EQUILIBRIO DI MONOPOLIO L’obiettivo del monopolista è massimizzare il profitto, ossia MAX = TR(Q) – TC(Q) Ricordiamo che massimizzare una funzione (in questo caso ci occupiamo della funzione di profitto!) significa trovarne il punto di massimo ponendo la derivata prima della funzione considerata uguale a zero. Ricordando le definizioni di ricavo marginale e di costo marginale, arriviamo alla regola che ci permette di trovare l’equilibrio di monopolio: TR TC 0 Q Q Q MR = MC Il che, in pratica, significa che: - porre MR = MC ci permette di trovare la quantità di equilibrio Q*. - mentre per trovare il prezzo di equilibrio p* dobbiamo sostituire Q* nella curva di domanda (e non nella curva dei ricavi marginali, attenzione!). Graficamente… P A P MON MC E MON B P CONC E CONC C MR D Q MON Q CONC Q 1 Il grafico sovrastante mostra che, in equilibrio: - la quantità prodotta è inferiore a quella che sarebbe prodotta in equilibrio in concorrenza perfetta - il prezzo è superiore a quello che si avrebbe in concorrenza perfetta. Produrre una quantità più bassa ad un prezzo più alto rappresenta una perdita di benessere per la collettività. Graficamente, tale perdita (detta “perdita netta” di monopolio) è rappresentata dal triangolo evidenziato. Nel passaggio da una situazione di concorrenza perfetta (punto ECONC) ad una situazione di monopolio (punto EMON), si ha una variazione di surplus sia del consumatore sia del produttore: - il sovrappiù del consumatore si riduce: in concorrenza perfetta, tale sovrappiù era rappresentato dall’area del triangolo ApconcEconc; in monopolio, il triangolo che rappresenta tale sovrappiù è ApmonEmon, che è più piccolo! Quindi variazione del surplus del consumatore: - area trapezio pmonEmonEconcpconc - per quanto riguarda il surplus del produttore: il rettangolo pmonEmonBpconc rappresenta un aumento del suo surplus (aumenta il prezzo da pconc a pmon per tutte le unità che già vendeva fino a qm e quindi il monopolista si appropria di una parte del sovrappiù del consumatore), mentre il triangolo BEconcC rappresenta una riduzione del suo surplus (perdita derivante dalla minor vendita: si passa da qc a qm) Quindi variazione del surplus del produttore: area rettangolo pmonEmonBpconc – area triangolo BEconcC - Variazione di surplus totale: -area triangolo EmonEconcC Quindi, in seguito alla diminuzione della quantità prodotta, e di un prezzo più elevato, una parte della produzione non viene realizzata e non può essere appropriata, in termini di surplus, né dal produttore né dal consumatore! 2 L’unico modo affinché non vi sia la perdita netta di monopolio è che il monopolista pratichi la discriminazione di prezzo perfetta o del prim’ordine, ossia sia in grado di far pagare a ciascun consumatore il prezzo massimo che egli è disposto a pagare per il bene considerato. In questo caso, il sovrappiù del consumatore è nullo (è zero la differenza tra quanto sarebbe disposto a pagare e quanto paga!) e il monopolista si appropria di tutto il sovrappiù del consumatore, producendo una quantità pari alla quantità di equilibrio di concorrenza perfetta. 