DAL CORPO … ALLA MENTE Percorso finalizzato all’acquisizione dei prerequisiti della letto-scrittura e del calcolo Ispirato al “Metodo Terzi” “L'atto motorio, (…), è indispensabile per promuovere la funzione degli organi di senso specifici“ (I. Terzi, 1995) Il Metodo Terzi, dal nome dell’ideatrice Ida Terzi, è una metodologia cognitivo-motoria che si occupa dell’organizzazione e dello sviluppo del pensiero analogico-spaziale, integrandolo successivamente con il pensiero logico-verbale; stimola la formazione di immagini mentali propriocettivo-motorie e visuo-spaziali. Attiva e potenzia i processi cognitivi di analisi e di sintesi dei dati. Attraverso un insieme di esercizi senso-motori specifici, graduati per complessità e adattabili alle diverse esigenze ed età dei bambini, sviluppa la capacità di integrare le informazioni spazio temporali che giungono al sistema nervoso centrale dai diversi canali percettivi Esercita l'integrazione delle informazioni relative al proprio corpo (spazio personale), allo spazio esterno (spazio peripersonale ed extrapersonale) e alla relazione tra i due spazi, facilitando la coerenza percettiva tra i vari stimoli sensoriali ed il passaggio da un utilizzo inconscio ad un utilizzo consapevole del corpo in movimento. Mediante le fasi di lavoro caratterizzate da “Consegna” “Vissuto” e “Rappresentazione”, le proposte sottolineano il forte legame esistente tra Percezione-Azione-Cognizione, stimolano le funzioni esecutive che regolano i processi di pianificazione, controllo e coordinazione del sistema cognitivo, la memoria di lavoro e l’attenzione selettiva e sostenuta. Caratteristica del metodo è l’esclusione della vista nelle fasi del vissuto e della rappresentazione. L'esclusione della vista diventa una facilitazione per il bambino perché riduce la complessità e la contemporaneità delle informazioni che deve elaborare e permette una maggiore concentrazione su quelle cinestesico-propriocettive e somatosensitive. Gli esercizi che caratterizzano il Metodo si possono suddividere in tre grandi gruppi: 1) esercizi senso-motori elementari pre-deambulatori, relativi alla costruzione dello spazio personale, della costruzione dell’immagine corporea 2) esercizi senso-motori deambulatori, relativi alla costruzione dello spazio metrico euclideo (spazio esterno) 3) esercizi di organizzazione spazio-temporale con particolare riferimento alla costruzione del concetto di numero, al linguaggio parlato, alla scrittura e alla lettura. Tutti gli esercizi lavorano in modo specifico sulla creazione delle immagini mentali e sullo sviluppo delle diverse funzioni motorie e cognitive. Si lavorerà pertanto sulla postura, sulla scioltezza dei movimenti delle spalle, del polso e delle dita, sulla coordinazione oculo-manuale, sugli aspetti fonologici e meta fonologici, sulla costruzione del concetto di numero. Il Metodo attiva processi di metacognizione come la consapevolezza, il controllo e la pianificazione delle funzioni motorie stimolando: _ processi cognitivi di analisi e di sintesi dei dati percettivi _ capacità di rappresentarsi l’azione o la sequenza di azioni (pianificazione) _ capacità di ordinare in sequenza spazio-temporale e/o coordinare una serie di movimenti (programmazione) _ organizzazione ed esecuzione del progetto motorio con l’analisi delle sue componenti _ rappresentazione e verifica del risultato attraverso processi di controllo _ memoria di lavoro e attenzione selettiva LA LOGICA DELL’ERRORE Alla base della filosofia del Metodo Terzi c’è l’importanza di accedere al “capito” attraverso un “vissuto” corporeo in prima persona; ne consegue che “…non esistono risposte giuste o sbagliate; ogni risposta è quella giusta, poiché è quello che in quel momento il soggetto ha elaborato di quella data esperienza”. Si rimanda pertanto all’educatore il compito di scoprire e comprendere la “logica dell’errore” e individuare le proposte più adeguate al livello di elaborazione delle percezioni del bambino senza sottolineare l’errore stesso, né dare correzioni verbali. Viene stimolato, così, un apprendimento attivo e un approccio metacognitivo al compito. Non si interviene direttamente sull' "errore-sintomo" ma si analizzano le risposte indagando i processi mentali che possono averle determinate. Nelle varie fasi di lavoro il bambino, attraverso l'attività intenzionale, attiva i processi meta cognitivi attraverso la rappresentazione di sé e dell’ambiente esterno, la pianificazione e la programmazione di movimenti in sequenza per raggiungere uno scopo e il controllo del programma. In ognuna di queste fasi si avviano processi di verifica mediati dal canale propriocettivo e visuo-spaziale.