Ambasciata d’Italia ad Ankara - Consolato Generale d’Italia a Istanbul ________________________________________________________________________________________________________________________ Ufficio dell’Addetto Finanziario Istanbul, 20 novembre 2013 Turchia: Aggiornamento sulle previsioni di crescita del PIL1 Sintesi: Negli ultimi tempi, numerosi osservatori hanno aggiornato, rivedendole tendenzialmente a ribasso, le proprie stime di crescita dell’economia turca. La BERS vede un leggero peggioramento (3,7% nel 2013 e 3,6% nel 2014) rispetto alle proprie precedenti previsioni, in linea con il raffreddamento riscontrato anche negli altri Paesi dell’area. Il Governo turco ha ridotto le sue stime per il 2013 dal 4 al 3,6% e dal 5 al4% per il 2014; si mantiene invece ottimista per il successivo biennio (5%). La Commissione EU resta prudente: 3,5% nel 2013 e 3% nel 2014. L’ultimo sondaggio sulle aspettative conferma il dato 2013 (3,5%) e ritocca a ribasso quello del 2014 (3,8%). Secondo alcuni, l’atteso aumento dei tassi di interesse e gli effetti del deprezzamento valutario potrebbero indurre un sensibile rallentamento nel 2014 (2,5%). Per la fine del 2013, un incoraggiamento viene dall’ultimo dato sulla produzione industriale (+6,4% a settembre rispetto a settembre 2012), dall’andamento delle esportazioni verso l’Eurozona, in timida ripresa, e dai primi indicatori relativi al quarto trimestre. Il processo di stabilizzazione interno al Paese costituisce per l’OCSE un ulteriore elemento che dovrebbe contribuire a sostenere una crescita del 4% nel 2014 e nel 2015. Per Moody’s nel 2013 la Turchia si collocherà al 5° posto fra le 20 economie emergenti a maggiore crescita, pronta a scalare un’ulteriore posizione nei prossimi due anni. Negli ultimi giorni, numerosi previsori hanno aggiornato le proprie stime di crescita per l’economia turca, rivedendole tendenzialmente a ribasso. Secondo un recente rapporto della BERS (“Regional economic prospects”), la Turchia, dopo la brusca frenata sperimentata nel 2012 in termini di crescita (2,2 per cento), registrerà nel 2013 una decisa ripresa (3,7 per cento), con un leggero rallentamento nel 2014 (3,6 per cento). Le previsioni della BERS evidenziano un leggero peggioramento rispetto a quanto ipotizzato a maggio scorso (una crescita del 4 per cento per il 2013) e sono in linea con la percezione di un generale inasprimento del clima economico che la stessa banca segnala per le altre economie dell’area rispetto a maggio: per l’Europa Centrale e Orientale le previsioni di crescita sono scese dal 2,1 al 2 per cento per il 2013 e dal 3,1 al 2,8 per cento per il 2014; per l’area MENA nel 2013 la crescita dovrebbe essere del 2,8 anziché del 3 per cento, e nel 2014 del 3,5 anziché del 4 per cento. Nel primo semestre del 2013, ha sottolineato la BERS, la Turchia ha mostrato segnali di accelerazione, con una crescita del 3 e 4,4 per cento nel primo e nel secondo trimestre dell’anno, rispettivamente; tuttavia, nel secondo semestre l’attività economica potrebbe trovare un freno, anche a motivo della politica monetaria restrittiva adottata dalla Banca Centrale. Restano irrisolti, peraltro, i maggiori fattori di vulnerabilità dell’economia del Paese: il disavanzo delle partite correnti (che oscillerebbe attorno al 6 per cento del PIL), la necessità di attirare capitali dall’estero e il deprezzamento della valuta domestica, in discesa sostanzialmente costante a partire da maggio, quando la Fed ventilò l’ipotesi di una progressiva uscita dalla politica monetaria espansiva adottata dagli Stati Uniti. Riguardo alla crescita, anche il Governo turco ha rivisto a ribasso le previsioni per il 2013 e il 2014, pur mantenendo maggiore ottimismo in termini prospettici: il Ministro delle finanze Şimşek ha recentemente confermato, coerentemente con il “Medium Term Plan 2014-2016” pubblicato a inizio ottobre, un’aspettativa di crescita del 3,6 per cento nel 2013 (in discesa dal 4 per cento 1 A cura di Giorgio Merlonghi, Addetto Finanziario dell’Ambasciata d’Italia ad Ankara presso il Consolato Generale a Istanbul. Ambasciata