Gentile Paziente, attraverso la lettura di questo breve scritto vorrei fornirle le informazioni necessarie per affrontare , in maniera preparata, il trattamento chirurgico di ricostruzione artroscopica del legamento crociato anteriore ( LCA ) necessario per risolvere il problema del suo ginocchio. Il trattamento chirurgico per via artroscopica consente di trattare con maggiore precisione ed in maniera meno traumatica le lesioni presenti nell’articolazione, consentendo un più rapido recupero dell’attività lavorativa e sportiva. A tal fine è importante eseguire un programma di rieducazione postoperatoria che inizierà al risveglio anestesiologico. Il LCA è un legamento robusto costituito da 2 fasci e deve assolvere a diversi compiti: - è la guida meccanica del movimento articolare ( si oppone all’iperestensione del ginocchio ed allo scivolamento in avanti del piatto tibiale ) - rappresenta un sistema di informazioni propriocettive -è una valida difesa meccanica nei confronti delle varie sollecitazioni a cui è sottoposto il ginocchio. Quic kTime™ e un dec ompres sore s ono nec es sari per visualiz zare ques t'immagine. QuickTi me™ e un decompressore sono necessari per visual izzar e q uest' immag i ne. Il legamento crociato anteriore è uno dei legamenti più frequentemente interessati da rottura e quando lesionato l’LCA non è in grado di cicatrizzare e quindi non è in grado di svolgere la sua funzione di stabilizzazione. Ne risulterà pertanto un ginocchio instabile nei movimenti di rotazione , nei cambi di direzione e nei movimenti laterali .Questa instabilità può dar luogo a ripetuti cedimenti articolari e questa instabilità può causare l’insorgere di patologie meniscali e cartilaginee con ulteriore progressivo danno articolare. Le rotture del LCA riconoscono come cause essenziali un trauma: diretto o indiretto. - iperestensione pura : calcio a vuoto o brusco stacco durante un salto - iperestensione con rotazione interna - valgo flessione rotazione esterna : meccanismo più comune dove la lesione del LCA avviene dopo quella del legamento collaterale mediale a cui può assiciarsi anche la lesione meniscale. Un incremento del valgo può portare alla lesione anche del LCP - iperflessione: meno frequente - varo flessione rotazione interna: meno frequente QuickTime™ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Vi può essere infine la possibilità di una rottura in due tempi dove un primo trauma distorsivo inizia la lesione e dopo un intervallo variabile di tempo un nuovo episodio ne determina la rottura completa. La parte più importante nella diagnosi è affidata all’esame clinico ed all’interpretazione di particolari tests clinici. Alcuni di essi sono specifici per il LCA ed alcuni altri svelano la presenza di un’eventuale patologia associata, che è un’evenienza molto frequente. La diagnosi di una lesione del LCA si avvale di un approccio clinico seguito da una valutazione strumentale. In genere una lesione acuta è caratterizzata da dolore diffuso, presenza di eventuale ecchimosi dei tessuti molli e tumefazione articolare per versamento ematico. Il paziente portatore di un’instabilità cronica riferirà invece una storia di versamenti, blocchi articolari, cedimenti e presenterà ipotonotrofia muscolare del quadricipite del lato affetto. Per ricostruzione si intende una tecnica che prevede l’utilizzazione di tendini ( autologhi: prelevati dal paziente o eterologhi : prelevati da cadavere o artificiali ). che vengono inseriti nel ginocchio per sostituire il legamento crociato anteriore. Il trapianto autologo, costituito cioè da tessuto prelevato dal paziente stesso ( tendine gracile e semitendinoso, tendine rotuleo, tendine quadricipitale ) è senza dubbio quello maggiormente impiegato per la ricostruzione del LCA. Molto importante è ricordare al paziente che nessuno dei trapianti autologhi attualmente utilizzati riproduce integralmente l’anatomia, la biomeccanica e la funzione del LCA originale per cui il ripristino post operatorio della