha dato l’opportunità a chi non ha altri momenti liberi di unirsi al gruppo. Decidiamo da subito di ripetere l’esperienza per dare la possibilità a tutti di ritrovarsi ancora. Ecco il riassunto (con i diversi punti di vista) degli interventi riportati in ordine cronologico e raggruppati a grandi linee per argomento: Qualsiasi giornale ha un direttore che sia in grado di assumersi la responsabilità di quanto pubblicato; prima di partire in quarta, vanno considerati gli aspetti giuridici della questione. Attualmente abbiamo in cantiere diverse proposte: possiamo stampare la Settimana di Grillo dal suo blog, abbiamo il giornalino di Firenze, Grillo News, costituito da un A4 stampato fronte-retro e poi ascolteremo Luca che ci illustrerà il progetto dell’Editore Puro. Ci accertiamo che tutti condividano lo scopo del gruppo appena nato e proseguiamo con gli interventi: l’obiettivo è informare più persone possibili. Internet è in tempo reale e riguarda una determinata cerchia di persone, con la stampa diamo le informazioni in differita. Potremmo, per iniziare, stampare per conto nostro poche pagine e distribuirle, tipo un foglio A3 piegato in due. C’è chi fa presente che serve una redazione che si riunisca per definire il layout, decidere gli articoli da inserire e, priorità assoluta, nominare un direttore responsabile pronto a beccarsi qualche avviso di garanzia o qualche querela, disponibile a firmare quanto scritto nel giornale e a metterci la faccia; servirebbe inoltre un pubblicista che creda nell’idea e abbia fiducia; poi il resto verrà da solo. Pensando alla frequenza oltre che al formato viene proposta inizialmente un’edizione mensile. Se invece vogliamo iniziare con una dimensione più modesta, potremmo stampare direttamente la Settimana di Beppe Grillo ma resta comunque il problema della distribuzione. Il volantinaggio sarebbe delegato alla buona volontà del singolo. Con 1000 volantini copro 3 palazzi…ovvero niente. Oppure, potremmo sfruttare la Settimana ma aggiungere una colonna sulle notizie locali. Uno dei problemi da affrontare è il costo da sostenere e a riguardo viene proposta una nuova piattaforma (che potrebbe sostituire il Meetup in futuro) e permetterà di ricevere fondi utilizzabili per una radio e per il giornale. L’ostacolo maggiore non è il denaro, né l’organizzazione di un evento o di un periodico, quanto piuttosto il Meetup che non riesce a mettere in comunicazione i quasi 1800 iscritti. Tra questi solo il 30-35% risiede a Milano, il resto desidera semplicemente restare informato su cosa succede in città. La piattaforma potrebbe essere inoltre uno strumento utilissimo per creare un database territoriale di persone disponibili (ad esempio, cerchiamo sempre persone per volantinare!). Conoscendo le competenze di tutti gli iscritti sarà sicuramente più facile organizzare le nostre attività. Sono già in corso dei contatti con aziende del calibro “Armando Testa” per realizzare questo progetto. Il primo numero lo possiamo finanziare noi e per i successivi cerchiamo gli sponsor. Ma una volta iniziato, non si cambia; a priori va fissato il formato e il contenuto. Altro argomento caldo: pubblicità sì, pubblicità no. Il Grillo News di Firenze non ha pubblicità, cita solo in fondo la copisteria che ha stampato il giornale-volantino. La tiratura è di 2.000 copie, al momento è autofinanziato. Graficamente è un po’ “pesante”. Per iniziare possiamo ripetere questa esperienza a Milano pensando poi in futuro di ampliare le dimensioni dando spazio alle realtà locali con il contributo di tutti. Dobbiamo decidere l’ampiezza del progetto: la Lombardia? Milano? Qualche quartiere della città? È necessario definire il bacino d’utenza. Cosa si propone di fare il giornale, a chi è dedicato? Inoltre: perché dovrei prendere il giornale? Deve essere attrattivo. Già leggendo il titolo, dovrei portare qualcosa a casa. A questo proposito vengono citati i quotidiani della free press, come City: 800.000 copie al giorno (lette effettivamente forse 200.000), ormai terzo per diffusione dopo Il Corriere e La Repubblica. Il successo è enorme perché è gratis! Così anche il nostro dovrà essere gratuito; non parlerà di Beppe Grillo ma riporterà vere notizie. C’è da specificare che la free press si mantiene con dosi esagerate di pubblicità (moltissima di società di prestiti personali) che noi non potremmo mai accettare. Ma la pubblicità è tutta malvagia? Vorremmo evitare sicuramente certe aziende; potremmo sottoporre a votazione ogni singolo sponsor. La scelta è strategica; accettare la pubblicità può anche contribuire a sostenere le aziende che stanno dalla nostra parte. E senza sarà difficile andare