d’Italia ad Ankara - Consolato Generale d’Italia a Istanbul _____________________________________________________________________________________________________ Ufficio dell’Addetto Finanziario originariamente previsto), del 4 per cento nel 2014 (anziché del 5 per cento) e del 5 per cento nel biennio 2015-2016. La Commissione Europea appare più cauta nelle sue valutazioni prospettiche, prevedendo una espansione economica del 3,5 per cento nel 2013, del 3 per cento nel 2014 e del 4 per cento nel 2015. Nell’ultimo sondaggio sulle aspettative condotto dalla Banca Centrale della Repubblica Turca (15 novembre), il valore atteso della crescita per il 2013 resta al 3,5 per cento, confermando quanto dichiarato negli ultimi tre mesi, mentre per il 2014 gli intervistati prevedono una crescita del 3,8 per cento, un dato in progressiva discesa da oltre un anno. Sempre in riferimento al prossimo anno, decisamente poco ottimisti appaiono i commenti di qualche analista: nel 2014, si dice, l’aumento dei tassi di interesse, ritenuto inevitabile anche per sostenere la valuta domestica, e gli effetti ritardati del deprezzamento finora sperimentato della lira potrebbero determinare infatti una significativa contrazione della domanda interna, raffreddando sia gli investimenti, sia i consumi. Una simile previsione potrebbe tradursi in un vistoso rallentamento della crescita, che secondo alcuni nel prossimo anno potrebbe attestarsi attorno al 2,5 per cento. Per il futuro più immediato, gli ultimi dati relativi alla produzione industriale hanno comunque fatto registrare un andamento incoraggiante: +6,4 per cento a settembre 2013 rispetto a settembre 2012, con un incremento nettamente superiore alle aspettative (+4 per cento). Il principale contributo all’aumento della produzione industriale sarebbe derivato dai beni durevoli (+12,2 per cento rispetto al mese di agosto 2013). Il terzo trimestre dell’anno in corso si chiude quindi con un aumento complessivo del 3,8 per cento rispetto al medesimo trimestre del 2012, contro il +3,2 per cento del secondo trimestre; tuttavia, in termini di aumento rispetto al trimestre precedente, si segnala un rallentamento: da +1,4 per cento nel secondo trimestre 2013 a +1 per cento nel terzo trimestre. L’accelerazione della produzione industriale lascerebbe sperare in una parallela espansione del prodotto nel terzo trimestre 2013, anche se, secondo alcuni, il dato di settembre appare eccessivamente elevato rispetto ad agosto 2013: +5,8 per cento, l’incremento mensile più consistente dall’inizio del 2005. In parte, il fenomeno è spiegabile con il lungo intervallo festivo agostano dovuto alle ricorrenze religiose legate alla fine del Ramadan; in parte, si sostiene, un dato così elevato non può che essere seguito da un netto rientro a ottobre. Secondo il Ministro dell’economia turco, Zafer Çağlayan, un contributo positivo alla crescita verrebbe anche dall’Eurozona che, nonostante la crisi, ha fatto registrare un aumento delle importazioni dalla Turchia, confermandosi come il principale partner commerciale del Paese. Anche i primi dati sul quarto trimestre (capacità utilizzata e sondaggio sulla fiducia del settore reale) mostrerebbero andamenti incoraggianti. Secondo l’Economic Outlook dell’OCSE, pubblicato a novembre 2013, il processo di stabilizzazione interna al Paese dovrebbe costituire un ulteriore elemento di sostegno all’espansione economica, che si attesterebbe al 4 per cento nel 2014 e nel 2015. Infine, sul fronte delle valutazioni comparativamente ottimistiche si colloca un recente rapporto redatto da Moody’s (“2013-2015 Global Macro Outlook”), secondo cui a fine 2013 la Turchia, con un tasso di crescita stimato attorno al 3-4 per cento su base annua, si collocherebbe al quinto posto fra i 20 Paesi emergenti a maggiore crescita, dopo Cina (+7-8 per cento), Indonesia (+5-6 per cento), India (4-5 per cento) e Arabia Saudita (+3,5-4,5 per cento). Nel biennio successivo, la Turchia dovrebbe confermare tassi di crescita elevati (3,5-4,5 per cento), che la collocherebbero al quarto posto della citata classifica. -2-