cinematica articolare non è mai completo. L’intervento chirurgico Presso le Case di Cura in cui presto servizio utilizzo la tecnica di ricostruzione con tendini gracile e semitendinoso (STG ) preceduta e seguita da adeguato trattamento riabilitativo. I vantaggi dell’utilizzo di questi tendini sono le piccole incisioni cutanee, i fori transossei di minori dimensioni ed il basso rischio di artrofibrosi; gli svantaggi riguardano gli ematomi in sede di prelievo. Vengono eseguiti due o più piccole incisioni per gli accessi artroscopici. Si procede quindi al prelievo dei tendini gracile e semitendinoso a livello della zampa d’oca dove si esegue un ‘incisione di circa 2-3cmm. Si isolano i tedini del ST e G e, con apposito estrattore , vengono prelevati imbastiti con del filo e resi pronti da impiantare. Si eseguono i tunnel tibiale e femorale cercando la posizione più prossima a quella del legamento originale. Il neolegamento viene quindi trapiantato attraverso questi tunnels e fissato con sistemi o viti di materiale a lento riassorbimento. QuickTime™ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Al termine dell’intervento, che in media dura circa 1 ora , sarà applicato un drenaggio per il deflusso del sangue che inevitabilmente si raccoglie all’interno dell’articolazione o nei tessuti sottocutanei e sarà confezionato un bendaggio elastico Per la tranquillità dei suoi familiari, informo che il tempo di permanenza in sala operatoria potrà superare le 2 ore per consentire all’equipe degli anestesisti di effettuare la prevista preparazione anestesiologica e di seguirla sino al completo periodo postoperatorio. L’uso di allotrapianti o tendini prelevati da cadavere offre rispetto agli autotrapianti innegabili vantaggi quali: minore tempo operatorio, maggiore rispetto delle componenti anatomiche del ginocchio infortunato, riduzione delle conseguenze post-operatorie nella sede del prelievo. L’utilizzo di allotrapianti espone però ai seguenti rischi: un deterioramento precoce del neolegamento se questo non va incontro ai comuni fenomeni di legamentizzazione; una risposta immune dell’ospite; la possibilità di trasmissione di malattie infettive dal donatore. L’utilizzo di legamenti artificiali ha diversi vantaggi rappresentati da una disponibilità illimitata, una riduzione delle conseguenze post-operatorie nei siti di prelievo, un’assenza di processo di ligamentizzazione e riduzione dei tempi di riabilitazione. Gli svantaggi sono rappresentati in primis dalla durata nel tempo, rotture, frammentazioni ed usura in seguito all’incapacità di adattamento funzionale dell’impianto che non segue i movimenti, come i legamenti biologici, ma li subisce. QuickTime™ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Postoperatorio Dolore postoperatorio: le lesioni meniscali o cartilaginee sono spesso riscontrate nelle rotture del LCA. In tali casi è necessario eseguire una meniscectomia . una presenza di dolore localizzato in corrispondenza dell’interlinea articolare, specie durante un’attività che conporti ripetuti impatti, è segno di sofferenza del ginocchio per mancanza di tali strutture. In tali casi, un trattamento medicobo riabilitativo prolungato può risolvere la sintomatologia dolorosa. In altri casi può essere presente un dolore localizzato in corrispondenza della vite tibiale causato da fenomeni infiammatori necessari per il riassorbimento della vite stessa. Deficit quadricipitale: l’esperienza ha evidenziato che un deficit della forza muscolare è costante in tutte le ricostruzioni del LCA. Un deficit del 20-30% valutabile con tests isocinetici, consente di svolgere un’attività sportiva . Un deficit superiore deve essere compensato da intensa ginnastica postoperatoria Complicazioni: l’infezione articolare e la flebite profonda, la lassità o la ri rottura del trapianto sono complicanze ampiamente descritte in letteratura con incidenza variabile. L’infezione articolare ha un incidenza del 1-2% ed è trattabile con l’usuale terapia antibiotico prolungata