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Contro i sofisti (13-15)
Isocrate
TRADUZIONE:
[13] Ecco la prova più evidente della diversità fra le due cose: non è possibile
che i discorsi siano belli, se non si accordino alle circostanze, non siano
aderenti al soggetto, non abbiano originalità; le lettere, invece, non
abbisognano di nessuna di queste norme. Cosicché coloro i quali si servono di
simili esempi, sarebbe molto più giusto pagassero piuttosto che ricevere
denaro, poiché, pur avendo essi stessi bisogno di molto studio, vogliono
educare gli altri. [14] Se io devo non solo muovere accuse agli altri, ma anche
manifestare il mio pensiero, ebbene, penso che tutte le persone assennate
siano d’accordo con me nel dire che molti di quelli che si sono dedicati alla
filosofia continuano a essere degli sprovveduti; alcuni altri invece, che non
hanno mai frequentato alcun sofista, sono diventati capaci nel dire e nel
trattare i pubblici affari. Infatti la capacità oratoria e la capacità di agire in ogni
campo si trovano in chi ne è per natura dotato e in chi si sia esercitato con le
esperienza. [15] Ma è l’educazione che fa tali individui più abili e ricchi di
risorse per le ricerche; infatti insegna loro a cogliere con più prontezza quegli
elementi che ora trovano alla cieca; ma non potrebbe rendere polemista
valente o compositore di discorsi chi è meno dotato per natura;potrebbe
tuttavia renderlo migliore di quello che è e far sì che sia più accorto riguardo a
molte cose.
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