SINDACATO SBV Sindacato Polispecialistico Medici e Strutture Preacceditate Segretario Regionale Dott. Salvatore Gibiino Viale Vittorio Veneto 267 - 95126 Catania Tel. 095 551859 – Fax 095 430701 – Cell. 347 7288000 E-mail: [email protected] 26 febbraio 2010 Prot. n° 03/gib-sp inviato per e-mail [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] Spett.le Assessorato della Salute Regione Sicilia P. Ottavio Ziino 24 Palermo Oggetto: - osservazioni alle Vostre proposte relative alla ripartizione dell’aggregato 2010 della Specialistica Accreditata esterna - richiesta copia “Rapporto sulla specialistica ambulatoriale in Sicilia” Si premette che la metodologia con cui si sono costruite le tabelle relative all’aggregato 2010 sono, a nostro avviso, errate sin dalle definizioni. A quanto pare la nostra funzione nel S.S.R. viene da Voi intesa come “sussidiaria al pubblico” così come facilmente si intuisce nella lettura del punto 6 di pag. 2 del Vostro documento. Ne consegue che tutte le tabelle e le relative formule che da questa ideologia derivano, ci relegano ad un ruolo di riserva nel S.S.R. tanto è vero che alla nostra categoria è assegnato di poter erogare, così come recita questo paragrafo, un “fabbisogno teorico non soddisfatto dal pubblico” e che sarà il comune denominatore in tutte le formule che vedranno l’errata costruzione del nostro aggregato. Se così è riteniamo inconcludente ogni nostra proposta. E’ da parte nostra inaccettabile che il nostro aggregato venga costruito, al di là delle 16 colonne e delle 6 formule da Voi prodotte, secondo questo unico concetto: “prima pago tutte le prestazioni del pubblico, poi abbatto le prestazioni in eccesso erogate dal pubblico e dal privato e questo risultato lo sottraggo solo al privato” Questo significherebbe, dato che il pubblico non ha regole ed ogni anno incrementa a dismisura le prestazion senza alcuna programmazione, che nel giro di pochi anni il nostro aggregato tenderebbe allo ZERO. Se invece vi è spazio di discussione e di concertazione riteniamo che il privato abbia diritto di godere degli stessi diritti del pubblico, anche perché, sino a prova contraria, noi siamo pubblico a gestione privata. Francamente non ci sembra di leggere tutto ciò nell’art. 2 della Legge 5 di questa Regione che invece assicura la universalità e la parità di accesso ai servizi sanitari nel rispetto del diritto di libera scelta dei cittadini nell’ambito dei soggetti pubblici e privati accreditati e garantisce attraverso le A.S.P., le A.O. e Universitarie, nonché le strutture pubbliche e private accreditate, i livelli essenziali di assistenza previsti negli atti di programmazione. Inoltre, dopo attento esame delle proposte consegnateci in sede di convocazione riteniamo che la formulazione dei nostri suggerimenti possa anche essere inficiata dalla non conoscenza del “Rapporto sulla specialistica ambulatoriale in Sicilia” e della correlata analisi, da Voi menzionata nel documento, atti a quanto pare propedeutici alla determinazione degli aggregati 2010. Di conseguenza richiediamo l’invio di una copia di tale documentazione alle e mail in intestazione. 1) In merito ai criteri adottati per la formulazione della tabella si esprimono serie perplessità sui dati presi in considerazione e precisamente: a. Il flusso” M” potrebbe essere un dato certo qualora riportasse anche le prestazioni rese dopo l’esaurimento del budget assegnato, così come avviene nel flusso “C” ove vengono conteggiate anche le prestazioni rese in intra moenia. Invece la maggior parte delle ASP hanno diffidato le strutture a non presentare ricette e flusso M in extra budget. Vedi per esempio la diffida dell’ASP di Siracusa nell’allegato 2 b. Il flusso “C”, a differenza del flusso “M”, riporta anche flussi non documentabili con la presentazione del ricettario unico e quindi poco verificabili. Infatti il Flusso “C” è composto anche da prestazioni specialistiche