Schema per la realizzazione della descrizione dell`esperienza

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Percorso generale
La scelta del tema nasce dall’esigenza di comprendere e di far comprendere come la realtà sia in
continuo divenire e come da ciò possa nascere la nostra idea di tempo. Tuttavia accorgersi dei
cambiamenti e trovare modi per descriverli è uno dei compiti del sapere scientifico. Occorre spesso
ragionare per indizi e usare immaginazione per ricostruire processi lentissimi o rapidissimi, per riempire
fasi al di fuori della nostra esperienza. Si può rintracciare cosa resta costante e preserva identità. Ci si
può avvicinare alla comprensione delle cause e delle variabili che regolano i processi attraverso il metodo
del confronto guardando eventi a diverse scale di grandezza, di tempo, di organizzazione come avviene
nei fenomeni di crescita degli esseri viventi, nelle trasformazioni morfologiche, nell’evoluzione stessa dei
sistemi tecnologici.
Per avere un quadro quanto più completo dei cambiamenti verificatisi nel corso del ‘900 si è voluto
affrontare il tema della crisi delle certezze da una serie di punti di vista apparentemente lontani tra di
loro, ma in realtà fortemente concatenati in modo da comprendere come l’introduzione di nuove idee in
campo scientifico ha comportato un cambiamento radicale anche nella vita di tutti i giorni, nel modo di
intendere i rapporti con gli altri e con l’ambiente. Non dimentichiamoci infatti che la ricerca nel
microcosmo dell’atomo ha determinato una svolta radicale nel mantenere gli equilibri politici nel mondo,
nella ricerca della protezione ambientale e nello sfruttamento delle risorse. Se la meccanica quantistica
non si fosse affacciata alle porte dell’ultimo secolo del secondo millennio nessuno avrebbe posto in
discussione quella visione meccanicistica ma allo stesso momento deterministica introdotta dalla fisica di
Newton e così ognuno avrebbe continuato a credere alla linearità dei processi. Non solo ma in campo
biologico lo svilupparsi del germe evoluzionista ha minato quei fondamenti religiosi secondo i quali i
viventi, e in particolare l’uomo, non fossero direttamente creati dalla divinità ma piuttosto prodotto della
casualità e della selezione.
Ci si pone inoltre la domanda se tutti questi cambiamenti in campo scientifico, anziché determinare una
mutazione nel pensiero e nella società dell’uomo non siano stati al contrario il frutto di un evoluzione
culturale più vasta derivante dal fatto che l’uomo stesso si sia posto ad osservare la realtà da ogni
possibile punto di vista mettendo in discussione gli stessi concetti immutabili di spazio e tempo.
Ora da queste considerazioni nasce il desiderio di dibattere con gli studenti circa queste problematiche in
quanto la maggior parte di loro non avrà, forse, più la possibilità di approfondire questi temi perdendo
l’occasione di guardare dentro se stessi e dentro il mondo che li circonda. Non dimentichiamo che il
problema maggiore dell’istituzione scolastica è stato sempre quello di offrire conoscenze, raramente
quello di produrre un sapere profondo e consapevole. La scuola per questo diventa un punto d’incontro,
un’occasione di scambio, un motivo di scoperta e di riscoperta dove le singole discipline devono spogliarsi
dei loro confini e fondersi insieme per dare risposte.
Tutto questo non può prescindere dai saperi di base né tanto meno dagli obblighi legati alla
programmazione che scandisce tempi e modalità di lavoro. Il nostro oggetto didattico, frutto di un lavoro,
concertato all’interno dei singoli consigli di classe, nasce dalla collaborazione dei singoli docenti che hanno
apportato idee e contributi alla redazione della programmazione pluridisciplinare del modulo che
presentiamo in questa sede e di un esempio applicativo dello stesso. Premesso che non si tratta di un
progetto statico e improbabile ma di uno snello ed efficiente strumento di lavoro largamente utilizzato
nella nostra scuola, riteniamo che proporre tale metodo di lavoro su scala nazionale possa essere di
spunto in altri contesti scolastici al fine di promuovere altre esperienze da condividere.