lontano. Questa opzione deve essere definita a priori, se invece cambiamo direzione successivamente rischiamo che mezzo gruppo se ne vada perché si sente toccato nel vivo, è una questione morale. Ma la decisione definitiva è rinviata al prossimo incontro. In ogni caso, prima di trovare lo sponsor, dobbiamo avere il prodotto: il giornale. Non possiamo cercare sponsor senza avere nulla in mano, e per questo motivo probabilmente il numero Zero uscirà senza inserzioni. La pubblicità è rischiosa, anche se l’azienda è etica e il prodotto sembra ottimo potrebbe poi rivelarsi dannoso o inutile e quando c’è un rischio si sta attenti. Faremo dei poll, purchè formulati correttamente; prima di fare una votazione dobbiamo conoscere l’argomento. Siamo coscienti che il successo dipende da quanto siamo disposti a tapparci il naso. L’etica è importantissima e finchè resta protagonista, ogni mezzo è buono. Se poi nascono gli sponsor, meglio. Quanto vogliamo sporcarci l’anima? Teniamo presente che il business non compra spazi su Grillo News, pensiamo piuttosto alla trattoria sotto casa: che male può fare? Viene fatto nuovamente presente che fare informazione comporta: Pubblicare il giornale Distribuirlo Sostenere i costi di stampa Coerentemente, potremmo accettare degli sponsor “etici”, possiamo selezionarne alcuni in base a determinati requisiti. Una piccola libreria rionale potrebbe essere ben felice di farsi pubblicità spendendo qualche euro al mese. La distinzione va fatta tra pubblicità informativa e pubblicità coercitiva. Di sicuro, non possiamo accettare (nonostante venga proposto) di accettare inserzioni dell’A.T.M. perché poi...come potremmo essere corretti nell’informazione? Se dovessimo criticarla? Inoltre, sarebbe ben difficile che l’A.T.M. paghi per comprare spazi pubblicitari su un giornale che fa riferimento a Beppe Grillo. Il progetto dell’Editore Puro (che verrà descritto a breve) non accetta pubblicità di alcun tipo, per essere completamente libero. Se decidiamo che uno sponsor è etico, come ad es. un produttore di pannelli solari, e poi scopriamo che lo smaltimento del prodotto è più dannoso del beneficio, in realtà abbiamo selezionato con criteri sbagliati l’inserzionista. A priori però sarà difficile intuire o immaginare le conseguenze di una scelta di questo tipo. Inoltre dobbiamo prendere atto che potenzialmente chiunque potrebbe “darci contro” – come il panettiere, se denigriamo il sistema delle licenze - e quindi non voler acquistare i nostri piccoli spazi pubblicitari. Non sarebbe auspicabile auto-censuraci per evitare di contrariare lo sponsor! Se poi toglie il finanziamento, pazienza. Certo è che tra dover scegliere 4.000 copie senza la pubblicità e 10.000 con la pubblicità… Il problema più serio riguarda la scelta della pubblicità: evitiamo la casa produttrice di moto che inquinano e favoriamo le aziende in linea con il nostro pensiero per garantire un’etica. Prima però di prendere una qualsiasi decisione dovremmo analizzare a monte il budget di cui disponiamo e poi possiamo scegliere se “pubblicità sì” o “pubblicità no”. La parola magica deve restare GRATIS. Il giornale si deve mantenere. Per qualcuno di noi dovremmo invece sia accettare le inserzioni pubblicitarie che farci pagare il giornale. Saremmo pur sempre l’unica pubblicazione con solo il 2% di pubblicità! La domanda resta: dobbiamo stampare e dobbiamo cercare i soldi per farlo. Se facciamo pagare il giornale si innescano altri problemi: la contabilità, la registrazione di entrate e uscite... e per limitare i costi dovremmo evitare di affidarci a un distributore esterno. Parlando di costi: con 60 € stampiamo 2000 volantini in formato A5, se pensiamo a un A4 fronte/retro ce la possiamo fare tranquillamente. Non pensiamo però nel lungo periodo di mantenere una pubblicazione con il nostro contributo volontario perché nel lungo periodo le persone si stancano. Riguardo i contenuti: cosa possiamo pubblicare a Milano? Ovviamente, notizie sulla città. Ad esempio, se facciamo delle iniziative legate all’acqua le possiamo pubblicizzare. E’ il contenuto che vende. La tele fa schifo perché comanda l’auditel. Oggi serve un organo su carta, e sotto una struttura con gente bella e preparata Ci viene illustrato poi il progetto “Editore Puro” (riferimenti: G. Carpentieri): propone 4000 soci che versano 50€/anno per 3 anni; non prevede pubblicità, e con gli introiti si assumono 6 giornalisti, si realizza una web tv, si assume uno staff legale e si strutturano delle realtà territoriali per sviluppare le notizie locali. Questo progetto non esclude poi il giornalino locale vero e proprio, le due iniziative non sono in antitesi. Il