e di diagnostica rese dal Pronto Soccorso quando queste non sono seguite da ricovero e così pure dai Consultori, dai SERT, dall’ intra moenia, da visite di accesso al ricovero in DRG e successive dimissioni, per non parlare della enorme quantità di autoprescrizioni che spesso vengono fatte in ambiente ospedaliero vedi una per tutte la sui generis richiesta di “visita di laboratorio d’analisi” per il dosaggio dei tempi di coagulazione, ecc. ecc. Si ricorda che per queste prestazioni, ammontanti a svariate decine di milioni di euro è previsto “ l’accesso diretto” senza la presentazione del ricettario del SSN (è solamente previsto, nella compilazione del flusso “C”, riportare un semplice numero di prenotazione al posto degli estremi della ricetta, vedi DA 7 maggio 2002). Per non parlare delle decine di ambulatori che annualmente le Aziende Ospedaliere attivano sul territtorio senza alcuna programmazione, accreditamento, verifica, certificazione. Essi però, acquisiscono il diritto “extra legem” ad inviare Flussi, scivere ricette, piani terapeutici e quant’altro in barba ad ogni programmazione sanitaria. Inoltre, la maggior parte delle volte, in questi ambulatori “specialistici” le prestazioni vengono rese da medici non specialisti, specilizzandi, tirocinanti ecc. ecc. c. Tra i dati inseriti in tabella manca un dato essenziale ed irrinunciabile anche per il 2010 e precisamente quello già previsto dal D.A. 12 giugno 2009 (assegnazione aggregato 2009); infatti nell’allegato 1 paragrafo 6 si dettano le linee di indirizzo per il riequilibrio della produzione attesa per ciascuna provincia e branca coerente come - “ il progressivo allineamento dei consumi pro-capite per branca e per provincia, al valore medio Nazionale dei fabbisogni sanitari edito dal Ministero della Salute e dal S.I.S. e non riequilibrare togliendo alle altre province. Precisa che “nel rispetto di tali paramentri eventuali maggiori risorse dovranno, in percentuale, essere destinate alle branche specialistiche che, nella ripartizione provinciale presentano minor finanziamento rispetto alla popolazione residente”. - - A tal proposito si allegano sotto la voce “allegato 1” i dati editi dal Ministero della Salute e S.I.S. ove si evidenzia il notevole numero di prestazioni eseguite in meno in Sicilia rispetto alla media nazionale di branche a visita e diagnostica strumentale (per esempio in Sicilia si effettuano in meno 5,2 milioni di visite e 11 milioni di prestazioni di diagnostica strumentale). Il progressivo riallineamento al valore medio regionale per branche e/o prestazioni di alta specialità deve tener conto che tali strutture non sono omogeneamente presenti in tutte le province. Parimenti è da compensare l’elevata mobilità interregionale dovuta ad un flusso migratorio intraregionale della domanda di assistiti verso le strutture di offerta( e non di branca) assolutamente non considerato nelle tabelle 2010. Pertanto non si può genericamente adottare il parametro “costo medio per abitante” moltiplicato la “popolazione”. Nello stesso modo bisogna differenziare, nella stessa branca, struttura da struttura. Infatti cosa ben diversa è, ad esempio, un oculista che effettua solo visite ed indagini di primo livello rispetto ad un altro che pratica anche interventi chirurgici di cataratta o un cardiologo che esegue solo visite ed ECG ed un altro che effettua tutte le prestazioni previste in nomenclatore compresa la riabilitazione cardiologica e lo stress eco che impongono la presenza di svariate unità di personale medico e paramedico. Sicuramente tali differenze non potranno essere compensate da una superficiale moltiplicazione “costo medio per abitante x popolazione” o dalle poche migliaia di euro della premialità, sempre ove ce ne fossero i fondi. A tal proposito, si ricorda che in Sicilia solo pochissime strutture hanno in dotazione la PET, poche la RMN, pochi oculisti la sala operatoria, vi sono