Il metodo utilizzato dai docenti per la costruzione del modulo pluridisciplinare, ossia del nostro oggetto
didattico, si è basato innanzitutto sulla scelta di un tema che potesse essere affrontato dai diversi ambiti
disciplinari sulla base dei contenuti affrontati durante l’anno scolastico, quindi ciascuno ha stabilito quale
fosse l’unità didattica disciplinare specifica, coniugando gli obiettivi specifici a livello cognitivo, operativo e
relazionale, le metodologie e i criteri di valutazione. Inoltre si è predisposto uno o più strumenti di
verifica pluridisciplinare da attuare nel corso dell’anno scolastico come ad esempio simulazioni di terza
prova o verifiche di laboratorio.
La valutazione dell’efficacia del processo non coincide necessariamente con la valutazione del prodotto
finale in quanto il processo ha una valenza formativa e attribuisce notevole valore alla capacità degli
studenti di saper raccogliere e gestire informazioni, inquadrare problematiche implicite in ogni contesto
disciplinare analizzare e problematizzare, saper relazionare argomenti in modo articolato e
pluridisciplinare usando una terminologia appropriata. Fondamentale in tutto questo è valutare la ricaduta
sulle competenze generali che gli studenti possono acquisire adottando questo metodo di lavoro, in modo
tale da potere entrare in possesso della famosa “ cassetta degli attrezzi” che consentirà loro, in futuro, di
affrontare qualunque tema da qualunque punto di vista.
L’oggetto didattico presentato in questa sede è una delle tante versione approntate, discusse e riviste nel
corso degli ultimi anni scolastici in quanto, con l’introduzione del nuovo esame di stato ci siamo resi conto
della necessità di aiutare gli studenti a progettare un percorso pluridisciplinare da utilizzare in sede del
colloquio d’esame. Sappiamo benissimo che anche in internet è possibile reperire tesine già
confezionate, pseudo percorsi pluridisciplinari che non hanno alcuna valenza didattica perché gli studenti
ne preparano l’esposizione per riempire il loro spazio autonomamente gestito nell’ambito del colloquio ma
non ne traggono alcun beneficio formativo.
La discussione riguardo la scelta del tema , la ricerca degli argomenti da trattare, gli approfondimenti da
effettuare non condivisi esclusivamente tra i docenti ma socializzati con gli studenti, portano ogni anno a
nuovi arricchimenti, innovativi spunti che entrano di diritto negli aggiornamenti dell’oggetto didattico
presentato.
I risultati ottenuti in termini di obiettivi cognitivi, operativi e relazionali sono sicuramente soddisfacenti in
quanto i ragazzi si abituano a lavorare in team e a condividere le scelte di percorso, inoltre ognuno,
utilizzando le competenze logico-astrattive che questo processo mette in moto, può approfondire parti del
percorso in modo autonomo mettendo così in evidenza capacità personali. Lo studente diventa il centro
del processo di apprendimento e diventa artefice del proprio sapere acquisendo una maggiore autostima
e consapevolezza delle proprie capacità.
Percorso specifico
L’esperienza didattica che ha ruotato intorno all’unità sull’interferenza della luce ha visto la collaborazione
di un nutrito gruppo di docenti di materie scientifiche. I passi più significativi sono stati:
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allestimento di un laboratorio per la verifica dei fenomeni di interferenza, diffrazione e di
Michelson e Morley: ciò ha comportato la progettazione e l’acquisto dei materiali per la
costruzione dell’interferometro e del sistema per l’acquisizione dei dati on-line. Nella costruzione
dell’interferometro si è riscontrata l’opportunità di montare tutti i componenti ottici su una lastra
di marmo che poggia su dei palloncini, per limitare le deformazioni che producono variazioni
indesiderate del cammino ottico e per attutire le vibrazioni. Si è anche ritenuto opportuno fissare i
componenti ottici su supporti di alluminio, per la cui costruzione ci si è avvalsi della collaborazione
del locale Istituto Professionale.
studio del sistema di acquisizione dati on-line: un gruppo di docenti ha studiato l’hardware e il
software per l’acquisizione dei dati su PC, denominato Cassy Lab, che permette la successiva
rielaborazione con foglio di calcolo o con programmi sviluppati ad hoc. Successivamente si è
organizzato un corso interno in cui tutti i docenti di discipline scientifiche dell’Istituto sono stati
formati per il suo utilizzo, che si estende ben al di là della sola esperienza con l’interferometro.
preparazione di materiale didattico: sono stati preparati diversi materiali didattici per preparare
l’esperienza in classe, prima di portare gli studenti in laboratorio. In particolare è stata sviluppata
una approfondita dispensa sull’interferometro di Michelson, degli appunti sul Cassy Lab e appunti
sull’interferenza e sul laser.