per due tre mesi. Talora si rende necessario rimuovere il materiale infetto dall’articolazione mediante nuova artroscopia all’insorgere dell’infezione. Recidiva di instabilità: l’insuccesso dell’intervento è valutato in termini del 10% ed è correlato a molteplici fattori. Alla presenza di un insuccesso è possibile ripetere l’intervento di ricostruzione del legamento, utilizzando un altro tendine. Artrofibrosi Scrosci articolari Algodistrofia Aree di anestesia e parestesie in prossimità dell’incisione cutanea Ricovero Il suo ricovero è previsto la mattina stessa del giorno programmato dell’intervento, presso la Casa di Cura. Alcuni giorni prima del ricovero sarà contattato direttamente dalla Segreteria Ricoveri della Casa di Cura che prenderà nota delle sue esigenze e le fornirà tutte le informazioni e le modalità del ricovero. La mattina del ricovero verrà eseguita la stesura della cartella clinica, molto importante quindi fornire in maniera precisa le modalità relative all’evento traumatico poiché non è consentito in alcun modo modificare successivamente quanto riportato in cartella. Tutti gli esami strumentali antecedenti al ricovero devono essere portati la mattina del ricovero stesso. Anestesia Per poter effettuare l’intervento chirurgico è necessario ricorrere ad una anestesia completa e valida. Tale scopo può essere raggiunto con diverse metodiche ( anestesia generale, spinale, tronculare e locale ). La scelta dell’anestesia è di stretta competenza del Collega Anestesista che durante la visita preoperatoria le illustrerà i vantaggi e gli svantaggi dei diversi tipi di anestesia. Il trapianto in sei mesi potrà assumere caratteristiche meccaniche simili, ma non identiche, a quelle del LCA. Prima e Dopo l’intervento è necessaria una corretta riabilitazione impostata in maniera tale da evitare eccessive sollecitazioni al trapianto che possono condurre alla sua rottura o allungamento. L’impossibilità ad eseguire un corretto trattamento riabilitativo e controindicazione assoluta all’intervento. Al secondo giorno post-op , dopo la medicazione e rimozione del drenaggio, dovrà iniziare la ginnastica passiva utilizzando per circa 15gg un particolare apparecchio ( Kinetec ) che può essere affittato. Indosserà calza elastica antitrombo e Potrà deambulare con arto in scarico e bastoni canadesi x 15gg Al terzo giorno , dopo la medicazione, verrà dimesso Al 15° giorno verrà eseguita la desutura e la visita di controllo) ed il giorno seguente inizierà il protocollo riabilitativo. Inizia il carico totale progressivo nell’arco di 7gg e rimuoverà la calza elastica. Progressivo abbandono dei bastoni canadesi Al 30° giorno carico totale libero autorizzata la guida di automibili , idrokinesiterapia Dal 30° al 60° prosegue protocollo riabilitativo , autorizzata la bici su strada Dopo 60 giorni ripresa della corsa in linea retta senza cambi di direzione Dopo 90 giorni intensificazione degli esercizi in palestra e ripresa di modesta attività fisica Dopo il 5° - 6° mese ripresa dell’attività sportiva Premesso che un buon risultato della chirurgia ricostruttiva del LCA dipende dalla scrupolosa osservanza di un protocollo di riabilitazione preintervento e postintervento, i tempi di recupero funzionale variano in base al tipo di trapianto scelto ed ai sistemi di fissazione utilizzati al trattamento chirurgico , alle lesioni associate ed alle esigenze del caso clinico. I tempi per la ripresa dello sport non sono mai facilmente preventivabili ed è possibile fare previsioni solo a breve scadenza. Ciò nonostante in genere il ritorno all’attività sportiva si verifica nel giro di 5\6 mesi per le discipline individuali ( senza contatto fisico ) e di 6-8 mesi per gli sport con contatti e scontri fisici . Nella speranza che questo piccolo opuscolo sia stato utile rimango a completa disposizione per ogni ulteriore chiarimento. Dr. Ettore La Bruna [email protected] Casa di Cura “ Giovanni XXIII “ Monastier ( Tv )– Casa di Cura “ Villa Maria Cecilia “ Cotignola ( Ra )