3 SCELTE IN CONDIZIONI DI INCERTEZZA VALORE ATTESO = VALORE MEDIO ASSUNTO DALLA VARIABILE CONSIDERATA TENENDO CONTO DEI POSSIBILI ESITI DELLA SCOMMESSA EV = p1 X1 + p2 X2 +…. Pn Xn dove Xi sono i possibili esiti della scommessa e pi sono le probabilità che tali esiti si realizzino UTILITA’ ATTESA = UTILITA’ MEDIA OTTENUTA DALL’INDIVIDUO TENENDO CONTO DEI POSSIBILI ESITI DELLA SCOMMESSA EU = p1 U ( M1 ) + p2 U ( M2 )+…. Pn U ( Mn ) dove Mi è la ricchezza complessiva di cui l’individuo dispone per effetto dei possibili esiti della scommessa e pi sono le probabilità che tali esiti si realizzino LA FORMA DI TALE FUNZIONE DI UTILITA’ DIPENDE (COME SEMPRE) DALLE PREFERENZE DELL’INDIVIDUO, CHE PUO’ ESSERE: - AVVERSO AL RISCHIO - PROPENSO AL RISCHIO - NEUTRALE AL RISCHIO 4 1°caso: AVVERSIONE AL RISCHIO A PARITA’ DI RICCHEZZA ATTESA, L’INDIVIDUO PREFERISCE: - (se deve scegliere se scommettere o no) RINUNCIARE ALLA POSSIBILITA’ DI AUMENTARE IL PROPRIO DENARO PARTECIPANDO ALLA SCOMMESSA PUR DI NON SOSTENERE IL RISCHIO DI PERDERLA - (se deve scegliere se assicurarsi o no) AVERE MENO DENARO – OSSIA PAGARE UN PREMIO – PUR DI NON SOSTENERE IL RISCHIO DI UN EVENTO NEGATIVO. LA SUA FUNZIONE DI UTILITA’ SARA’ DEL TIPO: U (M) = M CON < 1 OSSIA SARA’ UNA FUNZIONE CONCAVA rispetto alla ricchezza totale M U (M2) EU U (M1) Premio max che individuo è disposto a pagare per evitare rischio di evento sfavorevole = valore max EC M1 EC EM M2 5 2°caso: PROPENSIONE AL RISCHIO A PARITA’ DI RICCHEZZA ATTESA, L’INDIVIDUO PREFERISCE: - (se deve scegliere se scommettere o no) SOSTENERE IL RISCHIO DI PERDERE LA SCOMMESSA PUR DI AVERE LA POSSIBILITA’ DI AUMENTARE IL PROPRIO DENARO PARTECIPANDO AD ESSA. - (se deve scegliere se assicurarsi o no) SOSTENERE IL RISCHIO DI UN EVENTO NEGATIVO PUR DI NON VEDERE DIMINUIRE IL PROPRIO DENARO MEDIANTE IL PAGAMENTO DEL PREMIO. LA SUA FUNZIONE DI UTILITA’ SARA’ DEL TIPO: U (M) =M CON > 1 OSSIA SARA’ UNA FUNZIONE CONVESSA rispetto alla ricchezza totale M U (M2) Premio max che individuo è disposto a pagare per evitare rischio di evento sfavorevole = valore max EC EU U (M1) M1 EM EC EC M2 6 3°caso: NEUTRALITA’ AL RISCHIO A PARITA’ DI RICCHEZZA ATTESA, L’INDIVIDUO E’ INDIFFERENTE TRA: - (se deve scegliere se scommettere o no) MANTENERE INVARIATA LA PROPRIA QUANTITA’ DI DENARO NON SCOMMETTENDO E VEDERLA AUMENTARE SOSTENENDO IL RISCHIO DELLA SCOMMESSA - (se deve scegliere se assicurarsi o no) ASSICURARSI RINUNCIANDO AD UNA QUANTITA’ DI DENARO PARI AL PREMIO E NON ASSICURARSI SOSTENENDO IL RISCHIO CHE SI VERIFICHI UN EVENTO NEGATIVO LA SUA FUNZIONE DI UTILITA’ SARA’ DEL TIPO: U (M) = M CON = 1 OSSIA SARA’ UNA FUNZIONE LINEARE rispetto alla ricchezza totale M U (M2) EU Premio max che individuo è disposto a pagare per evitare rischio di evento sfavorevole = valore max EC U (M1) M1 EC = EM M2 7 EQUIVALENTE CERTO (E.C.) DI UNA SCOMMESSA: DEFINIZIONE E’ L’AMMONTARE DI DENARO CERTO CHE CONFERISCE ALL’INDIVIDUO LA STESSA UTILITA’ DELLA SCOMMESSA CONSIDERATA. INTERPRETAZIONE GEOMETRICA E’ RAPPRESENTATO DALL’ASCISSA DEL PUNTO SULLA FUNZIONE DI UTILITA’ U(M) AVENTE PER ORDINATA L’UTILITA’ ATTESA DELLA SCOMMESSA. CALCOLO DELL’EQUIVALENTE CERTO DI UNA SCOMMESSA SE LA FUNZIONE DI UTILITA’ E’ U (M) = M E L’UTILITA’ ATTESA DELLA SCOMMESSA E’ PARI A U* (cioè è data da un valore numerico che ho precedentemente calcolato o mi viene dato dall’esercizio) L’EQUIVALENTE CERTO della scommessa SARA’ DATO DA: M = (U*) - 1/ SE L’INDIVIDUO E’ AVVERSO AL RISCHIO L’E.C. SI TROVA A SINISTRA DELLA RICCHEZZA ATTESA DELLA SCOMMESSA - SE L’INDIVIDUO E’ PROPENSO AL RISCHIO L’E.C. SI TROVA A DESTRA DELLA RICCHEZZA ATTESA DELLA SCOMMESSA - SE L’INDIVIDUO E’ NEUTRALE AL RISCHIO L’E.C COINCIDE CON LA RICCHEZZA ATTESA DELLA SCOMMESSA 8 QUANDO MI SERVE L’EQUIVALENTE CERTO? QUANDO DEVO STABILIRE SE UN INDIVIDUO SCEGLIE SE ASSICURARSI O NO: CONFRONTO IL PREMIO DELL’ASSICURAZIONE CON LA DIFFERENZA TRA VALORE MASSIMO ED EQUIVALENTE CERTO. INFATTI: IL prezzo MASSIMO CHE L’INDIVIDUO E’ DISPOSTO A PAGARE (SOTTOFORMA DI PREMIO AL RISCHIO) PUR DI EVITARE IL RISCHIO DI SUBIRE UN EVENTO ALEATORIO SFAVOREVOLE E’ DATO DALLA DIFFERENZA TRA VALORE MASSIMO ED EQUIVALENTE CERTO! - SE L’INDIVIDUO E’ AVVERSO AL RISCHIO, SCEGLIERA’ DI ASSICURARSI COMPLETAMENTE SE: premio < valore massimo – E.C. 9 ESTERNALITA’ Si parla di esternalità negativa (o positiva) di produzione quando i costi dell’impresa A aumentano (o, rispettivamente, diminuiscono) come conseguenza dell’attività dell’impresa B senza che i prezzi di mercato tengano conto di tale effetto, cioè: - se qA aumenta CTB aumenta, allora ho esternalità negativa di A nei confronti di B - se qA aumenta CTB diminuisce, allora ho esternalità positiva di A nei confronti di B Se le imprese A e B agiscono in modo indipendente, si procede nel modo consueto, ossia massimizzando il profitto rispetto alla/e variabile/i di scelta (di solito si tratta della quantità da produrre) dell’impresa considerata separatamente per entrambe le imprese. Si ha, quindi: Pr ofittoA 0 qA Pr ofittoB 0 qB (che equivale ad applicare la regola MRA = MC A ed MRB = MC B) In questo caso (e, cioè, se le due imprese operano separatamente), la scelta ottima che ciascuna compie è efficiente a livello privato; tuttavia, essa non coincide con la scelta socialmente ottima. Se le imprese A e B agiscono in modo congiunto, invece, si massimizza il CONGIUNTO (Profittototale = ProfittoA + ProfittoB) delle due imprese rispetto a TUTTE le variabili di scelta e cioè: 10 PROFITTO Pr ofittototale 0 qA Pr ofittototale 0 qB N.B. Il numero di equazioni che compongono il sistema sarà pari al numero di variabili rispetto alle quali l’impresa risultante dalla fusione può scegliere. 11 ASIMMETRIA INFORMATIVA La disponibilità a pagare di un soggetto che non dispone di informazione completa sul bene (ossia non sa se il bene è “buono” o “cattivo” prima di averlo acquistato) coincide con il valore atteso del prezzo attribuito al bene, e cioè: PD = E(p) = probabilitàbuono * prezzobuono + probabilitàcattivo * prezzocattivo Il mercato del bene “buono” scompare solo se: PD < PSbuono, a cui i venditori sono disposti ad offrire il bene buono (che possiamo considerare come costo marginale) Questo è il caso in cui si verifica la cosiddetta SELEZIONE AVVERSA. Se, invece, si ha che PD > PSbuono > PScattivo allora entrambi i beni verranno venduti sul mercato. 12