IL MONDO CHE VORREI
Qualsiasi progetto educativo è destinato a fallire se alla base di esso non esistono i presupposti giusti, ossia
l’insegnamento fondamentale della Comunicazione Sociale sia ai giovani che agli adulti, nonché la
conoscenza dei canali informativi multimediali che ormai fanno parte della nostra società. Tali complesse
deduzioni derivano dai tentativi progettuali che di sovente vengono applicati con scarsi risultati poiché le
nuove generazioni parlano un linguaggio del quale bisogna prendere atto e con il quale è necessario
interagire. Pertanto fenomeni di violenza, bullismo e devianze varie - massicciamente divulgate dai social
network, non verrà meno senza l’applicazione di alcune semplici regole.
La Comunicazione Sociale è la disciplina che, sia nel mondo degli adulti che nel mondo giovanile e
dell'infanzia, dovrebbe sopperire ad alcune lacune generazionali, al fine di avviare un processo naturale che
conduce alla conoscenza delle differenze culturali e dei diritti umani.
Per avvicinare con coscienza le nuove generazioni tra di loro, in una sana e pacifica convivenza all'interno di
una società multietnica sono necessari, quindi, elementi imprescindibili quali la conoscenza della
Comunicazione, la consapevolezza e la capacità di utilizzare i nuovi strumenti di comunicazione per
comprendere meglio le caratteristiche degli inediti flussi informativi che orientano le menti dei giovani, nella
maggior parte dei casi negativamente.
Oggi la visione educativa può essere nuovamente interpretata. Decisivi risultano essere in questi anni di
passaggio dalla società industriale a quella dell'informazione, sia la formazione che la riqualificazione e
l'acquisizione di nuove conoscenze.
"Il mondo che vorrei" è un contenitore work in progress della durata di tre anni applicabile attraverso due
programmi paralleli e concomitanti che sostengono l’inserimento della comunicazione sociale e multimediale
all’interno delle scuole elementari, medie inferiori e medie superiori, nonché l’orientamento allo studio della
Comunicazione e alle professioni giornalistiche e multimediali attraverso uno sportello di collegamento sito
presso la circoscrizione di appartenenza.
Come vorresti che fosse il mondo?
Come vorrei che il mondo fosse?
E' la domanda posta ai bambini, un semplice ed efficace quesito che gli attori andranno ad elaborare in una
riflessione scritta.
Verranno raccolti e selezionati pensieri, desideri e aspettative di un mondo dove il nuovo paradigma
comunicazionale evidenzia la visione di un villaggio globale che si muove a due velocità.
La raccolta sarà pubblicata e distribuita attraverso vari canali e il ricavato della vendita sarà devoluto al
progetto di solidarietà giornalistica di Acta Populi "Somos Todos Hermanos" beneficiando tre missioni.
Nel corso d’opera saranno raggiunti una pluralità di obiettivi interdipendenti:
1) lo studio
2) la cultura
3) la formazione
4) il lancio di un grande progetto di alfabetizzazione della comunicazione multimediale che coinvolgerà i
nostri territori e contemporaneamente alcuni Paesi in via di sviluppo comunicando con ragazzi di strutture
didattiche e missioni tramite il network del settore audiovisivo e multimediale di Acta Populi gestito dai
nostri inviati.
5) in sinergia con le Istituzioni, le scuole, le comunità di ogni professione religiosa, si potrà giungere, dunque,
a realizzare un nuovo "metodo d'informazione" per accrescere la comprensione pubblica determinando un
più ampio consenso sociale e nazionale.
Al termine del lavoro di ricerca si terrà una grande manifestazione dove si alterneranno cultura, musica,
danza e poesia per una nuova visione del mondo, in un approccio inedito della comunicazione del terzo
millennio e per "Il mondo che vorrei".