progetto è stato illustrato ponendo al centro dell’attenzione i contenuti ma non specifica nulla riguardo i costi di stampa e la distribuzione. Dopo qualche intervento sembra che la maggioranza di noi opti per un’adesione a titolo personale ma non per tutto il gruppo; qualcuno poi specifica di non essere d’accordo nel pagare di tasca propria giornalisti professionisti. La discussione poi si amplia: siamo sicuri che il giornale sia il mezzo migliore? O ci sono mezzi maggiormente efficaci? E se facciamo il giornale, come invogliare a leggerlo? La risposta arriva subito: in effetti…sì, sembra il mezzo migliore (oltre a una rete televisiva, ovvio) e anche la più fattibile. Pensiamo al numero “Zero” per inizio anno, molto generico, distribuito all’uscita delle fermate della Metro. E invece del solito giornale scritto su colonne perché non realizzare un manifesto artistico, controcorrente rispetto al solito tabloid? Una specie di volantino futurista, magari accompagnato da un’azione plateale. E poi: chiediamo 10 o 20 cents? Sarebbe meglio non farsi pagare e lasciare che chi è interessato se lo prenda. Mentre discutiamo ci giunge un importante aggiornamento: è uscito il giornale di Pavia! E’ un A3 piegato in due, al momento il M.U. di Pavia organizza i banchetti e lo distribuisce. Ecco l’idea: lasciamo le copie dei nostri giornalini in giro per locali, se vediamo che riscuotono successo possiamo lasciare una cassettina. Pensiamo a qualcosa di duraturo; forse la soluzione sta nel mezzo. Un giornale piccolo con un po’ di pubblicità etica per poter superare la fase di start-up e durare più di un anno. Da questo momento il tema Informazione sarà messo in primo piano e se il progetto fosse troppo impegnativo coinvolgeremo tutto il gruppo. Oggi non dobbiamo avere la soluzione definitiva, andiamo passo per passo, l’importante è far uscire l’informazione oltre il nostro solito giro. Partiamo dalla Settimana di Beppe: aggiungiamo ad esempio una colonna tutta nostra, pubblichiamo gli eventi che vogliamo organizzare. Altro nodo: il futuro sarà di internet, ma l’Italia è un paese vecchio e siamo certi che per qualche anno sicuramente la carta stampata continuerà a fare proseliti. Possiamo inserire poi i nostri riferimenti (vari siti internet) sulla carta, ma non è strettamente necessario. Oppure inserire il giornalino in formato pdf su internet con l’invito, per chi ci crede, a stamparlo e diffonderlo. (E’ anche vero che sul sito di Beppe esiste già una cosa di questo tipo.) La motivazione giusta può ridimensionare tutti i problemi (costi, stampa, distribuzione…). Siamo già in grado di gestire i volantini, si tratta di fare un salto. Non vogliamo ripetere le esperienze di qualche giornale auto gestito di controinformazione degli anni ’70, che dopo un brillante esordio ha chiuso tutto. Non esiste l’informazione Pura e completamente Libera. Oggi il M.U. raggiunge via internet persone che vogliono essere informate e da queste persone ci aspettiamo partecipazione; dai destinatari della carta stampata invece cosa ci aspettiamo? O facciamo “informazione a perdere”? La nostra informazione è Attiva per informare chi è passivo, non vogliamo fare proselitismo. Poi se c’è un ritorno, meglio! Se non pretendiamo nulla in cambio può sembrare un’informazione filantropica. Ma il ritorno e/o la contribuzione possono esserci come no. L’unico limite che ci poniamo è un secco NO al finanziamento pubblico…per ovvi motivi! Se davvero riuscissimo a far uscire il primo numero entro febbraio abbiamo già i contenuti: il V-Day; evitiamo toni troppo aggressivi altrimenti fioccheranno le querele da subito; consegniamolo a mano così nessuno può multarci. Informiamoci sugli aspetti giuridici. Se volessimo arricchirci penseremmo a una soluzione come la free press, se volessimo parlarci addosso faremmo un giornale tipo Odissea, ma poiché non vogliamo né uno né l’altro cerchiamo un’alternativa valida! Andrebbe bene un giornale tipo il Grillo News di Firenze ma un po’ più attraente – ed evitiamo la parola “Grillo” nel titolo La prossima riunione del 13/01/08 sarà sicuramente solo sul V-Day; ma dobbiamo pensare a un prossimo incontro per prendere decisioni importanti. Abbiamo già appurato che tutti approvano uno strumento cartaceo che si affianchi al M.U. Contattiamo i membri del M.U. che potrebbero essere interessati (e questa azione sarà resa più semplice dalla nuova piattaforma in fase di progettazione – che sarà tra l’altro presentata a Beppe a gennaio). Ultimissimo punto: troviamo un simbolo gradevole alternativo al grillo attuale? Ci diamo appuntamento alla prossima, sperando di vederci tutti ( magari qualcun altro!)