solo due Cardiologie Riabilitative, e solo qualche studio cardiologico esegue l’ecocardiogramma fetale. Questa carenza è dovuta al fatto che vi sono insufficienti risorse assegnate al nostro comparto e pertanto i convenzionati esterni non possono rinnovare con tecnologia avanzata le proprie dotazioni strumentali al fine di soddisfare richieste più appropiate. d. Nel paragrafo “punti di attenzione” di pag. 1 del Vostro documento emerge che in Sicilia si verifica un minor ricorso a prestazioni specialistiche complessive rispetto al valore medio nazionale, tra l’altro documentato dall’ allegato 1 che produciamo con la presente. Tale “minor ricorso” è dovuto al fatto che le nostre strutture hanno un budget invalicabile pre-assegnato e quindi gli è vietato tabulare, a carico del S.S.R., prestazioni in eccedenza. In pratica è errato affermare che c’è un calo al ricorso di prestazioni specialistiche in Sicilia; è più esatto affermare che molte di queste prestazioni vengono rese al di fuori della rendicontazione del flusso M e pertanto non quantificabili nel Vs sistema informatico e, fatto ancora più grave, esse non entrano nella vostra programmazione sanitaria che conseguentemente risulta falsata. e. La mancata valutazione dei punti anzidetti produce a cascata errori macroscopici nella tabella di calcolo in questione e precisamente: - colonna “D” “fabbisogno teorico su popolazione pesata” è un dato superficiale in quanto si ottiene genericamente moltiplicando la media regionale del “costo per abitante, colonna C” per la “popolazione pesata, colonna B” senza tenere in considerazione, in alcun modo e come già detto, la tipologia delle prestazioni rese. Infatti, nella maggior parte dei casi, la differenza del “costo per - - abitante” tra le province è dovuta all’erogazione di prestazioni, per la stessa branca, di valore e tipologia diversa (esempio: in una provincia la media dei radiologi esegue prevalentemente diagnostica tradizionale a basso costo, mentre in un’altra, prestazioni di alta specialità a costo elevato). Ne consegue che il valore medio delle prestazioni non può essere omogeneo e generalizzato, bensì necessariamente differenziato. Valutando i dati delle colonne “D”, “E” e “G” emerge che mentre il costo del pubblico viene riconosciuto con lo stesso valore prodotto nel 2009, il privato subisce ambedue le decurtazioni ( pubblicoprivate) del fabbisogno teorico “colonna D”, anche se poi parzialmente recuperata nella colonna “M”. Infatti è fuori da ogni logica che, fatto salvo che il “costo” del pubblico venga riconosciuto al 100% “colonna E”, l’abbattimento per il presunto “riallineamento” venga fatto pesare solo al privato “colonna G”. La colonna “A” dovrebbe essere modificata in “prestazioni rese da pubblico e da privato e non “fabbisogno” f. Per quanto riguarda la metodologia di calcolo della costruzione dei budgets alle singole strutture si evidenziano i seguenti punti: - si contesta lo scorporo del 5% dall’aggregato dedicato destinato alla premialità in quanto, stante il notevole sottofinaziamento dello stesso, togliere un ulteriore 5% per destinarlo ad una ipotetica premialità (si ricorda che per il 2009 deve essere ancora assegnata) aumenterebbe ancora di più la sofferenza delle strutture ma, soprattuto, dei pazienti. Secondo noi il concetto di premialità deve essere finanziato al di fuori dell’aggregato e con ulteriori risorse. Se queste mancassero sarebbe meglio rinunciare a tale premialità. - Siamo assolutamente contrari a reintrodurre il riconoscimento, anche se parziale, dell’extra budget prodotto da alcune strutture nel 2009, visto il divieto normativo assoluto a superare il budget assegnato, oltretutto mensilmente ed il diniego della maggior parte delle ASP ad accettare ricette in extra budget. Ci risulta inoltre, che quasi tutte le ASP, anche se hanno accettato le ricette in extra budget, non hanno comunicato i relativi flussi “M” all’Assessorato, vedi Allegato 2. g. Per quanto riguarda i Criteri Premiali, pur non essendo d’accordo su questo tipo di premialità in quanto mancante di risorse aggiuntive, si evidenzia quanto segue: - per tutte le branche si contesta il mancato riconoscimento del personale a “collaborazione professionale continuativa” ed il “lavoro interinale” . - Non si rilevano punteggi differenziati per gli investimenti tecnologici. - Nella tabella di premialità per i laboratori d’analisi che si aggregano si evidenzia nella colonna centrale un probabile errore in quanto si fa riferimento alle prestazioni mentre nelle indicazioni ai D.G. si parla di budget e non di prestazioni. h. Per quanto riguarda le “Prestazioni Domiciliari” non riteniamo che esse debbano essere eseguite in extra budget solo per la branca di FKT o solo per la riabilitazione ma anche per altre branche quali la cura del paziente scompensato a casa, il postinfarto, il post ictus, ecc. ecc. così come previsto per gli ambulatoriali interni ex SUMAI. i. Per quanto riguarda le prestazioni con “codice 048” non possiamo che esprimere la nostra delusione, visto quanto previsto per la radioterapia. Premettendo che le prestazioni “048” riguardano solo gli accertamenti ed approfondimenti di patologie neoplastiche o l’esecuzione di esami complementari alla chemio, radio ecc. ; non si ritiene che il paziente debba essere penalizzato per mancanza di budget alla struttura o per essere inserito in interminabili liste di attesa; si fa presente chele stesse prestazioni sono facilmente codificabili e monitorabili secondo protocolli di studio riconosciuti dallo stesso Ministero per la Salute e da Società Scientifiche internazioni; noi stessi in un recente passato abbiamo sottoposto alla Vs attenzione delle tabelle e dei parametri operativi; affermare quindi che si possa speculare o lucrare su questo settore ci pare assolutamente non accetabile. Sicuramente questa problematica non è stata da Voi ben valutata, da una nostra rilevazione su uno studio di Radiologia di medio budget abbiamo valutato che il 5% in più rispetto all’anno precedente equivale ad un extra finanziamento di 1,5 euro al giorno, pari ad eseguire una mammografia ogni 30 giorni o una TAC ogni 2 mesi. LE NOSTRE PROPOSTE 1) Prendendo atto che in Sicilia vengono eseguite minori prestazioni specialistiche rispetto al valore medio nazionale, così come da Voi stessi riportato a pag. 1 terzultimo paragrafo, si chiede la riconferma della attività erogata entro il budget da ogni singola struttura e, contestualmente, la progressiva implementazione degli aggregati provinciali che risultino essere con un costo/abitante (colonna C) al di sotto della media regionale. 2) Aumentare il budget delle piccole strutture che dimostrino implementazione tecnologia e di personale (ovviamente questo aumento deve superare l’investimento) 3) Di conseguenza le tabelle dovranno essere rimodulate nella maniera seguente: a. inserire nella tabella dei calcoli la colonna correttiva relativa al riferimento dei valori medi nazionali dei fabbisogni e quindi riformulare tutte le altre colonne, b. Rimodulare i flussi “C” escludendo le prestazioni non documentate con il ricettario regionale così come sopra enunciato e fare verifiche sulla corretta prescrizioni delle prestazioni, si ricorda che mentre le nostre strutture sono giornalmente verificate, quelle delle Aziende Ospedaliere godono di un “lasciapassare” c. Decurtare in proporzione percentuale rispetto alle prestazioni rese nel 2009 anche il servizio pubblico e non solo il privato, nel rispetto dei pari diritti e del principio di “ distribuzione equitativa” 4) Riconoscere la premialità solo con risorse aggiuntive, altrimenti cassarla. 5) Non riconoscere, come già detto, l’extra budget effettuato nel 2009 in quanto non era previsto in alcuna norma di legge. 