sviluppo di software specifico: sempre al fine di fornire agli studenti gli strumenti cognitivi per
affrontare l’esperienza di laboratorio, è stato sviluppato un programma in C, dunque compilabile
sotto qualsiasi sistema operativo, che permette di simulare l’interferenza tra due o più sorgenti
luminose, variandone a piacere la separazione spaziale. E’ stata sviluppata anche un’interfaccia
web in PHP che ne permette l’utilizzo in rete. Tutti i file sorgenti sono disponibili liberamente.
svolgimento dell’Unità Didattica: dapprima l’Unità Didattica è stata svolta in due classi quinte
campione per mettere a punto le modalità di presentazione, di svolgimento dell’esperienza in
laboratorio e di valutazione; in seguito lo stesso lavoro è stato riproposto in tutte le classi quinte
di indirizzo scientifico e scientifico tecnologico.
sviluppo di un sito web: tutto il materiale prodotto è stato montato in HTML, così da avere un
“repository”, facilmente accessibile sia locale che in rete, che contenesse tutte le risorse
didattiche e di informazione dell’esperienza. Lo sviluppo del sito è stato condotto in modo
collaborativo da un insegnante esperto insieme ad alcuni studenti motivati, utilizzando
Dreamweaver e LaTex; particolare attenzione è stata posta alla semplicità e pulizia tanto del
design quanto del codice. Anche grazie all’utilizzo dei CSS, si è potuto ottenere un sito di 50
pagine, graficamente gradevole, di soli 700kB!
Si possono individuare quattro fasi nello svolgimento dell’Unità Didattica:

preparazione: a una lezione frontale, che si avvale degli strumenti software prodotti, segue la
distribuzione agli studenti del materiale didattico in forma cartacea, e infine una discussione di
gruppo



svolgimento esperienza di laboratorio: lo svolgimento dell’esperienza, non banale, richiede
l’intervento di guida dell’insegnante, mentre gli studenti si possono dividere autonomamente i
compiti: raccolta dei dati, documentazione fotografica, organizzazione dei file con i dati acquisiti
analisi dei dati: i dati raccolti possono essere analizzati con un foglio di calcolo per la
determinazione della lunghezza d’onda; possono essere utilizzati tanto il pacchetto Office della
Microsoft, quanto Open Office, pacchetto open source. Gli studenti possono svolgere questo
compito divisi in piccoli gruppi, così da sommare e condividere le competenze individuali; in
alcuni casi gli studenti più preparati hanno scritto software per la riduzione del rumore e il
trattamento dell’incertezza.
verifica: la verifica delle competenze acquisite si basa sull’osservazione in laboratorio e su
relazioni individuali o di gruppo.
In generale gli studenti hanno mostrato di avere acquisito gli obiettivi: dalle loro relazioni sono emerse
non solo la piena comprensione del fenomeno e del funzionamento dell’interferometro, ma anche notevoli
capacità di utilizzare le loro conoscenze per analizzare i dati, nonché stimare e processare le fonti di
incertezza sperimentale. Le capacità di sintesi sono dimostrate dalla stesura delle relazioni e gli obiettivi
relazionali sono stati raggiunti nell’organizzazione in gruppo e nell’interazione con i docenti.
I risultati positivi della valutazione finale hanno portato a ripetere l’esperienza anche negli anni
successivi, tanto che è ormai diventata una pratica standard dell’Istituto, secondo la procedura sopra
delineata.
ricadute sul CdC

GRIGLIA DI VALUTAZIONE CON USO DEI DESCRITTORI
Relazione prova di laboratorio
Materia: FISICA
Studente............................. Classe...............
Obiettivi
Peso
1)Conoscenza dei fatti e dei
termini specifici
3
2) Utilizzazione e
applicazione delle
conoscenze e delle
competenze; motivazione
delle procedure
4
3) Capacità di analisi e di
sintesi
3
Livelli
Punteggio
corrispondente ai
livelli
Scarso
Mediocre
Sufficiente
Discreto
Buono/Ottimo
1–4
5
6
7-8
9 - 10
Scarso
Mediocre
Sufficiente
Discreto
Buono/Ottimo
1- 4
5
6
7
9 – 10
Scarso
Mediocre
Sufficiente
Discreto
Buono/Ottimo
1- 4
5
6
7–8
9 - 10
Punteggio
“pesato”
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