Titolo rubrica: Parliamone…
Il Giappone e le Borse asiatiche crescono,
adesso si attende una ripresa dell’America
Il 22 agosto resterà, probabilmente, una data storica. Almeno per il Giappone. Quel
giorno, infatti, la Borsa di Tokyo ha toccato un rialzo dell’1,3% dell’indice Nikkei, facendo
registrare il livello più alto dal 5 giugno 2001, due mesi prima dell’attacco alle Torri
Gemelle di New York.
Un risultato oltremodo importante se si considera che dall’inizio del 2000 la Borsa di
Tokyo aveva cominciato a scendere. Una discesa continuata nel 2002, fino a raggiungere
i livello più bassi nella prima metà del 2003.
Da cosa nasce la ripresa degli indici azionari degli ultimi mesi? Indubbiamente da un
miglioramento generale dell’economia giapponese.
Non a caso i rialzi maggiori li hanno fatti registrare quelle banche reduci da una crisi
decennale.
Il risveglio del Giappone potrebbe di fatto cambiare lo scenario futuro delle Borse
asiatiche, sempre da raffrontare con la situazione economica americana. Secondo molti
analisti, infatti, la ripresa giapponese e quella tedesca sono due ingredienti fondamentali
per riequilibrare l’economia mondiale. L’altro elemento è la riduzione dei consumi interni
americani.
Così, grazie a un effetto domino, quanto avviene tra Tokyo e New York influenza le
economie e i mercati azionari in Asia.
Dall’inizio dell’anno le Borse asiatiche hanno guadagnato l’8,1% secondo l’indice Msci e
stanno vivendo un’ulteriore fase di crescita, pur con grandi differenze tra un listino e l’altro.
A questo punto gli osservatori si chiedono: mentre le Borse europee hanno già
guadagnato molto negli ultimi due anni e Wall Street continua ad arrancare a causa delle
incertezze sull’economia americana, quanto possono ancora crescere i mercati asiatici?
La risposta sta negli Stati Uniti, prima economia mondiale, e nel Giappone, seconda
economia mondiale.
Un calo della domanda interna americana potrebbe riequilibrare l’economia mondiale; un
aumento di quella giapponese potrebbe diventare lo scudo per proteggere la crescita delle
Borse asiatiche.
Non è poi da sottovalutare il discorso politico.
Da lungo tempo il Giappone vuole avere più voce anche in politica. Dal canto suo, la Cina,
senza gli orpelli del passato, vuole accelerare il passo per contare di più.
Insomma, siamo di fronte a una partita a scacchi molto delicata. Dove il tatticismo
giocherà un ruolo fondamentale.
Alessandro Boso