6) La mobilità attiva riconosciuta nella tabella, non può essere genericamente accredita alla branca ma, in extra budget, al singolo specialista che l’ha effettuata. A tal proposito si ricorda che ogni specialista deve tabulare con flusso separato, anche cartaceo, le prestazioni eseguite per i pazienti fuori provincia. Tale identificazione è di estrema facilità. 7) Premialità per gli investimenti tecnologici ed il personale, ove fossero previste risorse aggiuntive, altrimenti cassarla: a. premialità per gli investimenti tecnologici: essa ci sembra troppo generica, infatti non differenzia la “qualità e la quantità” dell’investimento. E’ previsto solamente di rispondere con un “si” o con un “no” mettendo sullo stesso livello “premiale” chi, ad esempio, compra un saturometro (300 euro) o una RMN (800.000 euro). Sarebbe opportuno assegnare un punteggio differenziato sugli investimenti tecnologici. Ad esempio: 1 punto ogni mille euro d’investimento tecnologico, rapportandolo anche al budget (individuare un parametro correttivo aggiuntivo alle piccole strutture; altrimenti accedere da parte di quest’ultime alla premialità, produrrebbe solo un ulteriore passivo) b. Personale: non è solo quello”impiegato” ma anche quello in “ collaborazione professionale continuativa” (categoria prevista dall’Ufficio del Lavoro) elenchi obbligatoriamente comunicati a gennaio di ogni anno alle ASP così come previsto dalle norme Nazionali (modelli STS Ministeriali) e quello del lavoro interinale. Si propone anche qui di assegnare 2 punti per ogni unità di personale medico afferente a qualsiasi titolo oltre lo standard previsto e 1 punto per ogni unità di personale non medico. Inoltre dovrebbe assegnarsi 1 punto per ogni contratto esterno o lavoro interinale attivato di supporto per l’attività gestionale dello studio (vedi imprese di pulizia, ecc.) 8) Per quanto riguarda le prestazioni domiciliari, è necessario ampliarle, in extrabudget, alla cura di patologie ad elevato impatto sociale, quali quelle cardiologiche, neurologicghe ecc. ecc. Ovviamente prevedendo dei percorsi diagnostico-terapeutici. 9) Per quanto riguarda lo “048” si chiede che la quota eccedente le prestazioni rese nel 2009, nella loro totalità sia riconosciuta in extra budget sempre in ottemperanza a determinati percorsi diagnostico-terapeutici che potrebbero essere in pochi giorni concordati con le Società Scientifiche e le Associazioni di Categoria insieme a quelli per le prestazioni domiciliari. Dr. Salvatore Gibiino Segretario S.B.V. N.B. Allegato n. 01 e n. 02 allegati alla presente Continua con gli allegati Distribuzione regionale delle prestazioni di assistenza specialistica erogate a non ricoverati per 1000 residenti - Anno 2006 Codice Regione 010 020 030 041 042 050 060 070 080 090 100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 DIAGNOSTICA STRUMENTALE Regione Prestazioni Piemonte Valle d'Aosta Lombardia P. A. di Bolzano P. A. di Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA ALTRE PRESTAZIONI 17.226.569 374.016 37.183.394 3.053.235 1.563.143 22.055.924 Prestazioni per 1000 residenti 3.968 3.017 3.924 6.326 3.111 4.655 504 3.322.144 850 8.273.102 747 14.190.017 990 12.852.111 620 1.821.011 643 4.403.100 723 25.839.292 589 3.840.768 434 805.017 691 19.890.948 661 13.692.189 433 2.447.770 506 6.992.236 499 13.451.505 658 7.432.855 720 220.710.346 2.749 5.138 3.389 3.550 2.098 2.880 4.871 2.942 2.509 3.435 3.363 4.120 3.488 2.681 4.489 3.757 Prestazioni per Prestazioni 1000 residenti 3.478.215 102.945 7.175.504 428.372 409.557 4.192.601 608.637 1.367.922 3.129.868 3.583.644 538.275 983.083 3.833.111 769.368 139.403 4.001.427 2.690.387 257.533 1.014.240 2.503.149 1.088.902 42.296.143 801 830 757 888 815 885 DIAGNOSTICA STRUMENTALE: prestazioni di diagnostica per immagini (medicina nucleare, radiologia, diagnostica); ALTRE PRESTAZIONI: restanti branche specialistiche. Fonte: Ministero della Salute - Sistema Informativo Sanitario ISTAT - popolazione residente continua